EDT: Improvvisi
No, non sono un eccentrico
Glenn Gould
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 1998
pagine: XV-207
"Il maestro entra e avanza verso il centro del palcoscenico dove spicca la sagoma lucida e scura del pianoforte. La sala è gremita, il contatto fisico fra gli spettatori può raggiungere livelli fastidiosi, fa caldo, ogni scricchiolio di sedia e ogni starnuto sono colpi mortali inferri alla ricerca di concentrazione. Nell'aria c'è grande tensione, il maestro possiede molto carisma, tra lui e il pubblico si stabilisce il feeling, inizia la performance. Sentimento di attesa per le prestazioni virtuose, sentimento di meraviglia: in fondo lui sfida l'impossibile, rischia continuamente l'errore, in quell'atmosfera circense fa la figura di un clown divino".
Musica e medicina. Profili medici di grandi compositori
John O'Shea
Libro
editore: EDT
anno edizione: 1998
pagine: 248
Fino a che punto l'arte può essere influenzata dalle condizioni di salute dell'artista? La sordità di Beethoven, la malattia mentale di Schumann, l'afasia di Ravel, che peso hanno avuto sulla loro attività? Se, ad esempio, Antonio Salieri avesse saputo che Mozart soffriva di un'insufficienza renale cronica che lo avrebbe portato alla tomba, si sarebbe dato tanta pena per smentire di averne provocato la morte con il veleno? Di venti compositori, da Bach a Gershwin, l'autore traccia la storia clinica avvalendosi non solo delle testimonianze d'epoca - spesso sostenute dall'ansia di rintracciare nelle caratteristiche fisiche i segni della genialità - ma anche delle più recenti ricerche nel campo della storia della medicina. Ne risulta un modo curiosamente nuovo di studiare e analizzare i grandi musicisti del passato, mettendo in discussione ipotesi e miti che parevano ormai consolidati.
Suite per chitarra sola. Il ritorno di un musicista alla musica
Glenn Kurtz
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2010
pagine: 187
"Ogni giorno, a ogni nota, esercitarsi è sempre lo stesso compito, è il gesto essenziale dell'essere umano: aspirare a un ideale, alla grandiosità di ciò che desideri, e sentirlo scivolare tra le dita". Glenn Kurtz, dopo un promettente esordio da concertista, sceglie di abbandonare il professionismo, appende la chitarra al chiodo e cambia mestiere. Ma l'abbandono della musica lo segna profondamente, quasi fosse la fine di un amore importante, finché, a distanza di anni, non decide di ricominciare. Ritrova allora il contatto intimo con il suo strumento, con le corde e con il legno vivo, con quell'attività che pone il musicista al centro di un campo di vibrazioni di inesplicabile potenza, capaci di sollevare, di fondere, di superare barriere fìsiche e psicologiche. E ritrova soprattutto il rito quotidiano, durissimo e gratificante insieme, della pratica strumentale: lo studio, ciò che significa, il modo peculiare con cui plasma lo spirito e il cuore. Perché c'è, nell'esercizio incessante che la padronanza di uno strumento esige, qualcosa di segreto e forse di ineffabile, la vera ragione per cui un giovane di talento decide di dedicarsi a una vita incerta, costellata di sacrifìci. "Suite per chitarra sola" è il diario di un ritorno alla vita, e insieme una dichiarazione d'amore non solo per la chitarra, con la sua storia e il suo repertorio, ma per l'atto stesso di coltivare uno strumento musicale.
Il valzer delle camelie. Echi di Parigi nella Traviata
Emilio Sala
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2008
pagine: 167
Qual è il ruolo di Parigi, e in particolare del suo "paesaggio sonoro", nella "Traviata" di Giuseppe Verdi? Il compositore vi giunge per la prima volta nel 1847, pochi mesi dopo la morte (a ventitré anni) di Marie Duplessis, la celebre cortigiana ammalata di tisi ed emblema di quell'effimero metropolitano, gaudente e disperato, nel cui clima fiorirono un po' tutte le "signore delle camelie". A Parigi Verdi rimane per quasi due annii: lì avvia la relazione con Giuseppina Strepponi, lì si immerge nel "popoloso deserto" del boulevard, frequentando assiduamente i teatri popolari, nei cui drammi la musica di scena era largamente utilizzata, sia come strumento di intensificazione emotiva e di spettacolarizzazione, sia con la funzione di memoria interna. E proprio in uno di questi teatri che, con ogni probabilità, Verdi assisterà alle prime rappresentazioni del dramma "La dame aux camélias" di Alexandre Dumas. Attraverso una ricerca "sul campo" di stampo indiziario, Emilio Sala tenta di interpretare "La traviata" ricostruendo il ricco "sistema di rappresentazione" (musicale e non solo) di cui fa parte; un sistema che ha radici proprio nei teatri popolari del celebre Boulevard du Temple, e in cui il "moderno" baudelairiano - il transitorio, il fuggitivo, il contingente - si coagula intorno a delle costanti che ritroveremo tutte nell'opera di Verdi: il valzer e la polka, l'uso di un "motivo di reminiscenza" per dipingere la morte musicale, la festa rumorosa come palliativo e narcotico per il male di vivere.
