Edizioni Creativa: Le Pleiadi

Andrea Bardi, amante delle belle lettere che una sorta di paterno ricatto ha reso imprenditore del chinotto, è assediato dai fantasmi: il rammarico di non aver potuto seguire il percorso di vita a lui più congeniale, la paura di perdere la moglie Donatella, con la quale sente venir meno l'intesa e la comunione di interessi di un tempo, il dubbio di non essere all'altezza delle responsabilità connesse al proprio ruolo professionale. Fino a quando non ci si mette anche un fantasma vero a complicargli la vita e ad arricchire quel ricco campionario di oscure presenze contro le quali dovrà combattere per conquistarsi la sua piccola oasi di serenità...

"Non era previsto che coscienza, rimorso e morale entrassero in tutto ciò. Questa è una spiacevole sorpresa. Ma del resto, come ho potuto pensare di poter continuare questo percorso con la mente obliata e i sensi fermi? Non siamo altro che un insieme di futili, egoistiche e meschine incoerenze. Che senza un preciso motivo, senza curarsi di niente e di nessuno, mirano a compiersi e basta. Per farci sentire vivi, per farci stare meglio, per vanità, per rabbia, per odio, per rivalsa, per leggerezza. O semplicemente per mancanza di intenti migliori."

In questo tempo di crisi generalizzata, abbiamo bisogno di un soffio nuovo, di un rinvigorimento. Dove allora attingere le energie necessarie per la rivitalizzazione delle nostre vite, delle nostre famiglie, dei nostri giovani, delle nostre nazioni, dei nostri popoli? Con Flora, Silvia, Paola e altri amici dell'" Associazione Amici di Sasa ", abbiamo pensato che la risposta è nelle favole e leggende. Questo genere letterario è ricco e ha un valore culturale, morale, filosofico, educativo e pedagogico; è un tesoro. In breve, diremo che è il luogo per eccellenza di ricostituzione tanto spirituale quanto umana. E' presente nella saggezza di ogni popolo.

"Non ero compatibile e, infatti, non volevo esserlo. Io ero perfettamente inserito nel piedistallo della mia personalità, ero in sintonia costante con la mia anima e la materia del mio corpo, che solo per un curioso scherzo del destino, si era trovato a convivere con il mondo intero. Io mi sentivo l'unico normale confuso in un'umanità bislacca. L'unico conforme alla norma in un pianeta di disadattati". Queste le parole di Paolo, protagonista di una storia di amicizia e di amore che inizia negli spensierati anni '60 e termina ai nostri giorni. Un bambino dalla personalità bizzarra, Daniela, la sua amica del cuore e il continuo tentativo di ritrovarsi durante il lungo e tortuoso percorso della vita.

"Il fiore dell'Amaranto" è la storia di una donna, Lidia, e del suo desiderio di famiglia mai completamente realizzato. In Lidia convivono la figura della madre premurosa e quella della moglie incompresa, che lotterà fino in fondo in nome dei suoi ideali. La vicenda si concluderà in modo inaspettato, e introdurrà un percorso di crescita personale che sfocerà in una nuova consapevolezza. Solo guardando il dolore in faccia, Lidia comprenderà il suo passato e darà un significato al suo percorso. Il messaggio dell'autrice è che la verità si raggiunge solo spogliandosi di tutti i sentimenti "illusori". Solo dopo averli sviscerati e compresi nella loro interezza, ciascuno di noi può ritrovare la propria autenticità.

Una misteriosa caccia al tesoro che si svolge in una villa coperta dal glicine. Due stravaganti bibliotecarie in cerca di una bimba scomparsa. Una creatura dai capelli rossi che vive da sola, nel bosco. I segreti di un'intera generazione di presunte streghe. Sono questi gli ingredienti di un racconto fiabesco, sospeso tra ambientazioni fantastiche e contenuti attuali. Un elogio di chi sa amare la solitudine. Un inno alla diversità.

Equità, sicurezza, valorizzazione della professione docente: sono gli imperativi per il rinnovamento della scuola italiana. Edifici scolastici che non rispettano le norme per la tutela della sicurezza e della salute, docenti tra i meno pagati d'Europa, alti livelli di dispersione scolastica sono alcuni dei nodi irrisolti che rischiano di rimanere cause perse se si continua a considerare la scuola un capitolo improduttivo della spesa pubblica su cui risparmiare. Travolta dalle sconsiderate politiche scolastiche degli ultimi anni, la scuola ha abbandonato il proprio ruolo di ascensore sociale, fissando le diseguaglianze di partenza in un immobilismo che è causa dell'arretramento culturale dell'Italia rispetto ai paesi dell'area Ocse.

Un libro che grazie a un simpatico personaggio invita a scoprire le possibilità di dialogo tra scienza e fede.

Tito dorme poco, ha spesso incubi ricorrenti; appena sveglio al mattino accende una sigaretta di trinciato e, aspirando, formula pensieri tanto intrisi di imprecazioni, quanta è la rabbia che porta dentro, con i quali mischia piacevoli ricordi. È scontroso con la sua ragazza; con la madre, sempre impegnata con il lavoro, dialoga per insulti; il padre sembra non esistere se non come costante figura che contribuisce ad acuire il suo astio verso il mondo. Un tempo della storia racconta una giornata di fine estate, in realtà i costanti, tristi pensieri di Tito, lo riportano a quel periodo, l'altro tempo della storia, che ha segnato la sua vita per sempre. In un intreccio di vari archi temporali, si snodano le diverse ma interdipendenti storie di Tito e dei suoi amici. Una cittadina di provincia del sud Italia, apparentemente tranquilla e votata alla religione, cela vicende che segneranno il futuro di Tito, Giorgio, Paco e Marco, legati dalla stessa forte passione per la musica ma anche dall'appetito per le droghe ed egualmente accomunati da profonde ferite interiori, che per diverse ragioni hanno permeato le loro vite. Il malaffare, la droga, il sesso, la disgregazione familiare, insieme all'amicizia e all'amore si intersecano alternando a situazioni divertenti, altre commoventi; all'azione, la riflessione profonda; a stati confusionali, momenti di lucido e triste ricordo. Il tutto calato in un contesto reale.

L'architetto Visentin, ormai ultrasessantenne, si offre ancora una volta in soccorso dell'umanità nella costruzione di un novo ospedale, e del villaggio modello "Edena Kely" (piccolo paradiso) in Madagascar. La patria delle diciotto razze e mille credenze, lo avvolge in una realtà quasi onirica: vero e illusorio, la vita e la morte stesse, perdono i loro netti confini. Fra suggestioni d'ambiente e colpi di scena, la storia procede, su un sottostante piano di lettura, alla ricerca del senso dell'esistenza.

Ivano è un giovane irrequieto. Cerca l'autonomia fuggendo di casa e pone a rischio la propria esistenza giornalmente. Supera le traversie che la vita gli pone lasciandosi guidare dalle emozioni e benché sopraffatto dai contrappassi del destino, il suo cuore non vacillerà, lasciando un segno in chi lo ha conosciuto e in chi verrà dopo di lui.