Marsilio Arte
Tatiana Trouvé. The strange life of things. Ediz. italiana, inglese e francese
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 300
In occasione della grande mostra Tatiana Trouvé. The Strange Life of Things, allestita negli spazi di Palazzo Grassi a Venezia, dal 6 aprile 2025 al 4 gennaio 2026, Marsilio Arte pubblica l’omonimo catalogo, a cura di Caroline Bourgeois e James Lingwood. Installazioni site-specific, sculture, dipinti e disegni si susseguono lungo un percorso accuratamente ideato in stretta collaborazione con l’artista, italiana di nascita e attiva in Francia, in una commistione di creazioni inedite e lavori precedenti, i quali acquisiscono nell’unione una nuova dimensione temporale. Ispirata dal pensiero architettonico e urbanistico di Ugo La Pietra e dalla sua ricerca di ridefinire il rapporto tra l’opera e lo spettatore, Tatiana Trouvé, attraverso i suoi lavori e il loro essere rimessi in gioco nell’esposizione, invita i visitatori ad ampliare la loro coscienza fisica e mentale. Come afferma Bruno Racine, amministratore delegato della Pinault Collection, il visitatore si trova così a confrontarsi con «la strana vita delle cose», secondo il bel titolo che l’artista ha scelto come chiave di accesso al suo universo. Il volume, con l’incisivo progetto della graphic designer francese Anaïs Lancrenon – che ha selezionato materiali quali una carta nata dalle alghe che, proliferando in maniera abnorme, affliggevano il fragile ecosistema della Laguna di Venezia –, diviene parte integrante dell’esposizione, grazie al nutrito corpus di installation view che restituiscono al lettore l’esperienza di un’occasione unica. Accoglie in apertura un’introduzione di Emma Lavigne, che testimonia il profondo legame dell’artista con Venezia e la Pinault Collection. L’importanza della città lagunare, e il suo ruolo nella produzione e nell’allestimento delle opere presenti in mostra, è accuratamente sottolineata nel corso della conversazione tra l’artista e i due curatori: partendo dalla citazione di Astrida Neimanis sull’importanza vitale dell’acqua, tema cardine della mostra, Trouvé spiega come «Venezia è un corpo: è attraversata da arterie e canali. […] È un corpo, perché vive e vibra al ritmo dell’acqua, perché è abitata da organismi e da specie che dall’acqua sono collegati, perché è attraversata da desideri, storie, da una memoria dell’acqua. Venezia è una città dove le partenze e gli arrivi si confondono nelle acque». In chiusura i saggi di approfondimento di Bruno Racine (Tatiana Trouvé e Italo Calvino: l’inesauribile superficie delle cose), dello scrittore e curatore Neville Wakefield (Navigazione stimata) e della critica e curatrice Barbara Casavecchia (La maggioranza assente).
Time for women! Empowering visions in 20 years of the Max Mara Art Prize for women. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 176
Nato dalla collaborazione tra Max Mara, Whitechapel Gallery e Collezione Maramotti, il Max Mara Art Prize for Women è un premio biennale indirizzato ad artiste che si identificano nel genere femminile, premiate con una residenza di sei mesi in Italia durante la quale dedicarsi alle ricerche per la produzione di un nuovo progetto che viene poi esposto presso la Whitechapel Gallery a Londra e la Collezione Maramotti a Reggio Emilia. Il catalogo accompagna la mostra del ventennale negli spazi della Strozzina a Palazzo Strozzi, che rende omaggio a due decenni di innovazione artistica e creatività al femminile presentando, per la prima volta tutti insieme, i progetti che le nove artiste vincitrici hanno concepito in seguito alla lunga residenza in Italia, passaggio centrale del premio. Pittura, video, scultura, installazione si alternano in un percorso di riflessione su temi come l’identità, la memoria, il corpo, la società e la politica. Il volume che celebra questo anniversario, raccoglie le opere delle nove vincitrici del premio dal 2005 a oggi: Margaret Salmon (1958, Australia), Hannah Rickardsn(1978, Regno Unito), Andrea Büttner (1972, Germania), Laure Prouvost (1978, Francia), Corin Sworn (1971, Regno Unito), Emma Hart (1982, Regno Unito), Helen Cammock (1977, Regno Unito), Emma Talbot (1983, Regno Unito), Dominique White (1993, Regno Unito). Ognuna delle artiste contribuisce a questa occasione speciale attraverso una nuova produzione per il catalogo. Ai testi istituzionali di Giuseppe Morbidelli, Presidente della Fondazione Palazzo Strozzi e Arturo Galansino, Direttore Generale Fondazione Palazzo Strozzi, seguono i testi di Mariuccia Casadio e Bina Von Stauffenberg. Quest’ultimo, nell’offrire una panoramica delle nove vincitrici e delle loro pratiche artistiche, conferma il Max Mara Art Prize for Women, come un modello di mecenatismo al femminile che, unendo le forze, si pone come un trampolino di lancio per le donne nel mondo dell’arte.
