Ledizioni: Antropologia della contemporaneità
Fuori casa. Antropologia degli sfratti a Milano
Giacomo Pozzi
Libro
editore: Ledizioni
anno edizione: 2020
pagine: 208
«"Fuori casa. Antropologia degli sfratti a Milano" [...] offre un importante contributo antropologico all'analisi critica della complessa interazione tra forme di esclusione sociale, logiche del profitto urbano e politiche abitative. Esplora la centralità dei margini a partire dal fenomeno degli sfratti e della sua articolazione nella città di Milano secondo due traiettorie principali. Da un lato interpreta quel vasto apparato sociale, politico ed economico che produce profitto dalle periferie e dai margini urbani, dotandoli di un'ambigua e inattesa centralità politica ed economica. Dall'altro promuove una riflessione antropologica che si concentra sulle nuove forme di cittadinanza all'interno di più ampi processi di costruzione della marginalità urbana. Entrambe le declinazioni si basano sulla produzione sociale e antropopoietica di una specifica categoria di soggetti: i senza casa. In questo senso, il testo si focalizza sul tentativo di rendere problematica la costruzione di questa forma di umanità». (dalla Prefazione di Roberto Malighetti)
Analisi di una situazione sociale nel moderno Zululand
Max Gluckman
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2019
pagine: 153
«Quali tipologie di relazione si costruiscono tra diversi gruppi e come si può garantire la coesione tramite il conflitto? Che tipo di impatto il capitalismo e il colonialismo stavano avendo sulle società africane? Sono questi alcuni dei quesiti cui risponde la riflessione di Gluckman. "Analisi di una situazione sociale nel moderno Zululand" ha offerto lo spunto per un'analisi che non riguardasse solo lo studio delle società "esotiche" ma che fosse in grado di allargare lo sguardo al contesto coloniale di cui tali società erano parte integrante. Su un piano metodologico, ha segnato il primo esempio di applicazione di un metodo (l'extended case analysis o analisi situazionale) che, affiancandosi all'osservazione partecipante di Malinowski, diventerà uno degli strumenti più importanti della "cassetta degli attrezzi" di cui, ancora oggi, gli antropologi si servono sul campo» (Marco Gardini e Luca Rimoldi)
Come il mondo ha cambiato i social media
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2018
pagine: 340
"Come il mondo ha cambiato i social media" è il volume complessivo di comparazione dei risultati di un'ampia indagine etnografica, coordinata da Daniel Miller, dall'eloquente titolo "Why we post". Nove ricercatori, incluso Miller, hanno trascorso 15 mesi sul campo, in diversi paesi del mondo (Italia del sud, Turchia sudorientale, due siti in Cina, area rurale e area industriale, Trinidad, Inghilterra, India del sud, Cile settentrionale e Brasile) a osservare e studiare, con un approccio etnografico, i modi in cui le persone usano i social media. È un fatto indiscutibile che i social sono entrati nella nostra vita con prepotenza, in modo capillare, per certi aspetti invasivo. Con un linguaggio fluido, talvolta anche colloquiale, il lettore è condotto all'interno di un ambito che gli sembra di conoscere, se non altro perché ne siamo tutti, più o meno, utenti, scoprendo però quanto di valori, di comportamenti culturalmente codificati, di 'polizia morale' ci sia dentro i social media. L'approccio qui presentato parte infatti da un'idea un po' diversa rispetto a quelle più diffuse, e avvalorata nel corso della ricerca: se è indubbio che i social media hanno cambiato il mondo, la questione più interessante riguarda però il modo in cui il mondo li ha cambiati.
Vasche e martello. Minatori illegali nella Bosnia ed Erzegovina post-socialista: etnografia di un mondo sommerso
Gianluca Candiani
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 274
Una vasca da bagno risale lentamente, come sospinta dal soffio di Madre Terra, dalle viscere di una collina metallifera nei pressi di Zenica, nella Bosnia centrale. Un carico di carbone fumante appena estratto è pronto per essere setacciato e caricato su un vecchio camion dell'esercito jugoslavo dalla squadra di minatori che opera in superficie. È così che, dalle profondità della terra dove trovano lavoro centinaia di minatori illegali bosniaci, nasce un florido commercio parallelo di carbone che andrà ad alimentare caldaie e cucine di migliaia di famiglie in tutto il Paese. Ciò avviene in totale assenza di contratti, norme di sicurezza, tutele assicurative o garanzie di alcun tipo per i lavoratori. La dissoluzione della Jugoslavia e la Guerra che ne è seguita hanno portato al collasso del sistema-vita in cui gli abitanti di Zenica hanno vissuto per 50 anni. I lavoratori dell'acciaieria e delle miniere statali sono stati espulsi in massa dal mercato del lavoro senza alternative. I piani di aggiustamento strutturale in chiave neoliberista che hanno caratterizzato il Dopoguerra bosniaco hanno mutato radicalmente i rapporti sociali, economici e politici nella città-modello socialista. Per far fronte a questa crisi, l'economia sommersa ha assunto un ruolo di primo piano, che a Zenica si è manifestata con l'estrazione illegale di carbone. Questo libro, frutto dello sforzo etnografico che ha portato l'autore a lavorare fianco a fianco con i minatori abusivi, rappresenta il primo progetto di ricerca in ambito europeo nel filone di studi delle Artisanal and Small Scale Mining (ASM) e si propone di indagare i temi cari alla letteratura dei post-socialist studies, in particolare la situazione del mercato del lavoro bosniaco e i temi ad esso correlati quali disoccupazione, emigrazione, diritti dei lavoratori, genere, corruzione, sfruttamento e processi di produzione di illegalità in questo particolare contesto post-industriale, post-bellico e post-socialista.
