CELID: Incontricooperativi
Giovani, legalità e cooperazione. Intervista a Luigi Ciotti
Luigi Ciotti, Alessandra Luciano
Libro: Libro in brossura
editore: CELID
anno edizione: 2015
pagine: 47
"Penso che un giovane non si accontenti di sapere che le cose esistono, ma vuole sapere perché esistono. [...] La ricerca di senso è il lievito della gioventù. Allora c'è da chiedersi [...] come sia possibile che un'intera generazione sia stata abbandonata a se stessa, abbia trovato chiusa la porta del futuro. Una società che non si cura dei giovani è una società che non si cura della propria storia e del proprio avvenire, ripiegata nei suoi egoismi e nelle sue paure. Che cosa è importante dare ai giovani? Relazione, ascolto, opportunità. Quando gliele dai rispondono a meraviglia, e penso ad esempio a quelli - migliaia ormai - che trascorrono volontariamente parte delle vacanze nei terreni confiscati ai boss delle mafie, a dare una mano e a maturare una coscienza sociale. [...] Sono decenni che è in crisi il modello educativo autoritario, [...] e non è un male che lo sia. Si cresce insieme esercitando l'autorevolezza, che presuppone credibilità. I giovani non hanno bisogno di qualcuno che dica loro che cosa fare, ma che faccia insieme a loro e poi, al momento buono, si metta in disparte, per lasciare che imparino a camminare con le loro gambe, nella libertà e nella responsabilità".
I nuovi poveri e il welfare del futuro. Intervista a Pierluigi Dovis di Alessandra Luciano
Pierluigi Dovis, Alessandra Luciano
Libro: Libro in brossura
editore: CELID
anno edizione: 2015
pagine: 47
"Il fenomeno della povertà in Italia, soprattutto negli ultimi quindici anni, si sta allargando quantitativamente. Possiamo stimare che lo stato di povertà conclamata, cioè quella certificabile e quantificabile da un punto di vista economico rispetto a una soglia minima che consente una vita dignitosa, coinvolge circa il 13% della popolazione, con differenze significative da territorio a territorio, considerando che al Sud la stima sale anche di dieci punti percentuali in più. Ma oltre a questo dato, occorre considerare che almeno un altro 10-15% della popolazione sta vivendo concreti processi di impoverimento, i quali impediscono progressivamente a un'ulteriore fascia di popolazione di fare fronte alle necessità ordinarie della vita. Quest'ultima nuova componente della "famiglia dei poveri" è quella che oggi si definisce meglio come la percentuale dei 'vulnerati'." (Tratto dall'intervista a Pierluigi Dovis).
L'Italia di domani. Cittadinanza, appartenenza e integrazione. Intervista a Cécile Kyenge di Alessandra Luciano
Cécile Kyenge, Alessandra Luciano
Libro: Libro in brossura
editore: CELID
anno edizione: 2014
pagine: 77
L'intera intervista di Cécile Kyenge ripropone l'enigma multiculturale presente in tutte le società contemporanee, a iniziare dall'Italia, coinvolte in crescenti trasmigrazioni di massa provenienti soprattutto dai Paesi del Nord Africa. E stato Zygmunt Bauman per primo a trattare dei processi migratori quali enigma, cioè quale paradosso che può essere risolto solo ripensando i termini in cui è posto. Quando la Sfinge chiese a Edipo: "Chi cammina a quattro gambe al mattino?", Edipo risolse l'enigma ripensando al significato di "gamba" quale sostegno per camminare. Anche il multiculturalismo è un enigma perché propone una condizione di giustizia ed eguaglianza fra tre parti apparentemente inconciliabili: coloro che credono in una cultura nazionale unificata; coloro che riconducono la loro cultura all'identità etnica; coloro che considerano la propria religione come la propria cultura. Tale enigma migratorio si sta trasformando in acceso conflitto politico e sociale. La questione migratoria, allontanata e rimossa per molto tempo in Italia, s'impone ormai quale problema e allarme sociale, facendo dimenticare la generosa immagine di un Paese senza frontiere e spegnendo l'illusione che l'ospitalità mediterranea avrebbe trovato soluzione a ogni tensione e conflitto.
