Il Nuovo Melangolo: Extra collana
Voltaire in salsa amorosa. Attrici facili e infedeli, un'erudita insaziabile, una nipote avida e ingrata
Claudio Guidi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2020
pagine: 413
Nel sesto volume del suo monumentale lavoro di riscoperta del Settecento francese l'autore affronta i complessi rapporti della vita privata di Voltaire, da quello con le donne che ha amato al conflittuale sodalizio intellettuale e umano con Federico il Grande. Da "cornuto contento" il patriarca di Ferney passa dalle braccia di attrici dal cuore volubile a quelle di Mme du Chàtelet, che lo tradisce con uguale regolarità e non esita a mostrarsi nuda davanti al suo lacchè. Con un linguaggio punteggiato da un turpiloquio spesso scioccante, Voltaire non esita a richiamare a Parigi un grande libertino suo amico, con la promessa che ad attenderlo ci sono "fiche giovani e culi sodi". Si mette poi a convivere maritalmente con la nipote, informandola con bollenti lettere in italiano che "mio catzo, mio cuore sono innamorati di voi. Baccio il vostro gentil culo". Non trascura tuttavia di fare lo speculatore e di arricchirsi in modo prodigioso, anche con le azioni di chi fa la tratta degli schiavi. Dopo averlo accolto per tre anni alla sua corte, il re di Prussia continua ad ammirare la sua genialità, ma ne disprezza il lato umano definendolo "maligno come una scimmia", "uno scimpanzé che merita solo la frusta" e "il più grande scellerato dell'universo", prima di chiedersi cosa si possa fare per "rendere Voltaire meno filibustiere". La ricetta che consiglia è di "non litigare mai con i poeti e stare sempre alla larga dalle puttane". Il volume rivela anche l'aspetto inedito di Voltaire filantropo, che a Ferney accoglie gli ugonotti in fuga dalla Francia e per loro mette in piedi una fabbrica di orologi con i quali invade l'Europa. Una delle tante clamorose scoperte riguarda la sua triste fine, abbandonato nelle mani di due sordide megere, con il risultato che Voltaire decide di suicidarsi, lasciandosi morire di fame.
Le donne all'ombra dell'Encyclopédie. D'Alembert, Diderot, Helvétius e Rousseau: come complicarsi la vita familiare
Claudio Guidi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2019
pagine: 420
Nel quinto volume della sua saga dedicata al Settecento francese, l'autore porta alla ribalta il ruolo delle donne legate a quattro dei suoi grandi protagonisti. Una delle rivelazioni più sensazionali e inedite è la scoperta del probabile padre di D'Alembert, definito da Voltaire "uno sverginatore di pulzelle", che va "riempiendo di cornuti le campagne fiamminghe e genera bastardi ovunque", mentre la madre snaturata che lo abbandona appena nato, Mme de Tencin, non esiterà a infilarsi nel letto dei personaggi di più alto rango e aiuterà Mme de Pompadour a entrare in quello di Luigi XV. Un'altra protagonista del volume è Thérèse Levasseur, la lavandaia che Rousseau si prende per compagna, ma che trascurata sessualmente non esiterà a dare sfogo alle sue insopprimibili brame erotiche con un giovane inglese, al quale concede di essere "un amante vigoroso, ma quello che vi manca è l'arte. Provvederò io a darvi la prima lezione", con tutto quello che di pruriginoso segue, prima di passare a far di nuovo becco Jean-Jacques addirittura con un frate. A rendere infernale la vita familiare di Diderot provvede invece la bisbetica moglie Nanette, per la quale "inveire era diventata un'abitudine", cosa che indurrà il direttore dell'Encyclopédie a definirla "un mostro" e a maledire senza scampo l'istituzione del matrimonio. Di una pasta ben diversa è la bella moglie del filosofo Helvétius, che da precoce vedova saprà resistere gagliardamente agli assalti dell'attempato, ma sempre molto arzillo, Benjamin Franklin, che anche dalla lontana America continuerà ad "amarla più che mai". Nel volume non manca nemmeno, tra le altre numerose e clamorose rivelazioni, quella di un articolo scritto poco prima di morire da Voltaire, nel quale viene ridicolizzato uno dei principali artefici della rivoluzione francese, Jean-Paul Marat, definito "un Arlecchino che fa capriole per divertire la platea", un'affermazione che, se non fosse morto per tempo, sotto il Terrore gli sarebbe costata il collo.
