Moderna (Ravenna)

Dal 402 al 476 d.C. Ravenna fu capitale dell'Impero Romano d'Occidente, e molto prima di allora il suo porto di Classe è stato un'importante base per la flotta imperiale. Fu uno dei più importanti centri politici e culturali del mondo antico, ma è stata poi abbandonata sia dai grandi uomini di quell'epoca che dal mare. Ravenna, però, oltre ad essere ricca di avvenimenti storici, ha continuato attraverso i secoli ad essere protagonista del suo tempo ed è di nuovo una prospera città marittima. Questa è la sua storia, raccontata ed illustrata.

"Il capolavoro stendhaliano 'Le rouge et le noir' (1830) descrive l'incertezza esistenziale di Julien Sorel, incapace di scegliere tra la carriera militare e quella ecclesiastica. Si parva licet, il cromatismo della monografia 'Il nero e il rosso' di Saturno Carnoli e Guido Pasi supera le ascendenze ideologiche fasciste e comuniste dei romagnoli Zelo Molducci e Sauro Ballardini, evocando, piuttosto, i vividi colori dei mosaici ravennati, che da secoli destano ammirazione e costituiscono una straordinaria risorsa della città. D'altronde, il libro è costruito a mo' di mosaico, con tasselli curiosamente affiancati o giustapposti. Che morale si può ricavare da queste biografie parallele? Difficile dirlo, ma sarebbe miope ricercare in questi due itinerari esistenziali finalità rassicurative di sistemi politici da tempo tramontati. Al centro del libro stanno i contorti itinerari biografici di due artisti romagnoli, uomini del loro tempo e pertanto coinvolti attivamente nella guerra civile, dalla quale hanno avuto la fortuna di uscire vivi." (dalla presentazione di Mimmo Franzinelli)

Questo libro promette nulla. Non promette colloqui con l'aldilà facili e consolanti, non promette preveggenze che migliorano la vita di tutti i giorni, né un aldilà lusinghiero. Questo libro non tradisce. Non tradisce perché è un racconto doloroso di vita, terrena e ultraterrena, che mostra come i due universi siano perfettamente interagenti tra loro. Maria, fin da piccola, si accorge di avere capacità medianiche, che crescono con lei e talora l'aiutano nelle difficoltà della vita. A volte, invece, si rivelano essere un'arma a doppio taglio, perché bene e male sono divisi da un confine molto labile. Il "Portatore di luce" è un angelo, che può vivere nelle schiere del bene come in quelle del male. Lucifero, infatti, ha come significato proprio quello di "portatore di luce". E Maria, in certe occasioni ha dovuto scegliere tra le due dimensioni. Questo libro è la storia delle sue scelte.

Un furto di quadri antichi scoperto per caso, apparentemente senza indizi di nessun tipo. Una narrazione che si dipana secondo lo schema classico del giallo, ma non è solo la curiosità di scoprire il colpevole che tiene avvinto il lettore da un capitolo all'altro. C'è anche e soprattutto la ricchezza e la varietà dei personaggi minuziosamente osservati nei loro comportamenti quotidiani: Olimpia, la paperina che sogna di salire in un mondo che ha solo intravisto da lontano, un celebre avvocato abituato a muoversi da gran signore sulla scena internazionale, un vecchio maresciallo dei Carabinieri dalla memoria prodigiosa e profondo conoscitore della mala milanese e infine c'è Renato, uno splendido settantenne che per essere al centro dell'attenzione dei suoi compaesani ne inventa di tutti i colori, e tanti altri personaggi minori. Anche gli ambienti dove si svolge la storia sono molto variati: dalla vita semplice di un piccolo paese romagnolo alla vita frenetica di Milano, al cosmopolitismo di Londra e a una colorita puntata in Egitto, nel mondo del jet-set internazionale.

Un diario aperto che riflette sulla vita e i suoi significati più profondi, ricordando le "vite fuori dalle righe" di quei discepoli di Gesù passati alla storia. In modo molto familiare e colloquiale l'autore espone il suo pensiero sulla società e sulla civiltà odierna, non risparmiando critiche sarcastiche e battute pungenti su quanto accade nel "belpaese". L'autore grida un inno alla vita ed esorta i suoi lettori a fare altrettanto, scrivendo in maniera umile e diretta come poter seguire una filosofia vincente, semplicemente con un po' di positività e attenzione al prossimo, per il bene comune. L'amore è l'arma più potente che abbiamo per combattere la nostra battaglia quotidiana.