Via Veneto, Roma. Sguardi tra storia e futuro-Views, past and future
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 160
Il volume è un excursus sul mito di via Veneto, che ha conosciuto il suo momento di massimo fulgore negli anni della ricostruzione post-bellica. Cuore della “dolce vita” romana e luogo di incontro di personaggi illustri ed esponenti dell’alta economia, via Veneto si è affermata come simbolo di rinascita nell’Italia del boom economico, ed è stata al centro di un sistema culturale entusiasta e propositivo che, tra gli anni cinquanta e sessanta, si è andato affermando con nuovo vigore. Introdotto da un contributo del curatore Denis Curti, il libro prosegue con le parole di Paolo Mereghetti, critico e storico del cinema, che disegna i contorni dell’incredibile parabola felliniana che ha poi portato via Veneto a essere crocevia di personalità e paparazzi, luogo iconico della café-society di allora. L’economista Giovanni Farese racconta, invece, l’aspetto di via Veneto che più si lega all’economia e all’alta finanza, e che l’ha resa in quegli anni “cittadella dell’economia” e del dinamismo imprenditoriale. Con un affondo successivo, Farese si concentra poi sul contemporaneo, e sull’identità di quel Palazzo Broggi, al civico 89, che fu sede dell’Istituto per la ricostruzione industriale (poi noto come IRI) e che oggi ospita la nuova sede romana dell’azienda Deloitte. Ad arricchire il volume una carrellata di fotografie storiche, che ripercorre i momenti più significativi della storia di via Veneto: dal set felliniano della Dolce vita alle incursioni dei paparazzi tra le personalità del cinema che ne popolavano angoli e caffè, per arrivare ai palazzi storici che costituiscono i pilastri della vita economica della capitale e dell’Italia intera e agli interventi più rappresentativi del dinamismo imprenditoriale italiano e internazionale di quegli anni. Chiudono il volume gli scatti di Gabriele Pupillo, istantanee di un presente che fa rivivere il palazzo al civico 89 e riporta in auge quella “favola italiana” con uno sguardo rivolto al futuro.
Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 176
"Nel tessere la mia tela di ragno […] seguo la vita. Tutto alla fine converge nei miei dipinti; eccone il riassunto: polvere, mosche, fiori, foglie secche; ogni tanto faccio l’inventario dei miei tesori, ma non ho talento per gli inventari, mi perdo, non li finisco, così ricomincio a tessere." (Maria Helena Vieira da Silva)
Maria Helena Vieira da Silva. Anatomy of space
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 176
"Nel tessere la mia tela di ragno […] seguo la vita. Tutto alla fine converge nei miei dipinti; eccone il riassunto: polvere, mosche, fiori, foglie secche; ogni tanto faccio l’inventario dei miei tesori, ma non ho talento per gli inventari, mi perdo, non li finisco, così ricomincio a tessere." (Maria Helena Vieira da Silva)
1932-1942. Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 448
Nel 1932 la costruzione del padiglione Venezia dedicato alle arti decorative, nei Giardini della Biennale, rappresentò un momento di svolta per la storia del vetro di Murano che da questa data ebbe un proprio spazio espositivo all’interno della mostra internazionale d’arte. Le fornaci poterono avere così una vetrina privilegiata dove presentare periodicamente le loro creazioni più recenti o i modelli eseguiti per l’occasione. Il volume prende in esame le esposizioni che si susseguirono nel decennio 1932-42, dall’inaugurazione del padiglione Venezia fino alla XXIII Biennale, l’ultima prima della sua interruzione dovuta alla Seconda guerra mondiale. Dal suo inizio l’attività espositiva contribuì al rilancio di un settore come quello vetrario che aveva risentito pesantemente degli effetti della crisi economica internazionale e favorì il confronto tra le fornaci e tra queste e il mondo dell’arte. Furono anni di grande creatività e di sperimentazioni sulla materia e sui colori sia attraverso la rivisitazione di antiche tecniche, sia attraverso la messa a punto di nuove lavorazioni. Numerose furono le fornaci e le ditte che parteciparono in questi anni alla manifestazione veneziana, tra cui: AVEM, Barovier (poi Ferro Toso-Barovier e Barovier-Toso & C.), Barovier Seguso & Ferro (poi Seguso Vetri d’Arte), Cirillo Maschio, Moretti Ulderico & C., S.A.I.A.R. Ferro Toso & C., S.A.L.I.R., Salviati & C., Successori Andrea Rioda S.A., Aureliano Toso, Fratelli Toso, V.A.M.S.A., Venini S.A., Zecchin Martinuzzi. Tra i protagonisti attivi nelle varie fornaci di questa fertile stagione muranese vanno ricordati tra l’altro: Carlo Scarpa, Guido Bin (Mario De Luigi), Ercole Barovier, Flavio Poli, Dino Martens, Vittorio Zecchin, Franz Pelzel ecc. Frutto di un’approfondita ricerca bibliografica e documentaria nell’Archivio Storico della Biennale e in archivi pubblici e privati, il catalogo documenta con foto d’epoca, disegni e documenti, spesso inediti, quanto venne esposto nelle sei edizioni. Un’accurata selezione di 160 opere, illustrate da tavole fotografiche, testimonia la notevole qualità di questa straordinaria produzione.
