Castelvecchi: Eliche
L'egemonia della superficie. Per una critica del postmoderno avanzato
Marco Gatto
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 234
Ipermoderna o postmoderna? La nostra epoca registra l’avanzata senza limiti del capitalismo finanziario e, allo stesso tempo, l’evanescenza dei rapporti sociali. E la cultura? Nutre e alimenta il sistema che ha cannibalizzato la sua autonomia: l’illusione di una completa libertà nelle manifestazioni espressive, estetiche e simboliche nasconde infatti una «gestione capitalistica delle istanze di sovversione», che genera solo «superfici, simulacri, astrazioni verbali prive di contenuto concreto» e di carica politica. Ma come si manifesta la «superficializzazione del mondo»? Rispolverando un lessico filosofico quasi dimenticato, Marco Gatto riflette sul nesso inscindibile tra estetica, economia e politica per denunciare «l’incorporazione del capitale nel soggetto», colonizzato nel suo intimo e nel suo agire pratico dalle ragioni capitalistiche. Prende così forma una critica della cultura di marcata derivazione francofortese che lotta contro la manomissione neoliberale della dialettica e respinge l’assalto al concetto di totalità, demistificando tanto lo scacchiere culturale e intellettuale nostrano quanto la sinergia tra cultura antagonistica e ideologia capitalistica. Postfazione di Roberto Finelli.
Figure della violenza. Ira, terrore, vendetta
Marcel Hénaff
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 64
Vendetta significa rispondere a un’offesa, voler ripristinare un onore ferito, un’umiliazione subita. Vendetta è il terrore, la punizione e la giustizia, l’ambivalenza dell’ira, la necessità di un’istanza terza, l’esigenza di riparazione delle vittime e il riconoscimento, la mitologia antica e la novità sovversiva del perdono cristiano, Maometto e il Diritto occidentale. Nell’immane confronto fra Occidente e Islam, Marcel Hénaff scandaglia il «terrorismo punitivo» che permea i nostri anni, e tenta di far luce sull’enigma impenetrabile della violenza umana.
Emozioni antidemocratiche. L'esempio di Israele
Eva Illouz
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 212
In tutto il mondo la democrazia è minacciata da movimenti e ideologie populiste. La paura generalizzata del nemico, la separazione e il disgusto tra differenti gruppi sociali, il risentimento causato da esclusione e discriminazione, oltre a generare un orgoglio nazionale esasperato, sono il combustibile che alimenta e sostiene il populismo autoritario. Le emozioni giocano infatti un ruolo cruciale nella sfera politica, che Eva Illouz indaga a partire da Israele, paradigma dello stile nazionalista e populista che si è esteso a livello globale negli ultimi decenni. Fin dalla sua fondazione, Israele è stato un modello di democrazia securitaria forse senza eguali, basato sull'imperativo «sconfiggere il nemico o essere distrutti». Se l'olocausto ha mutato per sempre l'inconscio ebraico, traumatizzato da un antisemitismo eterno e ineluttabile, «come fosse scritto nell'ordine stesso del mondo», la costante minaccia esistenziale che incombe sulla popolazione ebraica ha portato alla ricorrente violazione della legge in nome della sopravvivenza biologica. È così che Benjamin Netanyahu ha raggiunto l'impresa machiavellica di essere amato grazie alla paura che semina, mescolando il carattere biblico e teologico della storia ebraica con gli intrecci geopolitici del Paese. Solo un nuovo orientamento emotivo, fondato sul sentimento della fraternità, potrà allora contrastare l'estrema destra al potere e preservare quello che resta dell'unica democrazia del Medio Oriente.
Prodigi e vertigini dell'analogia. Sull'abuso delle belle lettere nel pensiero
Jacques Bouveresse
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 166
Nel 1996, un’autorevole rivista americana pubblicò un articolo controverso, in cui l’autore, il fisico Alan Sokal, sosteneva le sue divagazioni filosofiche e assurdità scientifiche servendosi di citazioni di illustri intellettuali francesi e americani. Dopo aver svelato l’inganno, Sokal scrisse un libro che metteva in luce le «imposture intellettuali» e le acrobazie linguistiche di Jean Baudrillard, Gilles Deleuze, Jacques Lacan, Bruno Latour, Julia Kristeva. Invece che portare a una discussione rigorosa sulla necessità di riaffermare un’etica della comunicazione scientifica, la parodia scatenò una reazione corporativa da parte di una casta intellettuale che si considera al di sopra di ogni critica e non accetta che l’elogio dei media. Da sempre orientato al rigore argomentativo e alla ricerca della verità, Jacques Bouveresse denuncia «il rapporto dilettante e fantasioso» che, a partire da Régis Debray, una parte della filosofia contemporanea intrattiene con la scienza, mostrando il pericolo di un uso arbitrario di concetti matematici e fisici in nome di un presunto “diritto alla metafora” o di una vaga creatività del pensiero. Ma dietro il gergo altisonante e l’apparente erudizione scientifica, il re è nudo. Quale futuro attende la democrazia se viene meno il diritto di comprendere e valutare in maniera autonoma qualsiasi tipo di argomentazione? Alle accuse di estetismo intellettuale, Bouveresse affianca la critica radicale di una delle malattie della cultura contemporanea: il relativismo postmoderno. Che, nel negare l’esistenza di una conoscenza oggettiva verificabile, alimenta, a sorpresa, reazionarie ideologie identitarie. Prefazione di Jean-Matthias Fleury.
