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Pontificio Istituto Biblico

La ricezione del Vangelo di Matteo nella «Vetus Syra»

La ricezione del Vangelo di Matteo nella «Vetus Syra»

Tomasz Szymczak

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2019

pagine: 376

Le prime traduzioni dei vangeli non possono essere pensate solo come un arcaico serbatoio di varianti testuali. Occorre vedere in esse anche una testimonianza del modo in cui le più antiche comunità cristiane hanno recepito la Buona Novella. Infatti, se le prime comunità hanno prodotto le proprie traduzioni, si può pensare che l’abbiano fatto per usarle durante le liturgie, per la preghiera e per lo studio. La domanda è: tali traduzioni – se paragonate al testo greco – fornivano ai lettori la stessa immagine di Cristo, degli Apostoli, e degli altri personaggi del racconto? Hanno trasmesso lo stesso messaggio del testo originale? Oppure l’hanno modificato? Questa domanda ha generato lo studio presentato in questo volume. Il cuore del volume è costituito dalla presentazione di circa 400 casi in cui il testo della Vetus Syra di Matteo si discosta dall’originale greco. Si cerca di trovare la causa e la genesi di queste differenze. In alcuni casi più importanti si descrive l’influsso che tale discostamento ha esercitato sul testo dell’intero Vangelo di Matteo della Vetus Syra.
28,00

Syntax of new testament greek. A student's manual

Syntax of new testament greek. A student's manual

Dean P. Bechard

Libro: Libro in brossura

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2018

pagine: 140

18,00

Fece ciò che è male agli occhi di Yhwh. La figura narrativa di Acab in 1 Re

Fece ciò che è male agli occhi di Yhwh. La figura narrativa di Acab in 1 Re

Vincenzo Anselmo

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2018

pagine: 328

Il presente studio intraprende una lettura narrativa dei racconti del primo libro dei Re riguardanti il regno di Acab (1Re 16,29–22,40). In particolare, viene trattata la peculiare caratterizzazione di questo personaggio. La narrazione biblica, infatti, si sofferma ampiamente su questo sovrano, rivelandone tutta la complessità e drammaticità. Egli è ritratto dalla Bibbia come un re peggiore degli altri sovrani che lo hanno preceduto sul traballante trono d’Israele. La poliedrica figura di Acab è indagata nelle sue molteplici sfaccettature, considerando la particolare attenzione del narratore all’interiorità e alle dinamiche affettive del figlio di Omri. La disamina delle vicende che coinvolgono il re d’Israele apre una finestra sulla problematica legata alla rappresentazione narrativa dei personaggi cattivi in azione, parole e sentimenti. Il testo passa a considerare la tipologia del cattivo nella Bibbia, arricchendo l’indagine su Acab del confronto con gli altri opponenti presenti nel macroracconto, nelle narrazioni delle origini e nella saga dei re d’Israele e di Giuda. Nella narrazione biblica può essere rappresentata ogni cosa, anche i personaggi cattivi, perché Dio si mostra capace di attraversare tutto, incluso il male commesso dagli uomini.
28,00

Du droit à la charité. Analyse exégétique de 1 Co 8
23,00

Numerisecondi. Il volto di dio attraverso il volto dei piccoli scritti in onore del prof. Don massimo grilli in occasione del suo 70° compleanno

Numerisecondi. Il volto di dio attraverso il volto dei piccoli scritti in onore del prof. Don massimo grilli in occasione del suo 70° compleanno

Maurizio Guidi, Stefano Zeni

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2018

pagine: 520

All’immagine del teatro ci siamo ispirati nell’intessere i 33 contributi di questo Volume in onore del prof. don Massimo Grilli, cercando di portare su un ideale palcoscenico alcuni “personaggi” biblici che fossero annunciatori di una prospettiva altra, la prospettiva di Dio, che affida ai “secondi”, in un mondo di “primi”, il compito di trasmettere la verità del suo Volto. Quello dei NumeriSecondi diviene così il teatro che apre i sui spazi e dischiude il suo sipario per dare accoglienza e ascolto alla Parola che entra in dialogo con gli uomini mediante la loro stessa voce, e grida ancora una volta la beatitudine-cardine: «Beati i numerisecondi». Dopo l’accoglienza ne Le Foyer dell’Opéra, la pièce si articola in una Ouverture, Il testo e l’orizzonte pragmatico, e due Atti, «NumeriSecondi» nella Bibbia ebraica, e Il Dio dei «piccoli» nel Nuovo Testamento. Dietro le Quinte conclude lo “spettacolo” con alcune testimonianze sulla vita e l’attività di don Massimo.
38,00

The birth of the gospels as biographies. With analyses of two challenging pericopae
22,00

