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Franco Angeli: Nuova serie di architettura

La fabbrica per spogliatoi e mensa di Marcello D'Olivo. Fra oblio e salvaguardia

Alessandra Biasi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2022

pagine: 176

Il testo ripercorre la vicenda di un’opera pressoché dimenticata di Marcello D’Olivo che nel corso dei suoi oltre sessant’anni di vita ha intercettato oblio e rovina, e più recentemente imboccato un complesso quanto controverso percorso di patrimonializzazione che ci interroga oggi sui principi da porre alla base delle scelte operative e sulle conoscenze su cui fondare il riconoscimento delle qualità da salvaguardare. Attraverso materiali d’archivio per lo più inediti – disegni, documenti di cantiere, relazioni inerenti all’iter del riconoscimento del valore culturale dell’opera – il lettore è proiettato all’interno della sua travagliata vicenda, che dal magniloquente esordio entro la scena urbana approda in breve a un rovinoso declino, giocato sul crinale di un’autorità annunciata e in realtà mai compiuta, presto intrecciato al progressivo “spaesamento” dell’opera entro una città, Trieste, destinata nel secondo dopoguerra a traiettorie di sviluppo distanti dall’orizzonte ideativo dell’architetto. Sulle tracce di tale percorso il lettore ha modo di constatare un cambio di passo a fine secolo; critica e sapere storiografico profilano infatti una riappropriazione in chiave progettuale dell’opera dell’architetto, sulla cui scia muove l’iter della tutela. Autorità e autorialità dell’opera – agganciate alla progettualità di matrice wrightiana assegnata all’architetto – sostanziano il riconoscimento del suo valore culturale, lasciandone in ombra la materialità e con essa le qualità che la fabbrica condivide con il mondo produttivo del proprio tempo. Un tempo che troppo prossimo all’attualità non sembra assicurare quel distacco storico utile a sollevare un’autentica attenzione conservativa, stante anche alla predeterminazione della destinazione d’uso – vera strettoia dell’iter della tutela – che spinge in direzione di una trasformazione radicale di quanto della fabbrica oggi sopravvive. Si profila così un intreccio che svela al lettore contraddizioni e conflittualità alla base di ipotesi operative, avanzate e mai compiute, i cui presupposti oscillano sensibilmente ponendo questi e interrogativi di natura teorica e metodologica sul restauro di un’opera moderna in abbandono, il cui valore di memoria e cultura richiede oggi un rinnovato riconoscimento.
28,00 26,60

I tre momenti fondamentali del progetto di architettura. Seminario di teoria. Volume Libro 1

Carlo Ravagnati

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2022

pagine: 208

«Quando mi sono posto il problema di esporre un modo con cui sia possibile costruire un pensiero mi sono trovato di fronte a un bivio: istruisco un lavoro sull’opera di un altro autore, come ho fatto in altre occasioni, cioè lo smonto completamente per produrre innovativi elementi di riflessione che partano da quell’autore, ma che approdino altrove, oppure parlo della mia esperienza nell’architettura toccando i tre momenti teorici per me più formativi, validi per me, ma credo carichi di un alto livello di complessità e di generalità se riferiti alla costruzione di un pensiero teorico sul progetto di architettura? Questi tre momenti sono: la costruzione del testo, la questione cartografica e il problema di un ordinamento scientifico dell’architettura. Cominciamo fin da ora quindi a entrare in questa dinamica. Non credo ci sia “il” metodo per costruire un pensiero: penso però che si possa parlare di un’esperienza nell’architettura e io posso parlare solo di quella che conosco meglio di tutti, cioè della mia». Così l’autore, nelle aule del Politecnico di Torino, entra nella costruzione tecnica e teorica del progetto di architettura, muovendo dall’esperienza personale, con l’obiettivo di toccare momenti della riflessione teorica sui quali si confronta il nostro incedere incerto nel progetto di architettura contemporaneo.
29,00 27,55

