Officina Libraria
Alessandro Papafava e la sua raccolta. Un architetto al tempo di Canova
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 259
"Se si dovesse stabilire la data d'inizio della lunga vicenda che, due se- coli più tardi, avrebbe dato vita alla presente esposizione di disegni di architettura neoclassica romana, questa sarebbe senza dubbio martedì 18 ottobre 1803. Proprio in questo giorno, Alessandro Papafava dei Carraresi, secondogenito di una delle più celebri famiglie di Padova, arrivò nella città papale per iniziare i suoi studi in architettura presso l'Accademia di San Luca. Vi giunse accompagnato - cosa insolita - da un sacerdote domenicano irlandese, George MacDonnough, che sarebbe stato suo precettore e amico durante l'intera permanenza a Roma. Nel settembre 2016 quarantanove disegni e un gran numero di incisioni di architettura raccolti da Alessandro, per la maggior parte durante quegli anni, sono stati donati dai membri della famiglia Papafava al Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza. La mostra, con l'occasione di celebrare la donazione dei preziosi fogli e il loro restauro, racconta quello che potrebbe essere giustamente descritto come un episodio affascinante, seppure poco noto, della storia culturale del Veneto." (Dalla Prefazione)
Gli allievi di Algardi. Opere, geografia, temi della scultura in Italia nella seconda metà del Seicento
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 368
Gli atti del convegno internazionale "Gli allievi di Algardi", organizzato nel 2015 dal Kunsthistorisches Institut di Firenze e la Scuola Normale Superiore di Pisa, affrontano, in alcuni punti nodali, il tema della diffusione e della fortuna del linguaggio dello scultore bolognese Alessandro Algardi (1598-1654) non solo a Roma, dove lavorò fino alla fine della sua vita, ma anche nei principali centri artistici della penisola. Il punto di partenza è la produzione dei «giovani» di Algardi (Ercole Ferrata, Domenico Guidi e Girolamo Lucenti), con approfondimenti su singole opere e una riflessione su alcuni aspetti centrali della loro ricezione. Si prosegue poi con l'assimilazione del linguaggio algardiano fuori dalla città pontificia, prendendo in considerazione opere realizzate da suoi allievi a Napoli, Genova, Bologna, Siena e Firenze. La circolazione dei modelli del maestro in Italia nel medio e tardo Seicento permetterà di misurare le qualità dell'insegnamento algardiano anche alla luce delle declinazioni locali. Infine, si utilizzeranno alcuni punti di osservazione privilegiati, quali il rapporto con l'Antico, il dialogo tra pittura e scultura, le evoluzioni del rilievo tardo barocco, la fortuna nella guidistica.
Villa Cicogna Mozzoni. Guida
Marianna Cogni
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 128
«Se si va lì, liberi dai paraocchi, quante scoperte a Villa Cicogna Mozzoni: un luogo incantato della Valceresio, tra il Lago di Lugano e Varese, nell'Alta Lombardia, che dal 1957 è aperta al pubblico, pur restando nelle mani dei discendenti degli antichi proprietari. Quanto intenso sia stato nei secoli il rapporto tra il paese e la famiglia Cicogna Mozzoni stanno a dirlo, con evidenza, la parrocchiale di San Giorgio, completata nel 1603, che ospita un capolavoro di Camillo Procaccini, e la mastodontica cappella funeraria, eretta nel 1860 su progetto di Giuseppe Balzaretto e completata nel 1867 da Emilio Alemagna, che sovrasta il piccolo cimitero. Non sono mancati nei secoli i visitatori illustri, né le lodi di questa villa: già celebrata al momento della sua erezione, nel pieno del XVI secolo, da Bonaventura Castiglioni e Bartolomeo Taegio, non è sfuggita al vedutismo ottocentesco né agli esteti stranieri fin de siècle in giro per I'Italia. Bastano a confermarlo le belle pagine di Edith Wharton, nel suo Italian Villas & Their Gardens pubblicato nel 1904, con gli acquerelli di Maxfield Parrish; per cui non sorprende che il libro delle firme di chi è passato di qui annoveri anche - e per due volte, nel 1902 e nel 1904 - Mary Logan Berenson, la moglie di Bernard. Di questa fortuna sono testimoni anche le tante fotografie - e degli esterni e degli interni e del magnifico giardino - realizzate fin dagli esordi del Novecento: da quelle dello studio Montabone a quelle della ditta Ricordi. Chissà invece a che occasione si devono le riprese del grande Paolo Monti. Nonostante questi successi, mancava fino a oggi una pubblicazione specifica che desse conto delle indagini compiute sull'edificio e sulle sue decorazioni e, contemporaneamente, mettesse a disposizione di studiosi e amatori un consistente nucleo d'immagini su cui proseguire le ricerche o semplicemente coltivare il ricordo di una visita.» (dall'introduzione di Giovanni Agosti)
