EDT: Risonanze
Come Sostakovic mi ha salvato la vita. La musica che aiuta la psiche
Stephen Johnson
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2020
pagine: 132
Perché l'ascolto di una musica triste ha talvolta la capacità di aiutarci a superare un momento di difficoltà? Il giornalista e scrittore Stephen Johnson racconta a partire dalla sua personale battaglia contro la depressione come la musica, dando forma udibile alle più intime e dolorose emozioni, possa esserci d'aiuto per trovare la forza di reagire e di risollevarci. Johnson compie questo viaggio nel rapporto fra musica e psiche a partire dall'arte di un compositore non certo famoso per la leggerezza e l'allegria: Dmitrij Sostakovic. Com'è potuto accadere che la musica straordinariamente intensa e spesso tragica di questo compositore russo lo abbia aiutato in maniera decisiva a combattere il suo disagio psichico? Il tentativo di rispondere a questa domanda spingerà Johnson in una spedizione attraverso la storia del Novecento, per arrivare a comprendere l'importanza che la musica ha avuto per centinaia di migliaia di russi nel periodo più tragico e violento della loro storia, e come la capacità di dare corpo alle angosce, alle speranze e ai sentimenti più segreti dell'animo possa portare l'essere umano a sentire una insperata, fragile ma decisiva consolazione.
Che razza di musica. Jazz, blues, soul e le trappole del colore
Stefano Zenni
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2016
pagine: XII-181
Esiste una "musica nera"? E quale sarebbe la sua differenza rispetto a quella "bianca"? Sappiamo riconoscere un cantante africano americano al solo ascolto? Siamo abituati a pensare che la musica possa avere un carattere razziale, etnico o un "colore", e se vediamo un musicista nero statunitense immaginiamo che sappia swingare con più naturalezza di un bianco, o che intonerà le blue notes con sottigliezze inaccessibili a un europeo e le caricherà di un feeling, di un soul inimitabile. Ma tutto questo ha un fondamento scientifico, storico o culturale? Stefano Zenni affronta per la prima volta in campo aperto una materia così delicata, smontando con argomenti brillanti e aggiornati i molti pregiudizi che non solo infestano il discorso degli appassionati, ma trovano ancora ampio spazio nella critica musicale. Per farlo fa riferimento a concetti in apparenza lontani dalla musica, dal colorism al passing, e introduce stimolanti riflessioni sui rapporti fra le culture africano americana, ebraica e italiana. Attraverso un inedito approccio multidisciplinare che si muove con agilità fra i più diversi campi delle scienze storiche, biologiche e sociali, Zenni dimostra che la musica sa essere un esempio mirabile di collaborazione fra individui e comunità: uno scambio ininterrotto di idee e di risorse che trascende ogni barriera culturale o tentazione classificatoria.
Storie poco standard. Le avventure di 12 grandi canzoni tra Broadway e jazz
Luca Bragalini
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2013
pagine: 202
America, primi decenni del Novecento. Mentre a New York una nuova generazione di compositori nutre l'industria del musical di raffinate melodie, il jazz lancia i suoi primi vagiti a New Orleans. Mancando di un proprio repertorio, questo nuovo genere si indebita nei confronti di Broadway e i due mondi finiscono per attraversare a braccetto gran parte del Novecento. Col passare degli anni le attenzioni del jazz si concentrano su un più o meno ristretto repertorio di canzoni: nasce il concetto di "standard". Detta così può sembrare una vicenda lineare, ma quella che Luca Bragalini ci racconta è tutta un'altra storia. Seguendo le avventurose traversie di dodici meravigliose canzoni, dalla culla fino ai giorni nostri, si scoprirà che nulla è scontato nel mondo del jazz. Si attraverseranno vicende che coinvolgono tanto George Bernard Shaw quanto Janis Joplin, Walt Disney come Jacques Prévert, i giganti del jazz e le star del pop, timidi parolieri e smargiassi produttori di Hollywood, song che sono diventate inni nazionali e musical che hanno dato il nome a grandi catene d'alberghi. Una tredicesima storia, la malinconica favola di una superba e fragilissima canzone che standard non divenne mai, più suggerimenti d'ascolto e un piccolo glossario completano un libro veramente poco standard, che nasconde sotto un velo di ironia scoperte sorprendenti e spesso inedite, che fa riflettere e diverte, a rotta di collo sulle strade tortuose del successo e della creatività. Prefazione di Paolo Fresu.
