Guanda: Biblioteca di scrittori italiani. Fondazione Pietro Bembo
Canti. Volume Vol. 1
Giacomo Leopardi
Libro: Libro rilegato
editore: Guanda
anno edizione: 2019
pagine: LXXXI-560
Dall'Ultimo canto di Saffo alla canzone Alla sua donna, dal Passero solitario all'Infinito (di cui il 2019 celebra il compleanno letterario), questo primo volume leopardiano rinnova, entro un contesto storico-culturale segnato dal felice riconoscimento di un Leopardi pensatore, la mai sopita vitalità poetica dei Canti. Uno dei dati caratterizzanti dell'annesso commento è la valorizzazione dell'intera tradizione esegetica, a cominciare dai suoi ‘padri fondatori' (tra i quali primeggia l'ancora imprescindibile Straccali) sino agli ultimi notabili interpreti. Alcune loro soluzioni, via via richiamate nel corso dell'annotazione, convivono vitalmente e si fondono con le nuove acquisizioni. Tra le quali si segnalano, in particolare, le note concernenti il settore delle correzioni e delle varianti, sistematicamente perlustrato; nonché le indicazioni riconducibili al capitolo dell'intertestualità, già folto di per sé, ma arricchito da altri richiami (ivi incluse le numerose autoriprese dai puerilia e dalle traduzioni giovanili): il tutto, comunque, passato al vaglio di un'‘attendibilità leopardiana', contro l'uso indiscriminato e recente delle concordanze elettroniche. Il duplice carattere, rivalutativo e innovativo, sottolineato per la parte annotatoria, si riflette negli stessi ‘cappelli' introduttivi, vere e proprie reinterpretazioni dei vari testi poetici, in consonanza con le importanti risultanze della recente letteratura leopardiana; ma non ignare, a loro volta, degli apporti di un'imponente trafila critica, a partire dal grande De Sanctis.
Il cannocchiale aristotelico. Volume Vol. 2
Emanuele Tesauro
Libro: Libro rilegato
editore: Guanda
anno edizione: 2025
pagine: 768
Il Cannocchiale aristotelico di Emanuele Tesauro (1592-1675) è internazionalmente riconosciuto come uno dei testi più importanti del Seicento europeo. Trattato di retorica universale, costituisce il tentativo più ambizioso e sistematico di interpretare e di dare ordine, partendo da una solida base antropologica, a tutte le possibili manifestazioni dell'ingegno nel cosmo, dai gesti alla metafora, alla quale vengono dedicate centinaia di pagine tra le più profonde e originali sull'argomento. Nel suo insieme si presenta come un singolare libro onnivoro, in cui si intrecciano racconti, apologhi, iscrizioni, rebus, frammenti poetici, come nell'architettura di un mirabile giardino barocco, attraverso le cui aiuole l'autore guida il lettore con la mano sicura di una solida narrazione. Lo stile, infine, è quello di uno scrittore di pregio, che sa modulare toni e colori per non risultare pedante e stimolare con lucidità l'immaginario del lettore verso l'apprendimento di una materia peregrina e di una teoria articolata ma organica. Questa edizione presenta per la prima volta il testo integrale in veste moderna fissato criticamente a partire dalle edizioni antiche, conservando sulla pagina le peculiarità grafiche volute dall'autore. Il testo è corredato a piè di pagina da un commento ricco e puntuale, reso necessario dalla complessità dell'impasto linguistico, dalla ricchezza di citazioni, dalla abbondanza e complessità dei riferimenti storici, retorici e filosofici. Si tratta del primo commento integrale a tutta l'opera, pensato per agevolare la comprensione della lettera del testo e della teoria retorica dell'autore, per dare la traduzione dei frequenti passi in latino, per sciogliere la fitta rete di riferimenti e per fornire, all'occorrenza, brevi analisi stilistiche.
