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Biblioteca d'Orfeo

Come ti scrivo la scienza. Il ruolo e la figura del giornalista e del comunicatore scientifico in Italia
15,00

La stenografia nell'era digitale. La permanenza del segno nella fluidità della storia

La stenografia nell'era digitale. La permanenza del segno nella fluidità della storia

Libro: Libro in brossura

editore: Biblioteca d'Orfeo

anno edizione: 2022

pagine: 136

Dal pensiero all’immagine, dal parlato alla scrittura: dalla poesia visiva alle scritture sintetiche. Da secoli si cerca la via più corretta e completa per  tradurre in un linguaggio che ha fissato segni di permanenza  quello nato della vibrante momentanea presenza di un destinatario. E di farlo con la massima concisione e fedeltà. Fra tutte le sintetiche (o ‘tironiane’ come si vuole, dal nome del segretario di Cicerone) la stenografia è quella che appare aver trovata la sua forma più convincente. Capi di stato e di governo, capi di imperi industriali, artisti e intellettuali di tutti i tempi e paesi hanno praticato la stenografia sempre sostenendo che questo avveniva  per ‘conservare’ qualcosa di vitale, un ‘soffio’ di verità contro la morta rendicontazione burocratica. Di questi caratteri – presenti in tutte le scritture sintetiche - questo volume offre una suggestiva rassegna. Per di più la stenografia – per quanto diffusa - limita certo il numero dei lettori, assicurando quella doppia valenza di ‘libera lettura’ e limitata scrittura che garantisce una sorta di ‘naturale selezione’ che ne fa anche il permanente fascino.
20,00

Album

Album

Marcelin

Libro: Libro in brossura

editore: Biblioteca d'Orfeo

anno edizione: 2022

pagine: 54

Emile Planat (che sempre firmò 'Marcelin') fondò nel 1863 la rivista di moda e costume La vie parisienne. Disegnatore di ottimo livello dedicò alla sua creatura larga parte del suo talento. In lui tuttavia era viva anche una vena di critica sociale che si espresse nei disegni e schizzi che raccolse in un album privato: è quello che siamo riusciti a riprodurre e qui a presentare. A Marceclin il grande storico Taine riconobbe il ruolo di testimone di una età che malgrado quello che la precedette (il crollo del III Impero e la Comune) e quello che la seguì (la Grande Guerra) -o forse proprio per questo- rimane la mitica Belle époque.
10,00

I giochi dei surrealisti. E la scrittura automatica

I giochi dei surrealisti. E la scrittura automatica

Libro: Libro in brossura

editore: Biblioteca d'Orfeo

anno edizione: 2022

pagine: 112

Il Surrealismo si situa all'apice della fiammata legata all'esplosione dell'interesse per la psicoanalisi e al contemporaneo crollo dell'attrattiva del movimento Dada. Fu fondato (o meglio: si costituì) nel 1921-22 a Parigi e sopravvisse fino ai primi anni ’60. Come avvenne per il Futurismo la vita di questa robusta costola dell'avanguardia europea si confonde con quella del suo fondatore e principale animatore, il poeta, saggista e critico d’arte André Breton (1896-1966). Nella forma che potremmo definire 'istituzionale' il Surrealismo nasce con la pubblicazione del Manifesto nel 1924, testo nel quale si legge la famosa definizione del movimento come 'puro automatismo psichico’. Il Surrealismo presuppone una precisa scelta ideologica: contrapporre al nichilismo Dada una visione che sposti la creatività artistica nel mondo insondabile dei paradigmi eterni dell'esistenza ritenuti la magmatica comune anima mundi. Questa traslazione avviene nel nome della ricerca della ‘surrealtà’ nel cui nome si definisce il nome e l’attività, l’esistenza stessa del movimento.
10,00