Con-senso. Riflessioni di antropologia applicata sul diritto alla salute e il consenso informato
Stefania Spada
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 235
Il consenso informato è davvero garanzia di un diritto alla salute soggettivo, libero e consapevole per tutte e tutti, senza discriminazioni? Cioè, il consenso informato, per come viene agìto nelle prassi, riesce a porsi quale garante di diritti? Il testo cercherà di rispondere a tali quesiti attraverso la restituzione di una ricerca antropologica svolta nel reparto di ginecologia ed ostetricia di un'azienda universitario-ospedaliera della regione Emilia-Romagna. Partendo da riflessioni filosofico giuridiche, l'autrice interroga la capacità dei diritti fondamentali, ed in particolare il diritto alla salute, di divenire sostanziali nel contesto contemporaneo interculturale. L'esigibilità nelle prassi quotidiane va infatti compresa considerando le diverse dimensioni di potere che caratterizzano le relazioni, in primis quella medico-paziente. Attraverso l'etnografia delle azioni sanitarie, le modalità in cui viene agito il consenso informato entrano in dialogo con la riflessione rispetto alle criticità ed alle disfunzioni proprie della logica aziendalistica strutturante l'incontro tra sapere biomedico e cittadini.
Produrre e riprodurre soggettività nello scenario post-pandemico. Differenze, gerarchie e forme di esclusione tra strategie di controllo e tattiche di resistenza
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2024
pagine: 202
La pandemia da Covid-19 ha attivato tensioni nelle relazioni quotidiane di potere che hanno permesso di ricondurre questioni economiche, lavorative e professionali entro più ampie matrici sociali, politiche e culturali. Indagando etnograficamente le condizioni di lavoro e di vita durante la pandemia, gli autori e le autrici dei contributi qui raccolti forniscono un ritratto della soggettività e delle sue plurime articolazioni di classe, genere e "razza" che, per un verso, vengono forzate alla produzione di forme di vita funzionali alle strutture produttive e di potere e, per un altro, generano forme di vita non pienamente compatibili o aderenti alle richieste che le vengono imposte. Attraverso l'esplicita formulazione di esperienze di vita e di lavoro che sfidano gli ordinamenti sociali imposti dalla pandemia, i contributi mostrano, allora, in che misura la soggettività agisca da fattore di mediazione tra vecchie e nuove dinamiche di potere.
Social media and politics of identity
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2024
pagine: 154
«Para todos la luz. Para todos todo.» Etnografia di una resistenza civile per e attraverso l'elettricità nel Messico profondo
Umberto Cao
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2024
pagine: 292
Chiapas, 1 gennaio 1994: donne e uomini indigeni imbracciarono le armi per ribellarsi contro quello che consideravano l'ultimo atto della storia di sterminio e oppressione iniziata cinque secoli prima. La memoria di quegli eventi resiste anche in Europa ed è associata all'immagine di schiere umane con il volto coperto da un passamontagna e una stella rossa che sormonta una sigla di quattro lettere: EZLN, Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. A distanza di trent'anni, nella maggior parte delle regioni in cui divampò l'insurrezione armata, le mobilitazioni non sono cessate. Lo Stato del sud-est messicano ospita una galassia di movimenti sociali, al cui interno emergono forme di attivismo organizzato di assoluta originalità. Tra queste, l'organizzazione di resistenza civile Luz y Fuerza del Pueblo. I suoi attivisti si mobilitano per fornire l'accesso all'elettricità agli strati più poveri della società locale. Al contempo, fanno dell'elettricità lo strumento di una più ampia lotta per la giustizia sociale e per l'affermazione di una visione del mondo alternativa alla modernità capitalista. In un'epoca nella quale l'energia elettrica occupa un ruolo sempre più centrale, Luz y Fuerza del Pueblo costituisce un caso di studio esemplare: l'energia emerge come un terreno di battaglie ontologiche, culturali e politiche, e rivela il potenziale d'azione delle cittadinanze organizzate.
