EDT: Biblioteca di cultura musicale
Berio
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2013
pagine: 318
Studiando l'opera di Luciano Berio ci si rende conto di dover abbandonare via via gli strumenti dell'antica dialettica e le relazioni di causa-effetto. Alla base di ogni suo lavoro si trova il concetto di multipolarità, ovvero di un libero e ininterrotto proliferare delle connessioni linguistiche, con cui il compositore ci spinge a esplorare il labirinto della contemporaneità e a tracciarne una topografia. In questo volume, uscito nel 1995 per festeggiare i settant'anni di Berio, si potranno leggere preziose testimonianze, talvolta ancora inedite, di personaggi della cultura che - come Calvino, d'Amico, Eco, Mila, Sanguineti - hanno riconosciuto con lungimiranza il suo genio condividendone il percorso creativo o comunque confrontandosi con lui, accanto ad autorevoli indagini musicologiche dedicate sia alla sua figura storica, sia all'analisi di uno scelto gruppo di opere.
Ligeti
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2013
pagine: 265
György Ligeti lasciò l'Ungheria nel 1956 e divenne in breve tempo uno dei protagonisti della vita musicale contemporanea, conquistando con partiture come "Apparitions", "Atmosphères", "Volumina, "Lux aeterna" e "Lontano" un successo che varcava trionfalmente la cerchia un po' angusta degli adepti della "Nuova Musica". L'imponenza del successo suscitò paradossalmente anche un'ondata di diffidenza, che da tempo è rifluita lasciando emergere il profilo di un musicista straordinario. Il festival torinese di "Settembre Musica" gli ha dedicato un omaggio costituito da alcuni concerti, da un convegno di studi e infine da questo volume, nato dalla collaborazione tra la E.D.T. e l'Assessorato per la Cultura della Città di Torino. Fatta eccezione per alcuni contributi comparsi in riviste specializzate e un paio di monografie, l'una in tedesco e l'altra in inglese, la letteratura su ligeti era in Italia sostanzialmente assente: si è pensato così di offrire al lettore un'occasione di informazione ampia e articolata. Le testimonianze critiche rese nella prima parte da Enzo Restagno, Ivanka Stoianova, Ulrich Dibelius, Wolfgang Schreiber, Monika Lichtenfeld, Armando Gentilucci e Franco Donatoni, e gli ampi saggi dedicati nella seconda parte a ciascuna opera, fanno di questo libro un importante strumento di studio e di consultazione.
Memorie della vita del fu G. F. Händel
John Mainwaring
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2013
pagine: 196
Il settantenne Händel, ormai cieco, narra la sua vita di musicista all'assistente John Christopher Smith. Nel 1760, un anno dopo la sua morte, il reverendo John Mainwaring raccoglie dalla voce di Smith queste "Memorie della vita del fu Georg Friedrich Händel", la prima biografia di un compositore mai pubblicata. Ma le "Memorie" non sono soltanto una raccolta di aneddoti händeliani, entrati poi durevolmente nelle biografie maggiori: secondo una collaudata tecnica settecentesca, nella narrazione di Mainwaring le vicende della carriera di Händel sono poste sotto la triplice insegna della Natura prodiga di talenti, della Fortuna generosa di successi, e della Provvidenza, che guida l'artista verso il traguardo supremo dei grandi oratorii londinesi, e del Messiah in particolare. Questa pietra miliare degli studi händeliani si chiude con un catalogo delle opere e una serie di "osservazioni" critiche che sono un documento rivelatore dell'estetica e della poetica musicale settecentesche. Le "Memorie" händeliane, lettura godibilissima, sono insomma il capostipite d'una lunga tradizione di libri dedicati alla "vita e opere" dei grandi musicisti. La seconda parte di questo volume comprende tre saggi fondamentali di studiosi dei nostri giorni che ridisegnano la mappa storico-intellettuale della personalità e dell'opera di Händel.
«Una pianta fuori di clima». Il quartetto per archi in Italia da Verdia Casella
Ennio Speranza
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2013
pagine: 295
Il saggio, articolato in tre parti, offre una panoramica storico-critica sul repertorio per quartetto d'archi in Italia dal 1870 al 1924 - ossia dal "Quartetto" di Giuseppe Verdi al "Concerto" di Alfredo Casella - mettendone in mostra i caratteri, le forme, gli stili e i modelli attraverso serrate analisi e uno spoglio attento del materiale pubblicistico coevo: ne emerge un percorso tutt'altro che marginale, spesso originale e non privo di una specifica vitalità. L'autore prende le mosse dalle vicende del "Quartetto" di Verdi per poi analizzare i caratteri formali e scritturali dei due più interessanti quartettisti italiani del secondo Ottocento, Antonio Bazzini e Giovanni Sgambati; e ancora, le varie tendenze del periodo a cavallo tra i due secoli, descritte a partire dal commento di alcuni quartetti paradigmatici. Un intero paragrafo è dedicato alla produzione di Antonio Scontrino, esemplare tentativo di progressiva liberazione dall'influenza del post-romanticismo tedesco da parte di un compositore che proprio in Germania si era formato. Dopo il 1910 si fa più marcata e pervasiva la riesumazione del passato musicale italiano, che si caricherà ben presto di elementi mitici: dalla prima produzione di Gian Francesco Malipiero, al corpus quartettistico di Ottorino Respighi, al "Concerto" di Casella, che chiude il cerchio mostrando aperti strappi, ma anche insospettate continuità formali nei confronti della tradizione classico-romantica. Prefazione di fabrizio della Seta
Vivaldi
Michael Talbot
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2013
pagine: 285
Frutto di un approfondito lavoro scrupolosamente condotto sulle fonti biografiche e documentali dirette, lo studio di Michael Talbot tratteggia, nella prima parte, la vita del compositore veneziano, non mancando di dare appropriato e vigoroso rilievo al quadro storico, politico, sociale e culturale entro il quale si iscrive l'affollata e spesso pittoresca biografia vivaldiana. La seconda parte prende in esame le composizioni, e dopo averne evidenziati gli elementi stilistici caratterizzanti l'attenzione si focalizza dapprima sulle opere strumentali e poi su quelle vocali, campo quest'ultimo che presto conoscerà un impetuoso sviluppo, tale da ribaltare l'idea corrente di un musicista principalmente dedito alla ricerca tecnica ed espressiva in campo violinistico. Correda il volume un'ampia appendice che include tra l'altro il catalogo completo delle opere redatto da Peter Ryom e considerato a tutt'oggi pressoché definitivo.