391. Roulette

391. Roulette

Libro: Libro in brossura

editore: Biblioteca d'Orfeo

anno edizione: 2022

pagine: 118

Esauritasi con il dodicesimo numero a fine 1915, la rivista di Alfred Stieglitz 291 alla quale a New York aveva collaborato, Francis Piacabia decise di continuarne l’esperienza. Rientrato in Europa si stabili a Barcellona e nel gennaio 1917 fece uscire il primo numero di 391 rivista artistico-letteraria che lungo 19 numeri giunse fino al 1924 (attraversando la stagione dadaista, e fino alla pubblicazione del manifesto del Surrealismo). Doveva essere una rivista con netta caratterizzazione artistica, ma fini con l’essere prevalentemente letteraria. Picabia (Parigi 1879-1953) pittore e scrittore legato a Duchamp e a Man Ray, influenzato dall’opera di Apollinaire e Jarry, aiutato dai numerosi artisti rifugiati a Barcellona all’incupire della guerra, riuscì a creare una rivista di provocazione avanguardista che resta un esempio dell’ampio panorama della ricerca artistica di quegli anni. Un iconografo di alto livello che è anche un esperto di tecnologie digitali, Marco Audone, dopo aver ricostruito e salvato 291 è riuscito a ripetere l’impresa e ha ricostruito tutti i numeri di 391 riportandone le pagine alla qualità originale.
30,00

291

291

Libro: Libro in brossura

editore: Biblioteca d'Orfeo

anno edizione: 2022

pagine: 48

È una delle più importanti riviste d'avanguardia del Novecento. Le edizioni Biblioteca d'Orfeo presentano qui tutti i numeri pubblicati (nn. 1-12, gennaio-dicembre 1915) pazientemente ricercati in Europa e negli Stati Uniti e restaurati digitalmente grazie a uno specialista del livello di Marco Audone. La rivista deve la sua fortuna all'incontro tra Francis Picabia e Alfred Stiegliz, due delle figure tutelari dell'avanguardia. Si incontrarono a New York una prima volta nel 1913 in occasione della clamorosa esposizione dell'Armory Show dove Picabia esponeva. Si rividero anche grazie a Duchamp, in occasione del trasferimento di Picabia in America allo scoppio della prima guerra mondiale. Stieglitz aveva appena fondato la rivista “291” (dal numero civico su Fifth Avenue della sua galleria d'arte dove esponeva anche molta fotografia) e chiese a Picabia di collaborarvi. Da questa collaborazione nacque una delle più straordinarie esperienze artistiche di primo Novecento. Collaborarono a 291 Picasso, Braque, Apollinaire, Savinio, Duchamp, Max Jacob e molti altri; tavole e testi della rivista preludono chiaramente all'esperienza dadaista nella quale Picabia e Duchamp saranno poi impegnati.
30,00

Il tempo e lo spazio morirono ieri. Miti e riti nelle avanguardie europee del Novecento

Il tempo e lo spazio morirono ieri. Miti e riti nelle avanguardie europee del Novecento

Libro: Libro in brossura

editore: Biblioteca d'Orfeo

anno edizione: 2022

pagine: 322

Futurismo, Dadaismo e Surrealismo sono i tre movimenti artistici che hanno segnato nella prima meta del XX secolo quella autentica rivoluzione che ha per sempre mutato il rapporto tra artisti creatori e società civile. Il ‘primo mobile’ di questa rivoluzione e stato certamente il Futurismo. Nelle opere dell’artista futurista le voci possenti delle macchine e delle folle hanno creato una bellezza nuova che supera le più celebrate testimonianze dell’arte classica. Il Futurismo è qui visto nei principali aspetti della sua lunga esperienza (1909-1944) che comprendono l’attacco polemico all’architettura della lingua e del discorso, alla filosofia e in particolare al neoidealismo italiano, al dannunzianesimo. Il teatro fu la vera palestra della diffusione del Futurismo, perché consentiva la migliore possibilità di incontro-scontro con un pubblico vasto. A questo aspetto si dedica qui il posto che merita e che spesso e trascurato. Il Futurismo fu in buona parte spettacolo, e il teatro ne costituì la forma prescelta. il teatro delle sintesi ne fu l’incarnazione. Dadaismo e Surrealismo sono poi chiamati a completare il quadro dello sviluppo delle premesse che il Futurismo aveva offerte.
25,00

Le dame vaganti. Storie di fate streghe maghi eresie

Le dame vaganti. Storie di fate streghe maghi eresie

Elena Castelvincenti

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Biblioteca d'Orfeo

anno edizione: 2021

pagine: 204

Maghi e streghe, assieme a un corteo di fate, popolano il nostro immaginario. In realtà di queste figure sappiamo poco: compaiono nelle fiabe o in faticosi saggi scientifici, fanno dichiarazioni inattendibili sotto tortura, scrivono talvolta libri di difficile comprensione, illustrati con tavole belle quanto misteriose. Sembrano usare le nostre parole per parlare un’altra lingua. Etnologi, antropologi, ma anche storici e letterati hanno per molti versi analizzate queste presenze nella nostra tradizione culturale, in particolare discutendo sul loro rapporto con tre grandi riferimenti costituiti dalla magia, dalla religione e dalla scienza. Si può supporre che questo rapporto sia avvenuto in momenti successivi nella storia della nostra civiltà (in senso diciamo evolutivo) o invece ritenere che sia stato continuo, per tre aspetti da sempre presenti e coesistenti. Elena Castelvincenti, profonda conoscitrice della materia, offre una lettura non sistematica, ma storicamente sempre rigorosa, del rapporto tra queste figure, in particolare streghe e maghi, e la società che le ricercava e al contempo le condannava. Con un fascicolo di 16 tavole illustrate su cartoncino.
30,00