Il cannocchiale aristotelico. Volume Vol. 1
Emanuele Tesauro
Libro: Libro rilegato
editore: Guanda
anno edizione: 2024
pagine: 1408
"Il Cannocchiale aristotelico" di Emanuele Tesauro (1592-1675) è internazionalmente riconosciuto come uno dei testi più importanti del Seicento europeo. Trattato di retorica universale, costituisce il tentativo più ambizioso e sistematico di interpretare e di dare ordine, partendo da una solida base antropologica, a tutte le possibili manifestazioni dell'ingegno nel cosmo, dai gesti alla metafora, alla quale vengono dedicate centinaia di pagine tra le più profonde e originali sull'argomento. Nel suo insieme si presenta come un singolare libro onnivoro, in cui si intrecciano racconti, apologhi, iscrizioni, rebus, frammenti poetici, come nell'architettura di un mirabile giardino barocco, attraverso le cui aiuole l'autore guida il lettore con la mano sicura di una solida narrazione. Lo stile, infine, è quello di uno scrittore di pregio, che sa modulare toni e colori per non risultare pedante e stimolare con lucidità l'immaginario del lettore verso l'apprendimento di una materia peregrina e di una teoria articolata ma organica. Questa edizione presenta per la prima volta il testo integrale in veste moderna fissato criticamente a partire dalle edizioni antiche, conservando sulla pagina le peculiarità grafiche volute dall'autore. Il testo è corredato a piè di pagina da un commento ricco e puntuale, reso necessario dalla complessità dell'impasto linguistico, dalla ricchezza di citazioni, dalla abbondanza e complessità dei riferimenti storici, retorici e filosofici. Si tratta del primo commento integrale a tutta l'opera, pensato per agevolare la comprensione della lettera del testo e della teoria retorica dell'autore, per dare la traduzione dei frequenti passi in latino, per sciogliere la fitta rete di riferimenti e per fornire, all'occorrenza, brevi analisi stilistiche.
Gli strumenti umani
Vittorio Sereni
Libro: Libro rilegato
editore: Guanda
anno edizione: 2023
pagine: 480
"Gli strumenti umani" rappresentano una svolta nella poesia di Vittorio Sereni e più in generale in quella italiana contemporanea. Pubblicati nel 1965 dopo un lungo periodo di afasia poetica, "Gli strumenti umani" sono una raccolta di testi lungamente elaborati a partire dal 1945 e poi durante gli anni della ricostruzione, del miracolo economico e del neocapitalismo. Ponendo dunque sullo sfondo le contraddizioni di quell'epoca e il loro intreccio con la sua storia individuale, Sereni tocca vertici di straordinaria intensità nello struggente colloquio con i propri morti o nella riflessione sull'incerto statuto del fare poesia nel mondo contemporaneo. Accanto alle ferite esistenziali, alla sofferenza per la monotonia dell'esistere, negli "Strumenti umani" trovano spazio anche improvvisi squarci di luce, la bellezza naturale, la passione per lo sport, l'amicizia, il sentimento della gioia. Il dettato poetico della silloge presenta una straordinaria novità: con la sua apertura ai dati dell'esperienza e alle voci del reale avvia nell'alveo della tradizione un rinnovamento del genere lirico che sarà fondamentale per la poesia italiana dei decenni successivi. Oltre a fornire un nuovo inquadramento generale degli Strumenti umani e della loro genesi, la presente edizione mette al centro l'interpretazione dei singoli testi, tra i più complessi della poesia italiana novecentesca. Il commento offre al lettore la spiegazione puntuale di ogni verso e insieme una ricostruzione della genesi e del contesto di elaborazione di ciascun componimento, di cui sono enucleati i temi portanti, vagliati i diversi gradi di intertestualità con autori della tradizione letteraria e registrate le peculiarità linguistiche, stilistiche e metriche, sempre con il supporto di una vasta e aggiornata bibliografia.
Canti
Giacomo Leopardi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Guanda
anno edizione: 2023
pagine: 850
Dall'"Ultimo canto di Saffo" alla canzone "Alla sua donna", dal "Passero solitario" all'"Infinito", da "A Silvia" al "Sabato del villaggio", dal "Pensiero dominante" a "La ginestra", questi due volumi leopardiani rinnovano, entro un contesto storico-culturale segnato dal felice riconoscimento di un Leopardi pensatore, la mai sopita vitalità poetica dei Canti. Uno dei dati caratterizzanti dell'annesso commento è la valorizzazione dell'intera tradizione esegetica, a cominciare dai suoi ‘padri fondatori' (tra i quali primeggia l'ancora imprescindibile Straccali) sino agli ultimi notabili interpreti. Alcune loro soluzioni, via via richiamate nel corso dell'annotazione, convivono vitalmente e si fondono con le nuove acquisizioni. Tra le quali si segnalano, in particolare, le note concernenti il settore delle correzioni e delle varianti, sistematicamente perlustrato; nonché le indicazioni riconducibili al capitolo dell'intertestualità, già folto di per sé, ma arricchito da altri richiami (ivi incluse le numerose auto-riprese dai puerilia e dalle traduzioni giovanili): il tutto, comunque, passato al vaglio di un'‘attendibilità leopardiana', contro l'uso indiscriminato e recente delle concordanze elettroniche. Il duplice carattere, rivalutativo e innovativo, sottolineato per la parte annotatoria, si riflette negli stessi ‘cappelli' introduttivi, vere e proprie reinterpretazioni dei vari testi poetici, in consonanza con le importanti risultanze della recente letteratura leopardiana; ma non ignare, a loro volta, degli apporti di un'imponente trafila critica, a partire dal grande De Sanctis.
