DeriveApprodi: Habitus
Coltivare la città. Storia sociale degli orti urbani nel XX secolo
Franco Panzini
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2021
pagine: 224
Dagli orti operai e famigliari coltivati nelle regioni che per prime sperimentarono gli effetti perversi dell’industrializzazione alla fine dell’Ottocento, agli orti patriottici sorti in tutte le nazioni nei periodi delle due guerre mondiali; dai community gardens, alternativi e ambientalisti, della controcultura negli anni Sessanta, alle coltivazioni pensili e alle serre verticali più recenti. L’agricoltura urbana, promossa da enti e associazioni collettive, è un tema di attualità e la sua diffusione sembra legata alla sensibilità ecologica degli ultimi anni. "Coltivare la città" mostra, invece, come la storia delle agricolture urbane sia ben più ampia: nei diversi periodi gli orti comunitari sono stati una risposta alle crisi economiche, un rimedio a problemi sociali e igienici, un sostegno alimentare durante le guerre o luoghi in cui ritrovare un rapporto con la terra. Il libro esamina la ricchezza delle pratiche della coltivazione urbana nell’ultimo secolo, storie collettive per il nostro futuro.
La bellezza assoluta del giardino. Arte e filosofia della natura
Rosario Assunto
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2021
pagine: 192
«L'uomo che contempla il giardino, vivendo il giardino, solleva se stesso al di sopra della propria caducità di mero vivente», così scrive Rosario Assunto. Un modo per intendere il giardino come una pratica insieme estetica e politica. Un pensiero singolare quello di Assunto, che al giardino dedica una delle riflessioni più profonde e interessanti del Novecento europeo. Questo libro ripropone i passaggi fondamentali della teoria estetica di Rosario Assunto, rivolta al giardino e alla sua filosofia: un'antologia di testi selezionati su natura e bellezza, libertà e fantasia, decorazione e paesaggio, che dimostra come questo autore abbia largamente anticipato, con la sua opera, alcuni dei concetti più rilevanti della recente riflessione ecologica sulla tutela e la conservazione del paesaggio, naturale o elaborato dall'uomo. Prefazione di Massimo Venturi Ferriolo.
Il postanimale. La natura dopo l'Antropocene
Felice Cimatti
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2021
pagine: 128
"Noi e gli animali, un problema del presente, come ci dimosra un virus. Noi da un lato, loro dall'altro. Noi al sicuro, perché loro negli zoo. Animale non significa altro: un vivente indeterminato, diverso da noi, di cui tuttavia abbiamo bisogno per poterci differenziare da ciò che non vogliamo essere, un animale come gli altri. Perché l'uomo non vuole essere un animale tra gli altri. L'animale, finora, era sempre stato docilmente al suo posto. Se ne stava nella natura o meglio ancora nei documentari. Comunque, lontano da noi. Per questo abbiamo una sola parola per nominare l'immensità del mondo animale, milioni di specie e miliardi di esseri viventi: tutti loro sono semplicemente animali, perché noi si possa dire che siamo umani. E poi il mondo è cambiato."
Bestiario umano. Storie sugli esseri viventi
Luigi Ananìa, Nicola Boccianti
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2021
pagine: 128
I bestiari sono dei testi che descrivono animali reali e immaginari, arricchiti spesso da elaborate illustrazioni. Appartengono a un genere molto diffuso nel passato, soprattutto nel Medioevo, che aveva prevalentemente la finalità di celebrare l’onnipotenza di Dio, valorizzando la varietà e la molteplicità dei frutti della sua creazione. Avevano talvolta anche una finalità didattica e usavano gli animali come allegorie per impartire agli uomini lezioni di comportamento. I tre contributi su uomini e animali raccolti in questo libro – le storie di Luigi Ananìa, le illustrazioni di Hitnes, i saggi di Nicola Boccianti – hanno più semplicemente lo scopo di fornire qualche elemento per riflettere su quel dato condiviso dagli uni e dagli altri chiamato realtà. Attraverso la poetica, l’immaginazione e l’analisi scaturite da questo testo i confini di questo dato più o meno comune tra uomini e bestie risulterà meno scontato di quanto si pensi.
Le promesse dei mostri. Una politica rigeneratrice per l’alterità inappropriata
Donna J. Haraway
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2019
pagine: 171
«La natura non è un luogo fisico in cui recarsi, non è un tesoro da custodire o conservare in banca, non è un'essenza da proteggere. La natura non è un testo da decifrarsi in base ai codici della matematica o della biomedicina. Non è l'alterità che offre origine, materie prime e servizi. Né madre né curatrice, né schiava né matrice, la natura non è risorsa o mezzo per la riproduzione dell'uomo. La natura è, strettamente, un luogo comune». Così esordisce Donna Haraway, tra le principali esponenti del pensiero ecologico e femminista contemporaneo, in questo testo illuminante sulla nostra condizione di umani, specie devastatrice che ancora non ha imparato a convivere con il resto del vivente senza danneggiarlo. Perché ciò che sembriamo dare per scontato — l'idea o l'esistenza di una natura — in realtà non lo è affatto. La natura è in tutto e per tutto un artificio umano: attraverso la quale gli umani pensano loro stessi e l'insieme delle relazioni con ciò che esiste. Passare per una critica di questo artificio significa immaginare che altri artifici sono possibili, a partire dai quali entità biologiche e tecnologiche in continua trasformazione troveranno uno spazio di coesistenza su questo pianeta.