Viaggio nell'utopia. Le più belle fantastiche e crudeli società mai immaginate

Viaggio nell'utopia. Le più belle fantastiche e crudeli società mai immaginate

Libro

editore: Biblioteca d'Orfeo

anno edizione: 2021

pagine: 64

Come immaginiamo il nostro futuro? Immaginare una società diversa e migliore è una scommessa difficile cui le società ipotizzate dal pensiero utopico hanno dato risposte molto diverse e spesso deludenti. Vale la pena esaminarne alcune. Se il termine utopia (u-topos, cioè ‘nessun luogo’) fu coniato solo nel 1516 da Thomas More, le origini concettuali dell’ideale risalgono alla Grecia antica, in particolare alla discussione sulla possibilità e sulla realizzabilità della città giusta che si legge nella Repubblica di Platone, in passi che attireranno le critiche di Aristotele per il quale il modello platonico non solo non era possibile e nemmeno desiderabile. E fino ad oggi, si può dire, è proseguito il confronto tra la città ideale ipotizzabile come luogo delle libertà individuali e un riformismo egualitario. Da un lato ambientazioni immaginarie e isolate (per lo più infatti isole: Utopia per More, Trapobana per Campanella, Bensalem per Bacon) dall’altra con l’introduzione della variabile ‘tempo’, e quindi della dimensione storica, sviluppi che sfoceranno nel socialismo e in qualche caso anche in prefigurazioni totalitarie.
8,00

Il ritratto grafologico

Il ritratto grafologico

Paola Urbani

Libro

editore: Biblioteca d'Orfeo

anno edizione: 2019

pagine: 48

Il ritratto è il coronamento dell’analisi grafologica di una scrittura. È a quel punto che le osservazioni tecniche del grafologo prendono vita e che il carattere dello scrivente, la sua intelligenza, il suo modo di rapportarsi agli altri e le sue motivazioni disegnano un quadro coerente della sua personalità rendendola unica tra tutte le altre. Ma il ritratto è anche il momento più difficile del percorso grafologico, quello in cui oltre all’abilità tecnica la sensibilità del grafologo gioca un ruolo fondamentale nell’evitare di incorrere in contraddizioni. Questo manuale, diretto sia a grafologi che a semplici curiosi, spiega cosa può rivelare un ritratto grafologico, come lo si costruisce e quali sono gli errori principali offrendo anche vari esempi di ritratto e un test finale di controllo.
8,00

Diari di vita, viaggi e avventure di Leone Caetani

Diari di vita, viaggi e avventure di Leone Caetani

Leone Caetani

Libro: Libro in brossura

editore: Biblioteca d'Orfeo

anno edizione: 2019

pagine: 430

Incuriosito dalle possibilità di una scrittura sintetica, che all’immediatezza dell’evento facesse seguire l’immediatezza della registrazione, il principe Leone Caetani si diplomò in stenografia a diciassette anni e decise di tenere un diario stenografico: impegno che mantenne con costanza ammirevole. Confidava ai suoi diari solidamente rilegati e che portava sempre con sé ogni particolare sui suoi viaggi, sui suoi incontri, sulle sue scoperte. Dalla decrittazione delle pagine diaristiche che qui presentiamo vengono alla luce anche speranze e amarezze di un giovane intellettuale che alla grande ricchezza economica univa una straordinaria ricchezza intellettuale, una insaziabile curiosità, una profonda conoscenza storica e culturale dei paesi che visitava. L’avventura che qui presentiamo riguarda anzitutto l’Egitto, compreso il Sinai e altre zone che mezzo secolo più tardi saranno teatro di confronto tra culture che il giovane Caetani già investiga con mano sicura, e il viaggio di ritorno attraverso Costantinopoli e i Balcani. Seguono le pagine sulla Roma umbertina e nelle capitali europee di fine '800.
25,00

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