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Franco Angeli: Clinica della formazione

Il rovescio della trama educativa. L’infanzia tra intimità e violenza

Elisabetta Biffi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2020

pagine: 166

Il volume prova a guardare attraverso la complessità del legame fra violenza ed educazione, per comprendere dove la violenza si lega all’educazione, come accade nel caso delle punizioni corporali. Rivolto ai professionisti dell’educazione, in servizio e in formazione, così come a tutti gli attori diversamente coinvolti nella tutela dei minorenni e negli interventi di prevenzione alla violenza sull’infanzia, il libro vuole offrire loro una riflessione sulla dimensione di intimità nell’educazione come occasione per ripensare una prevenzione che sia centrata sull’educare quotidiano.
21,00 19,95

Home sweet home. Un quadro pedagogico sulle pratiche abitative contemporanee delle persone con disabilità

Paola Marcialis

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2020

pagine: 158

Oggi alcune persone con disabilità/fragilità accedono al diritto di scegliere dove e con chi abitare (Art. 19 della Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità). Perché questo e altri diritti siano effettivamente accessibili a tutti, è cruciale ricostruire da dove prende origine la significazione sociale attuale della disabilità come pure del sistema articolato di dispositivi disciplinari e di controllo che fonda l’abilismo, come ci ha insegnato Riccardo Massa, di cui, nel ventennale della scomparsa, si ripubblica un saggio dedicato alla residenzialità e alla corporeità tra psichiatria e pedagogia. Questo testo nasce da anni di lavoro sul campo sul tema dell’abitare delle persone con disabilità per provare a rispondere a queste domande: come ci si accorge che sta cambiando qualcosa nel modo di abitare delle persone adulte con disabilità? A quali condizioni oggi si può pensare, progettare e realizzare una casa che non sia un dispositivo disciplinare? Un percorso etnografico ricostruisce la filiera dei servizi presente in Lombardia e ne individua anche delle brecce sperimentali: da queste, sono raccolte le voci di persone con disabilità in una narrazione polifonica di gesti ed esperienze di Vita Indipendente. Sono incidenti o tracce di futuro?
21,00 19,95

Che cosa fanno gli oggetti? Una ricerca pedagogica sulla materialità in atto in una scuola steineriana

Che cosa fanno gli oggetti? Una ricerca pedagogica sulla materialità in atto in una scuola steineriana

Camilla Barbanti

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2019

pagine: 144

Per parlare di scuola in modo non retorico o ideologico è necessario assumere un nuovo sguardo capace di cogliere ciò che concretamente e quotidianamente mette in scena il “fare scuola”. Accanto ai soggetti che la abitano – professori, alunni, genitori, educatori ecc. – a co-costruire le pratiche scolastiche sono infatti le miriadi di combinazioni e intrecci tra elementi simbolici, concreti e materiali: la disposizione degli spazi, la suddivisione dei tempi, i rituali, i discorsi e i linguaggi, le coreografie dei corpi, i materiali e gli oggetti. Una materialità “vibrante”, non più scindibile da una lettura pedagogica dell’evento educativo. Gli oggetti infatti, da sempre considerati elementi inerti di cui l’uomo si serve a proprio piacimento e per i propri fini, sovente tralasciati sullo sfondo e poco considerati dai teorici e dai pratici di formazione, rivelano la propria capacità di produrre differenze, di fare e di “farci fare”, a prescindere dalla consapevolezza di coloro che li progettano o li utilizzano. Ancorandosi ad essi è possibile ricostruire le reti semiotiche e materiali che creano e di cui sono parte. In tale direzione si è mossa l’esperienza di ricerca che, rifacendosi ad un approccio sociomateriale, non human-centred, a un insieme di sensibilità teorico-metodologiche sviluppatesi soprattutto internazionalmente negli educational studies e, tra queste, in particolare all’actor network-theory, ha messo in luce come in una scuola steineriana del Nord Italia elementi umani e non-umani si connettano tra loro dando vita quotidianamente a specifiche procedure, prassi e significati, a ciò che chiamiamo “scuola”. Il volume oltre a essere un’occasione per riflettere su “cosa fanno gli oggetti”, come partecipano nel quotidiano della scuola, mostra come questo genere di attenzioni si riveli “utile” in ottica specificamente pedagogica per i teorici e i pratici di educazione in ambito scolastico ed extrascolastico.
18,00

