Manfredi Edizioni
Doppio schermo. Film e video d'artista in Italia dagli anni '60 a oggi
Libro
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 144
Attraverso l'Iran. Città, architetture, paesaggi
Alessandra De Cesaris, Giorgio Di Giorgio, Laura Valeria Ferretti
Libro: Libro in brossura
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 320
"Attraverso l’Iran" è il risultato: dei numerosi viaggi che gli autori, nel quadro di accordi interuniversitari, hanno compiuto in Iran dal 2010; del desiderio di organizzare, in una narrazione coerente, memorie storiche, notizie di città, di edifici, descrizione di paesaggi, impressioni di chi ha visitato gli stessi luoghi in tempi lontani o recenti; della necessità di raccogliere materiali iconografici e descrittivi, spesso frammentari e sparsi in numerose pubblicazioni, in un unico volume; della voglia di condividere la fascinazione che l’Iran suscita anche nel viaggiatore più distratto. "Attraverso l’Iran" ha l’ambizione di essere utile non solo a chi ne è in visita ora o ne ha l’intenzione in futuro, ma soprattutto a chi si avvicina per la prima volta a questa realtà. "Attraverso l’Iran" parla con passione di un Medio Oriente che distorte visioni e vicende geopolitiche hanno reso a noi distante ed estraneo, mentre la memoria passata spesso ci conferma quanto questo sia “vicino” e alternativamente intrecciato alla nostra storia – nonché alle vicissitudini della nostra cultura. Un paese splendido e complicato al contempo, come ogni luogo erede e prosecutore di una grande civiltà.
Simafra. Aequilibrium
Marco Tonelli
Libro: Libro rilegato
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 96
Se concediamo che in ogni opera d’arte esista un reale indicibile e una materia simbolica che lo esprime, l’ultimo ciclo di dipinti di Simafra mette apertamente in collegamento l’uno (il reale) e l’altra (la materia simbolica). Non facciamoci ingannare: sebbene queste opere siano infatti ispirate a ghiacciai, mari, fiumi, cieli, nuvole, crateri, tornado, cioè ai quattro elementi fondamentali dell’aria, della terra, dell’acqua e del fuoco nei diversi stati delle loro manifestazioni, del loro estatico divenire, non è questi elementi o quei fenomeni che vuole raccontare il pittore. [...] Piuttosto la sua fascinazione va per quegli artisti che hanno trattato la materia pittorica come sostituto della visione, o che hanno prediletto la tattilità ravvicinata alla lontananza prospettica. Pittori informali e materici, ultimi naturalisti? In parte senza dubbio è vero, però appunto solo in parte, perché se è evidente che c’è anche qualcosa di Alberto Burri nelle sue opere, si trova anche qualcosa del vitalismo gestuale di Mario Schifano, della leggerezza di Peter Doig o, in particolare nelle opere dedicate alla terra, della scabrosa drammaticità tellurica di Anselm Kiefer.
Tommaso Ottieri. Stabat mater. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 128
Tommaso Ottieri, come Bach, è un ricercatore di verità, un artista che non si accontenta di ciò che già esiste, del dato di superficie delle cose e che, attraverso un grande mestiere, consapevolezza e lucida visionarietà, costruisce e ricostruisce ambienti, luoghi e volti di persone. Prima di iniziare un dipinto, ha bene in mente le basi di partenza, le iconografie di riferimento, ma non vuole immaginare dove finirà il suo lavoro, a quale grado estetico giungerà e, soprattutto, in quale dimensione estatica condurrà la sua composizione. Quando intraprende un lavoro, impostato con una tecnica controllatissima, il suo interesse è rivolto all’indagine dell’incerto attraverso il certo: dall’essenza delle forme alla costruzione e destrutturazione delle architetture per mezzo della deflagrazione della materia, ma senza necessariamente sapere a che cosa sta andando incontro.
Del filo e del segno. Walter Valentini e Giovanni Gaggia. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 80
Unitis Signis. Un motto musicale, suadente, bello anche nella sua scansione grafica, ritmata e quasi rimata. Evocato a rimarcare l’incontro di due artisti su un territorio che è allo stesso tempo pregnante e impegnativo: quello dei segni come simboli, superfici, forme, spazi, portatori di precetti teoretici e spirituali. Ma nel caso di Walter Valentini e Giovanni Gaggia, questo titolo tradisce qualche limite, tanto da dover essere - inopinatamente e del tutto arbitrariamente - emendato in Unitis “etiam” Signis. Per i due artisti infatti l’opera realizzata a quattro mani diventa il momento lirico capace di portare alla superficie legami profondi quanto inespressi, articolati anche se spesso collocati in una sfera metafisica. Legami che però trovano una base identitaria in qualcosa di eminentemente “fisico” come il territorio: quello di Fermignano, piccolo centro delle colline marchigiane, una delle capitali storiche della grafica d’arte italiana, che ha fatto da scenario alla nascita dell’opera. Ma soprattutto quello della vicina città di Pergola, dove sono nati entrambi, anche se in generazioni decisamente distanti.