TuttoVerdi. Programma di sala
Guido Paduano
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2013
pagine: X-164
"Purtroppo per il teatro è necessario qualche volta che poeti e compositori abbiano il talento di non fare né poesia né musica": sono le parole che Giuseppe Verdi scrive in una famosa lettera al librettista di Aida, Antonio Ghislanzoni. Né poesia né musica: dove andrà dunque rintracciata la chiave per comprendere le creazioni di un grande uomo di spettacolo come Verdi? È quello che si propone di raccontare l'autore di questa guida puntuale all'intera opera del compositore, concepita come una sorta di "programma di sala" complessivo, in cui le trame e le situazioni sceniche delle ventotto opere di Verdi vengono indagate nella loro capacità di comunicare emozioni e nel vasto reticolo tematico che le collega al teatro, alla letteratura e alla storia culturale europea. Un libro che dietro la voluta compattezza nasconde una miniera di spunti.
Blues. Una breve introduzione
Elijah Wald
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2012
pagine: 150
"Il blues è solo un brivido profondo e doloroso": è a definizioni come questa, cantata nei primi anni Quaranta dal chitarrista nero Son House, che spesso si è fatto ricorso nel tentativo di descrivere il blues. In realtà, a seconda delle circostanze si può definire il blues in termini emotivi, tecnico-musicali, socio-culturali o commerciali, e i risultati non necessariamente coincideranno. Questo testo aiuta il lettore a orientarsi fra le differenti interpretazioni, offrendo un panorama completo di come si sia evoluto il blues e di come, parallelamente, si sia evoluto il nostro modo di intenderlo. Ne rintraccia le radici nei canti religiosi e di lavoro della popolazione nera del Delta del Mississippi, mostrando le trasformazioni operate da artisti professionisti come W.C. Handy. Ne segue poi l'evoluzione da Ma Rainey e Bessie Smith a Billie Holiday e B.B. King, descrivendo l'impatto delle incisioni di blues rurale di artisti come Lemon Jefferson o Charley Patton, esplorando il ruolo del blues nello sviluppo della musica country e nel jazz, ed esaminando le tendenze rhythm and blues degli anni '40 e '50. Si spinge quindi fino ai nostri giorni, attraversando la stagione del rock 'n' roll, toccando gli effetti del blues sulla poesia e il suo collegamento a stili moderni come il rap: mostrando, insomma, tutta l'ampiezza di un fenomeno storico e musicale di immensa popolarità.
Metro e canto nell'opera italiana
Paolo Fabbri
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2007
pagine: 203
L'incontro della poesia teatrale con il canto ha visto da sempre fronteggiarsi e incrociarsi i due sistemi principali - quello letterario e quello sonoro che concorrono alla costituzione dell'opera in musica. Da un lato la poesia obbedisce a proprie leggi, ma viene anche a patti con le necessità musicali e talvolta vi si conforma; dall'altro il canto riveste le strutture metriche e le configurazioni strofiche, forzandole però e in qualche caso indirizzandole secondo le proprie esigenze. Questo volume, che presenta una versione ampliata e aggiornata del saggio "Istituti metrici e formali", compreso nel sesto volume della "Storia dell'opera italiana" della casa editrice EDT, si propone di tracciare le linee di sviluppo fondamentali di questo "corpo a corpo", lungo una parabola cronologica che parte dall'inizio del Seicento, e si conclude nei primi decenni del Novecento: l'ambito di vita di quella che si può definire "opera italiana".
