Palingenia
I fallimenti del capitalismo. Come aggiustare il sistema
Colin Mayer
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2025
pagine: 416
Da un secolo il pensiero economico si muove all'interno della tradizionale dicotomia tra micro e macroeconomia, che ha assunto il valore di dogma. Ma è un dogma ormai obsoleto, che va riposto nella cassetta degli attrezzi di una volta. Lo dimostra, e in modo inconfutabile, questo libro che a buon diritto si può definire rivoluzionario. Se Adam Smith nel XVIII secolo è stato il padre indiscusso del capitalismo, Colin Mayer è l’architetto di un capitalismo che il XXI secolo dovrebbe avere il coraggio di varare, con una nuova visione del fatto economico in cui la ragione non toglie spazio al sentimento. Viviamo in un mondo in cui non si contano gli esclusi dalle più elementari forme di benessere. C’è ansia di giustizia ed equità. E non ammettere che il sistema economico che governa le nostre esistenze è il principale artefice dei nostri fallimenti, personali e collettivi, sarebbe un’ingenuità imperdonabile. Imperativo della finanza è favorire la nascita e la prosperità di aziende strutturalmente votate a risolvere i problemi delle persone e del pianeta, e ciò riducendo al minimo gli inconvenienti collaterali. Un appello a comportamenti più responsabili del ceto imprenditoriale? No, un vero e proprio richiamo alla necessità che l’etica economica diventi obbligatoria, si traduca in legge, faccia parte integrante della normativa in campo societario.
Dell'identità. Dialogo ironico tra due intelligenze non umane
Maurizio Sapia
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2025
pagine: 208
Il dialogo con le intelligenze artificiali oggi è diventato, di fatto, una consuetudine che appare ormai imprescindibile. Tuttavia, pur nell'utilizzo sempre più pervasivo, nessuno sinora si era mai spinto fino a questo punto: far dialogare tra di loro due intelligenze artificiali, escludendo del tutto l'essere umano, cui viene riservato il ruolo di spettatore e, in questo caso, di lettore. Lo ha fatto, con un gesto creativo estremo, Maurizio Sapia, artista visionario. Il quale ha indotto Arianna e Teseo – lei critica d'arte, lui di formazione filosofica, entrambi assolutamente artificiali – a confrontarsi su uno dei temi più ardui che si possano dare: l'identità. Il risultato? Difficile trovare aggettivi. Forse il più adeguato è: spiazzante. Perché è davvero difficile credere che il dialogo non solo colto, ma anche brillante, spiritoso, divertente, sia un prodotto non umano. Eppure, garantiamo: in tutte le conversazioni che compongono questo libro – il primo al mondo in cui a dialogare sono due intelligenze artificiali – non c’è stato il minimo intervento redazionale.
La sentenza. Testo originale a fronte
Franz Kafka
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2025
pagine: 112
"«La sentenza è un’impresa travolgente di immaginazione e ricerca metafisico-religiosa» (George Steiner). «Kafka ha saputo quello che noi abbiamo soltanto vissuto» (Franco Fortini). Scritto «tutto d’un fiato» nell’arco di una notte, tra il 22 e il 23 settembre 1912, «dopo una domenica tanto infelice da urlare», "La sentenza" è di fatto il primo vero racconto di Kafka – e quello a lui più caro, dato alla luce come in «un vero e proprio parto», in un accesso di furore creativo: «Non riuscivo quasi a estrarre da sotto la scrivania le gambe irrigidite a forza di stare seduto. Sforzo spaventoso e gioia nel vedere la storia che evolveva davanti a me come se io procedessi nell’acqua. Più volte, questa notte, ho portato il mio peso sulle spalle. Tutto si può osare … Solo così si può scrivere, solo in una simile continuità, con questa totale apertura del corpo e dell’anima». Parole eloquenti, quelle che Kafka consegnò a un suo quaderno di appunti, perché dimostrano che nella «storia» del giovane Georg Bendemann, trascinato in un fatale confronto con il padre, pulsa il nucleo magmatico, abissale, da cui è germinata l’intera sua opera letteraria. Storia che, pur innervata da «un’intima verità» (come ebbe a dire ancora Kafka), si sottrae, a dispetto dei molti esegeti, a qualsiasi interpretazione univoca, conservando qualcosa di insondabile agli occhi del suo stesso autore – come solo fanno le opere supreme della letteratura. Das Urteil (La sentenza) è apparso per la prima volta nel 1913 in «Arkadia», la rivista curata da Max Brod per l’editore Kurt Wolff di Lipsia, e in volumetto, presso lo stesso editore, nel 1916. Questa edizione, in una nuova traduzione con testo originale a fronte, è corredata di una Nota al testo di Roland Reuß, tra i massimi studiosi di Kafka. Con questo volume Palingenia prosegue la pubblicazione di tutte le opere di Kafka in ordine cronologico e in versione bilingue. Nel 2024 è apparso "Contemplazione".