Paesaggio italiano. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 152
Introducendo la precedente edizione di "Paesaggio Italiano" avevo parlato innanzi tutto di quella speciale qualità dell’arte italiana che consiste nell’assimilazione naturale della nostra tradizione artistica, della nostra storia. La nostra identità è forte e inequivocabile, le nostre origini evidenti. Questo è vero, notavo, come altrettanto vero è che oggi è impossibile parlare dell’Italia senza farlo (anche) attraverso uno sguardo dal di fuori e un serrato confronto con l’esterno. Quella di oggi è una generazione dotata di sguardo interno/esterno, la generazione dei radicanti di cui parla Nicolas Bourriaud, con formazione itinerante, con radici multiple e mobili e nostalgie dislocate in culture diverse. Gli italiani hanno sempre sentito molto le proprie radici e forse questo si fa più forte nel momento in cui l’idea stessa di radici è messa a rischio. Mi ponevo alcune domande: “Sarà permesso ancora a qualcuno di avere radici? Le nostre radici non saranno più solo nostre? E avremo anche noi le nostre radici altrove?” e concludevo: “Certo che le radici non stanno più solidamente piantate a terra. Ora l’artista sta tra radicamento e sradicamento.”
Anish Kapoor. Ediz. italiana e inglese
Mario Codognato, Costantino D'Orazio
Libro: Libro in brossura
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 192
Blocchi di carne lacerata e sanguinolenta, ammassi informi e raggrumati, coaguli di materia che squarciano con violenza la nostra percezione. Sono immagini destabilizzanti le opere di Kapoor esposte in questa mostra, gran parte delle quali frutto dei suoi lavori più recenti. Lontane, da quella nuvola di acciaio eppure morbida e avvolgente, realizzata tra il 2004 e il 2006 e innestata nel Millenium Park di Chicago. Da quella forma liquida, ispirata dal mercurio, che ingloba lo skyline della città in uno specchio ellittico per poi distorcerlo e rifletterlo offrendo un nuovo quadro in movimento: un pezzo di città che vive e che ridà l’immagine, compresa in quel contesto, di chi, da fuori, si guarda vivere. Guardare dentro, per vedersi fuori. Ed è, forse, proprio questo, il fil rouge che unisce quei momenti artistici di superfici lisce, specchiate e riflettenti, che accoglievano al loro interno con leggerezza, senza turbare, a questo diverso mezzo per condurre dentro, a penetrare l’essenza cavernosa delle cose. A lacerare, col bisturi impietoso dell’esperienza, che seziona corpi per nutrire conoscenza, lembi di carne incisi per guardare dentro, sfidando l’urlo della sofferenza.
Il teatro di Antonio Calenda nelle fotografie di Tommaso Le Pera
Antonio Calenda
Libro: Libro in brossura
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 320
"Il Teatro si sublima nell’assenza, esiste nell’attimo in cui accade per poi svanire, consegnato alla memoria singola, collettiva, amplificata, alle volte “distorta”. Nessuna riproduzione può salvarlo da questa poetica evanescenza. La natura stessa dell’atto teatrale vive in questo “hic et nunc” rituale eppure irripetibile, la cui eco emotiva si sostanzia nella sensibilità di colui che, assistendovi, accoglie quell’atto. Pur tuttavia la fotografia di Le Pera è restituzione dell’emozione originaria e al contempo lente di ingrandimento puntata su un frammento di verità teatrale. È essa stessa atto creativo che amplifica la memoria del teatro trasfigurandola in immagine, lasciando integra e significante la sua intrinseca espressività. Questo libro è dedicato a tutti coloro che hanno depositato una parte della propria vita in ognuno di questi miei spettacoli e agli attori: corpo, voce e anima della parola che diventa azione."