Album letterario o Lo scrigno del giovane Kreisler
Johannes Brahms
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2007
pagine: XXXIII-207
Lettore appassionato e vorace, Johannes Brahms cominciò nel 1853 a trascrivere su robusti quaderni foderati di lino i passaggi più interessanti o toccanti dei libri che acquistava o si faceva prestare. Sulla copertina del primo, annotò a grandi lettere "Lo scrigno del giovane Kreisler", titolo che rimanda a Johannes Kreisler, il musicista al limite tra genio e follia scaturito dalla penna di E.T.A. Hoffmann, con il quale Brahms si identificò con entusiasmo al punto da trasformarlo nel proprio alter ego romantico, impulsivo e tormentato. Pubblicati in Germania nel 1909 dal musicologo Carl Krebs, tali quaderni appaiono in un'edizione che integra e rettifica in più punti la versione originale tedesca, arricchita da un'introduzione aggiornata ai più recenti studi musicologici brahmsiani. Scorrerne le pagine consente di compiere un viaggio nel cuore della sensibilità dell'epoca: Jean Paul e Novalis, Goethe e Schiller, Eichendorff e Tieck, Herder, Lessing, Wackenroder, Grillparzer, Grabbe, Rückert, Shakespeare e Swift, Dante e Tasso sono solo alcuni degli oltre 120 autori che vi compaiono. Ma accanto a un interesse di carattere generale, queste annotazioni poetiche e filosofiche, talvolta citate a memoria e spesso modificate da Brahms, offrono al lettore la possibilità di entrare nel laboratorio creativo e psicologico più profondo di una personalità per altri versi fortemente enigmatica; un laboratorio in cui la poesia e la grande letteratura si fondono con pulsioni poetiche personali e intime.
Mozart. La notte delle dissonanze
Sandro Cappelletto
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2006
pagine: 145
Una casa spaziosa, la più bella abitata da Mozart a Vienna, uno scelto gruppo di convitati, fra i quali il padre Leopold e il grande Joseph Haydn, gli strumenti per fare musica insieme. È in questa cornice che la sera del 12 febbraio 1785, in un periodo apparentemente felice della vita di Mozart, viene eseguita per la prima volta una delle sue composizioni più discusse ed enigmatiche: il Quartetto per archi in do maggiore, detto "le Dissonanze". Che cosa si nasconde dietro le ventidue battute dell'Adagio introduttivo che hanno fatto versare fiumi di inchiostro, spesso contraddittori, ai musicologi e ai compositori degli ultimi due secoli? La volontà di aggirare le convenzioni musicali dell'epoca? Il tentativo di esprimere l'inesprimibile, attraverso l'uso di intervalli "proibiti" dall'armonia tradizionale? La dimostrazione della raggiunta maturità di un genere, il quartetto per archi? Unendo il passo del narratore alla meticolosità del saggista, Cappelletto racconta i luoghi e le circostanze fra le quali il Quartetto vide la luce, per analizzare poi le problematiche eterne del rapporto tra il creatore e il suo contesto sociale e culturale, e tra l'opera d'arte e l'interpretazione postuma, interrogandosi sulla possibilità stessa della critica. Completano il volume due appendici documentarie, un'analisi di Gyorgy Lieti e un "Interludio" di Sylvano Bussotti.