Due culture? Tra scienza e umanesimo
Filippo La Porta, Giuseppe Mussardo
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 158
Nel Novecento le scoperte della scienza hanno accompagnato, quando non anticipato, la sperimentazione letteraria e gli sviluppi del pensiero filosofico. I concetti controintuitivi della meccanica quantistica, benché spesso fraintesi, sono oggi una fonte inesauribile di suggestioni per chi scrive romanzi, con la legge dell’indeterminazione di Heisenberg accostata ad autori come Proust e Joyce. La ricerca scientifica, sempre più specializzata, ha tuttavia una evidente difficoltà a comunicare i propri esiti. Filippo La Porta, critico letterario, e Giuseppe Mussardo, fisico teorico, provano a ricomporre il dialogo interrotto tra cultura scientifica e discipline umanistiche a partire da possibili terreni di incontro, guidati, nelle loro riflessioni, dagli interrogativi fondamentali sulla condizione umana e dalla «sete natural che mai non sazia», la curiosità.
Come il cambiamento climatico potrebbe salvare il mondo
Ulrich Beck
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 70
La questione ecologica si impone ormai come una sfida ineludibile. Visioni catastrofiste e negazioniste si alternano nel decretare il futuro del pianeta. Poco prima della sua scomparsa, alla vigilia dell’Agenda ONU 2030 e dell’enciclica “Laudato si’”, Ulrich Beck pubblica un articolo profetico, in cui invita i lettori a non interrogarsi sugli effetti negativi della crisi ambientale e a coglierne invece il potenziale emancipativo. La domanda «come può il cambiamento climatico salvare il mondo?» diventa allora il punto di partenza per un «pensiero costruttivo della catastrofe», orientato alla riparazione di un mondo devastato dagli eccessi del capitalismo. Una rinnovata visione cosmopolita, basata sull’imperativo «cooperare e condividere oppure non cooperare e perire», è la migliore speranza per la nostra società al collasso. Motori della politica cosmopolita sono le città globali, attori e architetti «che immaginano nuove aperture in e per un mondo a rischio», pionieri di forme di governance orizzontale e leggi transnazionali. A dieci anni dalla pubblicazione, questo breve manifesto mantiene viva la forza visionaria di Beck, che qui pone le fondamenta di una politica ecologica globale come unica via d’uscita dalla crisi climatica, contro ogni nazionalismo sovranista. Introduzione di Danilo Selvaggi.
Disforia di genere
Jean-Pierre Lebrun, Charles Melman
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 106
La storia vera del piccolo Sasha, che all’età di otto anni esige di cambiare genere “altrimenti non sarà felice”, diventa occasione per interrogare, come singolo e come collettività, le implicazioni dell’autodeterminazione assunta a fondamento dell’identificazione sessuata. Attraverso un dialogo intenso fra due grandi psichiatri e psicanalisti, Jean-Pierre Lebrun e Charles Melman, scopriremo il legame insospettato tra la diffusione delle nuove forme di sessuazione (LGBTQIA+) e l’esaltazione dell’amore materno – con la sua capacità di mettere in scacco la Legge –, il rifiuto di riconoscere la disparità soggettiva fra le persone e il paradosso della proliferazione di sempre nuove segregazioni sociali, la liberazione da ogni condizionamento e il venir meno del desiderio. Un testo avvincente, scorrevole e alla portata di tutti i lettori, ma anche capace di generare inedite riflessioni sul funzionamento dell’economia psichica dei soggetti del XXI secolo. Una chiave di lettura indispensabile per non smarrirci di fronte alla messa in discussione radicale di tutto ciò su cui sino a oggi abbiamo fondato la nostra umanità.
L'arte dopo la fine dell'autonomia dell'arte
Wolfgang H. Ullrich
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 192
L’arte oggi non è più solo arte, non è più un fine in sé. Ha smesso di essere autonoma, perché spesso è anche qualcos’altro, pensata per uno scopo e una fruizione, è – come la definiva Adorno – «arte per consumatori». Così sono nate le collaborazioni fra artisti e marchi per la realizzazione di scarpe (le sneakers di Takashi Murakami) e borse (Jeff Koons per Louis Vuitton), si sono moltiplicati gli art-toys di culto (Little Cloud dei Friends-WithYou). Ma come è avvenuto un cambiamento così radicale nel concetto e nella pratica artistici? Sono giuste le critiche verso l’arte postautonoma? Wolfgang Ullrich analizza la questione da più angolazioni – il mercato, il business museale, il ruolo dei social media, le forme e la qualità dei manufatti, le motivazioni politico-attiviste – e apre il sipario di una nuova arte che racchiude il potere di diverse discipline diventando più che arte, più che design, più che prodotto, più che equipaggiamento. Arte che trascende l’assoluto.