Storie di cani
Roberto Baghino
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2019
pagine: 105
Che cos'è la complicità? "Storie di cani" è un romanzo che interroga questa domanda percorrendo un ventaglio di possibili occasioni. E grazie al gioco di sarcastici deliri e metamorfosi, in cui i personaggi non solo non sono cani ma non sanno nemmeno di non esserlo, risponde alla domanda con un altra domanda. “E se ci fosse sempre e soltanto lei, la complicità, sul marasma degli uomini e alle spalle di un dio?” In "Storie di cani" il non senso contemporaneo viene messo di fronte allo specchio della modernità novecentesca. Con una scrittura che è spesso una cascata di incipit, di appigli rovesciati che trascinano chi legge a ridere la stessa risata dello specchio. Perché anche ridere dal male può essere un'occasione di intima e ironica complicità.
Il conflitto in celluloide. La Seconda guerra mondiale, la cortina di ferro e il cinema americano.
Fabio Pavesi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2022
pagine: 395
In questo saggio l'autore prende in esame i film americani di propaganda degli anni della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra Fredda dando ampio risalto al legame inscindibile fra storia e cinema. Alcuni titoli importanti esaminati nel volume sono "Casablanca, L'arcipelago in fiamme, Obbiettivo Burma!" e il controverso "Mission to Moscow". Il testo propone documenti inediti che mettono in evidenza la straordinaria efficacia delle pellicole di Hollywood come forma comunicativa e racconta la settima arte con un taglio prettamente storico arricchito da curiosi aneddoti sullo studio system. Le fonti principali utilizzate nella ricerca sono i rapporti epistolari tra le majors , l'Ufficio di Censura e il Pentagono. I protagonisti del libro sono divi del calibro di John Wayne, Humphrey Bogart, Erro! Flynn e Gary Cooper. Per la prima volta viene presentata una filmografia di lungometraggi girati in America nei primi anni '30 che menzionano Mussolini e in molti casi lo evocano con toni decisamente celebrativi. In conclusione viene analizzato "Berretti verdi" con John Wayne, l'unico film di Hollywood che appoggiò risolutamente la partecipazione americana al conflitto in Vietnam. Prefazione di Luca Martera.
Luigi XV. Un regno nel segno della libidine
Claudio Guidi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2022
pagine: 549
Succeduto al bisnonno Luigi XIV nel 1715 a soli 5 anni, quando Luigi XV sale sul trono al raggiungimento della maggiore età, fissata allora per un re a 14 anni, viene salutato dal popolo francese come il Bien-Aimé. Non gli ci vorrà poi molto per diventare un Mal-Aimé, che dopo la morte per vaiolo nel 1774 verrà sepolto alla chetichella per evitare al suo cadavere gli oltraggi del popolo parigino. Assai bello, buono d'animo, intelligente, colto, con una sincera passione per le scienze, ma timido, malinconico, introverso, irresoluto, indolente, perennemente annoiato e senza alcuna voglia di governare, sarà vittima della sua tentazione più irresistibile, la lussuria. Quando non potrà più soddisfarlo sessualmente a causa della leucorrea di cui soffre, Mme de Pompadour si trasforma nella sua mezzana e per soddisfarne gli insaziabili appetiti sessuali gli procura una giovane amante dopo l'altra, per qualche giorno o per qualche mese. Sono forse centinaia le ragazze, spesso poco più che bambine, transitate nel famigerato Parc-aux-Cedi accanto alla reggia di Versailles, alle quali insegna anche a pregare, prima di rapirne la verginità. Incostante nella scelta dei ministri, quasi sempre mediocri, lascia che a dirigere la politica del governo sia per vent'anni la Pompadour, che con la scelta scellerata di allearsi all'Austria e dichiarare guerra alla Prussia causa la rovina dalla quale la Francia non si rialzerà più. Umiliata da Federico il Grande nella Guerra dei Sette Anni, nel 1763 la Francia si vede strappare il Canada, l'India e lascia così l'Inghilterra padrona dei mari e del mondo. Sotto il suo regno non tutto va male, la Francia registra un grande sviluppo economico e vede nascere, pur se odiato dal suo sovrano, il movimento enciclopedista, che con d'Alembert, Diderot e Voltaire le assicurerà nei secoli il ruolo di faro dell'umanità. Per l'abate Galiani, "Luigi XV era un brav'uomo, che ha fatto più controvoglia che poteva il mestiere più brutto del mondo, quello di re". A finire sulla ghigliottina è l'ultima favorita, Mme du Barry, che prima di farsi tagliare la testa supplica inutilmente: ancora un minuto, per favore, signor boia.