Economia morale. La sfida della cooperazione. Intervista a Luigi Berzano di Alessandra Luciano
Luigi Berzano, Alessandra Luciano
Libro: Libro in brossura
editore: CELID
anno edizione: 2014
pagine: 48
La cooperazione ha attraversato la lunga storia della modernità rappresentando il polo della partecipazione dell'individuo, della sua libertà e dell'arricchimento apportato al mercato. Cooperare attiva profondi legami tra gli individui: ciò rappresenta un fattore necessario per lo sviluppo e la crescita sociale, esattamente come sono fondamentali il mercato e lo Stato. Da questo punto di vista se non c'è modernità senza individuo, altrettanto non c'è modernità senza cooperazione. Possiamo considerare le cooperative come un fenomeno universale. Gli economisti liberali alla fine dell'Ottocento (e anche quelli attuali) non sono riusciti a dare una ragione al fenomeno della cooperazione, ritenendolo una forma d'impresa imperfetta. I sociologi tendono a credere che le società funzionino bene se hanno un'economia polifonica, se a fianco della proprietà privata si esprimono altre forme di proprietà. Anzi, la cooperazione consente anche al mercato di funzionare meglio, perché lo tempra degli aspetti più aspri e lo arricchisce.
Ambiente, qualità e cooperazione valori del futuro. Intervista a Luca Mercalli di Alessandra Luciano
Luca Mercalli, Alessandra Luciano
Libro
editore: CELID
anno edizione: 2014
pagine: 48
Il modello economico produttivo ha sino ad oggi fondato ogni sua strategia sulla competitività: nel produrre, nel vendere, nell'affermarsi sul mercato per conquistare posizionamenti. Ma la competitività rappresenta l'anticamera del conflitto, e non può essere un valore per la specie umana che è una specie sociale. "Essere competitivi significa in sostanza essere rapaci, cioè cercare di accaparrarsi le risorse disponibili per primi e al minor costo possibile. Essere competitivi, sul piano sociale, implica tendere a voler trarre il massimo profitto dal proprio prodotto, e per conseguire questo fine si è disposti a tutto sacrificando anche i rapporti umani. In questo modello di agire competitivo mancano gli altri elementi che sono fondamentali per la sopravvivenza di ogni specie: quei valori che devono distinguere il nostro rapporto di produzione con l'ambiente e con gli altri individui. Da studioso di problemi climatici e ambientali non posso non constatare come oggi la competitività stia distruggendo fisicamente il pianeta ma anche alienando i legami tra società e individui. Allora, quali sono i valori utili oggi, in un mondo sovraffollato, se non vogliamo farci la guerra? Io credo che la qualità e la cooperazione siano i valori del futuro".
Cooperare contro la crisi. Intervista a Giancarlo Gonella di Alessandra Luciano
Giancarlo Gonella, Alessandra Luciano
Libro
editore: CELID
anno edizione: 2014
pagine: 40
"La situazione di crisi in Italia sarà tale ancora per molto tempo, per cui le risorse del welfare sono in contrazione inevitabile, occorre trovare il modo di rispondere alla contrazione delle risorse e del credito". È perciò importante che "con i partner istituzionali si ridefinisca una capacità [...] di tutti gli attori sociali di ridisegnare il welfare in Italia. Questo modello non può reggere, le richieste di prestazioni sanitarie per esempio sono sempre in crescita ed è necessario ripensare il sistema. Le cooperative sociali possono contribuire significativamente alla riorganizzazione del welfare trasformandosi da semplici fornitori di servizi in partner co-gestori. La cooperazione porta elementi di coesione sociale che altre imprese non portano. Occorre rilevare che in tante cooperative gli immigrati fanno lavori pesanti che altri non vorrebbero [...], ma in ogni caso la cooperativa è [...] un veicolo di inclusione sociale per questi lavoratori, i quali hanno occasioni di mobilità sociale e di ricoprire nelle cooperative anche ruoli di direzione. Inoltre molti immigrati dopo un'esperienza di lavoro in un'impresa cooperativa acquisiscono la cultura e la formazione necessarie per aprire nuove cooperative di lavoro che rispondono efficacemente alla crisi dell'occupazione e consentono a questi lavoratori di ottenere i permessi [...] per continuare a risiedere in Italia, rispondendo così ad un loro bisogno e contribuendo [...] allo sviluppo dell'economia 'pulita' del nostro Paese".
