Giovane Holden Edizioni: Versi di segale
Poesie dall'etere di un poeta riconosciuto
Luigi Marzano
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 72
Etere. Un termine avvolto da sempre dal mistero profondo della creazione e che ha assunto, nel corso della storia, una moltitudine di significati. Aristotele vide in esso quella quintessenza immutabile ed eterna del mondo celeste, dell'universo e quindi del cosmo. Filosofi come Plotino lo identificavano come "l'anima del mondo" da cui si è generata la vita. Ancora, per gli alchimisti, esso era l'essenza stessa della pietra filosofale. Anche la fisica se ne occupò a cavallo tra Ottocento e Novecento e un grande sostenitore, fu il genio Nikola Tesla. Secondo la sua visione, l'etere è una sostanza diffusa in tutto l'universo che sprigiona una quantità illimitata di energia. Ed è da questa visione che prende vita il pensiero del poeta. Egli pensa all'etere come a una sorta di dimensione dove esiste una grande quantità di energia, a cui si può accedere attraverso un profondo silenzio; il tipico silenzio che si potrebbe avvertire solo nello spazio vuoto. Ed è proprio da quel silenzio così meditativo e sacro che si genera e germoglia l'arte, da quel silenzio, i poeti, i musicisti e dunque gli artisti, ascoltano in accordo alle vibrazioni del proprio ventre, l'energia conduttrice di parole, di voci, di dolori, di gioia, l'energia della vita e della morte, l'energia del nulla e del tutto. Gli individui che si aprono a certe percezioni, diventano in qualche modo dei recettori viventi dove non manca una certa vulnerabilità a visioni nefaste. Dal fagocitare questa essenza energetica, l'arte esplode nel suo grande fragore.
Le radici nello specchio
Enrica Giannelli
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 112
Una silloge che ambisce a fare del linguaggio poetico un laser conoscitivo capace di sciogliere il dolore e proiettare il soggetto verso un percorso di conoscenza consapevole di sé e del mondo. Enrica Giannelli si occupa da sempre di poesia, sia in ambito critico sia in ambito creativo. La poesia, intesa come forma artistica per curare il dolore interiore e condurre la persona al ben-essere, disgrega il significato concettuale attribuito alle parole ed enfatizza l'integrazione di elementi emotivi, mentali e spirituali diversi fra loro finalmente in dialogo. Le parole in questo senso allora descrivono, trasformano, creano suggestioni, indagano, evocano, colpiscono e disvelano strade inusitate. Avviluppano la sensibilità e marchiano l'anima. Leggersi dentro con spietata sincerità, riprendere contatto con le proprie radici consente di ampliare il significato e la portata dell'identità personale e di osservare, attraverso uno specchio, la caverna di emozioni che sopravvive nel cuore dei poeti. Amore, gioia, dolore, solitudine, paura, è tutto lì, mischiato insieme come un colore così forte e intenso da non trovare una collocazione sulla tavolozza, come un grido così forte da non essere quasi udibile. Liriche nate dall'ascolto interiore che emergono nel mondo con energia ardente e impetuosa, forti di una metrica libera ben orchestrata.
Ti stappo gli occhi
Valeria Cipolli
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 88
«Ti stappo gli occhi» allude a tutte quelle situazioni in cui ci troviamo in difficoltà nel percepire i nostri reali desideri o le intenzioni dell'altro e l'unica urgenza che avvertiamo è quella, metaforica, di stappare gli occhi, aprirli come fossero tappi, per vedere cosa realmente vi è dentro. Sollevare il velo che cela la vera essenza delle cose, delle sensazioni, delle persone stesse per proiettarsi alla ricerca di uno smaglio strappato, un varco montaliano nella realtà avvertita come una copia fittizia, fasulla, che crea disagio in chi ne ha esperito la dissonanza. Ne scaturisce una sorta di diario interiore puntellato di ritratti emozionali, frutto anche della passione della poetessa per il disegno. Una silloge di sguardi trattenuti e rilasciati, di sguardi che parlano e celano, di occhi che guardano dentro e secernono grumi sensoriali, una silloge in cui come una marea si percepisce un flusso dialettico tra la ricerca e il ritrovamento, l'imprigionamento e la liberazione, il liquido e il contenitore. Movimento che va e viene ritmicamente senza tuttavia trovare un appagamento definitivo, movimento che culla ed estenua allo stesso tempo. Gli occhi, lungi dall'essere una semplice parte del corpo, qui sono mondi interiori immensi, feritoie con cui ci affacciamo sulla realtà e interagiamo con essa ma anche prigioni che permettono una fuoriuscita solo parziale della nostra interiorità. Stappare gli occhi è un'operazione catartica di introspezione e ricerca interiore ma anche di comprensione dell'altro.
