Costa Edizioni

In questo emozionante horror a tinte noir, il cui sfondo è una sorta di Hollywood decadente imbellettata come una mecca del successo, un povero regista tenta di arrancare in un mondo che lo sta risucchiando sempre di più, circondato da marionette dello star system. L’autore impacchetta una fitta trama dove ogni evento è ben delineato e sminuzzato dall’inizio delle riprese fino all’ultimo ciak. Il tutto è caratterizzato da una spada di Damocle che pende sui singoli personaggi della vicenda, brandita da un’oscura figura incappucciata che incombe, senza alcun motivo apparente, sulle loro vite. Chi riuscirà a salvarsi? Chi scamperà alla macabra furia che insegue Jayden, Finley, Sophia e gli altri attori di questo oscuro teatro?

Maria Gabriella guida il lettore attraverso le sue proiezioni introspettive, spesso criptiche e metafisiche, a ragion di ciò, dona l’opportunità di immaginare, interrogarsi, trova a volte risposte inconsuete, a volte lascia scoprire le sue intuizioni, fermo restando che, come una vera artista, è riuscita a lasciare al lettore/fruitore la possibilità di scavare dentro il proprio sé, alla ricerca dell’origine di quell’antico profumo che aleggia spesso nei suoi versi. La poetessa ha un’innata capacità di accendere immagini, dà l’opportunità di vedere, oltre che di leggere e ascoltare. Ecco allora che nella poesia “Estate” la sua enfasi interiore al cospetto della natura mi appare come ninfa scapigliata dal vento che insegue, al galoppo di un cavallo bianco, sogni innocenti. E ancora, nella poesia “Disgelo”, percorro insieme al ruscello “la luce, i suoni, i paesaggi che tessono a valle fertili strade” e ne sento il profumo. “Semplicità” è un’opera dalle caratteristiche uniche che possono essere godute a più livelli: per scoprirle tutte serviranno uno smartphone connesso a Internet e un profilo social (Facebook o Instagram). Attraverso la Scansione del QR code, ad esempio, è possibile visionare la copertina in 3D, immagini o video, all’interno del libro.

È la storia di Adelina nata nel 1899, contadina analfabeta. Le difficoltà infinite di quell’epoca, due guerre mondiali, malattie, morti, inadeguatezze. Una vita vissuta senza sapere, soprusi, dolore, problemi insormontabili, ma ogni volta ecco all’orizzonte la speranza, la vita, sicura come il sorgere del sole, che vuole affermarsi in ogni modo, che vuole che sia vissuta pienamente da tutti. Un solo comandamento, la resilienza… «La nostra vita valeva veramente poco. Mi colpevolizzai anche della morte di papà, era stata punita la mia felicità nel vederlo partire per nascondere le mie malefatte, ero proprio una pessima figlia. La mia famiglia si stava distruggendo sotto i miei occhi e non c’era nulla che noi avremmo potuto fare. Dovevamo comunque andare avanti ma, sole così, non ce l’avremmo fatta».

«Sebbene il poeta a volte cerchi di camuffare le sue emozioni in situazioni quasi ermetiche, come a non voler svelare fino in fondo la sua anima è chiaro all’occhio attento del lettore la romanticità della raccolta. Elogio all’amore in tutte le sue forme: amore desiderato, vissuto, voluto, familiare, amichevole, perso, rimpianto, amore vita ma soprattutto inneggiato al suo innamoramento per lo stesso. Continuano nel suo stile unico i richiami alla natura che lo portano in un sentimento panico quasi come a voler vivere sempre e per sempre in un mondo primordiale di emozioni genuine. Ci immergiamo allora nell’atmosfera vitulliana dove: “Non passa e mai passerà/ l’amore viandante per gli aerei della vita” e proprio in certi versi è difficile non ritornare bambini e ripercorrere il cielo dei propri sogni solcato da qualche aereo che ci faceva sognare». (Dalla prefazione di Sara Iannetti).

Inchiesta storico-giornalistica sulle verità nascoste legate all’esilio di Ovidio a Tomi. Giulia Minore è stata, insieme alla madre, la spina nel fianco dell’imperator et divus Augustus. Una spina che oltre ad aver punto i cuori di molti uomini della gaudente epoca imperiale ha segnato, nel più atroce dei modi, la vita del poeta Publio Ovidio Nasone. E perché, nell’8 d.C., Augusto ordinò con tanta celerità e simultaneamente l’allontanamento coatto dall’Urbe di Julia Minor e del Sulmonese?

“Pagine perse” è un romanzo d’amore e d’avventura nella Milano di oggi. Giorgia ama Enrico, malato con vocazione suicida che invece ama Carola. Per salvarlo, le due giovani affronteranno unite la tempesta della natura e quella nella sua anima. Enrico e Giorgia vivono senza conoscersi in una cittadina sull’Adriatico centrale; lui è malato psichicamente. Si incontrano per caso a Milano; lei s’innamora, ma lui le chiede di fargli incontrare Carola, un’attrice; pur soffrendo, lei l’asseconda. All’incontro, Enrico dice di essere un guerriero caduto in Britannia combattendo i Sassoni insieme a Re Artù. È presente Lucio, un regista, che colpito dalla narrazione vuole ricavarne un film. Enrico però cercava in Carola una principessa Sassone, Ealhhild, che nel suo delirio aveva combattuto e poi amato, ma non la riconosce. Nella notte, una violenta tempesta di neve si abbatte su Milano e sull’Italia centro-settentrionale; Enrico scompare. Lucio teme che Enrico abbia realmente identificato Ealhhild in Carola, e che voglia ucciderla e poi uccidersi. Giorgia invece è convinta che Carola possa farlo ritrarre dal suicidio, e rischierà la vita per cercarlo nella tormenta. Quando le due giovani lo ritrovano, Enrico sta piangendo la perdita di Ealhhild. Esasperata, Carola lo prende a schiaffi: … È Giorgia la tua donna… non Ealhhild… Giorgia è vera e ti ama. Enrico guarirà; secondo il suo psichiatra, grazie soprattutto all’amore di Giorgia; secondo Lucio, umoristicamente, grazie anche ai salutari ceffoni di Carola.