Diventare professionisti della salute e della cura. Buone pratiche e ricerche

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 250

Che cosa vuol dire oggi diventare professionisti della cura? Quale ruolo hanno la narrazione e la riflessività nella formazione di questi professionisti? E nella ricerca sulle loro pratiche di cura? I saggi raccolti in questo volume, scritti da pedagogisti e professionisti della cura ‒ soprattutto infermieri ‒, tentano di dare qualche risposta a questi interrogativi, condividendo criticamente esperienze educative, pratiche di formazione e direzioni di ricerca sviluppate in contesti di prevenzione e cura. Interrogarsi sulle pratiche pedagogiche vuol dire, innanzitutto, scandagliare i modi concreti, gli strumenti, i metodi del fare formazione nei contesti (sanitari). È per questo che i saggi illustrano alcune esperienze, che vanno dalla formazione di base a quella permanente. Ciò che taglia trasversalmente tutti i contributi, suddivisi in due sezioni ‒ “Formare e riflettere” e “Ricercare e riflettere” ‒ è l’adesione, più o meno esplicita e completa, al quadro epistemologico che riconosce e valorizza la “svolta riflessiva” nella pratica educativa e nella ricerca, che ha caratterizzato il dibattito pedagogico dell’ultimo trentennio. La riflessività è del resto considerata indispensabile anche nei contesti sanitari, perché diventare professionisti della cura è un percorso complesso, che richiede una formazione costante, lo sviluppo tanto di una expertise tecnica quanto della capacità di interrogare criticamente teorie e pratiche, riflettendo sia sulle azioni, per comprenderne i significati, sia durante le azioni per regolare l’agire in corso d’opera. Inoltre, in più saggi viene ribadita l’importanza di una particolare tipologia di riflessione, quella su se stessi, che è anche una forma di cura di sé.
28,00 26,60

Con metodo. Dalla ricerca in Clinica della Formazione alle pratiche educative

Giorgio Prada

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 124

Questo è un testo che proviene dall'esperienza sul campo e a questa intende poi rimandare, con metodo, preparati. Suo riferimento teorico è in particolare il volume "Dentro il lavoro educativo. Pensare il metodo, tra scenario professionale e cura dell'esperienza educativa", di Cristina Palmieri, di cui rappresenta il versante più pratico, applicativo. Una volta studiate le scienze dell'educazione e compresi i riferimenti pedagogici, ci si ritrova infatti "in situazione" educativa non sapendo che fare. Mancano indicazioni pratiche rispetto a quella particolare condizione e non c'è "un" manuale a prescrivere tutto ciò che si dovrebbe fare, mossi peraltro dall'idea di dover far bene. Solo che se anche un tal manuale esistesse, finirebbe per valere per non poter essere utilizzato! Perché non c'è manuale che possa includere ogni età, ogni problema, ogni tempo e luogo, ogni condizione. I metodi nascono e muoiono, o meglio le loro intuizioni chiedono volta per volta una traduzione e dunque invitano al necessario tradimento. Eppure qualcosa al fondo delle pur diversissime esperienze educative permane. Come "un'estetica della formazione", termine ripreso da Riccardo Massa a cui questo testo rimanda. Intenzionalmente disposto in agili capitoletti, per la maggior parte di due pagine soltanto, il testo si rivolge agli educatori professionali, ma anche a quelli che pur sapendo, desiderano comprendere i motivi per i quali "facendo" si ottengono determinati effetti, alcuni certamente attesi, altri meno. Si offre come tale alla riflessione comune di chiunque sia professionalmente implicato in ruoli educativi e, con un po' di attenzione dovuta al linguaggio specifico, può esser agilmente consultato anche da chi opera nel volontariato educativo.
18,00 17,10

