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Feltrinelli: Universale economica. Storia

La Resistenza perfetta

Giovanni De Luna

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2016

pagine: 254

Sono decenni, ormai, che la Resistenza è sottoposta a uno scrutinio costante da parte di storici, ma anche di giornalisti e opinionisti. E se una volta poteva essere provocatorio fare le pulci al mito dei partigiani e parlare di guerra civile mettendo sullo stesso piano le fazioni in lotta, oggi molta di questa vulgata è diventata un sottofondo dato quasi per scontato. Il rischio è che ci dimentichiamo, e le giovani generazioni non sappiano mai, quanto di nobile, puro e davvero all'altezza del suo mito c'è stato nella lotta partigiana. Nel settantesimo anniversario della Liberazione, Giovanni De Luna ha voluto mettere di nuovo a punto un'immagine della Resistenza che si stava offuscando. Con grande efficacia, De Luna ha scelto una storia, un luogo, alcuni personaggi: un castello in Piemonte, una famiglia nobile che decide di aiutare i partigiani, la figlia più giovane, Leletta d'Isola, che annota sul suo diario quei mesi terribili ma anche meravigliosi in cui comunisti e monarchici, aristocratici e contadini, ragazzi alle prime armi e ufficiali dell'ex esercito regio lottarono, morirono, uccisero per salvare la loro patria, la loro libertà, il futuro di una nazione intera. Mesi in cui, tra il cortile della sua villa di famiglia e le montagne tutt'attorno, si formò veramente quell'unità che diede origine al mito della Resistenza.
11,00 10,45

I carnefici italiani. Scene dal genocidio degli ebrei, 1943-1945

Simon Levis Sullam

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2016

pagine: 160

La sera del 5 dicembre 1943, il giovane pianista Arturo Benedetti Michelangeli suona al Teatro La Fenice di Venezia. In quelle stesse ore, polizia, carabinieri e volontari del ricostituito Partito fascista - i carnefici italiani - compiono in città una delle maggiori retate di ebrei nella penisola dopo quella condotta dai tedeschi a Roma il 16 ottobre. Sulla base del censimento della popolazione di "razza ebraica" condotto a partire dal 1938, oltre centocinquanta tra uomini, donne, vecchi e bambini vengono stanati dalle loro case e tradotti alle locali carceri. Nei giorni successivi i loro beni vengono sequestrati, gli appartamenti sigillati o destinati ad altri italiani. I prigionieri saranno poi trasferiti a Fossoli di Carpi, il principale campo di transito degli ebrei nella Repubblica sociale, gestito da forze italiane. Qui saranno detenuti in condizioni precarie e, quindi, caricati su vagoni piombati - dopo la consegna in mani tedesche - su cui verranno condotti alla morte nel campo di sterminio di Auschwitz. Questi eventi si ripeterono in modo analogo, tra l'autunno del 1943 e la primavera del 1945, nelle principali città e in una miriade di piccoli paesi del centro-nord della penisola italiana. Perché si tende ancora a rimuovere il ricordo di queste vicende, mentre prevale quello dei "salvatori" e dei "giusti"? Perché raramente si ricorda che almeno metà degli arresti di ebrei fu condotta da italiani, senza ordini o diretta partecipazione dei tedeschi?
10,00 9,50

Storia dell'Italia moderna. Volume Vol. 11

Giorgio Candeloro

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2015

pagine: 368

"Il grande sviluppo industriale non eliminò lo squilibrio tra Nord e Sud, ne mutò alcuni caratteri". Dalla Liberazione alla Repubblica - La rottura dell'alleanza antifascista. La costituzione repubblicana - Il consolidamento del potere democristiano e la ripresa del capitalismo industriale. Considerazioni finali: l'Italia del passato - l'Italia moderna. La Storia dell'Italia moderna di Giorgio Candeloro ha ormai un grande e incontestato rilievo nella storiografia italiana e non solo italiana del dopoguerra. L'ininterrotta, meritoria fatica dell'autore ha dato vita a un'opera di carattere generale, non rigidamente specialistica, ma costantemente a un alto livello scientifico, "che ha acquisito in questi anni una funzione di permanente riferimento per la conoscenza del modo col quale si è venuto formando il nostro paese" (Ernesto Ragionieri).
13,00 12,35