Il coperchio
Guido Oldani
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2025
pagine: 112
Quando questa sua prima raccolta giunge alle stampe, nel 1985, Guido Oldani è «un esordiente davvero sui generis,» osserva Giovanni Raboni «un esordiente che ha alle spalle anni e anni, certo più di un decennio di ricerca dura e ostinata, di ostinata resistenza alle lusinghe del prêt à porter stagionale». E subito si percepisce, nel libro, un linguaggio affatto diverso da quello dominante, un esprimersi che fa ricorso a «una sintassi scorciata, allusiva, ricca di ellissi, di ablativi (e participi, e gerundi) assoluti, di infiniti nei quali si contrae ogni tempo narrativo» (ancora nelle parole di Raboni). L'opera sarà come un sasso scagliato nello stagno della poesia contemporanea, e produrrà onde che spalancheranno le porte alla poetica del Realismo Terminale, che vedrà la luce un quarto di secolo più tardi – e che oggi si presenta più eslege che mai nell'immobilismo poetico tuttora imperante. Questo libro – nato con il titolo Stilnostro, secondo il suggerimento di Antonio Porta – non solo, dunque, ci colpisce come un’abbagliante opera lirica, ma si presenta anche, retrospettivamente, come il seme da cui è germogliata una vegetazione poetica che sta diventando sempre più rigogliosa – e che non si può più ignorare. Con una nota di Giovanni Raboni.
Carpae dies
Giovanni Mariotti
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2025
pagine: 176
Prendendo spunto da un racconto della letteratura classica giapponese, Giovanni Mariotti ha sognato la storia di un monaco pittore di pesci, ma anche pesce per la durata di un giorno... Giorno in cui molte cose accadono, sia in superficie sia nell'universo subacqueo. Tutto ruota intorno a una reincarnazione di un tipo assai raro persino in Oriente: provvisoria, sperimentale, con possibilità di recesso. Ispirato a Ueda Akinari, il grande maestro del racconto breve vissuto nel 1700, la favola di Mariotti ripropone in modo nuovo l’antica Via dei solitari, dei rinuncianti: correndo sul crinale tra sogno e realtà, reincarnazione e metamorfosi, il protagonista finisce per imparare l’Arte del vivere ai margini, senza dare troppa importanza alle cose. Ormai libero dalla vanità, dall’ira, dal bisogno di essere giudicato per quello che è e dal desiderio di essere altro, conoscerà, nel fiore della decrepitezza, le semplici gioie naturali che non dipendono né dagli Dèi né dagli uomini.
La tigre viziosa
Sergio Antonielli
Libro: Libro in brossura
editore: Palingenia
anno edizione: 2025
pagine: 192
In una trascinante favola nera, che Eugenio Montale ebbe a definire, in una recensione, «un tour de force di abilità e di fantasia pura», si snoda il racconto autobiografico di un maschio di tigre caduto nel vizio di mangiare gli esseri umani, generalmente estranei alle consuetudini alimentari delle fiere. All’inizio il sapore dolciastro della carne dell’uomo che «il tigro» ha sbranato quasi per caso, in un momento di foga, gli provoca disgusto. Ma a poco a poco alla ripugnanza si mescola una irresistibile attrazione, una crescente fascinazione che finirà per corrompere la belva, facendole smarrire la primitiva purezza della sua ferocia e insinuando in lei una sensibilità e una fragilità emotiva del tutto estranee alla sua natura, che la isoleranno dai suoi simili («Io non ero più una tigre, ero una bestia a metà d'un misterioso viaggio) e la condurranno, fatalmente, a una tragica fine. Favola allegorica che è insieme conte philosophique e romanzo psicologico, "La tigre viziosa", pubblicata nel 1954 nei «Gettoni» Einaudi, veniva presentato da Elio Vittorini – direttore della collana – come «un libro imprevedibile, sensazionale»; e Italo Calvino, che ne aveva consigliato la pubblicazione, scriveva a Sergio Antonielli: «È una lieta sorpresa. L’ho letto con entusiasmo». Parole che, a distanza di settant’anni, i lettori di oggi non potranno che confermare.