Come canne di bambù. Farsi mentori della resilienza nel lavoro educativo

Patrizia Garista

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 166

Cosa significa parlare di “resilienza” in ambito educativo? Dove è possibile scoprirla, magari sotto altre sembianze, e in quali progetti è possibile inserirla? Basta una qualsiasi esperienza difficile in cui sperimentarsi, cercare e inventare nuove risorse per poter parlare di resilienza? Di conseguenza, la resilienza gode di un successo meritato? O forse è un termine abusato e, a volte, mal declinato nelle realtà educative e formative? Questo libro nasce a partire da queste domande e tenta di proporre una riflessione critica sull’educare e sull’educarsi alla resilienza, collocandone il costrutto in uno spazio di riflessione pedagogica che permetta, a chiunque si trovi a esercitare il ruolo di suo tutore, di comprendere le traiettorie di sviluppo di questo processo, nelle sue dimensioni costruttive o discriminanti. Lo sguardo dunque non può che chinarsi verso quell’agire pedagogico inteso come spazio di elaborazione e messa in opera del processo resiliente, proponendo esperienze e prassi orientate a decostruire e ricostruire i dispositivi educativi di tali processi. La riflessione sul lavoro educativo e formativo per la resilienza nonché le metodologie narrative e art based presentate in questo libro, infatti, consentono al lettore di confrontarsi, documentare e mediare i risultati della ricerca con le varie pratiche che la potrebbero ospitare: il lavoro con la famiglia, la scuola, l’educazione degli adulti, i contesti di cura e prevenzione, il sociale. A questa complessa fenomenologia sulla formazione, per educarsi ed educare alla resilienza, si ancora dunque questo libro, con l’intenzione di problematizzare e tematizzare i contorni sfuggenti di saperi e attività (ufficiali ed esperienziali, espliciti, impliciti e taciti) che si giocano in tali contesti, enfatizzando il ruolo del fattore mentoring. Il volume si rivolge a quanti devono e possono, nella loro attività professionale, farsi mentori di resilienza: pedagogisti, educatori, insegnanti, professionisti della cura e della prevenzione, assistenti sociali, psicologi, giuristi.
21,00 19,95

Chi ha paura delle regole? Il reale dell'educazione

Jole Orsenigo

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 160

Comportarsi bene, in genere, vuol dire rifarsi a valori riconosciuti come buoni, belli e giusti all'interno di un gruppo. Appartenere a quel gruppo significa esibirli; possiamo civettare e ammiccando riconoscere del prestigio a chi dopo aver aderito a quei valori se ne discosta, interpretandoli in modo personale, controcorrente o addirittura trasgressivo. Potremmo domandarci se per educare ed essere educati basti rispettare un/il galateo o farlo proprio, perché non ne siamo troppo convinti. La parola galateo per il senso comune suona come qualcosa di artificiale, stereotipato, svuotato di senso o semplicemente ripetitivo, frivolo, privo di adesione vitale. Ogni galateo invece è molto più che una questione di etichetta. Stare alle regole non significa semplicemente rispettarle, onorarle, seguirle oppure interpretarle, inventarle, costruirle, ma apparire in esse. Il regime di regolarità che ogni galateo istituisce è una forma di vita e un'esperienza paradigmatica. Come accade che qualcosa come “un” galateo abbia luogo? E soprattutto come indicare quella che potremmo definire la regolarità di un galateo, cioè il sistema di regole che spiega ogni diverso galateo in atto? Il galateo, così inteso, è oggetto di quel discorso che può diventare la pedagogia se assume fino in fondo il paradigma clinico come metodo di ricerca e di intervento. Questo implica una serie di sganciamenti, anche radicali, dal passato. Senza credere che le regole siano tutto, nel testo ci si interroga da un punto di vista pedagogico intorno alla matrice “vuota” dei loro effetti.
24,00 22,80

Vite di flusso. Fare esperienza di adolescenza oggi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 218

Per parlare delle trasformazioni profonde che segnano l'esperienza adolescenziale contemporanea, è oggi assolutamente necessario provare a portarsi fuori dalle schematizzazioni e dal rischio di eccessive semplificazioni, sempre in agguato quando l'oggetto di analisi è l'adolescenza. L'idiosincrasia verso le formule giornalistiche con cui da tempo si costruiscono le rappresentazioni mediatiche sulle giovani generazioni (ormai anche l'alfabeto non può più venirci in soccorso nel trovare nuove lettere con cui incasellare le generazioni di ragazzi e ragazze che si stanno preparando a “sbarcare” nel mondo sociale), ci spinge a cercare di andare oltre le logiche nominalistiche con cui si tende a reificare l'espressione vitale di un'età mai del tutto afferrabile dalle categorie teoriche. Ecco allora che i singoli contributi di ciascuno degli autori, presenti in questo volume, pur nella specificità delle argomentazioni che sono state proposte, delineano un'interessante prospettiva di ripensamento di una pedagogia dell'adolescenza all'altezza del difficile esercizio di suggerire nuovi sguardi e nuovi compiti per gli adulti – sia che essi siano educatori, insegnanti, volontari nel sociale o genitori – che hanno, a vario titolo, responsabilità educative nei confronti dei ragazzi e delle ragazze immersi nel flusso esistenziale della cosiddetta “seconda nascita”.
27,00 25,65