Brahms
Christian M. Schmidt
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2013
pagine: 195
Nella maggior parte dei libri su Brahms il piatto della bilancia pende decisamente dalla parte della biografia: le composizioni, pur venendovi considerate, sono trattate prevalentemente per il ruolo che hanno assunto nella vicenda umana e biografica del compositore. Questo libro pone invece in primo piano la musica, con i suoi presupposti estetici e i suoi elementi di tecnica compositiva, resi particolarmente significativi dal contesto storico cui appartengono. Oggetto della ricerca è quel rapporto con il passato che fu favorito dalla coscienza storica del compositore: la posizione delle opere nella loro epoca rispetto alle tendenze allora dominanti, il loro influsso sui tempi successivi, sulla recezione e l'evoluzione della tecnica compositiva. Da parte di uno dei più acuti e apprezzati specialisti brahmsiani, uno studio in cui finalmente la vita del compositore, i suoi contemporanei, i celeberrimi amici e il contesto creativo sono posti accanto alla sostanza estetica e musicale delle sue opere, con precisione e senza eccessivi tecnicismi.
La danza di ogni giorno
Deborah Bull
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2012
pagine: 200
Che cosa vuol dire danzare, come si diventa ballerini, come ci si sente quando si danza e che cosa succede quando tutto finisce. In una narrazione strutturata come la giornata tipo di una ballerina (o di un ballerino), questo libro ripercorre non solo la scaletta degli impegni quotidiani di chi ha fatto della danza la propria vita, ma anche lo splendido arco della sua carriera, sin dalla primissima lezione: le scelte iniziali, gli studi, la vita all'interno di una compagnia, la gavetta nel corps de ballet e l'agognato ruolo di prima ballerina, per poi arrivare, neanche trent'anni dopo che tutto è cominciato, all'ultimo sipario, al ritiro dalle scene e al senso di vuoto che deriva dal dire addio a un sogno coltivato fin da bambini. Attingendo al patrimonio di esperienze di una lunga carriera professionale vissuta in uno dei migliori corpi di ballo del mondo, Deborah Bull racconta finalmente tutto quello che c'è da sapere su un mestiere impegnativo ed esclusivo come pochi altri, affrontando i grandi nodi che questa scelta professionale comporta senza dimenticare le cose più semplici e quotidiane, i mille dettagli che ne formano il segreto e il fascino: dalla dieta alla scelta degli indumenti. Niente immagini romantiche o aure di magia, solo la dura realtà quotidiana ma, al tempo stesso, l'esperienza unica e meravigliosa di vivere la danza.
Storia della danza italiana. Dalle origini ai giorni nostri
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2011
pagine: 304
La storia del balletto in Europa è stata finora scritta tenendo il più delle volte Parigi al centro di ogni trasformazione; l'assenza di una storia complessiva della danza nel nostro Paese ha reso infatti più difficile agli storici e agli appassionati l'osservazione di quanto proprio l'Italia, con i suoi diversi centri di produzione e le sue personalità di spicco, abbia rappresentato una sorta di motore nascosto per questa ricca vicenda artistica e culturale. Lo scopo di questo libro è quello di fornire il tassello mancante alla ricomposizione del mosaico, seguendo il ballo teatrale italiano nella sua evoluzione storica e nei suoi molteplici intrecci con le altre realtà europee: la fioritura dei balli spettacolari nell'Italia delle corti rinascimentali, la nascita del ballo teatrale, la comparsa della figura del maestro di balletto e la pubblicazione dei primi trattati, il coreodramma, le controversie sul ballo degli intellettuali illuministi e l'emancipazione dello status sociale del ballerino fra Sette e Ottocento. Il volume si articola in sei ampi blocchi cronologicamente ordinati, ciascuno affidato a un esperto sotto la supervisione del curatore. L'esposizione è condotta incrociando le questioni storiche e tecniche della danza con quelle delle altre arti, in modo da rendere evidente il ruolo del balletto nella formazione del gusto e persino dei pregiudizi di ciascuna epoca.