EDES
Parol. Quaderni d'arte e di epistemologia. Volume Vol. 23
Libro: Libro in brossura
editore: EDES
anno edizione: 2013
pagine: 180
In questo numero 23 di Parol c'è una ricchezza d'interventi davvero articolata e intensa. L'Apertura è affidata al recupero di inediti scritti dell'artista, diversamente futurista, Emilio Notte. Scritti inediti elaborati tra il 1915 e il 1920. Il primo focus è sul concetto di mito e storia della città tra antichità e futuro e si compone di diversi saggi che toccano diverse epoche e civiltà urbane. Altro focus è Theatrum mentis: omaggio al filosofo Aldo Masullo e allo straordinario contributo che il suo pensiero ha dato a diversi campi del sapere e dell'espressione, a partire proprio da una sua recente opera Piccolo teatro filosofico. Belle Lettere si avvale di due racconti del grande cantautore Claudio Lolli che dimostrano la consistenza letteraria di tutto il suo lavoro di musicista: questa volta della parola. Altro racconto, contenuto nella stessa sezione, è quello di Giovanni Follesa. La sezione Margini si apre con un bel saggio di taglio antropologico di Alessia Glielmi sul rapporto tra racconto orale e mito nell'alta Val di Susa. Continua poi con saggio di Giuseppe Di Liberti che si chiede se possa esistere una "scultura documentaria".
Hidemichi Tanaka. Storia dell'arte giapponese. Genealogia dei capolavori in una prospettiva comparata
Hidemichi Tanaka
Libro: Copertina rigida
editore: EDES
anno edizione: 2012
pagine: 336
Con la pubblicazione di questo volume si pone rimedio a una lacuna della storiografia artistica e dell'editoria non solo italiana che da troppo tempo attendeva di essere colmata. La sua ambizione è infatti quella di offrirci una storia e un'interpretazione dell'arte giapponese, cioè molto più di un repertorio, per quanto completo e articolato, di nomi e riferimenti cronologici. Lo sforzo dell'autore di abbattere definitivamente gli ostacoli che si frappongono ad un'adeguata considerazione dell'arte giapponese, infatti, lungi dal fondarsi sulla ricerca di presunte e ineffabili matrici "orientali", trova il suo punto d'appoggio nel riferimento alle grandi categorie della storiografia artistica occidentale, declinate nella prospettiva di caratteri stilistici universali. Ecco allora succedersi, nella storia dell'arte giapponese una fase iniziale "arcaica" del periodo Asuka, seguita da quella "classica" del periodo Nara, cui fa seguito la fase "manierista" del medio periodo Heian, e poi ancora il "barocco" del periodo Kamakura fino al "romanticismo" di età Muromachi e Momoyama e al "giapponismo" del periodo Edo...