Wart Arslan e lo studio dell'arte tra metodo e ricerca
Libro: Libro in brossura
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 287
Nel 1942 Wart Arslan (1899-1968) divenne il primo docente ordinario di Storia dell'arte dell'Università di Pavia. Qui avviò pionieristiche indagini sul patrimonio storico-artistico locale e più in generale lombardo, mettendo a frutto, sul campo e nella didattica, il metodo di ricognizione, osservazione e catalogazione appreso a Roma, alla scuola di Adolfo Venturi, e maturato poi negli anni. L'infaticabile impegno di Arslan individuò vistose lacune negli studi sull'arte lombarda, in particolare sull'architettura altomedievale e medievale e sull'architettura e le arti figurative del Settecento nella loro particolare declinazione locale (che fu lui a chiamare «barocchetto lombardo»). Intorno a questi temi Arslan promosse a Pavia convegni internazionali, aprendo a un confronto ampio le novità emerse dalle ricerche locali. All'esplorazione del territorio, all'identificazione di maestranze artistiche fino ad allora ignorate e alla lettura stilistica delle opere egli avviò i suoi allievi, e la ricerca italiana ed europea.
La vita di Giovanni Morelli nell'Italia del Risorgimento
Jaynie Anderson
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 270
Prima di Morelli (1816-1891) l'attribuzione di un dipinto a un artista o a una scuola si fondava spesso sulla tradizione o su un'impressione generale, quando non addirittura sull'istinto. La sua formazione medica lo indusse a osservare da vicino i particolari anatomici e a esaminare con rigore scientifico le opere dei grandi maestri rinascimentali. Combinando il vaglio attento, l'analisi e il confronto di dettagli per lo più trascurati da collezionisti, critici ed esperti museali, il metodo morelliano divenne la base della moderna connoisseurship. Fiero patriota italiano di origini svizzere protestanti, Morelli prese parte al Risorgimento rischiando la vita nelle guerre d'Indipendenza. Servì per quattro mandati come deputato nel Parlamento del Regno di Sardegna e in quello dell'Italia unita, per poi essere nominato, nel 1873, senatore a vita. In un'epoca in cui tante grandi raccolte della Penisola erano preda di collezionisti e musei stranieri, si fece promotore di misure legislative, tra le prime al mondo, volte alla tutela delle opere d'arte. La vita di Morelli fu segnata da profonde amicizie e relazioni sentimentali con grandi donne quali Clementina Frizzoni, Laura Acton, Vittoria, figlia della regina d'Inghilterra e principessa ereditaria, poi imperatrice, di Germania. Per lascito testamentario, la collezione di Morelli è passata all'Accademia Carrara di Bergamo, città natale della madre e luogo cui restò sempre legato.
Une antiquité moderne
Libro: Libro in brossura
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 271
Museo nazionale. 150 opere d'arte della storia d'Italia
Libro: Copertina rigida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 704
Un museo virtuale che riunisce i capolavori mobili dell'arte italiana, scelti e commentati da archeologi, storici dell'arte e critici. In Italia non esiste un unico Museo Nazionale. La nostra storia e la nostra arte sono policentriche: ogni regione ha un museo importante, ogni museo un'opera memorabile. Da questa riflessione è nata l'idea del programma radiofonico Museo Nazionale di Rai Radio3, nel quale hanno trovato collocazione, in modo virtuale e narrativo, 150 opere d'arte capaci di raccontare la storia d'Italia. Tutti gli interventi radiofonici sono ora raccolti in questo volume: divise in 23 "sale" tematiche, le opere sono raccontate da altrettanti studiosi italiani e internazionali, in un gioco che coniuga la curiosità e la passione con l'impegno a conoscere e difendere il grande patrimonio museale del nostro paese.