La repubblica del dolore. Le memorie di un'Italia divisa

Giovanni De Luna

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2015

pagine: 201

La memoria pubblica è un "patto" in cui ci si accorda su cosa trattenere e cosa lasciar cadere degli eventi del nostro passato. Su questi eventi si costruisce l'albero genealogico di una nazione. Sono i pilastri su cui fondare i programmi di studio per le scuole, i luoghi di memoria, i criteri espositivi dei musei, i calendari delle festività civili, le priorità da proporre nella grande arena dell'uso pubblico della storia, le scelte sulla base delle quali si orientano tutti i sentimenti del passato che attraversano la nostra esistenza collettiva. I fondamenti di quel "patto" cambiano a seconda delle varie "fasi" che scandiscono il processo storico di una nazione. Vent'anni fa, la classe politica uscita dal crollo della Prima Repubblica venne chiamata a una complessiva opera di "rifondazione". Si trattava di rinnovare un intero apparato simbolico. Vent'anni dopo prendiamo atto di un vero fallimento. A tenere insieme il patto fondativo della nostra memoria sono oggi infatti il dolore e il lutto che scaturiscono dal ricordo delle "vittime". Della mafia, del terrorismo, della Shoah, delle foibe, delle catastrofi naturali, del dovere, vittime, sempre e solo vittime. Il loro dolore, per potersi vedere riconosciuto, deve sopravanzare quello delle altre. Per emozionare, commuovere, suscitare consenso, le sofferenze vanno gridate. Quasi che le emozioni siano merci e che sia il mercato a imporre le sue regole, nel controllarne la domanda e l'offerta.
9,00 8,55

Le origini del fascismo in Italia. Lezioni di Harvard

Gaetano Salvemini

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2015

pagine: 464

Le "Lezioni di Harvard" furono redatte intorno al 1943 negli Stati Uniti, dove Salvemini aveva trovato stabile asilo sin dal 1933 e dove ricoprì presso la Harvard University la cattedra di Storia della civiltà italiana. Destinate a un pubblico di studenti americani, esse risentono naturalmente nella loro impostazione di uno sforzo per chiarificare il più possibile e rendere più facilmente comprensibili, a chi non abbia esperienza diretta di cose italiane, situazioni e fenomeni della nostra storia, senza tuttavia cadere mai in una schematica semplificazione dei fatti tale da privarli della loro profondità prospettica. Il risultato è una esposizione di straordinaria nitidezza, che fa di quest'opera uno strumento prezioso specialmente per tutti coloro che il fascismo non conobbero; i quali desiderino invece rendersi conto delle sue origini nel quadro complessivo della storia italiana, e conoscere attraverso quali vie esso riuscì ad affermarsi. Le seminali lezioni di Salvemini sulla nascita del fascismo sono oggi il miglior viatico anche per noi per conoscere effettivamente cosa accadde.
16,00 15,20

Il Giro d'Italia. Dai pionieri agli anni d'oro

Il Giro d'Italia. Dai pionieri agli anni d'oro

Mimmo Franzinelli

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2015

pagine: 344

Il Giro d'Italia ha un sapore mitico: sembra esistere da sempre, eppure ha una sua storia, che accompagna e in cui si riflette la storia culturale e sociale dell'Italia. Questo libro la ripercorre, dagli esordi e nei suoi sviluppi, per circa un secolo. A fianco della narrazione scorrono, diventandone parte integrante, oltre duecento immagini d'epoca, in gran parte provenienti dall'archivio Torriani. Mimmo Franzinelli, da appassionato delle due ruote, ricostruisce le vicende del ciclismo agonistico italiano e della sua gara principale partendo dalla creazione stessa della bicicletta e dalle grandi innovazioni di fine Ottocento. Rievoca le gare pioneristiche, dal Giro di Lombardia del 1905 alla Milano-Sanremo del 1907, per concentrarsi poi sul Giro d'Italia, modellato sul Tour de France, la prima classica corsa a tappe. Ne sono protagonisti campioni quali Girardengo e Binda, Bartali e Coppi, ma anche straordinarie donne come Alfonsina Strada e oscuri gregari come Carrea e Malabrocca. Nel microcosmo delle due ruote si intravedono in filigrana i mutamenti epocali del Novecento italiano. Ci sono infine, ma non da ultimo, gli organizzatori, con cui il Giro d'Italia degli anni d'oro si è identificato: Armando Cougnet, promotore nel 1909 della prima edizione, e Vincenzo Torriani, il Patron dal 1949 al 1992. La narrazione culmina nell'ultima grande stagione del ciclismo, animata da Adorni, Gimondi, Moser, Merckx... Postfazione di Marco Torriani.
12,00