Attraverso Tehran. Spazi, luoghi, architetture

Alessandra De Cesaris

Libro: Copertina morbida

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2022

pagine: 192

Frammentata, incompleta, disarmonica, polverosa, inquinata, in movimento e in evoluzione, non bella ma seducente: Tehran è l'Iran. Città di recente formazione - quasi nuova - rispetto alle altre grandi città del paese, paradossalmente è la capitale di uno degli stati più antichi del mondo e non assomiglia a tutte le altre città dell'altopiano. Divenne capitale alla fine del Settecento; a quel tempo la città contava circa 15.000 abitanti, a metà Ottocento 150.000 e tra il 1950 e il 1960 la popolazione raggiunse i 2 milioni. Oggi Tehran è una delle più grandi megalopoli del mondo con i suoi 14 milioni di abitanti, o meglio 10-12 di notte e 12-14 di giorno. Nel breve periodo della sua vita di città capitale si sono depositati sui suoi suoli i segni di due rivoluzioni e quelli dei tanti governanti che si sono succeduti al potere. Questi hanno distrutto, edificato, demolito di nuovo per lasciare una testimonianza del proprio corso politico spesso contraddicendo l'operato dei predecessori. Dodici capitoli si addentrano tra le architetture, le vicende e i modi di vita di una città caotica, una città dove un sì non è mai un sì e un no non è mai un no. Perché a Tehran tutto è vietato, ma tutto è possibile.
26,00 24,70

Sulla composizione architettonica e urbana

Giancarlo Priori

Libro: Copertina morbida

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2021

pagine: 130

Il libro, attraverso una serie di riflessioni, risponde a un quesito che si pongono tutti coloro che si confrontano con la disciplina dell'architettura. Come si progetta e si compone? Considerando la centralità della composizione a qualunque scala, dall'edificio alla città, la domanda investe indirettamente anche la figura dell'architetto che, al di là delle conoscenze personali, ha una propria individualità e un modo di avvicinarsi al progetto che prescinde, tra l'altro, dalle scuole di formazione o di appartenenza. Diversi, infatti, sono i percorsi da compiere per arrivare a capire e concepire l'architettura. Interpretare la tradizione e l'innovazione è una delle chiavi metodologiche che introduce al vasto mondo della contemporaneità architettonica e che rimanda al celebrato tema di storia e progetto. La teoria dei luoghi e il rapporto con il linguaggio, inoltre, definiscono una scelta di campo e precisano il compito di chi compone: costruire un pensiero logico tramite la ricerca e l'esperienza. Occorre ricordare, infine, l'importanza dei maestri, la frequentazione dei libri e delle riviste, la conoscenza delle opere sia alla scala architettonica che urbana accettando, come stimolo alla creatività del progetto, la cultura dell'eteronomia architettonica. Una teoria e un metodo che, attraverso l'interpretazione personale, trova la sua ragione d'essere in una visione olistica dell'abitare, capace di migliorare la vita degli uomini, coniugando insieme il mondo delle idee e delle emozioni.
19,00 18,05

Palazzo Sanfelice. L'architettura e la scala urbana

Pippo Pirozzi

Libro: Copertina morbida

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2021

Il libro indaga le ragioni per cui l'edificio con la famosa scala aperta si trasforma nel tempo in monumento, punto di riferimento nel contesto urbano e icona nel mondo della cultura e dell'immaginario collettivo. A questo scopo l'autore ne analizza i vari aspetti, dal rapporto con la città e il paesaggio allo studio dei sistemi proporzionali, fino alle più ardite e innovative soluzioni che il noto architetto e proprietario, Ferdinando Sanfelice, sperimentò in quello che a ragione è stato definito il suo "cantiere-laboratorio". Con la presentazione di Giancarlo Priori, il testo è corredato dalle foto di Mauro Palumbo e da un'ampia documentazione di disegni inediti, schemi geometrici e ricostruzioni tridimensionali. L'ultimo capitolo, che accoglie i contributi di altri autori, affronta le diverse letture e interpretazioni del palazzo e della magnifica scala in svariati campi, dal cinema al teatro, dalle arti performative ai laboratori con i bambini.
25,00 23,75