Valadier. Splendore nella Roma del Settecento. Catalogo della mostra
Libro: Copertina rigida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 374
Il catalogo della grande mostra monografica dedicata a Luigi Valadier, che segue e amplia quella tenutasi alla Frick Collection di New York nel 2018. Esponente più illustre e dotato di una famiglia di argentieri proveniente dalla Francia, Luigi Valadier (1726-1785) lavorò per buona parte del Settecento per i papi, i principi e le più aristocratiche e ricche famiglie romane sinché la sua fama raggiunse tutta l'Europa, ricevendo rilevanti committenze da Francia, Inghilterra e Spagna. La sua inarrivabile tecnica nel lavorare l'argento e il bronzo lo portò a sviluppare un gusto e uno stile - partendo da un rigoglioso e decorativo barocco di impronta soprattutto francese, rocaille o rococò, che si sviluppò poi in un linguaggio più contenuto e sofisticato, culminato nel neoclassicismo - assolutamente all'avanguardia, che ne ampliò la dimensione artistica da quella di grande artefice di arredi sorprendenti a realizzatore di imprese più ambiziose e monumentali. I suoi lavori rendevano omaggio al grande insegnamento di Giovanni Battista Piranesi, alla devozione verso i monumenti della Roma antica e le venerate statue dell'antichità, ricomposte in creazioni solenni come i centrotavola (desers) concepiti quali veri e propri monumenti da tavola, candelabri, altari, gioielli, arredi da mensa. Nessun luogo meglio della Galleria Borghese può assolvere l'impegnativo compito di celebrare Valadier, poiché egli fu una figura emblematica per l'aspetto che la Villa andava assumendo nella seconda metà del XVIII secolo grazie al rinnovamento voluto dal principe Marcantonio Borghese e affidato all'architetto Antonio Asprucci, e che attraverso la compresenza di pittori, scultori e artigiani condusse all'elaborazione uno stile che sarà a sua volta determinante per la nuova cultura e la nuova immagine che da Roma si sarebbe irradiata in tutta l'Europa. Per far emergere l'importanza determinante che Valadier ebbe nella cultura figurativa del Settecento europeo la mostra dà ampio spazio anche alle sue imprese più ambiziose e monumentali, sacre e profane, riunendo sia i bronzi di grandi dimensioni sia le sculture religiose che di Roma rappresentano il volto cristiano.
Giocarsi la vita. Storie di detenzione in Cina. Ediz. italiana, inglese e cinese
Guozheng Niu
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 179
Niu Guozheng è ormai un signore in pensione, nato e vissuto nella regione dello Henan, la più popolosa della Cina, ma a lungo esclusa dallo sviluppo economico delle città costiere. Spinto da un grande e autentico afflato egualitario e da un profondo senso della giustizia, Niu Guozheng per più di trent'anni scelse di testimoniare realtà "impresentabili" del suo paese, certo dell'importanza e del valore della memoria. Impiegato nei ranghi della Pubblica Sicurezza a Pingdingshan, il capoluogo di una zona mineraria molto attiva, entrò presto in contatto con alcune situazioni che il suo senso della giustizia riteneva ingiustificabili. Si dedicò quindi, con un profondo e assai raro senso di responsabilità storica, a registrare le vicende umane all'interno di alcune case mandamentali (in cinese shoushensuo , istituti, ormai quasi tutti dismessi, nei quali sono detenute le persone in attesa di giudizio per reati lievi, oppure condannate a pene fino a un anno), ritenendo che il trattamento riservato ai detenuti non facesse onore al suo paese. La sua attività di poliziotto munito di macchina fotografica, accettato o tollerato dai colleghi e dai detenuti, è durata quasi dieci anni, e deriva dalla convinzione che solo la conoscenza dei fatti possa portare alla soluzione dei problemi. Scegliere questa posizione equivale però a rinunciare alla visibilità, in un paese in cui le notizie che non abbiano un lieto fine non vengono rese pubbliche. Infatti la serie sulle case mandamentali a tutt'oggi non è mai stata pubblicata in Cina ed è stata mostrata solo una volta, per breve tempo, all'Accademia di Belle Arti di Beijing (CAFA). La fine della sua attività di testimone nelle case mandamentali coincide con la chiusura delle stesse perché le loro condizioni sono state riconosciute ai margini della legalità. Le immagini di Niu Guozheng, crude e sconvolgenti in alcuni casi, teneramente poetiche in altri, denotano un occhio che affianca all'intento documentario una qualità estetica molto accentuata che ci rimanda ai classici della fotografia. Il suo anacronismo, dovuto all'isolamento del suo paese in quegli anni, ci fa meglio capire la realtà di un'epoca appena trascorsa che sembra ormai molto lontana.