L'uomo in cammino
Roberto Marsiglia
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 72
I versi si scapicollano fluidi, quasi volessero sfuggire allo struggimento sofferto del poeta, che ha tracciato su carta tutto ciò che non ha potuto gridare al mondo o non è riuscito a esprimere o a elaborare; in cerca di risposte, di giustizia, di libertà. Alla ricerca di se stesso. Lungo il cammino ci sono poche risposte e nessuna certezza. Se la poesia non può cambiare il mondo, l'uomo invece può fare la differenza cambiando se stesso, e, tutte le forme d'arte, compresa la poesia, possono facilitare l'individuo a porsi in ascolto, verso nuovi modi di pensare e di agire.
Vite da ri(a)mare
Gianni Palagi
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 88
Un libro nasce sempre dall'esigenza del suo autore di comunicare, condividere uno stato d'animo, una progettualità. Gianni Palagi, fiero animalista, attraverso le sue poesie promuove la speranza di una corretta convivenza uomo-animale-ambiente nel rispetto di ciò che ci circonda, diffondendo una cultura più vicina al mondo animale. L'essere umano ha il dovere morale di rispettare le altre creature viventi riconoscendo loro il diritto a un'esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche, fisiologiche ed etologiche. Condanna gli atti di crudeltà verso gli animali, sia sotto forma di violenza fisica che psicologica, i maltrattamenti e l'abbandono perché lottare per i diritti degli altri animali e per l'ambiente è fondamentale anche per garantire migliori rapporti tra gli stessi esseri umani. Quattrocento anni prima di Cristo, il matematico greco Pitagora scriveva: "Fintanto che l'uomo continuerà a distruggere gli esseri viventi inferiori, non conoscerà mai né la salute né la pace. Fintanto che massacreranno gli animali, gli uomini si uccideranno tra di loro. Perché chi semina delitto e dolore non può mietere gioia". Molte le campagne di sensibilizzazione contro le crudeltà che ogni giorno vengono perpetrate contro gli esponenti della nostra razza comune - possesso responsabile, no all'abbandono, no ai botti di capodanno, no agli allevamenti intensivi e così via - molte le battaglie ancora da vincere. Questa silloge poetica si aggiunge, con garbo e semplicità, al coro di chi non ci sta, di chi crede che l'evoluzione completa verso il rispetto e la compassione di tutti gli esseri viventi e la comprensione che siamo tutti sulla stessa barca sia ancora lontana, ma non più un'utopia.
Fuori di me
Antonio Bini
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 112
Una silloge garbata e intensa, di ingannevole semplicità. Esperienze, ricordi, paesaggi trascendono il vissuto individuale per assumere un respiro più ampio e sottolineare il ruolo del non detto, delle pause, del silenzio. Dove (ri)trovare sé stessi e gli altri. Da una posizione quasi defilata, il Poeta emerge dall'incertezza del presente e si riappropria in un moto, dal sapore epifanico, della realtà effettuale in cui principi e valori acquistano un significato originario. Nella ricerca di nuovi equilibri, destabilizza il certo per l'incerto. Versi liberi resi in un linguaggio di pacata armonia. Voce originale, che ingloba e scavalca esperienze poetiche contemporanee.
