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Pontificio Istituto Biblico

La peshitta del secondo libro di Samuele

La peshitta del secondo libro di Samuele

Mirko Pozzobon

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 590

Quali sono le caratteristiche dell'antica traduzione in siriaco, detta Peshitta, al secondo libro di Samuele? In che termini, e con che attenzioni, si può confrontare una traduzione con il testo originario? A partire da questi interrogativi si snoda il presente lavoro, che confronta il testo siriaco con l'ebraico, mettendo in luce quei passi in cui il siriaco prende le distanze dall'ebraico. Le differenze sono state inserite in varie categorie: plus, minus, differente Vorlage, differente vocalizzazione, errori nel corso della traduzione o della trasmissione del testo, armonizzazioni, assimilazioni, parallelismi, correzioni di tipo logico, ecc. Rispetto ad altri lavori di questo tipo, tuttavia, non ci si è fermati al compilare degli elenchi di varianti, ma ci si è sempre chiesti quali sono gli effetti globali che tali varianti procurano alla narrazione. È questa la direzione che dovrebbe prendere ora lo studio delle antiche versioni della Bibbia. Se è vero che la ricerca delle varianti ha a che fare con il frammento, e che il lavoro esegetico prevede un'attenzione al dettaglio che è propria di ogni detective, è anche vero che la rilettura della traduzione siriaca alla luce di tali varianti permette di recuperare uno sguardo d'insieme sulla "nuova" narrazione di 2 Samuele come ci è consegnata dalla Peshitta. I risultati più significativi che sono emersi riguardano una rilettura in siriaco della figura di Davide e della figura di Dio.
36,00

Il Vangelo di Giovanni. Commentario

Il Vangelo di Giovanni. Commentario

Johannes Beutler

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 644

Questa opera è la traduzione del grande commentario al vangelo di Giovanni, che l'autore ha pubblicato in tedesco nel 2013. In esso il vangelo di Giovanni è presentato come testimonianza del primo secolo cristiano, che affonda le sue radici nelle Scritture di Israele e nell'antica tradizione cristiana, in particolare nei vangeli sinottici di Matteo, Marco e Luca. Sulla base di un esame degli studi classici e recenti, l'autore unisce un'analisi storico-letteraria a un approccio sincronico orientato all'analisi semantica e narrativa del testo finale del Vangelo di Giovanni. Insieme ad altri interpreti, l'autore prende in considerazione una "rilettura" del vangelo, nella quale il testo originale è attualizzato dai lettori della generazione successiva. Per i lettori di oggi si schiude allora una prospettiva che dà risposta alle loro domande e ai loro bisogni.
65,00

Gesù, messaggero del Signore. Il cammino di Dio dall'Esodo al vangelo di Marco

Gesù, messaggero del Signore. Il cammino di Dio dall'Esodo al vangelo di Marco

Paolo Rocca

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 736

Ecco, mando un messaggero davanti a te (cf. Es 23,20; Mc 1,2): di chi si parla in questi testi? qual è la vera identità di questo messaggero? Questa indagine ripercorre inizialmente il viaggio dell'esodo, cercando di seguire non tanto il cammino di Israele, quanto quello di YHWH: anche Dio compie il suo exodus e, mentre cammina, si rivela. Mettersi sulle sue tracce vorrà dire incontrare la figura del suo "messaggero". Dopo aver affrontato i testi del Pentateuco, queste pagine s'inoltrano nel vangelo di Marco. Il racconto inizia richiamando proprio la "via del Signore" (Mc 1,3), donando cosi al lettore una preziosa chiave d'accesso per cogliere il significato del cammino di Gesù, che percorrerà l'intero vangelo. Nel suo complesso, la ricerca mette in luce il dialogo tra il racconto di Marco e alcuni testi dell'Antico Testamento, suggerendo alcune strade teologiche e cristologiche.
45,00

Dio d'Israele e dei popoli. Anti-idolatria e universalismo nella prospettiva di Ger 10,1-16

Dio d'Israele e dei popoli. Anti-idolatria e universalismo nella prospettiva di Ger 10,1-16

Antonio Favale

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 696

La pericope di Ger 10,1-16 assomma numerosi motivi di interesse, per via del suo singolare impianto letterario e teologico. Non sono molte infatti le pagine che nel Primo Testamento ci consegnano un ritratto a tutto tondo del Dio d'Israele: anzi, il tentativo "sistematico" di delineare la natura, presentando i suoi tratti distintivi in una serie di immagini in dissolvenza - con l'obiettivo che sfuma ripetutamente tra YHWH e gli Dèi degli altri popoli - è un caso unico nella Bibbia. A fronte di ciò, la netta discordanza tra le due forme attestate (TM e LXX) è la prova di una vicenda redazionale alquanto intricata, come anche si evince dalla testimonianza diretta dei manoscritti geremiani rinvenuti a Qumran. Gli esiti della ricerca toccano questioni cruciali, sul versante sia analitico che tematico. Circa la problematica testuale, tutti gli indizi spingono a collocare Ger 10 tra gli esempi di "profezia scribale", riconoscendo nella forma attestata dal TM il punto di arrivo di una riscrittura che presuppone la forma breve della LXX come tappa anteriore. Sul piano del senso, si intuisce la forza pragmatica della critica agli idoli, che interroga anche il nostro modo di concepire Dio e di corrispondere alla sua rivelazione storica, mentre affiora la rilevanza teologico-sapienziale di un messaggio universalizzante, capace di condurre Israele e le genti al riconoscimento di YHWH come Dio vero.
45,00

Perché, o Dio, ci hai rigettati? Scritti scelti dal secondo e terzo libro del Salterio

Perché, o Dio, ci hai rigettati? Scritti scelti dal secondo e terzo libro del Salterio

