Caosfera

Augusto ha 24 anni, sogna di diventare uno scrittore e conduce una vita di eccessi, nascondendo dietro a una facciata egocentrica e sprezzante una profonda solitudine. Poi, un giorno, gli viene recapitato un pacco. È di Chiara, la ragazza che amava ai tempi delle superiori, e contiene un biglietto per Venezia. Tra onnipotenza, sconforto e depressione, una storia fatta di sogni, di amore, di tradimenti e di grottesco umorismo.

A volte accade che, dentro al rettangolo di un campo di calcio, gli spettatori e gli attori stessi della partita incontrino, nelle improvvise traiettorie del pallone, i frammenti misteriosi del gioco della vita, ed essa alle volte irrompe violenta, mentre altre è leggera e colora di sentimenti il prato.

Una Genova letteraria fondata sull'anacronismo, sospesa tra realtà e finzione, dove si mischiano attualità e memoria. Una terra di nessuno, non ancora mare e non più città, compresa tra il porto e le dighe foranee. Personaggi sorprendenti, tra magia e rivelazione: un imprenditore in crisi che suicida la propria persona giuridica, un professore di fisica che vuol cambiare il mondo con la scienza alternativa, un giovane miracoloso, con le sinapsi bruciate dal LSD, un artista che dipinge in cielo, e via dicendo, tra disadattati, emarginati, e sconfitti nella guerra del denaro. E un finale aperto all'ottimismo e alla speranza.

Un vecchio Boeing 747 con 145 persone a bordo, proveniente da Kinshasa e diretto a Maputo, in Mozambico, scompare dai radar in una zona di confine tra la Repubblica Democratica del Congo, l'Angola e lo Zambia. In quest'area sorge da tempo una sorta di stato fantasma, sul quale sono puntati gli occhi di tutti i servizi d'Intelligence mondiali. La CIA possiede già un'efficiente base operativa in zona e l'agente speciale Carol Stewart, che dovrà occuparsi di questa delicata questione.

Otto storie sullo sfondo di una Brianza del ricordo, tra situazioni spassose e nostalgia, tra personaggi improbabili eppure inequivocabilmente veri. Tra risate e lacrime, otto pennellate sulla tela di uno scenario mai dimenticato.

La Seconda Guerra Mondiale si è appena conclusa e l'umanità si prepara ad un nuovo inizio. Ad Ásgarðr gli dei sono riuniti dal sovrano del Regno Eterno, Óðinn, per giudicare coloro i quali hanno agito dietro le quinte del conflitto, su Miðgarðr. Colpevoli di aver fomentato la guerra e di aver guidato gli uomini alla creazione dell'ordigno che un giorno potrebbe causare la fine del mondo, l'arma nucleare, Loki, Baldr, Týr e Thòrr vengono condannati all'esilio. A Roma, nelle fondamenta sotto la Basilica di San Pietro, il reverendo Giulio Viola, sensitivo, avverte l'arrivo dei quattro e coglie le tremende implicazioni della cosa...

"Aminglirtos" (ricordo antico) è la storia di una giovane donna e della sua vita che scorre tranquilla e insignificante fino all'incontro che la porterà a doversi confrontare con le parti più profonde di sé e ad avvicinarsi alla radice stessa dell'essere.

"Dei semidei comuni mortali" non è un saggio, né un testo narrativo di memorie scolastiche, non è un documento-testimonianza di un'intera vita professionale, non è un resoconto di esperienze all'interno del mondo della scuola, né un itinerario di maturazione ideologica e giuridica della vita istituzionale nell'ambito dei vari ordinamenti scolastici, ma è un po' di tutto questo: un po' documento, un po' narrazione, un po' memoria, un po' resoconto. Il registro usato oscilla tra vari livelli di scrittura, da quello saggistico a quello memorialistico. Vuole essere soprattutto un quadro della scuola partendo dagli anni sessanta e, proiettandosi nel futuro, un'idea della scuola per il nuovo millennio. Al centro della narrazione è sempre lo studente con i suoi bisogni di crescita intellettuale e sociale.

Fabio e Stefano sono molto amici. Il primo è un giornalista di nera, schivo e malinconico. Il secondo è un poliziotto, allegro e pronto a sdrammatizzare ogni situazione. E poi c'è Katia, una giovane seducente maestra di asilo, convinta che un bambino sia vittima di maltrattamenti da parte del padre...

Le condizioni degli immigrati sono sempre più difficili. Da un lato la società d'origine li considera come una vacca da mungere, dall'altro la società d'accoglienza li tollera solo come forza lavoro senza nessun diritto. Di fronte il razzismo e un'Europa incapace, oltre all'assenza di politiche d'immigrazione sensate.

Henry Ford diceva: ogni fallimento è una opportunità per diventare più intelligenti. Difficile però capire quando ritirarsi e chiudere, complicato analizzare con freddezza la situazione. Il consulente aziendale protagonista di questo diario racconta i tanti "naufragi aziendali" di cui è stato testimone, senza cedere al disincanto. Tra assemblee e "brain storming", dovrà tuttavia fare i conti anche personalmente con una realtà diversa dalla teoria, dominata dall'incapacità umana di reagire agli eventi e dal sapore bruciante della sconfitta. La ricostruzione narrativa di errori di gestione spesso "fatali" finisce per svelare il significato profondo del declino dell'impresa in Italia.