Vita di Musorgskij
Caryl Emerson
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2006
pagine: XVIII-159
Modest Musorgskij è oggi considerato il più grande operista russo di tutti i tempi. Eppure alla sua scomparsa, avvenuta nel 1881 a S. Pietroburgo, all'età di quarantadue anni, i suoi contemporanei lo ricordavano per una singola opera, Boris Godunov, e per un pugno di "eccentriche" composizioni per canto e pianoforte. La sua condizione era al limite dell'indigenza; non aveva rapporti istituzionali, né riconoscimenti accademici, né famiglia, e neppure una stabile dimora. Fu solo attraverso il lavoro e la venerazione dei pochi amici fidati che le sue opere giunsero, in edizioni più ò meno rimaneggiate, all'inizio del ventesimo secolo, quando un'ondata di riscoperta ed entusiasmo internazionale riconobbe la forza e la bellezza della sua musica. In questa breve e densa biografia, Caryl Emerson indaga sulla tragica vita di Musorgskij, sulla sua visione del mondo e sul suo itinerario artistico attraverso la filigrana dell'epistolario, delle memorie e delle testimonianze dirette.
Serate d'orchestra
Hector Berlioz
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2006
pagine: XV-435
Pubblicato per la prima volta nel 1852, Serate d'orchestra può essere considerato la prova letteraria più complessa e ambiziosa di Hector Berlioz, e rappresenta un indispensabile corollario alla sua creazione musicale; forse nessun altro compositore ha infatti espresso la propria poetica con altrettanta intensità e completezza, pur ricorrendo a una prosa che non solo esula da ogni impianto sistematico, ma trasforma spesso la riflessione in un libero proliferare di narrazioni, immagini e invenzioni poetiche. Al punto che perfino l'opprimente mestiere del critico, nei suoi momenti ispirati, si trasforma in un esercizio di libertà, in un fedele e illuminante rispecchiarsi dell'artista attraverso un differente mezzo espressivo.
La Parigi musicale del primo Novecento. Cronache e documenti
Flavio Testi
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2003
pagine: 433
"La Parigi musicale del primo Novecento" acquista il suo preciso significato grazie al sottotitolo: "Cronache e documenti". Non si tratta infatti di un testo di impronta esclusivamente saggistica - come spiega l'autore nella premessa. Si è piuttosto data voce ai documenti, ai fatti, ai personaggi stessi che hanno animato la Parigi di inizio secolo facendone la capitale dell'arte e della musica, ma anche del balletto.
Interviste sulla musica antica. Dal canto gregoriano a Monteverdi
Bernard D. Sherman
Libro
editore: EDT
anno edizione: 2002
pagine: 232
Il volume, dedicato alla musica del medioevo e del rinascimento, raccoglie otto conversazioni tra il musicologo americano Bernard Sherman e i più importanti e preparati esecutori del presente, e costituisce la prima parte di un'opera destinata a includere anche la musica barocca e il romanticismo. L'espediente del dialogo permette di trattare gli argomenti più difficili e delicati con un tono che non è mai pesante o accademico, facendo affiorare non solo la straordinaria vivacità intellettuale del loro mondo artistico, ma anche mostrando quanti stimoli alla contemporaneità siano forniti dal ripensamento del nostro passato musicale.
L'altro Schubert
Sergio Sablich
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2002
pagine: 192
La reverenza al mito di uno Schubert tutto modestia e candore, artista "naturale" e creatore "inconsapevole" di melodie immortali, non rispecchia la pienezza tragica della sua vita né il suo forte impegno artistico, al quale destinò i più alti messaggi interiori e subordinò la propria amara vicenda esistenziale e professionale. Questo studio affronta alcuni degli enigmi che lo circondano: dai misteri sottesi a una biografia sommersa, povera di avvenimenti ma non di conflitti - su tutti il tema dell'omosessualità - agli elementi stilistici e simbolici che chiariscono la sostanza compositiva della sua musica. La nuova immagine che ne risulta indica, dietro la maschera di una doppia natura, l'esistenza di un altro Schubert, sfuggente ma non incomprensibile: la parte più vera del suo stesso mito.
Verdi. Interviste e incontri
Marcello Conati
Libro
editore: EDT
anno edizione: 2000
pagine: 568
A distanza di un secolo dalla scomparsa del grande compositore, conosciamo assai meglio la sua figura attraverso la sua opera che nel profondo della sua personalità. "E' molto più facile penetrare nei segreti militari del Pentagono o del Cremlino, o nella clausura d'un convento di trappisti che nell'animo di Verdi", ammonisce infatti l'autore facendo proprie le parole di Massimo Mila. Per tentare, almeno, di violare quei segreti Conati usa soltanto la forza di una documentazione preziosa, vagliata e documentata, con l'ambizione di accertare obiettive verità storiche al di là di ogni tendenziosa deformazione, sfatando leggende e luoghi comuni che troppo a lungo hanno determinato una visione incompleta del nostro autore melodrammatico.