Artisti della fame. Storie di viventi alle prese col cibo
Roberto Masiero
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2018
pagine: 217
Cosa e come mangiava l’australopiteco Lucy circa tre milioni di anni fa? Perché Kafka ha scritto un racconto dal titolo Un artista della fame? Cosa ha mosso un digiunatore quale Rabelais a scrivere Gargantua e Pantagruel e un poeta come Hölderlin a intitolare una poesia Pane e vino? Quante volte abbiamo sentito la frase: l’uomo è ciò che mangia. Viene da un grande filosofo dei primi dell’Ottocento, Ludwig Feuerbach. Sarebbe bene leggerla in tedesco: der Mensch ist, was er isst. L’astuto Ludwig gioca sull’analogia tra ist, che sta per «essere», e isst, per «mangiare». Vuoi vedere che non siamo ciò che mangiamo, ma siamo il mangiare stesso? O, meglio, l’Essere (scritto maiuscolo) è ciò che mangia e digerisce il mondo stesso, è ciò che vuole un mondo perché ha fame? Questo libro si interroga sul cibo nei suoi molti aspetti: il potere, il sapere, i filosofi, le arti (inclusa la musica, che qualcuno definisce cibo dell’anima). E questo per capire il gusto e il disgusto, l’eros, il dono, il tempo, la metamorfosi… perché tutto ciò che è vivente ha a che vedere con il cibo. Un libro di scritture, saggi, racconti, frammenti, appunti, note biografiche, immagini, interviste anche immaginarie, documenti, vignette, curiosità, citazioni… tra uova, frattaglie cibo degli dèi, tecniche per wok e tajine, cadaveri di pollo in frigo, famiglie al ristorante dell’Ikea, re che mangiano e muoiono, orchestre che suonano verdure, il cibo delle favole… Attraverso il cibo, si finisce per occuparsi della vita. Perché, come scrive Oscar Wilde: «Non riesco a sopportare quelli che non prendono seriamente il cibo»; o come ha detto Paolo Villaggio: «Non voglio essere cremato, voglio essere bollito».
Piccoli universali di architettura del paesaggio
Franco Zagari
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2017
pagine: 153
Prafrance è la coltivazione di bambù più grande d'Europa, il forte di Bard in Valle d'Aosta è un capolavoro di ingegneria, di urbanistica e di continuità tra architettura e natura, Brasilia è l'ultimo tentativo di città ideale operato dal Modernismo... Da un caffè a un giardino, da un grattacielo di Dubai a Corviale, dai murales di Kentridge sul lungotevere romano alla Basilica reale di Saint-Denis in Francia, i racconti che scandiscono questo libro sono anzitutto l'indicazione a «vedere» il paesaggio e a fermarsi a riflettere sui suoi piccoli universali. Lo spirito di un luogo tra tradizione e futuro, il cambiamento e la durata, le narrazioni dei quali i paesaggi sono intrisi, l'utopia e la concretezza sono alcune delle chiavi per pensare l'immanenza rappresentativa di «piccoli universali» che il paesaggio esercita sulla nostra vita, capace di coglierci perfino nella nostra indifferenza, con un'irresistibile influenza subliminale. Questo libro è allora il diorama di un autore di molte opere di paesaggio realizzate in Italia e nel mondo.
Giardini di saggezza in Occidente
Hervé Brunon
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2017
pagine: 90
Il giardino è da sempre, e in tutte le culture, luogo privilegiato per la contemplazione, la riflessione; la cura di sé... Luogo di elezione per la teologia, la filosofìa e la meditazione. Giardini concreti e immaginari, orti cintati e paradisi terrestri, che la cultura occidentale ha destinato al riparo dal mondo circostante, alla riflessione, alla metafìsica e affidato all'etica del giardiniere. Ecco allora una storia della relazione tra giardino e saggezza in Occidente, dalla Grecia antica alla contemporaneità, dalla tradizione biblica a quella poetica, che ancora oggi si rivela rapporto imprescindibile per la ricerca di una buona vita. L'indagine diventa allora un itinerario singolare tra strutture del giardino e pratiche del pensiero, accompagnati da Epicuro e Platone, Sant'Agostino e Montaigne, Shakespeare e Nietzsche, e dall'insieme della nostra cultura letteraria e filosofica che nel giardino ha le sue radici.