Keynes o Hayek. Lo scontro che ha definito l'economia moderna

Nicholas Wapshott

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2015

pagine: 332

John Maynard Keynes e Friedrich von Hayek si ritrovarono su fronti opposti in una contrapposizione che si fece sempre più netta e che diede luogo al maggiore scontro in campo economico della storia contemporanea. Al centro della contesa si impose la questione se spettasse ai governi e allo stato intervenire nel mercato e in economia, o meno. Tutti e due poterono osservare l'espansione e la recessione del ciclo economico dell'epoca, ma giunsero a conclusioni molto differenti in proposito. Hayek era convinto che il fatto di alterare l'"equilibrio" del libero mercato avrebbe provocato una selvaggia inflazione. Keynes credeva invece che per contrastare la disoccupazione di massa e favorire la crescita alla fine di un ciclo servisse la spesa pubblica. Sarebbero stati in disaccordo per il resto delle loro vite e per vent'anni si confrontarono per lettera, con sapienti articoli e interventi accademici, in accalorate conversazioni private e infine tramite i ferventi discepoli: da John Kenneth Galbraith a Milton Friedman. Dalla Grande depressione alla seconda guerra mondiale e dal dopoguerra al presente, Nicholas Wapshott, nel suo stile narrativo e con grande capacità di rendere comprensibili complesse questioni economico-finanziarie, riporta in vita gli animati dibattiti tra questi due giganti del ventesimo secolo, la cui eredità condiziona tuttora il dibattito politico.
13,00 12,35

La «Repubblica dei matti». Franco Basaglia e la psichiatria radicale in Italia, 1961-1978

La «Repubblica dei matti». Franco Basaglia e la psichiatria radicale in Italia, 1961-1978

John Foot

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2017

pagine: 392

Nel 1961 Franco Basaglia assume la direzione del manicomio di Gorizia; nel 1978 la legge 180 decreta la chiusura definitiva dei manicomi in Italia. La battaglia per la riforma radicale dell'assistenza psichiatrica fu innescata dal rifiuto di pochi medici e amministratori locali di avallare gli orrori di una realtà spesso paragonata ai lager nazisti. Dal lavoro concreto per l'umanizzazione di un istituto meramente repressivo nasce una riflessione culturale e politica di vasta portata sui meccanismi dell'esclusione sociale e sull'idea stessa della malattia mentale. Nel clima febbrile degli "anni delle riforme" e del Sessantotto, libri come "Che cos'è la psichiatria?" e "L'istituzione negata" consegnano al Movimento, la realtà della lotta anti-istituzionale sul campo, mentre documentari televisivi come "I giardini di Abele" di Sergio Zavoli contribuiscono alla diffusione di una nuova sensibilità nell'opinione pubblica. Conclusa l'esperienza pionieristica di Gorizia, gli psichiatri radicali incontreranno a Trieste, Parma, Perugia, Reggio Emilia, Arezzo e in tante altre città italiane una nuova generazione di amministratori capaci di rischiare per le proprie convinzioni. John Foot ricostruisce questa complessa vicenda con appassionato rigore storico, documentando non solo i successi e i fallimenti ma anche le feroci controversie (esterne e interne) che inevitabilmente l'accompagnarono. E che ancora non si sono spente.
14,00

Perché l'olocausto non fu fermato. Europa a America di fronte all'orrore nazista

Perché l'olocausto non fu fermato. Europa a America di fronte all'orrore nazista

Theodore S. Hamerow

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2011

pagine: 512

È ormai noto che la notizia dello sterminio sistematico degli ebrei a opera dei nazisti circolava in Europa e negli Stati Uniti fin dal 1942. Eppure ci vollero tre lunghi anni prima che si ponesse fine alla barbarie del genocidio. Nel frattempo, nessuna azione militare specificamente finalizzata a sabotare la macchina nazista dell'orrore. Nessuna iniziativa diplomatica esplicitamente rivolta a fermare la mano degli aguzzini. Anzi, l'accoglienza di rifugiati ebrei in fuga dalla Germania fu resa ancor più difficile e le porte delle frontiere si chiusero per loro quasi ermeticamente. Perché? Theodore Hamerow fornisce a questo inquietante interrogativo storico una risposta sgradevole ma molto precisa: l'Olocausto non fu fermato prima perché anche le democrazie occidentali furono percorse al loro interno da una fortissima ondata di antisemitismo, che impedì ai governi di prendere misure concrete in soccorso degli ebrei. Perfino negli Stati Uniti, si tentò di far passare le notizie sullo sterminio per semplice propaganda e la questione ebraica come un problema locale. Frutto di un vastissimo lavoro d'archivio, il libro di Hamerow documenta in modo sistematico perché l'Occidente lasciò mano libera alla follia omicida nazista. Con una conclusione amara: pur sconfitto, Hitler in un certo senso ha vinto perché è riuscito a spazzare via gli ebrei dall'Europa.
14,00