Food, social politics and the order of nature in Renaissance Italy
Allen J. Grieco
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 327
Il cimitero dei libri. La Geniza del Cairo: un mondo perduto e ritrovato
Adina Hoffman, Peter Cole
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 255
Una storia affascinante, che prende avvio sul finire dell'Ottocento, tra Cambridge e l'Egitto, con due vedove scozzesi e un lettore in studi talmudici di origini rumene. Una storia che arriva ai giorni nostri, tra ritrovamenti insperati, rivalità tra grandi università, e avventure degne di Indiana Jones per acquisire un tesoro di cultura religiosa, letteraria e materiale. La scoperta di alcuni versi della perduta versione originale ebraica del Siracide provenienti dalla Geniza (magazzino dove vengono depositati libri e scritti non più utilizzabili) della sinagoga di Ben Ezra a Fustat dà l'avvio a una spasmodica corsa all'acquisto dei frammenti cartacei attraverso i più incredibili mediatori: disertori che si fingono conti, rabbini ashkenaziti di Gerusalemme, le grandi famiglie ebraiche del Cairo, le autorità egiziane e britanniche... e non manca un naufragio, a minacciare quanto recuperato (sulla stessa nave viaggiavano anche i papiri di Ossirinco!). Oltre 190 mila frammenti, scritti in una varietà di lingue che va dal giudeo-arabo all'aramaico, offrono un incredibile spaccato della storia e della cultura ebraica, del Mediterraneo e delle reti commerciali che dalla capitale fatimide arrivano fino all'India e alla Russia, a Sumatra e in Spagna. Tre generazioni di studiosi, dalle esistenze esaltanti, curiose, a volte tragiche, hanno ordinato e studiato questa messe di documenti restituendoci la poesia giudeo-spagnola, testi eretici e lettere di Maimonide, oltre a un vivace spaccato della vita quotidiana, tra contratti matrimoniali e amuleti magici, ricette e petizioni alle autorità, e componendo il ritratto di una società antica, vivace e aperta, colta e cosmopolita.
Il «turco» a Livorno. Incontri con l'Islam nella Toscana del Seicento
Cesare Santus
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 210
Nella Toscana del Seicento, l'incontro con uomini di fede islamica era un'esperienza molto più comune di quanto non si possa oggi supporre. A Livorno, in particolare, i numerosi schiavi «turchi» costretti a vogare sulle galere del granduca erano alloggiati in una struttura apposita: il Bagno. Gli abitanti di questo microcosmo carcerario non erano tuttavia isolati dal mondo, ma intrattenevano relazioni lecite ed illecite con l'esterno. Il «turco», pur rimanendo il nemico dall'aura terrificante che dominava di là dal mare, si rivelava anche come il facchino che portava l'acqua al mattino, il gestore di una bottega di barbiere, o lo stregone a cui ricorrere per risolvere i consueti mali d'amore.