Il suo fare versi ci ricorda la capacità e l’immediatezza visuale di alcune poetesse italiane in auge, tra cui Mariangela Gualtieri, Maria Luisa Spaziani, Patrizia Cavalli: la necessità di offrire al lettore l’immediatezza delle sensazioni, portandolo dentro al testo e facendogli vivere per intero la sua cruda essenza, la metafora stringente urlata senza mezze misure ed altresì la struggente dolcezza dei momenti d’amore, fanno di questa giovane poetessa il nuovo disordine che avanza.

L’antologia contiene le opere vincitrici delle cinque sezioni della seconda edizione del Premio letterario nazionale Costa Edizioni: poesia in lingua, poesia in vernacolo, racconti a tema libero, racconti storici e saggi. Un premio fortemente voluto dall’editore per valorizzare la cultura e conoscere nuovi autori, spesso emergenti, della nostra penisola italiana. La seconda edizione organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Italia è… si fregia del patrocinio del Comune di Pescara, della Provincia di Pescara e della Fondazione Pescarabruzzo. Media partners: Italia è Magazine… i colori dell’informazione; Abruzzo Siti Web; Logos Cultura, periodico online; Quasar; Associazione culturale cristiana Sandro Pertini; Teatro Cordova; Eremo Dannunziano; Associazione Editori Abruzzesi.

“Gli occhi da non guardare” sono quelli di Cleopatra VII della dinastia dei Tolomei: questo raccomandava il Boccaccio nell’opera in lingua latina De mulieribus claris. Il perchè sarebbe troppo lungo da spiegare e quindi si rende necessaria la lettura di questo saggio, in cui protagonisti assoluti sono, oltre alla regina egizia, Giulio Cesare e Marco Antonio, suoi amanti storici. Personaggi che da sempre hanno acceso l’interesse e le fantasie dell’immaginario collettivo, da Svetonio a Shakespeare, e in tempi più recenti, della filmografia e della moda. Intorno a loro ruotano le leggende e le diverse realtà della terra dei Faraoni: piramidi, sfinge, Nilo, mummie, scrittura, faro. Prodiga di rimandi bibliografici alla sua materia di indagine, l’autrice evidenzia una accurata analisi delle fonti greche e latine dell’epoca, corredate dalle esperienze dei suoi viaggi archeologici. Un linguaggio agile e leggero di estrema scorrevolezza e uno stile ironico e moderno contribuiscono alla completezza del testo letterario, consigliabile anche per una fruizione scolastica.

In questo volume sono racchiuse riflessioni, pensieri e sentimenti dell’autore, maturati in questi ultimi due difficili anni di pandemia… “anche io non sono sfuggito a tali condizioni, alternando momenti di grande soddisfazione e gratitudine, ad altri dove per me paure ed incertezze regnavano incontrastate. Con l’augurio che queste brevi righe possano aiutarvi nelle difficoltà quotidiane, che siano anche un piccolo invito di riflessione, miglioramento e crescita personale.” Tratto dalla premessa dell’autore.

Storie dello zodiaco comprende tredici racconti, uno per ogni segno, compreso quello dell’Ofiuco, non riconosciuto ufficialmente. Sono racconti di vario genere che spaziano dal fantasy, al fantastico, all’ironico, anche se prevale la fantascienza. Un puzzle i cui pezzi si collegano tramite i segni zodiacali, che in alcune storie hanno ruoli secondari, mentre in altre risultano basilari.

Firenze, Anno Domini 1540. Il Marchese Francesco Ambrosio Legato scopre che le tombe medicee sono state profanate. Devoto della famiglia medicea e di Lorenzo il Magnifico, ivi sepolto insieme al fratello Giuliano, decide di svelare chi possa esserci dietro un tale abominio. Frattanto, uno strano ed inquietante oggetto rinvenuto in quelle tombe fa precipitare Firenze nel caos più totale. Suicidi oscuri ed omicidi terribili fanno crescere la confusione. Il duca Cosimo dei Medici, da Palazzo Ducale, non comprende affatto ciò che sta succedendo, oramai privato del potere dall’invasore asburgico; mentre a Roma, una secolare Congrega presieduta da papa Paolo III non vuole affatto che s’indaghi. Attraverso una serie di eventi ed incontri più o meno casuali, il Marchese Ambrosio Legato si ritrova davanti ad una possibile verità sconcertante che riguarda anche la sua vita personale: spinto da strane circostanze, si reca ad Ebron, in Palestina. In quel luogo, un gioco molto più grande di lui si rivela come assoluto governatore della sua povera esistenza.