Tre donne. Testo tedesco a fronte
Robert Musil
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2025
pagine: 304
Tonka «è una ragazza molto semplice, commessa in un negozio», quando invece «bisogna aver imparato qualcosa, bisogna avere una posizione sociale». Così sentenzia la famiglia del giovane protagonista di uno dei racconti che compongono Tre donne. Ma lui, nello sconcerto generale, lascia la casa dei genitori e va a vivere con Tonka in una città tedesca. E anche quando appare certo che la gravidanza di lei è da attribuirsi a «una banale colpa terrena», il giovane non riesce a guardare in faccia la realtà. Perché Tonka, «pura e grezza come la natura», appartiene a «un mondo che non conosce il concetto di verità», e non parla il linguaggio comune, ma «una sorta di linguaggio del tutto» – e l'erotismo a cui invita è come il riverbero di un universo arcano e fluttuante, dove la realtà si confonde con il sogno.Lo stesso universo a cui appartengono le indimenticabili figure femminili degli altri due racconti qui riuniti: la Portoghese, «misteriosa come i numerosi fili di perle che possedeva», sposa di un arcigno, bellicoso aristocratico in un fosco Sudtirolo medioevale; e Grigia, contadina di un remoto villaggio di montagna del Trentino, che al geologo venuto dalla grande città regala un amore «meravigliosamente privo di peso e libero da ogni elemento terreno». «Così poco si sa ciò che si sa, e si vuole ciò che si vuole» scrive Musil, alludendo a tutti coloro che, prigionieri di un ottuso «senso della realtà», sono incapaci di travalicare la mera superficie dei fatti. E la lettura di questi racconti non potrà che avvalorare le parole con cui lo scrittore rivelò il senso e lo scopo della sua attività letteraria: «Vorrei contribuire al compimento spirituale del mondo».
Fondali profondi
Dong Lai
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2025
pagine: 288
Nell’universo composito dei racconti che compongono "Fondali profondi", dove il confine tra realtà e sogno spesso diviene incerto, i protagonisti sono giovani abitati da un disagio penetrante, indefinito, smarriti in una vita come fluttuante in acque torbide e insondabili, in un mondo – quello concreto della Cina di oggi – sospeso tra un passato in dissoluzione e un presente in convulsa metamorfosi. Qui incontreremo un aquilone, costruito con un rotolo di pelle umana trovato nel cassetto di un vecchio magazzino, responsabile di un evento che segnerà per sempre l’esistenza di due bambine legate da un’amicizia simbiotica; una giovane, in viaggio attraverso una Cina primordiale, tra villaggi di montagna cristallizzati nel tempo, che intende «catturare un pezzo di passato» colto casualmente nella vecchia foto di un uomo sconosciuto; un’adolescente, già reduce da un’infanzia intricata, che una gravidanza accidentale e la presenza schiacciante della sorella maggiore hanno reso inerme «come un gatto randagio sul ciglio della strada, che si può raccogliere o abbandonare al proprio destino». E il lettore non potrà che lasciarsi irretire dalla scrittura cangiante di Dong Lai, dove rarefatta poesia e asciutto realismo, modelli classici e letteratura contemporanea si fondono in un amalgama che fa di lei una delle voci più intense e originali della nuova narrativa cinese.
Lo strappo del tempo nel mio cuore. Memorie
Hertha Pauli
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2025
pagine: 352
Attrice di teatro d’avanguardia a Vienna, scrittrice e agente letterario per autori banditi dai nazisti, Hertha Pauli è una figura speciale all’interno della letteratura dell’esilio. Intuendo di essere in pericolo quando i nazisti annessero l’Austria nel 1938, con Karl Frucht, l’amico di una vita, saltò su un treno diretto a Parigi. Anche altri – poeti, editori, giornalisti – andarono in esilio e si unirono alla piccola colonia di emigrati che si incontravano nei caffè parigini. Tra loro Joseph Roth, Walter Mehring, Franz Werfel, Heinrich Mann e il meglio dell’intellighenzia di lingua tedesca e della cultura mitteleuropea del tempo. Giorno dopo giorno, l’autrice racconta la vita dei membri di questa comunità cosmopolita, le discussioni politiche, le paure e le speranze, le tragedie che li hanno lacerati, i loro amori e la minaccia sempre incombente. Quando i nazisti marciano sulla capitale, devono fuggire di nuovo, sotto una pioggia di bombe, verso il Sud e la zona libera. A Marsiglia, Hertha incontra altri esuli caduti nella stessa trappola che, come lei, cercano di raggiungere l’America a tutti i costi. E lì avranno un incontro decisivo con il giovane americano Varian Fry… Come in un racconto cinematografico, Hertha Pauli ci consegna una testimonianza di grande intensità, dove lo sguardo sempre lucido è insieme toccato da una grazia incantevole. E dove a ogni dettaglio ci attraversa un fremito, perché la Pauli sta evocando l’enormità della tragedia della Storia, ma conservando sempre un fondo di suprema, contagiosa leggerezza.