Gianni Barbiero

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 576

La domanda "Perché, o Dio , ci hai rigettati?" (Sal 74,1, cf. 79,5) costituisce il Leitmotiv del secondo e del terzo libro del salterio. Quasi ad inclusione, la protesta contro Dio caratterizza l'inizio del secondo libro ("Perché mi hai dimenticato? perché triste me ne vado sotto l'oppressione del nemico?", Sal 42,10 "Perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e la nostra oppressione?", Sal 44,25) così come la fine del terzo ("Dove sono le tue misericordie di prima, mio Signore, che hai promesso a Davide, nella tua fedeltà?" Sal 89,47). Il Sitz im Leben storico di questa protesta angosciata è la distribuzione di Gerusalemme e il conseguente esilio babilonese, a cui rimandano i Sal 42-44; 74; 79; 80; 89. Il secondo e il terzo libro si lasciano comprendere come una riflessione orante su questo avvenimento traumatico della storia di Israele.
40,00

Hebrews. An interpretation

Hebrews. An interpretation

James Swetnam

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 286

24,00

La testimonianza necessaria. Paolo, testimone della salvezza universale a Roma in AT 28, 16-31

Antonio Landi

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2015

pagine: 462

La finale del libro degli Atti degli Apostoli rappresenta per gli studiosi un vero e proprio enigma. Il lettore prova un senso d'insoddisfazione per la conclusione del racconto, poiché nulla si dice del processo e della morte di Paolo. La reticenza lucana si estende anche al tema dell'evangelizzazione fino ai confini della terra e all'esito del conflitto cristianesimo-giudaismo. Pur senza trascurare tali questioni, il nostro studio intende concentrarsi sul ruolo narrativo conferito da Luca a Paolo. La scelta di terminare la sua duplice opera (Luca-Atti) con l'immagine dell'apostolo che evangelizza a Roma, risponde a nostro avviso a tre istanze narrativo-teologiche: 1) modellato in prospettiva cristologica, Paolo prosegue la missione del Cristo, da cui è stato eletto per divenirne testimone; 2) nel ritratto di Paolo, Luca condensa il progetto identitario della cristianità cui egli stesso appartiene; 3) attraverso la descrizione dell'attività testimoniale di Paolo a Roma, il narratore intende tracciare un profilo esemplare per il suo lettore.
35,00 33,25

La teologia della riconciliazione nell'epistolario paolino

La teologia della riconciliazione nell'epistolario paolino

Juan Manuel Granados Rojas

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2015

pagine: 176

Nelle lettere paoline la riconciliazione è intesa come trasformazione. Trasformazione del sistema di valori che permette il vanto di un credente in Cristo, trasformazione dei nemici in figli, trasformazione del credente in ministro e ambasciatore di Dio, trasformazione delle cause dell'inimicizia in un'umanità nuova dove le differenze non sono più motivo di separazione né di divisione. Trasformazione del creato e delle creature in quanto in quanto esse raggiungono il proposito per cui sono state create. La comprensione della riconciliazione come creazione, cioè come trasformazione dei soggetti del loro modo di guardare, valutare e giudicare altri soggetti e situazioni è un processo che corrisponde alla procedura teologica rilevata nell'epistolario paolino. Il modo in cui il pensiero paolino addensa una categoria biblica coincide, di tanto, con la riflessione teologica che attraversa il pensiero paolino. In questo processo le categorie bibliche (creazione) - che indicano anche la continuità dell'agire divino - sono reinterpretate mediante categorie non bibliche o parzialmente bibliche (riconciliazione), indicando in questo modo la novità o il riproporsi dell'iniziativa divina in favore degli esseri umani.
21,00

Les textes hourrites de Meskéné/Emar. Transcriptions, autographies, plances photographiques. Thesaurus
75,00

«Canterò in eterno le misericordie del Signore» (Sal 89,2). Studi in onore del Prof. Gianni Barbiero in occasione del suo settantesimo compleanno

«Canterò in eterno le misericordie del Signore» (Sal 89,2). Studi in onore del Prof. Gianni Barbiero in occasione del suo settantesimo compleanno

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2015

pagine: 430

Il presente volume vuole essere un segno tangibile di gratitudine ed amicizia offerto da colleghi, amici e studenti al prof. Gianni Barbiero, ordinario di Antico Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma, in occasione del suo settantesimo compleanno. Questa raccolta riflette, nella varietà dei contributi che la compongono, l'ampiezza sia dell'ambito di interesse del prof. Barbiero - i cui lavori spaziano lungo tutto l'Antico Testamento - sia delle relazioni di reciproca stima ed amicizia intessuti negli anni della sua attività di ricerca e di insegnamento. I ventiquattro studi qui raccolti coprono virtualmente tutto il canone delle scritture ebraiche: dal Pentateuco (Esodo e Deuteronomio), ai Profeti (Isaia in particolare) e agli Scritti, sezione più rappresentata (com'era da attendersi), con una particolare prevalenza di contributi (dodici) dedicati ai Salmi e al Cantico dei Cantici, i due libri ai quali il prof. Barbiero ha consacrato la maggior parte della sua attività di ricerca, offrendo un contributo originale e penetrante alla loro comprensione. Hanno contribuito: S.K. Ahn; J.-M. Auwers; E. Bons; P. Bovati; G. Braulik; N. Calduch-Benages; I. Cardellini; G. Fischer; I. Fischer; S. Gillingham; F.-L. Hossfeld; N. Lohfink; P. van der Lugt; A. Mello; S. Paganini; A. Passaro; E. Ramón Ruiz; D. Scaiola; A. Schenker; J.-L. Ska; M. Tait; R. Vignolo; B. Weber; Y. Zakovitch.
34,00

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