Omicidio al Corona park
Marta Vincenzi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2021
pagine: 316
Durante il lockdown, Paolo Benzi ha concluso il suo romanzo distopico di cui sta rivedendo le bozze. Nella veste di giurato del Premio letterario George Orwell valuta un inedito dal titolo Omicidio al Corona Park. Scopre una coincidenza sorprendente: l'Autore ambienta il futuro nello stesso luogo scelto da lui per il proprio romanzo. Si tratta dell'Abbazia quattrocentesca del Boschetto, situata in una zona della periferia genovese degradata. L'Autore di Omicidio al Corona Park vede lo spazio intorno al Monastero esattamente con lo stesso sguardo: restituito alla dimensione medioevale lungo le sponde del torrente Polcevera fino al ponte ex Morandi e al vecchio gasometro, senza le attuali fabbriche e le pertinenze novecentesche. I due romanzi si rivelano diversissimi. Un nuovo inizio è una sorta di manifesto filosofico-politico: recuperando la suggestione dell'operosa comunità benedettina nel XVI secolo, mette in scena un esperimento di resistenza alla deriva securitaria dell'era post-pandemica basato sulla fratellanza. Omicidio al Corona Park trasforma l'Abbazia in un set dove regnano brutalità e indifferenza verso la vita umana. Gli ammalati di Covid sono costretti a vivere nelle celle un tempo abitate dai monaci e diventano prede in un cruento gioco di caccia all'uomo. I due romanzi procedono paralleli, capitolo dopo capitolo, fino all'inatteso scioglimento finale. Tra Hunger Games e Il nome della rosa, Marta Vincenzi crea un romanzo filosofico distopico che parla delle paure, delle minacce e delle speranze del nostro tempo.
Approdare all'altra riva e rimanerci per un po'
Vincenzo Cariello
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2021
pagine: 91
Il libro si compone di quattro racconti, intessuti da un filo, di cui la frase di Jean-Bertrand Pontalis è l'ago. Le esistenze dei personaggi oltre, o a fianco o dentro, le loro vite apparentemente vissute tracciano percorsi. Nessuno condotto a termine, ognuno visualizzabile con molteplici inizi, uno solo dei quali raccontato, gli altri sommersi.
Cercando la democrazia. Dalla dittatura diffusa alla gerarchia condivisa
Bruno Musso
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2018
pagine: 200
Nella seconda metà del secolo scorso le democrazie avanzate raggiunsero il più alto livello di benessere, diritti ed equità distributive. L'obbiettivo era divenuto realizzabile grazie al sistema capitalistico che attraverso il mercato programmava e controllava la produzione, ottenendo l'aumento del reddito di dieci volte e la riduzione dell'impegno lavorativo a un terzo. Questa evoluzione virtuosa si è fermata verso la fine del secolo scorso e tutte le democrazie hanno infatti smesso di crescere, mentre si riducevano diritti e libertà e aumentavano le sperequazioni; il fenomeno tuttora in corso non è congiunturale, come si cerca di far credere, ma strutturale e questo lavoro si sforza di identificarne le principali ragioni: chiarimento propedeutico al superamento dell'emergenza.
