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Franco Angeli: Nuova serie di architettura

Case iraniane. Il valore del vuoto

Alessandra De Cesaris

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2020

pagine: 160

Nelle città storiche dell'altopiano iranico il tessuto urbano si è costruito attorno al vuoto; quello delle moschee, dei caravanserragli, delle madrase, e quello – più minuto – dei patii delle case. Oggi, come del resto in molte altre realtà del mondo, nella costruzione delle città il riferimento a elementi della tradizione è stato abbandonato. Alcuni sostengono a causa di una troppo rapida modernizzazione dei luoghi dell'abitare. Obiettivo del volume è quello di “incrociare gli sguardi” e mettere a confronto le idee, i punti di vista, le soluzioni progettuali di studiosi italiani e iraniani, di differente età e formazione, sulle possibilità di reintegrare nella forma della città contemporanea quei vuoti porosi che da un lato lasciavano respirare il tessuto urbano, dall'altro rappresentavano spazi di aggregazione sociale all'interno sia della casa che del tessuto edilizio. È possibile oggi reinterpretare quegli spazi vuoti, figure fondative dell'abitare, in chiave contemporanea senza sguardi retrò, facendo i conti con la questione della densità edilizia? È possibile oggi introdurre un certo grado di “porosità” – memore di quei vuoti – all'interno dei nuovi complessi edilizi? Spazi aperti, spazi aperti-coperti, loggiati, giardini sospesi capaci di rompere la monotonia delle cellule abitative e in grado di favorire la circolazione dell'aria e la ventilazione. Quali possibili figurazioni di spazi vuoti possono ospitare la condizione contemporanea e favorire le interazioni sociali in una città in cui lo spazio pubblico dopo la Rivoluzione è percepito come ostile? Introduzione di Kamran Afshar Naderi.
21,00 19,95

Verso un'architettura ecocentrica

Daniele Vadalà

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2020

pagine: 208

Il volume tenta di individuare alcuni tratti comuni in esperienze di progettazione che, dispiegandosi in regioni molto diverse della Terra, in contesti territoriali eterogenei, possono tuttavia ritrovarsi dentro un paradigma che possiamo definire ecocentrico. L'idea di radunare questi diversi apporti sotto la definizione di progettazione ecocentrica estrapolandone alcuni principi comuni intende cogliere la novità di questi approcci progettuali, nonché la promessa di un futuro più umano e di un ruolo davvero centrale dell'architettura nella trasformazione dell'ambiente costruito. L'aggettivo “ecocentrico” sembrerebbe alludere ad un atteggiamento che intenda contrapporsi a quello ‘egocentrico' di cui sono accusati i protagonisti dell'architettura internazionale. In realtà l'architettura non può rinunciare a rappresentare le istanze di gruppi sociali ed attori economici che continuano a raffigurare le forze trainanti dell'economia mondiale; al tempo stesso va rilevato come un altro modo di fare architettura stia crescendo d'importanza, acquisendo una diffusione planetaria. Questo secondo modo di intendere la progettazione architettonica – che si può definire ulteriore anziché altro, nel senso che si aggiunge piuttosto che essere alternativo a quello dell'architettura globalizzata – non è tanto legato alla rappresentatività di grandi istituzioni pubbliche o private, quanto agli sforzi di attori e committenti meno incisivi nel panorama dell'economia globale, ma ben più partecipi nelle realtà locali. È grazie al loro essere parte di quanto succede intorno che queste architetture stanno facendo da battistrada ad un'idea della progettazione capace di rimettere al centro le ragioni profonde di un'attività, spesso vista come un fatto tecnico o tutt'al più d'immagine, che appare invece sempre più necessaria a dare una direzione ai bisogni innati di riconoscimento, radicamento e rappresentazione propri delle società umane. L'obiettivo che si intende perseguire in questo testo è quello di individuare alcuni tratti comuni in esperienze di progettazione che, pur dispiegandosi in regioni molto diverse della Terra, in contesti territoriali eterogenei, possono tuttavia ritrovarsi dentro un paradigma che possiamo definire ecocentrico. L'idea di radunare questi diversi apporti estrapolandone alcuni principi comuni vuole portare a cogliere la novità di questi approcci progettuali, nonché a realizzare la promessa che vediamo contenuta in essi di un futuro più umano e di un ruolo veramente centrale dell'architettura nella trasformazione dell'ambiente costruito. Prefazione di David Rifkind.
27,00 25,65