Temperamento. Storia di un enigma musicale
Stuart Isacoff
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2005
pagine: 224
Osservare oggi la tastiera di un pianoforte, con la sua ordinata successione di tasti bianchi e neri, potrebbe indurre a immaginare la scala musicale come un concetto ordinato e stabile. Eppure per secoli quel particolare metodo di accordatura che ne costituisce il fondamento, il cosiddetto "temperamento equabile", è stato considerato un crimine contro Dio e la natura. Filosofi, artisti e scienziati come Pitagora, Fiatone, Leonardo da Vinci, Galileo, Keplero, Descartes, Newton, Rousseau e Diderot se ne sono fatti paladini o vi si sono scagliati contro, utilizzando ogni arma dialettica a propria disposizione, in un clima di violenta e continua controversia. Dietro le loro parole e i loro trattati si intravede il mondo della musica e del musicisti, con la sua peculiare miscela di ricerca del nuovo e piacere del suono, di pensiero e artigianato. In un libro impeccabilmente documentato ma al tempo stesso traboccante di prospettive originali, aneddoti curiosi e ritratti umanissimi di alcuni tra i più grandi geni di tutti i tempi, Isacoff introduce il lettore a una vicenda della nostra civiltà musicale di inaspettata complessità e ricchezza, riuscendo a mantenere una vivacità e un ritmo narrativo degni di un romanzo.
One single shot. 52 storie discografiche di successi irripetibili
Guido Festinese
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2025
pagine: 480
Un solo disco, un solo colpo – come si dice dei cecchini che hanno una sola pallottola per decidere della propria missione, o delle persone che ce l’hanno fatta per una volta sola nella loro vita professionale. “Cecchini di se stessi”, come dice l’autore di questo libro, sono riusciti a dare al pubblico un singolo disco, un LP, un successo magari planetario o magari, anche, solo annunciato, per poi scomparire dalle luci della ribalta. Decennio per decennio, la successione di questi 52 successi forma una playlist formidabile – un disco alla settimana per tutto l’anno – ma oltre al piacere della scoperta permette di incontrare una lunga teoria di storie appassionanti di personaggi e gruppi che per una qualche congiunzione astrale hanno vissuto un loro momento di gloria e ne sono rimasti scottati – o per qualsiasi altro motivo non sono più riusciti a ripeterlo. E magari ancora ci stanno provando.
Ecosistemi musicali. Come la musica può migliorare i luoghi in cui viviamo
Shain Shapiro
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2024
pagine: 256
Raccontato in modo accessibile attraverso gli esempi di città di tutto il mondo - tra cui Londra, Melbourne, Nashville, Austin e Zurigo - "Ecosistemi musicali" assume una prospettiva globale sul modo in cui la musica - anzi l'ecosistema musicale - è parte integrante della vita quotidiana e della politica, ma continua a essere trascurata dalle politiche pubbliche. Il termine ecosistema musicale si riferisce all'insieme di interazioni complesse tra vari elementi che compongono il panorama della musica. Questi elementi includono musicisti, compositori, produttori, case discografiche, distributori, promotori, piattaforme di streaming, fan e altri attori coinvolti nella creazione, distribuzione e consumo della musica. Sostenendo il ruolo trasformativo di artisti e musicisti in un mondo post-pandemico, Shain Shapiro non solo riafferma l'importanza critica della musica e della cultura nella formazione e nell'autoconsapevolezza di una cittadinanza, ma serve anche come guida per gli amanti della musica, gli artisti e gli attivisti di tutto il mondo per consolidare il processo di reinvenzione delle comunità in cui vivono.