Svenimenti a distanza
Mario Fresa
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2018
pagine: 142
La poesia di Mario Fresa si mostra capace di assommare e di confondere le tonalità più disparate, perché pronta ad accogliere, nel suo violento trasformarsi, virate stilistiche improvvise, rigerminanti prospettive, movenze nervose e sorprendenti che sempre la rendono sospesa e obliqua, ponendola in bilico tra la visione paradossale e l'osservazione lucida, disincantata e quieta della realtà. In questo suo nuovo libro, Fresa disegna una scrittura rovente di vita e di energia che mette in fusione, continuamente, il comico e il drammatico, l'onirico e il quotidiano. Gli inauditi accostamenti visionari, le tensioni espressionistiche, le descrizioni formidabili e incalzanti che percorrono, senza sosta, il corpo di questa raccolta fanno emergere, allora, un'inquieta, vitalissima costruzione polifonica, un gioco libero e straniante, sempre felicemente agile e intricato, enigmatico e lieve nel medesimo tempo.
All'improvviso la pioggia
Francesco Milazzo
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2017
pagine: 120
«Yvonne non conosceva la storia, non sapeva nulla di hutu, di tutsi o di razze, ma la realtà era davanti ai suoi occhi ogni giorno e non vederla sarebbe stato impossibile ». Ispirato alle reali testimonianze dei protagonisti, "All'improvviso la pioggia" è un grido di dolore per una delle pagine più buie della storia recente, il genocidio del Rwanda. Un richiamo a chi non impara dagli errori e dagli orrori del passato.
A un metro dal palco. Autobiografia di un promoter
Vincenzo Spera, Renato Tortarolo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2016
pagine: 148
“Tutto per un biglietto. Che mi ha cambiato la vita. Una volta, ero all’università, ho organizzato una festa. Ho affittato una nave a Salerno e ho messo i biglietti a diecimila lire. Dicevano ch’ero matto. Che nessuno avrebbe mai speso una cifra simile per stare con altri studenti. Invece avevo ragione. Manzoni diceva che uno il coraggio, se non lo ha, mica se lo può dare. Però non avrebbe mai allestito concerti rock. Che è un tipo di coraggio, almeno quarant’anni fa quando ho cominciato, di genere tutto particolare”. Un’autobiografia di uno dei grandi promoter italiani, Vincenzo Spera, che è romanzo di formazione e storia culturale del nostro Paese. Spera ripercorre gli anni della sua formazione e gli incontri con i grandi artisti della scena italiana e internazionale, dal pop più mainstream al punk, da Bowie ai Clash, da Guccini a De Gregori a Battiato, da Springsteen a Tina Turner a Miles Davis.
Il sangue delle rondini
Mario Paternostro
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2016
pagine: 315
Carlo Codecà, affermato giornalista, riceve strane lettere e fotografie da un fratello scomparso da 40 anni, dopo essere stato accusato di aver fatto parte di una colonna terroristica attiva negli anni '70. La bella vita di Carlo viene sconvolta. Da Roma ritorna a Genova, per ripercorrere i primi anni di piombo. L'uccisione di un professore universitario da parte di una fantomatica sotto-colonna brigatista, un blitz che "neutralizza" un covo in città, vecchi amici e nemici che rivelano a pezzetti una vicenda tragica e nebulosa consumata nei giorni del sequestro Moro, quando, proprio a Genova, fu fatto trovare dalle Brigate rosse il comunicato che annunciava la condanna a morte del presidente della DC. Poi, un giorno, il misterioso fratello scomparso riappare... Toccherà, anche questa volta, al commissario Ferruccio Falsopepe dipanare l'aggrovigliata matassa, muovendosi da vecchio flâneur tra carruggi, chiese, trattorie e strani personaggi. Sullo sfondo, il ritratto della Genova degli anni '70: una città in crisi industriale e politica, in cui si intrecciano le colonne sconosciute, le indagini difficili, polizia, carabinieri, giornalisti, magistrati e i servizi segreti.