Lavia il Terribile
Libro: Libro in brossura
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 312
"Doveva essere il 2005. Il cartellone del Teatro Argentina di Roma prevedeva la messa in scena di Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee con Mariangela Melato e Gabriele Lavia. Poco prima del debutto, Mariangela ebbe un infortunio, o forse una delle avvisaglie di quel male che ce l’ha portata via così presto. Lo spettacolo andò in scena una stagione dopo, come testimoniano gli scatti di Tommaso Le Pera, che ritrae i due attori mentre cantano con indosso due manti colorati, seduti sul cofano di una Cadillac sgangherata, spiaggiata tra i libri e la sabbia, simboli di memorie, di confusioni coniugali. Un bell’incontro di energie teatrali su cui, però, in quel 2005 non si alzò il sipario. Le testimonianze che leggerete in questo libro prezioso si soffermano sul rispetto che Gabriele ha per il teatro e per gli spettatori. Davvero per lui la scena è un tempio di Vesta, e spegnere, anche solo per un attimo, il fuoco sacro alla divinità, gli appare un oltraggio al cielo e all’Arte."
Thayaht. Un futurista eccentrico. Sculture, progetti, memorie
Elisabetta Seeber, Daniela Fonti, Carla Cerutti, Agnese Sferrazza
Libro: Libro in brossura
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 216
Nel presentare la mostra di Ernesto Michahelles-Thayaht al Mart di Rovereto nel 2005 mi chiedevo come mai l’approdo dell’artista anglo-italiano al Futurismo, fosse avvenuto così tardi. Mi sembrava difficile pensare che un giovane curioso e ansioso di rinnovamento, uno spirito creativo libero e irregolare come lui, non avesse provato nessuna curiosità per la mostra di Pittura Futurista di “Lacerba”, allestita nel 1913 da Ferrante Gonnelli in via Cavour, autoproclamatasi come la più importante manifestazione dell’arte italiana da Michelangelo ad oggi per le dirompenti opere di Balla, Boccioni, Carrà, Russolo e Severini, per la prima volta associati a Soffici. A questo interrogativo, rilanciato da diversi studiosi negli approfondimenti condotti sulle figure dei fratelli Michahelles, non è stata data una risposta univoca e definitiva e la ragione risiede nella indubbia multipolarità espressa dalle ricerche di Thayaht nel corso di tutta la sua vita, nella complessità e nella composita formazione d’artista e designer, infine nei tratti specifici di una personalità certamente atipica, estroversa e umbratile al tempo stesso, conscia delle sue doti e insicura al tempo stesso.
L'arte nell'anima
Luigi Impieri
Libro: Libro in brossura
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 64
Che cos’è il colore se non il sangue dell’umana esistenza? Il suono della luce? Il rantolo delle tenebre? Il colore è sogno, poesia, realtà immaginaria o veritiera; illusione di rinascita o disillusione di eterna sembianza. Il colore è sempre urlo d’amore. Impieri, colorista dell’anima, è artista di archetipo linguaggio magnogreco, assunto dalla natia Calabria e traslitterato al cospetto di una modernità che sa di presente e di futuro sviluppo. Dalle vibrazioni cromatiche e dalle emozioni sociali della sua terra d’origine, egli percorre un viaggio verso le soglie della nostra contemporaneità. Si immerge, così, nell'oceano chiaroscurato dell’essere umano, per trarne i colori accesi e solari dell’amicizia, della condivisione, del dialogo aperto e solidale. Impieri non s’arrende ad un’arte dolente e priva di potenza, ma si permea sempre dell’antico Mare nostrum, dei suoi miti e delle sue eroiche leggende, per dipanare un discorso di costruttivo ammonimento a menti spesso troppo occluse. I suoi Attraversa/Menti non intendono esprimere soltanto un puro linguaggio d’arte, bensì una sollecita comprensione di tragedie e stati d’animo consumati su popolazioni inermi e lacerate.
Anime Prave. Opere sull'Inferno dantesco. Ediz. italiana e inglese
Giuseppe Fanfani
Libro: Libro in brossura
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 96
L’amore per la pittura, unito sicuramente ad altri interessi comuni e accresciuto attraverso occasioni di incontro di varia natura, ha dato forma ad un’amichevole frequentazione tra il ,aestro de Chirico e l’onorevole Amintore Fanfani. Ne dà testimonianza un bigliettino di ringraziamento, conservato negli archivi della Fondazione de Chirico e indirizzato a Isabella de Chirico. L’on. Fanfani ricorda una piacevole visita nella casa di Piazza di Spagna e così scrive: “- 6.XII.63 - Signora Gentilissima, a lei per la squisita accoglienza, al maestro Giorgio per il panorama splendido della sua solida pittura a nome di Biancarosa e mio pervenga un sincero grazie. / E in attesa di poter ricambiare, modestamente, la cortese ospitalità, questa volta senza panorami pittorici personali, porgo a Lei ed al Maestro a nome di Biancarosa e mio un saluto cordiale e grato. Amintore Fanfani”.