Prima la musica, dopo le parole. Una conversazione tra musica e letteratura
Joachim Kaiser, Marcel Reich-Ranicki, August Everding
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2021
pagine: 200
La conversazione, rimasta leggendaria, fra due giganti della cultura tedesca sul rapporto fra parole e musica nell'opera lirica. È l'eterno problema dell'opera lirica: il rapporto fra parole e musica. Ha ispirato tante riflessioni e qualche capolavoro, come l'opera Capriccio, di Richard Strauss e Clemens Krauss, da un'idea di Stefan Zweig. Ma che cosa succede se il più grande dei critici letterari tedeschi e il suo omologo del mondo musicale si siedono allo stesso tavolo per discuterne? È quello che accadde in un leggendario dibattito tenutosi nel 1995 a Garmisch-Partenkirchen, la piccola località della Baviera legata alla figura del compositore Richard Strauss. A fronteggiarsi erano Marcel Reich-Ranicki - figura straordinaria delle lettere tedesche, ebreo di origine polacca sopravvissuto all'Olocausto, tra i fondatori del "Gruppo 47", uomo di incredibile intelligenza e vigore intellettuale - e Joachim Kaiser, giornalista, musicologo, docente universitario, animatore delle pagine culturali della "Suddeutsche Zeitung" e uomo di enciclopedica cultura. Moderatore di eccezione, August Everding, figura centrale del mondo dell'opera in Germania. Due ore di fuochi d'artificio verbali e culturali, trascritti ora in un libro che è un vero regalo per l'intelligenza e la curiosità intellettuale di qualsiasi lettore. Arricchiscono il volume una Prefazione e un racconto sull'opera di Strauss dello scrittore e critico musicale Stefano Jacini.
L'odio della musica
Pascal Quignard
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2015
pagine: 209
Il filosofo greco Teofrasto riteneva che il senso che apre più violentemente la porta alle passioni sia la percezione acustica: solo la musica è davvero lacerante per l'animo umano. Per Pascal Quignard il terrore e la musica sono inesorabilmente legati, e in un testo composto da dieci dense e poetiche riflessioni si interroga sulle relazioni che intercorrono tra musica e sofferenza sonora. Sentire è essere toccato a distanza: chi ascolta non è un interlocutore, è una preda che si consegna alla trappola. Ulisse legato all'albero della sua nave è "assalito" dalla melodia: la musica è un amo che afferra le anime e le conduce verso l'inconoscibile primigenio, verso la morte. Ma la musica, in quanto potere, si associa a qualunque altro potere: è intrinsecamente iniqua e asimmetrica. Udito e obbedienza sono intimamente legati, e il fascismo ha saputo fare dell'altoparlante il suo strumento principale per spingere l'uomo verso la distruzione. Come sentire la musica, qualsiasi musica, senza obbedirle? Come "disincantare" l'essere umano? L'espressione "odio della musica" vuole proprio indicare fino a che punto la musica può diventare detestabile per chi l'ha amata di più. Un classico su cui ogni appassionato del mondo sonoro dovrebbe fermarsi a riflettere.
Je so' pazzo. Pop e dialetto nella canzone d'autore italiana da Jannacci a Pino Daniele
Marco Aime, Emiliano Visconti
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2014
pagine: 159
Antiche o meno, se le tradizioni sono scampate all'azione distruttrice del tempo è perché hanno saputo adeguarsi, rinnovarsi e ricontestualizzarsi. Seguendo questa idea di fluidità del patrimonio culturale, Aime e Visconti ci accompagnano in un percorso che va da Carosone a De André (con l'indimenticabile album Crêuza de mä) a Jannacci, fino agli Almamegretta e ai 99 Posse. Con un piede nel dibattito antropologico e linguistico, e un altro nella storia della canzone italiana, gli autori illustrano come il dialetto abbia rappresentato uno degli esempi migliori di questa capacità di conservazione attraverso l'adattamento: riplasmandosi creativamente nella canzone d'autore, nel rap o nel reggae, ha infatti dimostrato di poter essere uno strumento privilegiato per il racconto della contemporaneità, liberando tutta la sua forza comunicativa, ironica e innovativa.