Materialità e azione educativa

Alessandro Ferrante

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 220

Che rapporto c'è tra materialità e azione educativa? Chi o che cosa agisce nelle pratiche che quotidianamente danno forma ai mondi sociali e materiali dell'educazione professionale? Il volume si confronta con quest'ordine di problemi facendo riferimento a tre linee di ricerca che portano in primo piano la trama materiale dell'educazione: la clinica della formazione, l'actor-network theory e il post-umanesimo. Grazie a questi approcci diviene possibile guardare alla materialità dei processi formativi come a un campo relazionale ibrido, dinamico e complesso, caratterizzato da un intreccio di elementi eterogenei, umani e non-umani. Il testo si rivolge agli studiosi di scienze sociali e a tutte le figure professionali che ogni giorno si immergono nel groviglio materiale di discorsi, documenti, corpi, spazi, oggetti, forze, affetti che rende ogni evento educativo unico e irripetibile.
29,00 27,55

Il dispositivo educativo. Esperienza, formazione e pedagogia nell'opera di Riccardo Massa

Il dispositivo educativo. Esperienza, formazione e pedagogia nell'opera di Riccardo Massa

Manuela Palma

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 146

La formazione è un processo che pervade con modalità formali e informali le nostre esperienze: ognuno di noi, senza distinzioni, ha sperimentato processi formativi da educando, molti li rivivono nella posizione opposta di educatori, insegnanti, formatori. Parallelamente sempre più spesso la formazione viene presentata come risposta strategica a questioni di attualità come l'inclusione sociale, la competitività e l'innovazione, l'occupazione, non solo giovanile. Benché la formazione sia un elemento costitutivo e ineliminabile della vita di ogni persona, quanto la si conosce come oggetto di un sapere rigoroso? Il testo indaga la complessità delle dimensioni implicate nei processi formativi e argomenta una risposta alla domanda su "che cosa educa e produce degli effetti formativi" a partire dalla proposta di Riccardo Massa, filosofo dell'educazione e pedagogista tra i più radicali del dibattito pedagogico italiano. La riflessione di Massa individua nel concetto di "dispositivo educativo" la possibilità di leggere la formazione in modo rigoroso e senza riduzionismi, un modo originale ed efficace per pensare e agire l'educazione in modo critico e consapevole.
20,00

Reti di possibilità. Quando la pedagogia incontra le prassi sanitarie

Stefano Benini

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 200

Le riflessioni che si sviluppano in questo libro transitano lungo i territori di confine tra l'educativo e il sanitario: il lavoro si rivolge a tutti gli operatori sanitari - ma anche a quelli dell'educazione - che costantemente si misurano con i pensieri e le azioni che compongono quella che viene definita l'esperienza immateriale della cura. Oggetto di particolare attenzione è l'epistemologia della cura sanitaria indagata nella prospettiva della complessità. Arrivare a comprendere se la medicina sia scienza oppure servizio; portare i medici e tutti gli operatori sanitari a elogiare il dubbio e l'umiltà nel corso del loro esercizio professionale che si dirige nella tensione tra la cura-basata-sull'EBM e quella-basata-sulla-persona-curata, sono alcune delle sfide che vengono raccolte. Vengono proposte alcune "buone pratiche pedagogiche" in sanità, in riferimento ai contributi di alcuni pedagogisti italiani che in questi ultimi anni si sono dedicati alla formazione del personale sanitario e allo sviluppo della corrente della pedagogia medica. L'opera presenta la prospettiva del problematicismo pedagogico di Giovanni Maria Bertin calata nei contesti sanitari. Le categorie dell'esperienza, dell'inattualità, del conflitto, del dialogo e dell'empatia, così come la possibilità di scegliere il proprio progetto di vita e di cura anche nella malattia, vengono analizzate con l'intento di promuovere la pedagogia dello scarto e della resistenza.
26,00 24,70

Il corpo-paziente. Da oggetto delle cure a soggetto della relazione terapeutica

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 224

Il corpo del paziente non è un semplice "oggetto" sul quale mettere in atto pratiche assistenziali, terapeutiche e riabilitative, ma un "soggetto incarnato", carico di esperienze, idee, vissuti e aspettative. Le autrici analizzano la problematicità, nell'operatività, di una pratica assistenziale e riabilitativa intesa come incontro tra "soggettività incarnate", nella quale entrano in gioco l'affettività, l'intimità, la sessualità, le dimensioni più profonde e latenti del proprio essere donne e uomini. Il contributo che questo studio si propone di portare nelle pratiche sanitarie è proprio quello di una riflessione sui processi di cura intesi come incontri di "io corporei".
29,00 27,55

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