Di luce e di oscurità
Alessandro Chiesurin
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 72
Una silloge di esordio dalle atmosfere rarefatte, elegante e raffinata. Quaranta liriche scandiscono il percorso del poeta, dall'alba al tramonto, affidando l'esigenza di confrontarsi con la realtà sia effettuale sia atemporale, a versi cupi e malinconici. Quattro le sezioni. In "Poesie albeggianti" il poeta inizia la ricerca di sé stesso; vive intense passioni in "Poesie canicolari"; mentre in "Poesie del crepuscolo serale" entra nella fase discendente fino a trascinarsi nel periodo oscuro, caratterizzato dalle "Poesie di nera luce". Ma se la vita compie un andamento circolare, e da ogni fine sorge un nuovo cominciamento, allo stesso modo le poesie tracciano un ipotetico viaggio destinato a proseguire oltre le apparenze. Luce e oscurità sono elementi complementari, sì come le liriche che trascendono la sezione in cui idealmente si collocano.
Era l'anno 1996
Christian Fucilli
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 64
Cosa serve per essere un poeta? Scrivere parole dal significato incerto, mescolarle in modo epidermico e attribuirgli un qualche misterico significato? Ovviamente no. Poeta è colui che coglie la poesia del quotidiano e la traduce nel rispetto della propria esperienza, della propria età. Un ventenne non potrà mai approcciarsi alle sensazioni con il bagaglio sensoriale di un quarantenne. Non senza minare la sincerità del dettato. Proprio per questo Christian Fucilli è un poeta e lo è in modo disarmante, in costante contatto con il proprio mondo emotivo che fluisce immediato nei suoi versi. Scevri da qualsiasi orpello metrico, retorico e letterario si riversano come un torrente di acqua fresca, ammiccanti e fiduciosi. La sua è una poesia dedicata alle cose semplici, alle persone che ama. A quella ragazza che è la più bella del mondo, fulcro di ogni pensiero, di ogni desiderio. Limpida, genuina, sempre sottovoce. Con l'ambizione di evocare, suggerire, raccontare in pochi versi un'emozione.
Di luoghi di cose di case
Olga Rita Rovai
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 104
"La poesia vera è quella che si fa riconoscere per due attributi fondamentali: la sincerità emotiva e l'armonia interna. Sincerità e armonia nella forma e nel contenuto. Basta, dunque, scrivere poesie per essere poeti? Ovviamente no. Il poeta è colui che coglie la poesia del quotidiano e la traduce in parole per tutti. Colui che sa trovare per me le parole che io da solo non troverei, per descrivere il mio mondo interiore. Proprio per questo Olga Rita Rovai è una poetessa. Lo è integralmente, perché è costantemente in contatto con il proprio mondo emotivo, abbarbicata alle emozioni, che fluiscono nei suoi versi, (versi che peraltro, seppure scritti benissimo, non hanno mai la prepotente pretesa di essere tali, ma che si presentano sempre come un semplice diario dell'anima), quasi senza la mediazione di quella mente che, con le sue trappole, troppo spesso inquina la nostra percezione, come un cucchiaio sporco modifica il sapore del cibo nella bocca. È la poesia delle cose semplici quella di Olga Rita, e lo è spudoratamente, fin dal titolo di questa deliziosa raccolta. Senza finzioni. È la poesia dei suoi giorni e dei suoi posti, semplicemente. La poesia di Olga Rita, a ben vedere è come lei (e d'altronde come potrebbe essere altrimenti?): appassionata, intelligente; eppure sempre sotto voce. E qui il cerchio si chiude, perché la poesia di Olga Rita è autentica e armonica, nella forma e nel contenuto." (dalla prefazione di Gian Paolo Del Bianco)
Puoi avere una parte di me
Luca Centoni
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 72