Paesaggi in movimento. Per un'estetica della trasformazione
Massimo Venturi Ferriolo
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2016
pagine: 120
Una domanda ritorna con regolarità: cos'è il paesaggio? Il nome e la cosa appartengono a una realtà in movimento: i luoghi perdono man mano la loro leggibilità e noi non governiamo più i nostri paesaggi, omologati dal mercato e dalla globalizzazione. La speculazione edilizia li degrada. Il loro assetto subisce trasformazioni improprie con l'uso e l'abuso di materiali nocivi. Il paesaggio sarebbe dunque perduto? Con questo quesito cerchiamo di salvare le specificità locali, spesso non più riconoscibili tanto da reclamare un'identità in via di estinzione. Eppure, un mondo visibile, costituito dalla totalità culturale, etica ed estetica, delle azioni umane continua ad aprirsi allo sguardo. Gli uomini lo hanno creato e lo abitano trasformandolo incessantemente, per esistere: un continuo abitare e costruire. Luogo comune di un insieme di luoghi, ogni paesaggio è un ethos dove ogni abitante ha un suo ruolo e una misura: un paesaggio è dove spazia la totalità della vita con le sue forme visibili e invisibili, materiali e immateriali. In perenne movimento. Questo libro apre lo sguardo in direzione del mutamento, per un'estetica del divenire.
Insurrezione culturale. Per una nuova ecologia della cultura
Olivier Beuvelet, Jonathan Nossiter
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2016
pagine: 235
C'è un gesto culturale che vive nelle campagne. È un movimento della terra che smuove le vigne, rianima le piante, propone un nuovo gusto del terroir, fa tintinnare il vetro delle bottiglie sugli scaffali delle enoteche, fa tremare gli esperti dell'agro-industria. È il gesto culturale dei contadini e dei vignaioli naturali, che ha aperto uno squarcio attraverso il quale è passata una rivoluzione della vita, delle conoscenze, del gusto e soprattutto dei rapporti tra umani e natura. All'esperienza di questi agri-cultori dovrebbe guardare il mondo del cinema, dell'arte, dell'editoria se vuole cercare un terreno fertile sul quale rilanciare la propria vita, sterilizzata nei prodotti, nei consumi, nei mercati e nei gusti liberali. A loro dovrebbero guardare cineasti, artisti, scrittori e gli abitanti delle metropoli contemporanee, come a un'avanguardia gioiosa capace di ridarci speranza per lottare, reagire, immaginare di nuovo il senso della libertà intellettuale, etica, sociale... e anche gustativa!
Il giardino degli equivoci. Controstoria del giardino da Babilonia alla Land Art
Guido Giubbini
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2016
pagine: 127
Sono mai esistiti i giardini di Babilonia? Perché il mitico giardino persiano quadripartito e prototipo di quello arabo non è affatto diviso in quattro? Qual è la rivoluzione cui assistiamo nel Rinascimento? Dove sta il vero e il falso in un giardino che sopravvive per secoli al disegno del suo autore, a fronte di una natura e di un contesto che si evolvono? Da Versailles all'Isola Bella, da Villa d'Este ai paesaggi di Piemonte e Liguria, dall'Uzbekistan all'Inghilterra, "Il giardino degli equivoci" è un viaggio sulle forme storiche e architettoniche di quello spazio fatto di verde, acqua, luce, materie vive, inserito in un ambiente e organizzato da uno o più autori, chiamato "giardino". Dove stanno gli equivoci? Se il giardino ha una lingua, è possibile fraintenderlo... Un racconto ironico e colto che attingendo a fonti storiche, letterarie, artistiche riesce nell'intento di ridisegnare ai nostri occhi l'originalità dei giardini indagati, suggerendo un irriverente sguardo critico con cui osservarli, passando per quindici equivoci.
I cacciatori di piante. Delle avventure di piante, botanici ed esploratori che hanno arricchito i nostri giardini
Tyler Whittle
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2015
pagine: 325
Cacciatori o raccoglitori? Di certo vanno in cerca di piante i protagonisti di questo libro, in diversi secoli di storia e molti anfratti del globo terrestre. Nelle loro rispettive epoche, di piante rare o magiche, eclettiche o nuove, ornamentali o estrose. Da consegnare a mercanti, negozi, conventi, università. Per ingrandire collezioni, erbari, orti botanici. Per accrescere la gloria di nazioni intere o di accademie universitarie. Ma l'accanimento, di cui le avventure di questi cercatori testimonia, più s'avvicina a quello di cacciatori ostinati. Uomini spesso disposti a sopportare disagio, malattie e lunghi viaggi, a rischiare la pelle pur di scoprire e dare un nome a nuovi vegetali disseminati per l'intera geografia. Molte le vocazioni che li hanno spinti a cacciare: dalla filantropia all'ossessione per singole specie, dall'amore disinteressato per il sapere botanico alla prospettiva di arricchirsi, dal desiderio di denaro a quello per la gloria di una pianta col proprio nome. Un "saggio" di botanica, giardinaggio, storia e avventure, tra invenzioni di cassette per il trasporto e ardite arrampicate di montagna, attacchi di pirati e frecce avvelenale. A questo vanno incontro i cacciatori di piante qui raccontati, singolari biografie che nei secoli hanno arricchito i nostri giardini e pure qualche tasca.