Edda Edizioni: Edda poetica

"Se Dio esistesse non rumoroso sarebbe, ché il suo manifestarsi per noi farebbe 'l vivere affannoso determinando come comportarsi. Ma pur se Dio non fosse, non chiassoso sarebbe: come potrebbe mostrarsi? Ed è inutile e pure ambizioso dir d'Ei, che 'l suo Esser non può spiegarsi. Perciò se l'esistenza è probabile tanto quanto la sua propria mancanza, ogni precetto è inaffidabile e giudicar qualcosa intemperanza o qualcos'altro giusto o molto stabile è tempo perso per l'umana sostanza."

Tutta la storia è storia della Ptôsis. Come un incauto scivolamento nel buio, dove il buio è l'unico spiraglio di luce; siamo dannati e spacciati, come i limiti invisibili del tempo; si è tempo, finiti e sfiniti, dal nostro esser chiaramente invisibili. Se non si nasce abortiti e nudi, si è vilipesi e appesi fin da sempre. L'art de vivre ha oramai cancellato la preistorica sensibilità alla morte, mentre l'art d'être ha definitivamente offuscato l'impassibile vituperosità catechetica. Siamo nel dubbio. Siamo il dubbio.

I versi narrano, come fotogrammi di celluloide in rewind, il lungo percorso dell'uomo all'inseguimento dell'amore per eccellenza: quello verso le sue donne che, come abilissime attrici, spesso vestono i costumi di Fate, Streghe ora collocando sul trono della gloria il Re di turno, ora gettandolo nella polvere della delusione e, infine, sospingendolo agli inferi della depressione...

Nella vita è così: sei legittimato soltanto se sei in compagnia delle protagoniste femminili della storia. Il Settebello è legittimo e reale solo con una qualsiasi "matta", una femmina regina del sette e mezzo. Se non ti rassegni a vivere così, non sei, sei nel gioco, nella fiaba... sei irreale.

Le migliori poesie si trovano incastrate nell’insofferenza, si trovano mescolate nel nero, nel grigio, nel blues dell’esistenza, capacità di cogliere tali sfumature evidenti, colossali; sono incomprese alla maggior parte degli animi ma ben chiare a noi animi persi.

Qui affondano passioni e turbamenti, qui si esibisce gratis la compagnia precaria delle ombre, in cartellone la farsa quotidiana della vita.

"[…] l’autore evita e supera questo “così fan tutti” per tagliare i rami secchi, operazioni che si possono compiere solo quando si raggiunge la consapevolezza della sabbia nella clessidra e quando davvero se ne sono viste di tutti i colori al punto tale da ritenere che una cosa sia bianca o nera. Non a caso Antonio sceglie un titolo, Profili, nel quale ritrae e tratteggia la vita com’è senza la scontistica delle offerte di fine stagione o semplicemente di prezzi civetta per attrarre il consumatore distratto che nel tentativo di risparmiare si porta a casa le cose inutili destinate a deperire o in magazzini da svuotare nei giorni di festa. La copertina sintetizza delle parole chiave, ma la vera protagonista è la chiave delle parole, quelle scelte che indagano la propria città, il proprio contesto con atti d’amore e rabbia al tempo stesso…" (dalla prefazione di Antonio Capitano)

"Già, io così calma e irrequieta, sono sempre me stessa andando controcorrente, talvolta giudicata. Giudizi e pregiudizi li ho sempre uditi, vissuti. Ascolto questo cuore che batte all’impazzata ma ho imparato a non ascoltarli più anche quando fanno male da morire lacerando l’anima. Ma non permetto più a nessuno di emettere sentenze su questa mia fragile forte vita."

È un viaggio quasi mistico nella dimensione della poesia e dell’anima. Non celo le mie durezze, dubbi e pene. Mi affascina la vita in tutte le sue espressioni. Perciò i versi hanno un tono solenne, a volte elegiaco, mai pessimista, per onorarla e metterla in primo piano. Essi nascondono più significati, ma è la fisiologica inquietudine di ogni uomo che pone le domande esistenziali che emergono dall’opera e costringono a meditare sulla storia, sul presente, sul futuro, su sé e i simili dovunque siano.

RISPETTO Rispetto la vita che mi avvolge; rIspetto la natura che mi dà la vita; riSpetto il mondo dove vivo; risPetto le opinioni diverse dalle mie; rispEtto il cammino della saggezza; rispeTto la sconfinata sete di sapere; rispetTo la ricerca della verità; rispettO il tuo immenso amore.

"Passo il tempo mio a raccontare le nuvole a raccontare i sogni con un'anima nuova… io sono ora tra le nuvole tra i sogni… nel vento sapete siamo come ali rubate a un angelo senza testa senza pensiero senza anima, ma vaghiamo e voliamo liberi…"

In questa raccolta di poesie in verso libero sono espresse le emozioni e le sensazioni di una donna, l’Autrice, affetta da disturbi del comportamento alimentare, in particolare anoressia e depressione. Le poesie iniziano nel momento in cui l’Autrice, prendendo consapevolezza della sua condizione, mette in parole tutto ciò che le passa per la testa con la finalità di dare un senso al malessere. La breve raccolta, secondo gli intenti della stessa, vuole essere un aiuto per le persone che soffrono di tali disturbi, o soffrono in generale, e per questo si sentono sole e vulnerabili...