Una silloge atipica per Luca Centoni, artista poliedrico in costante evoluzione. In alcuni poeti il confine espressivo tra poesia, riflessione poetica e prosa lirica è molto sottile, per altri è sinonimo di crescita contaminare il proprio stile con inflessioni diverse, come un musicista pop che assorbe ritmi jazz e country disarticolando generi e aspettative. Per Centoni appare una necessità il passo compiuto in direzione della prosa sotto forma di intuizioni, monologhi e flussi di coscienza che disattendono spesso la versificazione e si riversano in una struttura più narrativa. Non c'è una dimensione intimista e solitaria nella silloge, qualunque sia la forma espressiva adottata di volta in volta, il poeta ha sempre un altro cuore a cui rivolgersi - un amore, un amico, un familiare - cuore che non fugge mai il confronto, soggetto attivo anche nel silenzio o nell'assenza. Un costrutto relazionale intessuto di fili sottilissimi, fragili come la speranza, l'amore e l'amicizia. Che non disdegna di mettersi in discussione, di osservare la realtà effettuale minata da disastri naturali, avidità, interessi personali. Dov'è allora la dimensione affettiva, la memoria, il rispetto per l'altro? Forse la risposta non è nelle pieghe di un verso, di un pensiero o nelle pennellate di un dipinto scolpito di lemmi ma soffermarsi su di essi può essere un inizio. Musica che scalpita, che batte sorda, parole che si rincorrono come purosangue, epifanie sensuali, ricordi agrodolci, certezze che danno respiro alla mutevolezza del pensiero. Una silloge che si rinnova e si arricchisce a ogni scorrere di pagina.
Vento, muschio e conchiglie
Emanuela Lello
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 64
Esiste un luogo dentro al nostro cuore da cui le parole sgorgano come timidi ruscelli e lentamente si fanno spazio fino a ricomporsi in versi: ponte tra diverse solitudini. È il nostro mondo interiore che reclama di essere ascoltato, di disancorarsi dalla meschinità, dalle piccole miserie dell'animo umano e innalzarsi verso Dio. Aspira a toccare un animo nobile che lo sappia consolare e lo renda luminoso di virtù. Rimane sospeso a nutrirsi d'amore. E osserva quanto intorno a lui si muove e vive. Ecco allora le stelle, avvinghiati al nostro dolore, bramiamo un barlume di gioia per cui brillare e osare speranza. Ecco i girasoli, alla ricerca della felicità e del calore del sole. Ecco le foglie, tanto verdi e rigogliose d'estate, accese di rosso fuoco in autunno, cadono d'inverno ai piedi dell'albero, riparandone le radici dal gelo: come le nostre rinunce che conservano intatta la vera essenza. Siamo farfalle dalle ali tenere e fragili, che guardano al mondo con occhi puri. Timide prima e poi d'un tratto coraggiose, sfioriamo le acque placide del fiume: la vita. I nostri ricordi, le nostre esperienze che ci hanno fatto ciò che siamo oggi. Una sinfonia di emozioni liberamente catturata tra i lemmi di uno spartito d'amore.
L'esistenza è il male di vivere
Maria Cristiana Di Prospero
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 64
Silloge di esordio essenziale, inquieta e nostalgica. La poetessa dichiara fin dai primi versi il suo amore per la Natura, l'appassionato sguardo al paesaggio su cui riversa e proietta il proprio stato d'animo in una sorta di panismo ingenuo e seducente. Anela alla serenità, alla trasparenza dei sensi e al contempo soffre un amore che le impregna l'anima e il cuore e da cui non sa fuggire. O non vuole. Abbracciata a questo amore che non si sofferma prende atto della transitorietà d'affetto con un'eleganza emozionale spiazzante. E ancora, la Poetessa osserva disincantata ma mai rassegnata l'umanità che la circonda, ne vede gli spigoli più biechi e sente sé stessa tuffarsi nell'abisso della solitudine consapevole però che l'epifania è già scolorata. Maria Cristiana Di Prospero danza sulle sue afflizioni con la lievità di chi riesce a illuminare il buio affidandosi a una parola dopo l'altra ricombinandole più per la loro intrinseca musicalità che per il loro significato contestuale. Proprio per questo talvolta le sue liriche appaiono incompiute, perché c'è sempre un qualcosa oltre e altrove da inseguire, fosse solo un'eclissi luminosa e melanconicamente irresistibile.