Trasformati in Cristo. L'antropologia paolina nella lettera ai Galati

Trasformati in Cristo. L'antropologia paolina nella lettera ai Galati

Edoardo M. Palma

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 488

Il dibattito suscitato nel corso degli ultimi decenni intorno alla visione antropologica di Paolo, lascia emergere alcune questioni di primaria importanza. In particolare, riguardo alla prospettiva di partenza, come pure in merito all'interpretazione della vita nuova in Cristo, con delle inevitabili ripercussioni anche sulla ricerca del fondamento ultimo delle esortazioni etiche dell'Apostolo. L'analisi esegetica di alcuni passi selezionati di Galati (2,14b-21; 3,1-5; 10-14; 26-29; 4,1-7; 5,1-6; 16-25), ha permesso di operare una valutazione critica delle posizioni emerse nel corso degli anni, facendo altresì emergere un tutta evidenza la natura Cristo-logica della visione antropologica di Paolo. Anzitutto riguardo al punto di partenza, laddove la prospettiva Cristo-gonica (che nasce, cioè, da Cristo) viene ulteriormente avvalorata con la definizione della dispositio retorica di Gal 3-4.Inoltre, l'approfondimento del rapporto salvifico tra il credente e Gesù in senso Cristo-morfico (per cui l'esistenza del battezzato viene "trasformata" in quella di Cristo), costituisce anche la base dell'etica cristiana. L'uomo "in Cristo" cammina, infatti, verso la progressiva realizzazione in se stesso della medesima vita di Gesù.
30,00

Costruire dialogando. Mt 21-27 e Zc 9-14 tra intertestualità e pragmatica

Costruire dialogando. Mt 21-27 e Zc 9-14 tra intertestualità e pragmatica

Mirko Montaguti

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 552

Molte volte l'indagine esegetica ha affrontato la relazione tra il Deutero-Zaccaria e i vangeli della passione. Ha senso affrontare il tema ancora una volta? Certamente no, se questo significa precisare nuovamente la dipendenza genetica dagli oracoli profetici delle tradizioni o delle redazioni evangeliche. Ma se l'obiettivo è invece quello di analizzare il senso e la funzione di questa relazione, allora il campo di lavoro è aperto e affascinante. Il presente studio si concentra cosi sui testi di Zc 9-14 riconosciuti come intertesti di Mt 21-27, per ascoltane le risonanze di significato dentro la comunicazione portata avanti dal primo vangelo. È anche mediante questa relazione intertestuale, infatti, che viene costruito il lettore modello di Matteo. In considerazione di ciò, l'approccio metodologico utilizzato nell'analisi è decisamente innovativo. Esso infatti si muove nell'ambito dell'intertestualità, intendendo quest'ultima però come un preciso strumento pragmatico provveduto dall'autore modello. L'analisi è funzionale ad una sintesi che rilegge complessivamente la strategia intertestuale nella sua funzione comunicativa; essa inserisce in particolare alla comprensione della dinamica teologica del "compimento", nonché ad una ridefinizione che il lettore modello è chiamato ad operare circa il volto del Messia e i tratti caratteristici della comunità radunata intorno a lui.
36,00

"Perché mi hai inviato?" Dalla diacronia redazionale alla dinamica narrativa in Es 5,1-7,7

Laura Invernizzi

Libro

editore: Pontificio Istituto Biblico

anno edizione: 2016

pagine: 516

Le asperità della sezione di Es. 5,1-7,7, sono state interpretate, nelle indagini source-oriented, come discontinuità dovute alla complessa storia di formazione del testo. È questa l'unica possibile spiegazione? Prendendo atto in modo radicale del carattere narrativo della sezione e nel solco della teoria di Meir Sternberg, questo studio propone un'analisi dettagliata della sezione, evidenziando e illustrando alcuni elementi di poetica narrativa del dialogo, non ancora presenti nei manuali, e mostrando che, in una ricerca discourse-oriented, le asperità del testo contribuiscono alla dinamica narrativa basata su curiosità, suspence e sorpresa. Il close reading evidenzia anche che la continuità della sezione è legata all'emergere del tema della conoscenza di Dio (essenziale per la teologia del racconto) e alla presenza diffusa del fenomeno della citazione del discorso diretto. Rispondendo alla domanda di Mosè, infatti, il personaggio divino riconfigura la trama del racconto, inserendo l'intreccio di azione (la liberazione) in un più ampio intreccio di rivelazione (conosce Yhwh come colui che fa uscire dall'Egitto) e crea Mosè, in piena crisi vocazionale, suo mediatore mediante le citazioni. Le citazioni creano altresì una particolare dinamica narrativa, che permette al lettore di appropriarsi dei presupposti teologici della storia: la parola divina fa la storia; immessa nelle parola degli uomini può venir disprezzata o ravisata, tuttavia essa crea l'intreccio e lo conduce alla conclusione.
32,00

My chosen instrument. The characterisation of Paul in Acts 7:58-15:41
32,00

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