Giapeto
Competenze linguistiche specialistiche e certificazione
Lorenzo Fiorito
Libro: Copertina morbida
editore: Giapeto
anno edizione: 2013
pagine: 208
How to build Europe with words. The discursive construction of european identity in the EU founding treaties
Lorenzo Fiorito
Libro: Copertina morbida
editore: Giapeto
anno edizione: 2013
pagine: 160
Autonomia regionalismo macroregione
Stefano Caldoro
Libro: Libro in brossura
editore: Giapeto
anno edizione: 2023
pagine: 176
C’è stato un recente periodo nella storia della nostra Repubblica in cui le inefficienze delle Regioni sono state attribuite alla mancanza di capacità politiche degli uomini che avevano il compito di governarle. È un grande tema che riguarda, però, non solo la classe politica, ma anche la classe dirigente (burocratica, imprenditoriale, culturale) nel suo complesso. A volte sembra che tutti noi viviamo in un mondo che non esiste più. E che non esiste più da decenni, almeno dalla caduta del Muro di Berlino. Come l’esperienza è un valore, così lo è il ricambio. Aver rottamato l’esperienza per sostituirla con la comunicazione, con l’emozione del momento, non ha reso alcun servizio al Paese. Abbiamo bisogno di forze nuove e invece abbiamo un sistema bloccato, che al contempo espelle le migliori esperienze. È innegabile che, oggi più di ieri, a causa della crisi dei partiti tradizionali, esista un problema reale di selezione della classe dirigente: per raccogliere le sfide della modernità, gli amministratori devono essere in grado di sviluppare una sempre maggiore professionalità nella gestione della cosa pubblica, possedere competenze sulle politiche di bilancio e Fondi europei.
L'assetto variabile del diritto al silenzio nel processo
Giuseppe Saccone
Libro: Libro in brossura
editore: Giapeto
anno edizione: 2023
pagine: 211
Il diritto al silenzio – saldamente ancorato alle garanzie costituzionali ed ai diritti naturali sanciti dalle Carte Internazionali a tutela di chiunque, accusato di reato, sia sottoposto a procedimento penale – si caratterizza per l'«assetto variabile» che ha via via assunto sia nelle varie epoche che hanno attraversato lo sviluppo della cultura giuridica, sia nell'ordinamento processuale nazionale a partire dal dopoguerra fino ai tempi recenti. La mutevolezza dei meccanismi a presidio della regola del nemo tenetur se detegere – secondo cui nessuno può essere obbligato a deporre contro se stesso – è derivata dalla necessità di assicurare un contraddittorio sempre più effettivo tra accusato e accusatore, culminata nell'approvazione della legge di attuazione del giusto processo e nella conseguente modifica dell'art. 111 della Costituzione. Ne è derivata una progressiva revisione dei meccanismi a presidio del diritto-principio (ius tacendi/nemo tenetur se detegere) – dalle molteplici implicazioni: inizialmente stritolato «dal rigore dell'apparato coercitivo volto a ottenere il rispetto dell’obbligo di verità», evolve verso dimensioni – prima – di «silenzio tollerato» e – quindi – di «silenzio protetto», il cui eventuale riconoscimento ha imposto un progressivo ridimensionamento della latitudine operativa. Passando dall'analisi nel tempo a quella dei tempi – e dunque dei luoghi – del procedimento penale in cui può trovare affermazione, la ricerca ripercorre la multiforme dinamica dei comportamenti adottabili dall'imputato in cui confluisce la "rosa" di situazioni estremamente diversificate attraverso le quali si esplica lo ius tacendi e che spaziano dal diritto a essere avvisato della facoltà di non rispondere, a quello di non essere obbligato a rendere dichiarazioni autoincriminanti, passando per la possibilità di tacere su tutto o di non dare risposta a singole domande, finanche di mentire.