Resistenza. La folle speranza di un nuovo umanesimo
Ernesto Sabato
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 100
«Se diventiamo incapaci di creare un clima di bellezza nel piccolo mondo intorno a noi e ci dedichiamo soltanto alle ragioni del lavoro, tante volte disumanizzato e competitivo», come possiamo resistere all’incedere silenzioso dell’indifferenza e dell’isolamento? Come possiamo evadere dalla prigione della solitudine, riabbracciare il battito della vita e riscoprire il primato delle emozioni? Nel suo testamento spirituale, Ernesto Sabato posa il suo sguardo disincantato sulla società tecnologica del nostro presente, ipnotizzata dal bagliore televisivo e incapace di godere del mistero di un’opera d’arte o del piacere di una conversazione tra amici. In cinque lettere indirizzate al lettore Sabato lancia un appello a non rassegnarsi, a ritornare al cuore delle cose, nella convinzione che solo «i valori dello spirito ci possono salvare dal terremoto che minaccia la condizione umana». Un invito a resistere al buio della «notte in cui viviamo», sorretti dalla certezza che «il mondo non può nulla contro un uomo che canta nella miseria».
Ripensare la cultura politica della sinistra. Per Salvatore Biasco
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 224
Nella fase post-Covid, e prima che iniziasse la guerra in Ucraina, Salvatore Biasco aveva riunito in un seminario studiosi di diverse discipline. Ne era venuto fuori il documento programmatico qui pubblicato e commentato, la base di una vera e propria proposta per una nuova politica di sinistra. Il suo nucleo centrale è dato da una critica del neoliberismo – che, in un modo o in un altro, pur nell’avvicendarsi di leadership differenti, ha caratterizzato le scelte della sinistra italiana negli ultimi decenni – e dal ritorno a un’idea di intervento dello Stato nell’economia e nell’organizzazione della vita sociale. La prospettiva socialdemocratica avanzata che il volume intende rilanciare non è ignara della crisi più ampia in cui versa da tempo il socialismo europeo. Non rassegnandosi però al suo declino, il volume, pur nella consapevolezza del fatto che l’interventismo statale non esaurisce il campo dei socialismi possibili, propone di puntare su una riqualificazione degli apparati amministrativi dello Stato, in quanto strumenti centrali per realizzare quell’azione riformatrice che in passato fu tutt’uno con una politica di sinistra.
Cristianesimo e Islam. Prove di dialogo per una reciproca comprensione
Santi Grasso, Nader Akkad
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 128
Il primo giorno Yahwè e Allah crearono il cosmo, o meglio lo separarono, cioè distinsero la materia dal nulla. Poi diedero vita all’uomo, lo misero al centro di questo progetto e lo nominarono suo custode. Il disegno divino coincise. L’intero racconto, dal suo incipit al primo bivio e oltre, persino lungo i sentieri del cristianesimo e dell’islamismo, è ispirato da un’unica fonte e da un unico Padre. Con questa consapevolezza, un teologo cattolico e un imam sviluppano un dialogo attorno a sette argomenti comuni – creazione, figura di Abramo, misericordia, aldilà, accoglienza, diversità, rapporto uomo-donna – dimostrando quanto gli insegnamenti di Gesù e Maometto siano vicini, anzi complementari. Come in una lunga omelia bilingue, due voci si alternano per riflettere sul senso di una Parola che, nel confronto e nelle diversità, resta unitaria.
Etica dell'appropriazione. Potere, cultura e differenza
Jens Balzer
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2023
pagine: 80
L’appropriazione culturale - ovvero l’uso e la rielaborazione dei saperi e patrimoni tradizionali stranieri per esprimere la propria identità - è da tempo un argomento rovente nel dibattito occidentale, anche perché è molto difficile stabilire dei confini netti rispetto all’appartenenza a una determinata cultura. Per i progressisti rifiutare l’appropriazione culturale vuol dire mettere in discussione la legittimità di una produzione intellettuale che si serve da padrona dei tesori altrui, quasi sempre delle minoranze. Per le destre, d’altronde, è auspicabile una logica rigorosa dell’identità culturale, complementare e necessaria alla costruzione di una identità nazionale forte. Secondo Jens Balzer ogni cultura si basa però inevitabilmente sull’appropriazione, benché ne esistano una buona e una cattiva: tutto sta nello scegliere il modo più corretto. Muovendo da Édouard Glissant e dal Black Atlantic di Paul Gilroy, passando poi dalla teoria queer di Judith Butler e tramite Gilles Deleuze e Félix Guattari, l’autore delinea con verve e spiccata abilità divulgativa un’etica dell’appropriazione che diventa anche il fondamento di un rapporto illuminato con la propria identità.