L'infuturarsi della città storica. Conservazione, aggiornamento, rigenerazione, riprogettazione

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2021

Con la globalizzazione, il binomio abitare-esistere è stato surrogato dal binomio comunicare-esistere: un comunicare che mortifica il linguaggio-logos in frastuono mediatico di architetture prive d’alfabeto disciplinare; che si esaurisce nel balbettio violento delle macchine pubblicitarie o si manifesta nella “democratica” ordinata ferocia delle metropoli contemporanee. Questa sfida interessa anche i nostri centri storici: dove cominciano a spuntare gli stessi edifici priapei di Londra e Singapore, le stesse costruzioni “stupefacenti” che drogano l’architettura di lusso consumistico e non danno risposte sostenibili ai bisogni della comunità, ma inducono falsi bisogni. Ancora di più questo pericolo incombe sui centri minori, tentati dal “modello Bilbao”: i quali inseguono una modificazione irresponsabile, che fiuta il consenso e il narcisismo delle mode e si traveste coi panni d’una provinciale avanguardia… I saggi ospitati in questo volume offrono uno spaccato di riflessioni critiche su tali concetti e, in particolare, sul tema dell’intervento nei tessuti storici, proponendo la questione problematica della ricerca di un orizzonte critico in grado di cogliere una nuova prospettiva di interesse anche verso un fare etico, quale ideale sfondo per una produzione di senso che il progetto deve setacciare. Pensare – ad integrazione della conoscenza tecnico-scientifica – uno statuto coscienziale che giunga ad orientare il cogito del progettista verso un’eticità intesa quale valore necessario, apre alla possibilità di intercettare il “volto bifido dell’agire” che il significato weberiano di etica giudiziosamente propone: l’operare sulla base delle convinzioni o delle intenzioni, trincerate dietro un pensiero personale che non si preoccupa degli scopi o delle conseguenze; il richiamo a una responsabilità che valuta il proprio operato in rapporto alle conseguenze (reali) e ai mezzi (effettivi) che occorrono a realizzarla.
28,50 27,08

Morfologia urbana e linguaggio nell'opera di Gianfranco Caniggia

Matteo Ieva

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2021

Questi scritti offrono un quadro parziale dell’opera di Gianfranco Caniggia che giunge ad integrare le precedenti iniziative, trattate in prevalenza da studiosi della stessa Scuola, con lo scopo di aprire un punto di vista parallelo sulla figura dell’architetto romano, questa volta ricercato con l’interesse a stabilire un confronto tra le concezioni di metodo e gli esiti progettuali dei principali artefici degli anni in cui ha operato. L’orizzonte di ricerca critica caniggiana, non sempre intenzionalmente prossimo ai principi dell’ortodossia muratoriana perché trasversale e vicina ad altre correnti di pensiero, si fonda su un cogito problematico che tratta il tema dell’infuturarsi – come idea “gettata” e previsione di mutazione della realtà – in modo originale e, soprattutto, coerente alle premesse di metodo da cui muove. Che esprimono un profondo interesse verso la ricerca del concetto di lingua architettonica – propria del costruito di un luogo –, spiegata col ricorso a un fondamento logico e razionale postulante il “valore” della continuità, in cui, pur considerando l’artefice come l’ideatore di una modificazione, la sua azione cogitativa deve esprimersi per mezzo di una parole, riguardata nell’ambito di un contesto comunitario e generale, favorita da un parlato collettivo di cui riconosce la struttura linguistica. Quindi, una concezione dell’architettura che accetta la prerogativa del dato storico come portato necessario del progetto. Nel confronto con le altre scuole di pensiero e, in particolare, con Aldo Rossi, si coglie una singolare prospettiva di ricerca comune su molti temi, alcuni dei quali tesi ad indagare nel costruito esistente i caratteri “permanenti” che danno prova delle mutazioni apportate dalle differenti culture. Entrambi studiano con rigore i tipi edilizi, la forma urbana come struttura, il linguaggio desaussurianamente inteso come ricerca “moderna” della langue propria di una cultura quale premessa necessaria all’azione critica del progetto.
33,00 31,35