La fine della modernità ebraica. Dalla critica al potere

Enzo Traverso

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2024

pagine: 192

La modernità ebraica si snoda tra i Lumi e la Seconda guerra mondiale, tra l’Emancipazione e l’Olocausto, lungo due secoli durante i quali ha profondamente segnato il mondo intellettuale, letterario, scientifico e artistico europeo. Oggi la sua traiettoria si è esaurita. Dopo essere stati una fonte del pensiero critico del mondo occidentale, gli ebrei si sono ritrovati, per una sorta di rovesciamento paradossale, dalla parte dell’ordine dominante. I dissidenti e i sovversivi hanno lasciato il posto ai conformisti. La cultura conservatrice ha abbandonato l’antisemitismo, di cui si era nutrita per oltre un secolo, abbracciando l’islamofobia, la forma dominante del razzismo in questo inizio del XXI secolo. La tradizione cosmopolita, internazionalista e diasporica degli ebrei sembra naufragata con la nascita di Israele, lo Stato più etnocentrico e territoriale che si possa immaginare. Si è imposto così un altro paradigma, la cui figura emblematica è quella di Henry Kissinger: un ebreo tedesco esiliato negli Stati Uniti che divenne il principale stratega dell’imperialismo americano. In questo contesto, la modernità ebraica sopravvive oggi tra quanti manifestano contro la politica israeliana, dando nuova vita a una solida tradizione di antisionismo ebraico. Enzo Traverso analizza questa metamorfosi per riflettere su un’esperienza compiuta, allo scopo di salvarne il lascito, minacciato tanto da una sterile canonizzazione quanto dalle rivisitazioni conformiste.
13,00 12,35

L'Italia nel petrolio. Mattei, Cefis, Pasolini e il sogno infranto dell'indipendenza energetica

Giuseppe Oddo, Riccardo Antoniani

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2024

pagine: 544

Negli ultimi mesi di vita, prima di essere assassinato, Enrico Mattei stava lavorando a un’intesa triangolare fra Italia, Francia e Algeria per la posa di un metanodotto che avrebbe dovuto favorire il processo di unificazione energetica dell’Europa e trasformare l’Italia in una potenza industriale avanzata. Perché fu ucciso proprio in quel momento? Perché Eugenio Cefis, suo successore alla presidenza dell’Eni, sottoscrisse la pace con la Esso e con la Shell, con cui Mattei aveva avuto rapporti conflittuali? E quali furono i suoi legami con i capi della Dc e degli altri partiti? È vero che cercò di favorire un riassetto istituzionale di tipo presidenzialistico? E perché Pier Paolo Pasolini avanzò il dubbio, in Petrolio, di una qualche sua responsabilità nell’eliminazione di Mattei? Attraverso una ricerca accuratissima, che è valsa loro il “Premio letterario nazionale Amerigo” nel 2023, Giuseppe Oddo e Riccardo Antoniani danno fondo a una ricca documentazione d’archivio e a importanti testimonianze per rispondere, una dopo l’altra, a tutte queste domande e chiudere un cerchio che scava nel cuore più nero della storia industriale italiana.
16,00 15,20

Uomini in grigio. Storie di gente comune nell'Italia della guerra civile

Carlo Greppi

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2024

pagine: 384

Il periodo più buio della storia d’Italia. E una domanda: cosa sarebbe stato ciascuno di noi sotto la Repubblica di Salò? Ben pochi fra quanti vennero investiti dalla guerra civile che seguì l’8 settembre 1943 furono senza dubbio carnefici o vittime senza scampo. La verità è che tutti cercarono, ogni giorno, di prendere decisioni e di sopravvivere in un contesto sempre più difficile da leggere e da navigare. Carlo Greppi ripercorre le traiettorie di alcune persone “normali” – non nazisti, non ebrei, non partigiani – scavando nelle ragioni che le hanno portate a seguire una strada o un’altra. Interrogando la documentazione d’archivio e intrecciandola alla storia orale e agli scritti memorialistici, questo libro rievoca vicende di arresti, delazioni, confessioni, condanne, uccisioni, portando alla luce le storie di “uomini in grigio”, le cui scelte e vicende potrebbero essere quelle di ognuno di noi. Una ricerca originale che coniuga il rigore del saggio storiografico con un’appassionata forza narrativa, uno strumento prezioso per evitare facili schematismi. Perché, come ha scritto Valentina Pisanty, “è nei confronti di questi personaggi ambivalenti che, per la maggior parte di noi, dovrebbe scattare una scomoda identificazione, ed è con le loro – e con le nostre – contraddizioni (il ‘legno storto dell’umanità’) che bisognerebbe fare i conti se davvero si ambisse a ricavare qualche insegnamento realistico dalla storia”.
14,00 13,30

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