Terra Marique

Un libro a fumetti che ripercorre la stagione calcistica 2018-2019. La Serie A, la Nazionale, la Coppa Italia e le coppe europee raccontate nei loro fotogrammi più emozionanti. Una pubblicazione che mira a costruire, stagione dopo stagione, un archivio storico del nostro calcio, utilizzando il linguaggio dell’arte illustrativa.

Brevi racconti, storie fantastiche e ricordi semiseri di una viaggiatrice per scelta, dedicati a tutti i pendolari del mondo per necessità e a chi ha amato, come Laura.

Se i cani avessero l’uso della parola, cosa racconterebbero della famiglia presso la quale vivono? Mefi è un animale domestico speciale, dotato di un quoziente intellettivo parecchio alto e di una vena ironica graffiante. Lui la sua famiglia la vede dal basso, da una posizione spesso scomoda – come gli capita quando Miciogatto gli frega il posto sul divano – eppure il suo punto di vista prevarrà su quello dei suoi sconclusionati padroni e accompagnerà il lettore in una narrazione tra le dinamiche di una famiglia particolare, per quanto simile a tante altre.

Tre grandi temi animano le pagine del romanzo: la natura, il male e Dio. Tutto ha inizio nel 1613, quando la famiglia Ferrarini, con il suo capostipite Battista, scopre un territorio disabitato, fra l’Emilia e la Toscana: la valle delle Tagliole. Sullo sfondo di quattro secoli di storia, si staglia una montagna dalla forma particolare, la Bella Addormentata, riferimento solido e imponente nel passaggio da una generazione all’altra. “A Domenico sembrava di scorgere i lineamenti del viso di una donna vista di profilo. Poi, in modo da farsi sentire dalla madre, disse: Voglio rimanere per sempre in questa terra”. L’amore per la propria valle è grande nel cuore dei personaggi del libro, tanto da far loro credere che essere traditi dagli uomini sia normale, ma essere traditi dalla propria terra sia insopportabile. I paesaggi montani, descritti dall’autore più con l’anima che con la penna, sono luoghi pieni di poesia, pur diventando spesso nemici contro cui lottare per sopravvivere: “La valanga si staccò improvvisa, repentina e con un cupo rumore”.

“Un giorno, all'improvviso, il cuore è impazzito, il petto è diventato pesante, il respiro si è fatto corto. L'ansia è entrata nella mia vita. Poi le giornate sono diventate salite troppo faticose per essere affrontate. Meglio fermarsi, arrestare il corpo e la mente. La depressione è iniziata”. Il giorno sbagliato/perfetto è il racconto del periodo di cura che l'autrice Giulia Palmieri ha dedicato a se stessa. O forse questo libro autobiografico è la cura stessa, il risultato dell'uso della scrittura come strumento per ripercorrere il momento più buio e raccontare come la luce sia tornata.

Il libro propone dieci storie di vita, i cui protagonisti si confrontano con i propri blocchi emotivi e i conflitti irrisolti nelle dinamiche di coppia. Ogni racconto è seguito da un’analisi dettagliata della situazione, in cui vengono evidenziati i meccanismi psicologici e le dinamiche relazionali. L’obiettivo è esplorare, con un linguaggio semplice e diretto, i temi legati alla sessualità, alla percezione del corpo, all’identità e al benessere di coppia, in un percorso introspettivo che, dall’infanzia, conduce sino alla terza età.

Sui treni viaggiano vite e storie incredibili. Il più delle volte scorrono via inosservate. La quotidianità si mischia all’unicità, il dolore alla gioia, il rumore al silenzio, l’ansia all’estasi della tranquillità. Non sempre i protagonisti del viaggio siamo noi con il nostro bagaglio di obiettivi, mail, notifiche, speranze, attese, fermate. Ci sono anche gli altri. E spesso sanno sorprendere. I ventisei racconti di questo libro offrono al lettore l’occasione di mettersi in viaggio e diventare lo spettatore di vicende che racchiudono le infinite sfumature dell’umanità.

Una farfalla lascia orme invisibili, ma profonde. Così fa anche chi sceglie di curare con amore, consapevolezza e rispetto per l’essere umano nella sua totalità. In questo toccante racconto autobiografico, il dottor Izat Mariwan ripercorre le tappe di una vita segnata da ostacoli, sogni e intuizioni. Nato nel cuore del Kurdistan, in un contesto difficile, ma protetto dall’amore materno, Izat scopre fin da bambino una vocazione potente: guarire. Da lì parte un cammino che lo porterà a studiare medicina in Italia, a specializzarsi negli Stati Uniti e infine a riscoprire e divulgare un’antica arte terapeutica curda: il Metodo Shaneder. "Shaneder. Le orme delle farfalle" non è solo il racconto di una vita straordinaria, ma anche un invito a credere nel potere dell’intenzione, nella forza della conoscenza e nella possibilità di trasformare il dolore in guarigione. Un libro per chi cerca ispirazione, per chi cura e per chi è in cammino.

«Questa storia non è invenzione. Ogni parola che ho scritto – con sudore, vi assicuro – è la verità. Non avrei potuto fare altrimenti: ci vuole rispetto per il destino, per il dolore e per la vita. Non riesco ancora a spiegare esattamente l'emorragia che mi ha colpita. È un andare e ritornare in un mondo diverso». In questo libro, nel quale poesia e racconto si fondono grazie a un linguaggio limpido e diretto, Delia Gandolfi ricostruisce, quasi in presa diretta, il difficile percorso contemporaneo e successivo all'ictus che l'ha colpita. Non solo il dolore per una malattia improvvisa e violenta, ma anche e soprattutto la forza per rialzarsi, per condividere momenti preziosi con le amate amiche, per ritrovare le parole perdute e per tornare alla vita, in particolare dietro alla cattedra, dalla quale Delia insegna letteratura e storia ai suoi allievi.

Su un’isola sudafricana, nella giungla rigogliosa, vive Flippy, una vivace scimmietta che vuole diventare pirata. Le sue giornate sono all’insegna del gioco e dell’avventura, che condivide con i suoi inseparabili amici: Molly, la serpentina saggia; Alex, il leoncino coraggioso; ed Emma, l’elefantina paurosa. Tra pericoli, nuove amicizie e ostacoli da superare, Flippy e i suoi amici imparano il valore del coraggio e il rispetto per l’ambiente. Età di lettura: da 4 anni.