Il progetto urbano sostenibile. Morfologia, architettura, information technology

Il progetto urbano sostenibile. Morfologia, architettura, information technology

Marco Maretto

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2020

pagine: 382

Progettare la città del XXI secolo richiede una consapevolezza scientifica ampia, capace di comprenderne dinamicamente i fenomeni, di “fondarli storicamente” e “tradurli semanticamente” in una nuova forma. Gli strumenti della morfologia urbana, dell’architettura, dell’information technology costituiscono il bagaglio scientifico della metodologia presentata in questo volume. Una metodologia costruita in più di dieci anni di lavoro coinvolgendo università, centri di ricerca, architetti, ingegneri, geografi, di diverse nazionalità e provenienze culturali. Una metodologia in progress, che si arricchisce e si modifica lungo il cammino ma che, soprattutto, pone insieme l’urban design e la sostenibilità ambientale in un unico processo creativo e di conoscenza, consapevoli che una nuova epoca nella storia della città e della società si è ormai avviata.
42,00

Alberto Burri. Dalla pittura all'architettura

Marcella La Monica

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2019

pagine: 160

Alberto Burri a partire dagli esordi dipinge, da autodidatta, le sue prime opere paesaggistiche per poi dirigersi in maniera unica verso l’arte informale. Egli oscilla tra la figuratività e l’informe senza ripudiare mai la prima, ma ispirandosi sempre alla forma ed allo spazio, elementi che si fanno materia, colore, geometria, ordine ed istintivo equilibrio compositivo, e che risentono per alcuni aspetti della tradizione e per altri delle preziose innovazioni. Burri sperimenta plurimi materiali e tecniche fino a raggiungere lo stato di taedium, che supera grazie ad una frequente ricerca provocata dall’ansia della creatività. Esegue molteplici serie e cicli che si caratterizzano per gli aspetti formali, ovvero per i contrapposti cromatici particolarmente cangianti e per i rapporti spaziali, ed in taluni casi per quelli concettuali. La prima fase della sua ricca e complessa produzione è contraddistinta da una forte componente angosciante e drammatica che si può rintracciare in Sacchi, opera che segna una frattura con il passato. Dopo questo momento Burri torna a creare mosso da uno spirito profondamente differente che lo spinge a sperimentare, oltre alla bidimensionalità pittorica, anche la tridimensionalità tipica della scultura e dell’architettura. E il Grande Cretto, sito presso Gibellina vecchia in Sicilia, espressione di una seconda fase creativa fortemente tragica dell’artista, monumento dall’alto valore commemorativo e dal significato profondo, opera di Land Art, può essere considerato come un emblematico esempio di Total Art, dal momento che sembra una grande pittura che si fa scultura, architettura e non da ultimo, integrandosi nel paesaggio, urbanistica.
28,00 26,60

Le case al mare di Andrew Geller

Alastair Gordon

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2019

A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, gli Stati Uniti conoscono una stagione di grande entusiasmo culturale, economico e sociale. Dopo la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale, un nuovo mondo di benessere e opportunità sembra davvero e finalmente alla portata di tutti. Sull’isola di Long Island, lontano dai circuiti accademici più prestigiosi, Andrew Geller diventa l’interprete principe di questa nuova modalità suburbana di sperimentare l’ultima versione del sogno americano in cui l’uso del tempo libero, lo svago e il relax (tutti nuovi concetti che vanno affermandosi proprio in quegli anni) danno la misura di una forma di benessere mai sperimentata prima. La creatività di Geller, l’uso stagionale delle case, così come la leggerezza con cui – nelle circostanze non ordinarie dei fine settimana fuori porta – i suoi committenti accettano di esplorare forme e modalità abitative non convenzionali, sono gli ingredienti alla base di un’esperienza architettonica che, ancora dopo anni, conserva intatto tutto il suo fascino.
20,00 19,00