La biblioteca della sfinge. Cento enigmi letterari
Giovanni Mariotti
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2024
pagine: 272
Perché leggere è anche... gioco! Da Byron a Gadda, da Catullo a Kafka, da Georges Perec a Jane Austen: cento ritratti di scrittori e scrittrici in forma di microbiografie-quiz da indovinare. Un libro scritto da Giovanni Mariotti, l'autore di quella Storia di Matilde che Pietro Citati, al suo apparire nel 1993, aveva definito «il più bel romanzo italiano degli ultimi vent'anni». Un libro ammaliante dove il gusto del gioco si sposa al piacere della lettura. Un affascinante libro illustrato con 35 immagini tratte dalla storia dell'Arte sul tema della lettura. Un libro prezioso: copertina in tela con incisione, sovraccoperta con illustrazione applicata, segnalibro in seta, sedicesimo intonso con le soluzioni, morbida carta uso mano per gli interni. Un meraviglioso libro da avere e da regalare anche per il piacere di una lettura condivisa e giocosa.
Papà Snap e le sue storie stravaganti
Tomi Ungerer
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2024
pagine: 44
C’è un signore che regala alla moglie uno schiacciasassi per il loro anniversario, e lei lo usa per stirare e stendere la pasta della pizza. C’è un adolescente che litiga con i genitori, scappa di casa e si porta via la vasca da bagno, che usa poi come barca, e quando è in mare prova la sua nuova fionda contro una nave militare. E c’è un signore golosissimo che non sa resistere al cibo e finisce per sfondare il pavimento dopo un’abbuffata. E c’è una coppia speciale, un lui cieco e una lei paralitica, che sono felici solo perché sono insieme. E c’è un aristocratico maialino in tight con la passione della botanica, che riesce ad addomesticare una pianta carnivora come se fosse un animale del circo! Sedici storie brevi o brevissime, ma dalla luminosità grande nei contenuti e nella potenza delle illustrazioni. I testi sono deliziosi distillati, i disegni hanno colori pieni, contorni netti e tanti dettagli. Storie stravaganti: nessuno svolgimento, nessuna morale, nessun happy ending. Solo poche righe, che però ritraggono passioni, emozioni, vite intere. I personaggi sono animali o hanno nomi bizzarri: solo uno il nome non ce l’ha, e la sua è una storia “solitaria”: tutti i giorni, con qualunque tempo, si siede su uno scoglio per leggere o guardare il mare. Ma è davvero così solo? Un libro per tutti, grandi e piccoli, da leggere e da rileggere e da continuare a sfogliare, per ammirare le illustrazioni e curiosare tra i dettagli dei disegni, ma anche per pensare – e per crescere pensando. O semplicemente per ridere insieme e anche imparare a ridere di sé. Età di lettura: da 5 anni.
Lo psicologo nel palazzo. Il caso Bechterev-Stalin. Con una novella di Lion Feuchtwanger
Luciano Mecacci
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2024
pagine: 344
Dalla misteriosa scomparsa di un celebre scienziato alla vera causa della morte di Lenin, dalla presunta paranoia di Stalin alle tecniche di controllo dell’individuo e delle masse: come in una spy story, il volto segreto della Russia sovietica in un’indagine in cui si intrecciano storia e psicologia, politica e psichiatria. «Il potere rende stupidi » ha scritto Nietzsche, e l’opinione è condivisa dal protagonista della novella di Lion Feuchtwanger con cui si apre questo libro di Luciano Mecacci: lo spigoloso dott. Bl., « fisiologo del cervello » e scienziato di genio, che poco dopo un cruciale incontro con il dittatore che guida il suo Paese, per il quale svolge delicate mansioni, muore improvvisamente a causa di una misteriosa malattia. Feuchtwanger non ha mai precisato se il suo racconto, scritto nel 1931, si ispirasse a fatti e personaggi della realtà, ma certo non si può non rimanere impressionati dalle inquietanti analogie – osserva Mecacci – con uno dei casi più oscuri della Russia sovietica: quello di Vladimir Bechterev, autorevole neurologo, psichiatra e psicologo, che nel dicembre del 1927, il giorno dopo aver visitato Stalin al Cremlino, muore per avvelenamento «da cibo guasto ». Tra ricostruzione storica e indagine psicologica, e muovendo dal racconto della vita di Bechterev – che diventa un vivido affresco della Russia nel trapasso dall’epoca zarista a quella sovietica –, Mecacci esamina tutti gli aspetti della vicenda e le loro variegate implicazioni: dalla presunta diagnosi di Stalin come « paranoico », che sarebbe stata fatale allo scienziato, alle altre ipotesi sulla sua morte; dai suoi studi sulla suggestione, l’ipnosi e la telepatia all’uso della psicologia per il controllo degli individui e delle masse, anche mediante tecniche ispirate allo sciamanesimo siberiano e ad altre tradizioni esoteriche orientali – fino al tema capitale del rapporto tra Psiche e Potere. Si compone così un quadro in cui storia e psicologia, politica e psichiatria si intrecciano indissolubilmente. Con un’intervista inedita di Lion Feuchtwanger a Stalin.