Mediterraneo contemporaneo. Una modellistica di progetto

Roberto A. Cherubini

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2019

pagine: 160

Navi da crociera come palazzi galleggianti che chiudono periodicamente le stradine dirette al mare dei centri antichi alterando completamente la scala del sito, selve in alluminio di alberi di imbarcazioni che si sovrappongono ai pochi esistenti affollando a dismisura l’orizzonte, attrezzature disposte stagionalmente lungo il litorale a ingombrare spiagge e bassi fondali. Ma anche aree archeologiche attraenti quanto irraggiungibili, promontori murati da colate di abitazioni, approdi assolati, piccoli porti che cambiano natura. Sono solo alcuni dei molteplici fenomeni contemporanei che questo libro affronta in termini progettuali con l’obiettivo di costruire una modellistica capace di dare risposta urbana e architettonica a problematiche comuni. In un contesto, quello delle coste del Mediterraneo, che continua incessantemente a cambiare sotto la spinta di un mutamento legato a nuovi usi e consumi.
23,00 21,85

Territori inediti della città. Progetti tra architettura e urbanistica

Gianfranco Sanna, Silvia Serreli

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 174

Il progetto urbano e di architettura si inserisce in un processo dinamico del territorio per essere parte attiva di una evoluzione. Le “modificazioni” prodotte partecipano a un movimento di trasformazione che ha implicazioni molto più vaste rispetto a quelle del contesto di prossimità in cui operano. Gli autori riflettono sul rapporto tra architettura, città e territorio attraverso il concetto di territorio-struttura, uno schema d’azione, un dispositivo che può aprire prospettive promettenti per lo spazio urbano. Prendendo le distanze rispetto alla deriva oggettuale dell’architettura e a quella analitica dell’urbanistica, i progetti sperimentano inedite forme di organizzazione della città, indagate proprio a partire dagli elementi che determinano frammentarietà, dispersione e perdita di qualità in particolari ambiti apparentemente sganciati dalle dinamiche della contemporaneità.
26,00 24,70

Un edificio-città: la serra di Ivrea. Centro di servizi sociali e residenziali Olivetti

Susanna Caccia Gherardini, Maria Adriana Giusti, Monica Naretto, Francesco Giusti

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2025

pagine: 240

Architettura “parlante”, marchio aziendale della fabbrica Olivetti di Ivrea, l'edificio concluso nel 1975 dopo un lungo e controverso iter progettuale impone la sua forza iconica al limite della città di antica fondazione. La sua forma provocatoria voleva evocare il dinamismo dell'azienda, espressione di cambiamento della società e del modo di vivere, dall'individuale al collettivo. A interpretarne il senso furono gli architetti veneziani Iginio Cappai e Pietro Mainardis, che progettarono l'edificio per una nuova idea del vivere e dell'abitare, un centro di riferimento per gli abitanti e i non abitanti della città olivettiana. L'edificio sorge sul sito di antichi resti archeologici e viene realizzato nonostante le polemiche e gli ostacoli delle amministrazioni di tutela, ma col plauso di critici del calibro di Zevi e di Ragghianti. L'idea era quella di città connessa, inclusa in una struttura che assembla alloggi e servizi: un caso di studio che impone oggi un'attenta riflessione sulla sua conservazione fisica e funzionale. Il volume intende ricostruirne la vicenda, contestualizzata nel momento storico della committenza Olivetti, a oltre un decennio dalla scomparsa di Adriano, e del dibattito internazionale sull'architettura, la città e il design a cavallo degli anni '60 e '70 del Novecento, come base per un'azione di riconoscimento del bene, patrimonio da preservare e valorizzare.
37,00 35,15