1932-1942. Murano glass and the Venice Biennale
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 448
Nel 1932 la costruzione del padiglione Venezia dedicato alle arti decorative, nei Giardini della Biennale, rappresentò un momento di svolta per la storia del vetro di Murano che da questa data ebbe un proprio spazio espositivo all’interno della mostra internazionale d’arte. Le fornaci poterono avere così una vetrina privilegiata dove presentare periodicamente le loro creazioni più recenti o i modelli eseguiti per l’occasione. Il volume prende in esame le esposizioni che si susseguirono nel decennio 1932-42, dall’inaugurazione del padiglione Venezia fino alla XXIII Biennale, l’ultima prima della sua interruzione dovuta alla Seconda guerra mondiale. Dal suo inizio l’attività espositiva contribuì al rilancio di un settore come quello vetrario che aveva risentito pesantemente degli effetti della crisi economica internazionale e favorì il confronto tra le fornaci e tra queste e il mondo dell’arte. Furono anni di grande creatività e di sperimentazioni sulla materia e sui colori sia attraverso la rivisitazione di antiche tecniche, sia attraverso la messa a punto di nuove lavorazioni. Numerose furono le fornaci e le ditte che parteciparono in questi anni alla manifestazione veneziana, tra cui: AVEM, Barovier (poi Ferro Toso-Barovier e Barovier-Toso & C.), Barovier Seguso & Ferro (poi Seguso Vetri d’Arte), Cirillo Maschio, Moretti Ulderico & C., S.A.I.A.R. Ferro Toso & C., S.A.L.I.R., Salviati & C., Successori Andrea Rioda S.A., Aureliano Toso, Fratelli Toso, V.A.M.S.A., Venini S.A., Zecchin Martinuzzi. Tra i protagonisti attivi nelle varie fornaci di questa fertile stagione muranese vanno ricordati tra l’altro: Carlo Scarpa, Guido Bin (Mario De Luigi), Ercole Barovier, Flavio Poli, Dino Martens, Vittorio Zecchin, Franz Pelzel ecc. Frutto di un’approfondita ricerca bibliografica e documentaria nell’Archivio Storico della Biennale e in archivi pubblici e privati, il catalogo documenta con foto d’epoca, disegni e documenti, spesso inediti, quanto venne esposto nelle sei edizioni. Un’accurata selezione di 160 opere, illustrate da tavole fotografiche, testimonia la notevole qualità di questa straordinaria produzione.