La cooperativa, un'impresa per giovani. Discorso di Giuliano Poletti
Giuliano Poletti
Libro
editore: CELID
anno edizione: 2014
pagine: 36
"Mi ricordo di uno slogan coniato da giovani appartenenti a cooperative emiliane che recitava: 'L'importante è essere giovani fuori'. Lo ho apprezzato moltissimo perché traduce e capovolge una mentalità che tende a non avere la capacità e il coraggio di innovare e produrre cambiamenti quando sono necessari. Noi della nostra generazione siamo soliti dire: 'L'importante è essere giovani dentro', e lo diciamo per autorizzarci a gestire e progettare anche per i giovani. Ma essere giovani fuori significa dare spazio alle nuove generazioni, alle idee dei giovani. Significa riconoscere quella forza determinata e coraggiosa dell'innovazione e della sperimentazione che solo i giovani hanno, la quale consente di tradurre le idee in azioni pratiche, in realtà effettive. Non si può più giocare su questi aspetti, occorre la voglia e la volontà precisa di accumulare saperi e conoscenze per tesorizzare esperienze, per individuare, anche nelle piccole realtà, che cosa fare, come agire, che strade percorrere. Occorre la capacità di immaginare nuove forme di collaborazioni, di costituzione di reti fondate su modelli economici adeguati e che incentivino l'auto-imprenditorialità".
Pari opportunità e differenze di genere. Intervista a Livia Turco di Alessandra Luciano
Livia Turco, Alessandra Luciano
Libro
editore: CELID
anno edizione: 2014
pagine: 52
"Per me la parola cooperazione si coniuga strettamente con la parola innovazione. Nella mia esperienza le cooperative sociali hanno inventato dei servizi dal potenziale innovativo, da quelli per l'infanzia e per il sostegno alle famiglie, a quelli per l'integrazione degli immigrati [...]. La tipologia di impresa che più ha preso sul serio l'esigenza di politiche di conciliazione è il mondo della cooperazione. Questo perché esistono molte cooperative con forte presenza femminile, ma anche perché le cooperative hanno capito che le politiche di conciliazione si sposano con l'idea della valorizzazione del capitale umano, si sposano con l'idea di attuare modalità innovative di gestione, di governance e di produzione. Ecco perché posso dire che per me cooperazione è uguale ad innovazione".
Torino città dell'integrazione. Intervista a Ilda Curti di Alessandra Luciano
Alessandra Luciano, Ilda Curti
Libro
editore: CELID
anno edizione: 2014
pagine: 44
"A Torino il fenomeno dell'immigrazione è cominciato negli anni ottanta e possiamo dire di essere quasi alla terza generazione, stanno cioè nascendo i figli della seconda generazione, un esercito di giovani adulti. [...] Tutto dipende dalla nostra capacità di pensare che anche questi figli, questi giovani, sono figli nostri e che rappresentano una ricchezza per questo Paese, non un problema. [...] I ragazzi immigrati torinesi provano un senso di grande orgoglio di appartenenza, si sentono italiani ed hanno assimilato i nostri valori e la nostra cultura, che si è integrata con quella delle loro origini, in un sistema molto interessante di personalità che potranno rappresentare nel futuro preziose risorse per la nostra crescita economica e sociale".