Gibellina. Ideologia e utopia

Gibellina. Ideologia e utopia

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2025

pagine: 316

Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 un violento terremoto colpisce la Sicilia occidentale, devastando parti delle province di Palermo, Trapani e Agrigento. La Valle del Belìce è distrutta e Gibellina, insieme ad altre città, viene rasa al suolo. Questo libro racconta l'evento e la successiva ricostruzione della città di Gibellina. Suddiviso in due sezioni, nella prima parte viene riproposto il volume "Gibellina. Ideologia e utopia", curato da Giuseppe La Monica e pubblicato nel 1981. A oltre quarant'anni dalla sua prima edizione, lo studio, riportato quasi integralmente nel testo originale e arricchito dalle fotografie di Rean Mazzone, Maria Mulas e altri fotografi, analizza le dinamiche urbanistiche, architettoniche, artistiche, culturali e socio-politiche che hanno caratterizzato la rinascita della città, offrendo una prospettiva storica ancora attuale. La seconda sezione raccoglie i contributi di Alessandra Badami, Luciana Macaluso, Marcella La Monica, Andrea Sciascia e Carmelo Galati Tardanico, evidenziando sia gli aspetti positivi che le criticità della ricostruzione. Vengono trattati temi rilevanti come il rapporto tra i progetti architettonici, le opere realizzate e quelle incompiute, il verde urbano, la storia del Baglio Di Stefano e, infine, il legame tra Gibellina e le arti contemporanee. Questo legame fu reso possibile grazie a Ludovico Corrao, che invitò artisti come Fausto Melotti, Mimmo Rotella, Pietro Consagra, Arnaldo Pomodoro e Alberto Burri a contribuire alla rinascita della città, trasformandola in un centro d'arte all'aperto e riscattandola da un destino segnato dal disastro naturale e dall'incuria. Si discute anche della recente nomina di Gibellina come “Capitale italiana dell'Arte contemporanea” per il 2026, legando il riconoscimento alla valorizzazione del territorio di Gibellina e del Belìce come “bene relazionale”. Il libro è di grande interesse non solo per architetti e storici dell'arte, ma anche per chiunque voglia comprendere come un evento catastrofico possa stimolare una sperimentazione urbanistica, architettonica e artistica senza precedenti, mettendo in luce le difficoltà di trasformare una visione utopica in una città vivibile.
49,00

Scritti sulla casa collettiva

Scritti sulla casa collettiva

Giorgio Peghin

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2025

pagine: 226

Questa raccolta di scritti sulla casa collettiva descrive l'esperienza dell'architettura attraverso progetti che contengono un sapere fondato su forme riconoscibili e stabili, che evolvono lentamente, che emergono in un continuo determinarsi di rapporti tra ciò che appartiene alla storia e ciò che anticipa il futuro, in una compresenza di vecchio e nuovo, di inedito e ripetuto, di tradizionale e originale. Questo intreccio, che ha portato ad un'analisi comparata dei progetti scelti, è integrato con un esteso apparato di citazioni e riferimenti – quasi un'antologia ragionata – per collocare correttamente le esperienze studiate nei contesti culturali e storici di riferimento, in alcuni casi facendo parlare direttamente gli autori. Gli scritti sono accompagnati da un “Atlante delle case”, una raccolta di disegni dei progetti descritti che consentono un accostamento diretto e una comparazione tipologica, senza alcun filtro interpretativo o critico, che favoriscono una riflessione sulle forme della casa e sulla continuità dell'architettura.
31,50

Ricordi privati. Autobiografia e memoria nel progetto di architettura. Seminario di teoria. Volume Vol. 3

Ricordi privati. Autobiografia e memoria nel progetto di architettura. Seminario di teoria. Volume Vol. 3

Carlo Ravagnati

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2025

pagine: 168

Questo terzo volume della serie di libri che raccoglie le lezioni e i documenti del Laboratorio di Teoria del progetto, che l'autore tiene presso il Politecnico di Torino, indaga l'impiego di figure di riferimento nel progetto di architettura, un momento in cui agiscono forme e figure retoriche di ripetizione. Il punto di vista particolare dal quale muovono queste riflessioni sul progetto e sulla sua teorizzazione riguarda il contrasto che si sviluppa tra l'ineludibile necessità per l'architetto di pensare il progetto a partire da una propria memoria autobiografica e il senso di responsabilità civile che anima lo stesso architetto, chiamato a operare la trasformazione di un luogo che a sua volta ha già una propria memoria, una propria storia, una propria forma che si sono costruite nel tempo. Il rapporto tra memoria individuale e memoria collettiva è dipanato attraverso l'analisi di alcuni testi che hanno segnato momenti significativi di un certo dibattito sul ruolo della memoria e della conoscenza dell'architettura nella costruzione di una teoria del progetto.
25,00

Analog to Al futures: pioneering SynBio Nexus design. Concepts, tools, workflows, protocols and architectural explorations, 1985-2100

