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Questa pubblicazione presenta la raccolta di ceramiche precolombiane provenienti dall'isola di Marajó, situata nell'estuario del Rio delle Amazzoni. Tali ceramiche, che risalgono al 400-1350 d.C., comprendono sia vasi per l'uso domestico che vasi cerimoniali e urne funerarie e appartengono alle collezioni del Museo Barbier-Muller de Arte Precolombiana di Barcellona.

Il volume documenta il viaggio, durato più di un anno (1932-1933), nelle Isole Salomone e in Nuova Guinea. Attraverso immagini piene di movimento e di vitalità possiamo assistere alla vita dei popoli indigeni che Bernatzik incontrò in questa occasione, ai loro usi quotidiani, ai riti e alle cerimonie. Ritratti di forte impatto emotivo e di grande valore estetico sono in grado di riportare in vita lo spirito delle persone fotografate e ci permettono di osservare i costumi e gli splendidi ornamenti indossati da donne, giovani guerrieri e cacciatori.

Il catalogo affronta le molteplici sfaccettature della vita quotidiana in Normandia nel basso Medioevo. L'organizzazione spaziale della casa, le attività economiche, la vita di tutti i giorni sono illustrate attraverso numerosi reperti, manoscritti preziosi e rari mobili del XV secolo.

Alla sua morte, nel 1986, Fausto Melotti è considerato come uno dei più importanti scultori italiani. Tuttavia, il riconoscimento della sua opera all'incrocio fra raffigurazione e astrazione, fra arti plastiche, poesia, musica e teatro - è stato tardivo, senza peraltro attribuire pari importanza a tutto l'insieme della sua produzione, allo stesso tempo varia ma coerente. Con questa prima mostra monografica in Francia - che raggruppa una sessantina di sculture ed è completata da una selezione di disegni e di ceramiche - e con il catalogo che l'accompagna, prima pubblicazione in lingua francese dedicata all'artista, il Museo Picasso di Antibes invita a una riscoperta dell'opera di Fausto Melotti.

Albrecht Dürer, Rembrandt, Piranesi, Tiepolo, Palezieux, Morandi e Corot sono solo alcuni dei grandi nomi che compaiono tra le pagine di questo volume che accompagna la mostra presso il Museo Marmottan Monet di Parigi, in calendario dai primi di luglio 2023. Le opere presentate nel libro sono veri e propri capolavori realizzati con la tecnica dell'incisione e dell'eliografia. E le loro riproduzioni consentono di ripercorrere la storia dell'incisione, dalle prime realizzate su legno del XV secolo alle invenzioni più libere del XX secolo, tra le quali compaiono addirittura artisti outsider. La narrazione visiva non si ancora ad un percorso cronologico: Florian Rodari, curatore della pubblicazione, si è posto infatti l'obiettivo di far emergere le affinità che legano maestri antichi e artisti moderni, e questo è possibile solo perseguendo un accostamento libero e sensibile. Lontano dall'idea di confronti e gerarchie, questo volume ci ricorda come le interrogazioni formali e le ambizioni tecniche trascendono il tempo della storia dell'arte. Prefazione di Èrik Desmazières.

La narrazione fotografica del lungomare di New York realizzata da Sophie Fenwick muove dal desiderio di creare un archivio visuale di un paesaggio tanto inusuale quanto suggestivo della Grande Mela. Il linguaggio fotografico viene utilizzato, attraverso scatti in bianco e nero e a colori, per tracciare la memoria di una trasformazione, e per esprimere l’urgenza di una documentazione che da bisogno personale diviene, in queste pagine, universale. L’invito al viaggio di cui si fa portavoce Fenwick è una poesia visiva ritmata da scatti che hanno tutte le potenzialità di divenire vere e proprie icone. Le immagini del Waterfront di New York si presentano come inedite tanto che il volume si presenta come un progetto editoriale unico nel suo genere: l’aspetto iconografico trova uno spazio di approfondimento e dialogo nell’intervista che Pauline Vermare fa a Sophie Fenwick, e uno spazio letterario nella poesia di Fenwick, nata durante il periodo pandemico, che accompagna lo storytelling visivo.