Odi
Giovanni Fantoni
Libro: Libro rilegato
editore: Guanda
anno edizione: 2022
pagine: 656
Poeta poliedrico, cui appartiene una vasta ed eterogenea produzione letteraria, in contatto con figure centrali della cultura del secondo Settecento (tra cui Melchiorre Cesarotti e Vittorio Alfieri), Giovanni Fantoni fu anche partecipe attivo delle vicende politiche legate alla Rivoluzione francese e alle imprese napoleoniche, che animavano in quei decenni l'Europa e la penisola italiana. L'edizione critica delle sue Odi è il frutto di un lungo lavoro di esegesi, consolidato dall'accurato confronto tra testimoni superstiti, alcuni presi in esame per la prima volta: il commento e l'apparato critico rendono conto della parte più importante del corpus delle opere fantoniane, che comprende anche i componimenti che Giosue Carducci studiò e in parte inserì nella sua raccolta Lirici del secolo XVIII; uno studio accurato delle fonti e degli scritti apparsi in riviste o raccolte ha reso possibile la realizzazione di un commento completo alle poesie. Attualmente Fantoni è un poeta poco conosciuto al vasto pubblico: l'edizione si propone perciò di rendere merito e restituire la dovuta rilevanza critica a un autore innovativo per i contenuti e la forma e il cui apporto alla poesia italiana dell'Ottocento è stato estremamente importante. Soprattutto nell'ambito delle scelte metriche, nate da uno studio costante dei classici latini e della loro prosodia quantitativa, le soluzioni individuate da Fantoni sono originali e degne di grande considerazione: tanto che, se alcuni contemporanei sembrarono non comprenderne appieno la portata riformatrice, in un secondo tempo altri ne colsero pienamente l'intento. È il caso di Carducci autore delle Odi barbare, che tenne in grande considerazione le soluzioni dello sperimentalismo metrico di Fantoni. L'edizione mette quindi in rilievo il grande valore delle Odi e aggiunge un contributo allo studio delle forme metriche settecentesche, mentre evidenzia altre peculiarità dell'opera fantoniana, come la forte propensione all'aforisma e lo sguardo attento sull'attualità politica della sua epoca; senza trascurare mai le suggestioni che muovono dai suoi versi e riemergono carsicamente in tanti poeti della storia letteraria successiva, come Giacomo Leopardi e forse anche Eugenio Montale.
Rime milanesi
Carl'Antonio Tanzi
Libro: Libro rilegato
editore: Guanda
anno edizione: 2016
pagine: 448
Pubblicate postume, a soli quattro anni dalla morte, da Giuseppe Parini e da Domenico Balestrieri, con l'aggiunta di un affettuosissimo elogio dell'autore del Mattino e del Mezzogiorno, le Rime milanesi di Carl'Antonio Tanzi (1710-1762), uno dei cinque «omenoni» della letteratura lombarda sei- e settecentesca, si situano sui piani alti della linea dialettale che da Carlo Maria Maggi conduce a Carlo Porta. Nate per la gran parte nell'ambito delle recite dell'Accademia dei Trasformati, di cui il poeta è segretario perpetuo, esse toccano temi leggeri e divertenti, come le comete o l'osteria; si sviluppano, in polemica con i vessilliferi di una visione cruscheggiante oramai di retroguardia, e nel nome della difesa delle tradizioni patrie le più vigorose e illustri, a partire da una sapiente ricerca nel lessico e nei modi di dire del dialetto lombardo e nelle espressioni gergali della malavita (straordinario il dialogo in lingua «furbesca» fra due ladri); indagano per la prima volta, facendo storia letteraria ante litteram, nel mondo popolare delle bosinate; e si avventurano nella critica severa dei vizi sociali (l'impostura, la spilorceria, le cerimonie e le caricature dei nobili) che nel medesimo torno di anni sta trovando il suo punto più alto di fusione nei primi due canti del Giorno. Dividendosi fra divertissement comico e parenesi, la poesia tanziana ha dunque intenti educativi e morali che la mettono, pur sotto un velo apparentemente conformistico, fra i documenti anticipatori del riformismo lombardo del Settecento.