Corpi moderni nella Venezia del Rinascimento. Leonardo, Dürer, Tiziano, Michelangelo
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 288
"Corpi moderni" è un viaggio attorno al tema del corpo nella prima età moderna. Racconta del nostro corpo, di come lo conosciamo, lo proteggiamo e lo presentiamo per andare nel mondo partendo da un punto distante: il Rinascimento. Nel Cinquecento, per la prima volta, la concezione del corpo si avvicina alla nostra, diventa cioè moderna perché è insieme campo d’indagine, oggetto di desiderio, espressione di sé. Questo studio indaga quello che accade nel Rinascimento dentro e attorno al corpo, l’anatomia e le tecniche di costruzione di sé, avvicinando così la storia dell’arte alla storia della scienza e della cultura materiale. Grandi maestri come Leonardo, Giovanni Bellini, Albrecht Dürer, Giorgione, Tiziano, vengono messi a confronto andando oltre le forme e lo stile. Affiancando dipinti, sculture, miniature e disegni a libri, strumenti scientifici, abiti, oggetti d’uso e di cura del sé, Corpi moderni racconta il corpo attraverso le cose. Si parla del corpo nella vita, avvicinando i lettori a questioni che dominano le scienze, le arti e i miti di oggi come di allora: la natura e il futuro dell’umanità, la sessualità e la riproduzione, la bellezza e l’invecchiamento, i confini dell’umano, la rappresentazione e l’identità.
Robert Mapplethorpe. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 272
Genio ribelle che ha saputo riscrivere i codici della fotografia di ritratto e di nudo; sciamano contemporaneo di una New York segreta e scabrosa; raffinato, sintetico ed elegante cantore di un’idea di bellezza assoluta. Robert Mapplethorpe è stato anche e soprattutto un artista profondamente consapevole della storia dell’arte, un conoscitore raffinato che ha costantemente cercato di dialogare con il passato per generare immagini innovative e contemporanee. La sua visione è stata influenzata dal classicismo, che Mapplethorpe ha non solo studiato, ma anche copiato, rinnovato e interpretato, traducendo in fotografia quei principi di armonia, proporzione e perfezione formale che caratterizzano la scultura antica. Il volume che accompagna il progetto espositivo articolato in tre tappe pone in dialogo diretto le più celebri fotografie di Mapplethorpe che hanno come soggetto le sculture classiche, perfette ed eterne, accanto a immagini con protagonisti modelli maschili e femminili, fugaci e sensuali, che riprendono pose o angolature delle precedenti, creando un confronto visivo tra la rappresentazione scultorea del corpo umano e quella fotografica. Con l’obiettivo di tracciare le varie tappe della carriera e della ricerca artistica di Mapplethorpe, prende vita una monografia completa e aggiornata che racconta le fasi cruciali della sua produzione, dalle prime esplorazioni con i collage no agli ultimi lavori, passando per le sue iconiche fotografie di nudi, ritratti e composizioni floreali.
Imperdibili trenta. Ediz. francese
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 64
Thomas Schütte. Genealogies. Ediz. italiana, inglese e francese
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 304
Concepita come una monografia di Thomas Schütte (Oldenburg, 1954) più che come un vero e proprio catalogo, la pubblicazione che esce per i tipi di Marsilio Arte in occasione della mostra a Punta della Dogana-Pinault Collection (6 aprile – 23 novembre 2025), è curata da Jean-Marie Gallais e Camille Morineau, con la realizzazione grafica della designer francese Lisa Sturacci Un vastissimo apparato iconografico, arricchito dalle installation view della mostra, accompagna i numerosi contributi testuali. I saggi di Jean-Marie Gallais, «Arrivare al silenzio». Thomas Schütte e la fabbricazione delle opere, e di Antonia Böstrom, Thomas Schütte, genealogie ed espressione, analizzano rispettivamente la pratica artistica di Schütte indissolubilmente legata alla materia delle sue opere – siano esse tridimensionali o bidimensionali –, e la sua attività scultorea da una prospettiva storica, con particolare attenzione al modo in cui le sue esperienze di vita e la sua attenzione per le opere di altri artisti e per le vicende storiche si sono intrecciate con il suo linguaggio artistico, sia intenzionalmente sia accidentalmente. Camille Morineau, con il testo «Tutto inizia con la carta», accompagna il lettore in una sorta di dialogo con l’artista, alla vera e propria scoperta del corpus dei suoi disegni, alcuni dei quali inediti fino a questa occasione espositiva ed editoriale. I numerosi disegni e acquerelli, riprodotti in una sezione a parte impreziosita da una carta diversa dal resto del volume, svelano un aspetto più intimo del pluriennale lavoro dell’artista. Il centro della narrazione è rappresentato dalla sezione intitolata Sculture, nella quale le varie tipologie di opere di Schütte presenti nella Pinault Collection ci portano letteralmente nel cuore della sua produzione, raccontandone l’evoluzione, da una sala all’altra di Punta della Dogana, grazie anche al contributo di prestiti provenienti dalla collezione dell’artista. Ciascuna tipologia è presentata con schede dettagliate e illustrazioni d’archivio o realizzate appositamente per l’occasione.