Thomas Spiegelhalter

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2025

pagine: 326

Prefazione di Diane Ghirardo e Neil Leach.
60,00 57,00

19,00 18,05

Indagine sulla conferenza di Atene (1931). Enquête sur la conférence d'Athènes (1931)

Susanna Caccia Gherardini

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2024

pagine: 580

Il volume restituisce il contesto che dà origine alla Conferenza sulla conservazione dei monumenti, promossa ad Atene nel 1931 dall'Office International des Musées, ma anche alla socialità di un mondo volutamente di élite che ruota intorno alla Società delle Nazioni e alle sue molteplici ramificazioni. Il dibattito sul restauro tra gli anni Venti e Trenta viene rappresentato attraverso un intreccio di corrispondenze e documenti, ma soprattutto mettendo a fuoco il ruolo di quei protagonisti, come Paul Léon, Euripide Foundoukidis o Gustavo Giovannoni, che animano gli esordi della complessa vicenda del patrimonio culturale. È infatti in questa congerie che inizia a profilarsi l'idea di un "patrimonio comune dell'umanità", che sembra anticipare molte delle discussioni che porteranno alla nascita dell'Unesco. Saranno proprio le lacerazioni della seconda guerra da una parte a favorire sotto forma di salvaguardia il riconoscimento di architetture e siti come valore universale, ma dall'altra a sancire il fallimento di una visione umanistico utopistica di cui la stessa Conferenza è rappresentazione. La ricostruzione delle vicende del 1931, e la trascrizione integrale dei contributi pubblicati due anni dopo, è anche l'occasione per sfatare una falsa credenza, che ha trasformato un incontro tra esperti nell'origine di una genealogia e, cambiando il nome in "Carta di Atene", in una delle mitografie fondative del restauro. Le volume reconstitue le contexte qui a donné naissance à la Conférence sur la conservation des monuments promue à Athènes en 1931 par l'Office international des musées, mais aussi à la socialité d'un monde délibérément élitiste gravitant autour de la Société des Nations et de ses nombreuses ramifications. Le débat sur la restauration entre les années 1920 et 1930 est représenté à travers un entrelacement de correspondances et de documents, mais surtout en se concentrant sur le rôle des protagonistes, tels que Paul Léon, Euripides Foundoukidis ou Gustavo Giovannoni, qui ont animé les débuts du cas complexe du patrimoine culturel. C'est en effet dans cet ensemble que prend forme l'idée d'un "patrimoine commun de l'humanité", qui semble anticiper un certain nombre des discussions qui aboutiront à la naissance de l'Unesco. Ce sont précisément les lacérations de la Seconde Guerre mondiale qui, d'une part, favoriseront la reconnaissance de l'architecture et des sites comme valeur universelle sous la forme de mesures de sauvegarde, mais qui, d'autre part, sanctionneront l'échec d'une vision utopique humaniste dont la Conférence elle-même est la représentation. La reconstitution des événements de 1931 et la transcription intégrale des contributions publiées deux ans plus tard, est aussi l'occasion de démystifier une fausse croyance, qui a fait d'une rencontre entre experts l'origine d'une généalogie et, en changeant son nom en "Charte d'Athènes", l'une des mythographies fondatrices de la restauration.
59,00 56,05

Scissioni. Il frammento nella costruzione teorica del progetto di architettura

Scissioni. Il frammento nella costruzione teorica del progetto di architettura

Carlo Ravagnati

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2023

pagine: 192

Questo volume è il secondo di una serie di libri che raccoglie le lezioni e i documenti del Laboratorio di Teoria del progetto che l'autore tiene presso il Politecnico di Torino. Si configura così come un programma editoriale e al contempo un programma di ricerca sul progetto di architettura. In questo modo l'autore ripercorre alcune esperienze di studio personali per disporle nella prospettiva di una comunità scientifica che condivide i medesimi problemi e che offre anche punti di vista differenti sui contenuti. In questo secondo seminario il tema affrontato è quello del "frammento", termine che ha fatto la sua apparizione nel dizionario degli architetti a partire dalla crisi del progetto di architettura moderno, fin dagli anni Ottanta del XX secolo, nell'elaborazione del "pensiero della differenza" e della sua versione italiana del "pensiero debole". Il frammento è pertanto indagato all'interno del progetto di architettura nelle sue qualità formali, logiche e teoriche nella costruzione del testo, nella costruzione cartografica e nella composizione e intreccio di figure di riferimento.
27,00

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