Antropologia e servizi: intersezioni etnografiche fra ricerca e applicazione
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2024
pagine: 359
Se da tempo l'etnografia si confronta con cambiamenti e sfide che la pongono in dialogo sempre più stretto con operatori e professionisti dei servizi, appare ancora marginale in Italia una riflessione organica orientata all'analisi antropologica di questi contesti e alla sua traduzione operativa per supportare processi di cambiamento. Con tale intento, il volume raccoglie le esperienze (auto)etnografiche e professionali che alcune antropologhe e antropologi italiane/i stanno conducendo in diversi ambiti dei servizi sociali, sanitari e dell'accoglienza. Impegnate/i su diversi piani, che spaziano dalla ricerca-azione alla formazione-intervento, dalla progettazione alla valutazione, le autrici e gli autori descrivono i loro processi di lavoro, mostrando una formidabile capacità di sperimentare metodi e di elaborare soluzioni contestuali, mettendoli a servizio di realtà contraddittorie e in continua trasformazione. L'analisi delle loro traiettorie fornisce, da un lato, un primo passo per disegnare un campo di studi che, nonostante il moltiplicarsi delle esperienze sul campo, appare ancora sfocato e in costruzione; d'altro lato, evidenzia le intersezioni fra sapere e saper fare antropologico, mostrando come proprio la circolarità tra ricerca e applicazione possa rendere generativa l'antropologia nei servizi e utile a chi li gestisce e li abita.
La politica in una comunità urbana africana
Arnold L. Epstein
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2023
pagine: 296
La politica in una comunità urbana africana è un saggio pubblicato per la prima volta nel 1958, frutto della ricerca sul campo che Arnold Leonard Epstein (1924-1999), il suo autore, condusse tra l'agosto del 1953 e il giungo del 1954 con l'intento di analizzare la formazione di alcune istituzioni giuridico-amministrative in un contesto di frequenti e repentine trasformazioni sociopolitiche: il Copperbelt degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento. Le Welfare society, gli Anziani Tribali, i Tribunali Urbani, i Sindacati, il Congresso Nazionale sono solo alcune delle istituzioni delle quali l'antropologo prende in considerazione la storia – in alcuni casi breve, ma non per questo non significativa o priva di eredità – le relazioni di coesistenza, cooperazione e conflitto e le eventuali frammentazioni e il ruolo nelle dinamiche locali e globali. Quale ruolo spetta al tribalismo e al sistema di potere tribale in questo continuo sorgere e deperire di istituzioni, interessi, nuove élite? Viene considerato un'eredità di un passato lontano o, nonostante i cambiamenti sociali in corso, nell'ambito di alcune dinamiche relazionali, riesce a influenzare i comportamenti e le norme adottati dagli africani nelle città? Se, come dice Epstein, il sistema sociale in divenire è caratterizzato da un'incoerenza interna nelle relazioni con il tribalismo, come l'analisi situazionale può venire in aiuto all'antropologo per svelarne la complessità? Questo volume offre fertili analisi di contesti etnografici per rispondere a questi e ad altri interrogativi.
Nella pancia delle donne. Prospettive socio-antropologiche sulla gravidanza nella società globale
Angela Biscaldi, Daniela Danna, Chiara Quagliariello
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2023
pagine: 130
Rischiosa, esibita, negata. Questo libro indaga alcune nuove rappresentazioni e pratiche legate alla gravidanza nella società globale: la diversa percezione del rischio perinatale nelle donne italiane e migranti e l’ambivalente rapporto con la tecnologia medico-ospedaliera; l’esibizione della pancia nello spazio pubblico, in particolare sui social network; l’irrilevanza giuridica e l’invisibilità umana e sociale della donna gravida nella cosiddetta “gestazione per altri”. Sono fenomeni nuovi e contraddittori che le autrici ritengono densi di indicazioni importanti sulla complessità del divenire madri nella contemporaneità – più delle statistiche, degli allarmi sociali sulla denatalità, delle retoriche pronataliste.
Le viventi
Richard Rechtman
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2023
pagine: 120
17 aprile 1975. I Khmer rossi seguaci di Pol Pot entrano a Phnom Pehn senza incontrare resistenza. S'instaura così il regime comunista cambogiano che dall'aprile del 1975 al gennaio del 1979 darà compimento al massacro di un milione e mezzo di persone. È in questa cornice storica che Richard Rechtman racconta le vicissitudini delle vittime del genocidio. Nel fare ciò, l'antropologo francese sceglie di assumere la voce delle sopravvissute incontrate e intervistate durante gli anni di ricerca etnografica. Il loro punto di vista viene condensato in un'unica voce narrante. Una voce corale che veicola le storie di violenze efferate, lavori forzati, violazione dei diritti umani e delle dignità fondamentali; atti che riducono la soggettività a mero oggetto, reificandola nella glaciale ontologia delle cose, dei cadaveri lasciati senza degna sepoltura. L'uso della prima persona, lungi da essere uno scandalo etnografico, diventa così l'unico modo per parlare della vita e della morte dell'altro. "Personne peut mourir à ma place" diceva Derrida. Allo stesso modo l'io del ricercatore non può morire al posto dell'altro, non può soffrire al posto dell'altro, non può cioè giungere a una conoscenza incorporata del dolore altrui, ma può invece condividerne gli echi della sofferenza e della morte. È su questi echi che si concentra l'opera di Rechtman sul genocidio in Cambogia, echi che non possono essere veicolati se non alla prima persona singolare, una soggettività sofferente che si riverbera nella nostra soggettività di lettori.