Le città della campagna. Il paesaggio rurale nel progetto urbano

Adriano Dessì

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2019

pagine: 196

Il presente saggio è proposto a valle di studi e ricerche condotti, in quasi dieci anni, sulle forme urbane tradizionali, sui modelli della modernità e sulle esplorazioni insediative contemporanee nei paesaggi rurali mediterranei. L’itinerario proposto vuole sostanziare una via comune, tanto storicizzata quanto troppo presto abbandonata dalla modernità, che il progetto della città e del paesaggio rurale possono intraprendere quando superano alcune posizioni disciplinari fondate da un lato su una radicata cultura del progetto urbano come esperienza autoreferenziale, dall’altro sulle ideologie ecologiste o neoruraliste imposte negli ultimi decenni. Lo studio sulla dimensione rurale “resiliente” di alcuni contesti mediterranei fa cogliere, in tal senso, l’opportunità di riconsiderare le logiche formative dei paesaggi storici all’interno di nuove concezioni e interpretazioni dell’insediamento contemporaneo. Infatti, l’emergere della necessità di ripristinare il consolidato rapporto con la dimensione naturale, in particolar modo con quella storica a fronte del dissolversi della città nel territorio, ha ricondotto alla possibilità che la campagna possa ancora fare città. Da questo angolo visuale vengono reinterpretate le forme dei villaggi rurali premoderni, le riforme e le colonizzazioni dei territori rurali nel Novecento, le sperimentazioni moderne “autoriali” sui modelli agro-urbani, alcune ricerche, progetti e realizzazioni contemporanei. Il testo si muove tra linee teoriche e progettuali in quell’indispensabile prospettiva delle discipline del progetto architettonico e urbano che vede il paesaggio non come nuovo “paradigma linguistico” ma come efficace strumento in grado di allontanare, citando Frampton, “le prassi consolidate nel Novecento di un’architettura come pratica reiterata di produzione indefinita di oggetti estetici”.
25,50 24,23

Architettura come lingua. Processo e progetto

Matteo Ieva

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 292

Riconoscere l’architettura in modo analogo al sistema complesso di una lingua vuol dire collocarsi in un orizzonte di ricerca che prova a studiare l’esistente, la realtà, attraverso una “legge strutturale” (riconoscibile e condivisa) che interpreta, di ogni organismo antropico, la sua concreta esistenza valendosi della meccanica concettuale del “divenire” (lettura). In altre parole, significa coltivare l’interesse a capire il suo essere ente che vive in uno spazio definito e fissa/costruisce rapporti di necessità con il mondo a cui si relaziona, derivando la sua specifica essenza dall’insieme dei caratteri propri e immutabili che identificano la sua natura, apertamente determinata dal progressivo suo trasformarsi nel tempo. Ciò comporta un’implicita condizione di ricerca – e di scoperta – di quanto può dirsi – e darsi – in forma comune a un’intera comunità civile, e quindi a una cultura architettonica omogenea che si esprime attraverso una propria “langue”. Questi scritti si propongono di trattare il tema dell’architettura-lingua, che si offre al mondo nella sua unicità costitutiva come manifestazione dell’agire collettivo e come “esperienza di verità”, e si interrogano sul problema del progetto nelle sue molteplici accezioni. Condizione di esistenza comunitaria che sottintende un’ipotesi di trasformazione della realtà offerta come traguardo coscienziale e dispositivo etico-operativo basato su una visione de-assolutizzata dell’esperienza personale (parole), sicché l’idea cogito proposta non risulti unicamente espressione del mondo di conoscenze e “scelte” critiche del progettista ma si realizzi la condizione di “novità” – propria dell’infuturarsi – mediante la sintesi delle molteplici esperienze che rendono potente la facoltà dell’ab-strahĕre.
36,50 34,68

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