LEG Edizioni: Le guerre
Le origini della guerra del 1914. Volume 1-3
Luigi Albertini
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 2237
"Siamo negli anni Trenta del Novecento, poco più di dieci anni dopo la fine del conflitto. Molti attori del dramma sono ancora vivi e alcuni di essi hanno pubblicato le loro memorie. Albertini le conosce, ha letto i libri "colorati" con cui ogni governo all'inizio della guerra ha cercato di addossare agli altri la responsabilità del conflitto, ha studiato le raccolte dei documenti diplomatici e le corrispondenze giornalistiche. Da questa grande documentazione emergono contraddizioni che nessuno sino a quel momento ha voluto o potuto riempire. Come accadde più tardi a Renzo De Felice quando cominciò a scrivere la biografia di Mussolini, l'opera di Albertini crebbe in dimensioni a mano a mano che l'autore si addentrava nella materia delle sue ricerche. Ogni documento di cui entrava in possesso esigeva nuove verifiche, schiudeva nuovi orizzonti, allargava la cerchia degli attori a persone di cui occorreva esplorare le intenzioni e conoscere il ruolo. Mentre gli storici tradizionali ricercano le loro prove fra le carte degli archivi, Albertini completò la ricerca archivistica con una sorta di geniale indagine giornalistica - condotta insieme al giornalista triestino Luciano Magrini - che assume in alcuni momenti il carattere dell'indagine giudiziaria." (Dalla prefazione al primo volume di Sergio Romano)
L'esercito romano. Un esercito modello?
Catherine Wolff
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 162
Conquistare il mondo e governare i popoli è la missione di Roma, specie nella visione di Augusto dopo le tormentate guerre civili. La maggior parte delle conquiste avvenne in età repubblicana e all'inizio del Principato, durante il regno di Augusto, e portò sotto il controllo di Roma l'intero bacino mediterraneo. Strumento delle conquiste fu l'esercito, che inoltre consentì di conservarle. Le autorità romane disponevano di uno strumento eccellente, grazie al quale furono sconfitti popoli notoriamente bellicosi. Ma, nonostante ciò, l'esercito romano può essere definito un esercito modello? Il libro mira a rispondere criticamente a questo quesito, proponendo nuovi spunti interpretativi ed esaminando in particolare quattro ambiti: natura e composizione dell'esercito, diserzione e passaggio al nemico, ammutinamento e insubordinazione, le ragioni del successo dell'esercito romano.
La battaglia del lago Trasimeno 217 a. C.
Nic Fields
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 141
Dopo la schiacciante vittoria di Annibale sul Trebbia, la Repubblica romana si arma nuovamente sotto il comando del poco prudente console Caio Flaminio, determinato a distruggere gli invasori cartaginesi, non sapendo però che questi ultimi erano pronti e in attesa. La distruzione dell'esercito romano sul lago Trasimeno consacrò la fama di Annibale come uno dei maggiori condottieri dell'antichità, in grado di usare tattiche innovative e stupire i meno preparati romani. Questo nuovo studio, basato sulle recenti ricerche archeologiche di cui sono stati resi oggetto i luoghi della battaglia, racconta la storia completa di una delle maggiori vittorie di Annibale, impiegando anche mappe dettagliate, illustrazioni a colori e dettagliate ricostruzioni degli eserciti e dei comandanti.
Dall'Isonzo al Piave. Lettere clandestine di un corrispondente di guerra
Rino Alessi
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 341
Primo giornalista del Regno d'Italia a sbarcare nella Trieste redenta dal cacciatorpediniere Audace il 3 novembre 1918, Rino Alessi (già direttore del "Giornale del mattino" di Bologna) si arruolò volontario nel genio allo scoppio della guerra nel 1915, inviando una serie di articoli dal fronte a "Il Secolo" di Milano, diretto da Giuseppe Pontremoli. Su proposta del generale Porro Della Bicocca, sottocapo di Stato Maggiore con Cadorna, Alessi fu chiamato nell'aprile 1916 all'ufficio stampa accreditato presso il Comando Supremo. Mentre le sue lettere continuavano ad apparire sul "Secolo", sul "Messaggero" di Roma e sul "Giornale del mattino" di Bologna, dall'aprile 1916 alla fine della guerra avviò con il direttore Pontremoli una corrispondenza riservata, nella quale venivano fornite informazioni non note all'opinione pubblica su molti aspetti delle battaglie dell'Isonzo e di Caporetto, sul Comando Supremo e sulle polemiche interne. Queste lettere, che vanno dall'ottobre 1916 al maggio 1918, furono pubblicate per la prima volta nel 1966, contribuendo a gettare nuova luce su una delle fasi più ardue della Grande Guerra. A tutt'oggi, quando oltre un secolo è trascorso dalla stesura, l'epistolario è un'eccezionale fonte di analisi per la Grande Guerra, soprattutto perché consente di conoscere da vicino il Comando Supremo dell'esercito italiano, e di comprenderne punti di forza e debolezze, tattiche e preoccupazioni anche rispetto all'opinione pubblica, a lungo tenuta all'oscuro riguardo a molti elementi. Dall'"Isonzo al Piave" testimonia una pagina dolorosa e cruciale di storia, grazie alla penna elegante e all'occhio critico di un maestro del giornalismo italiano. In questa rinnovata edizione, le lettere sono arricchite da un apparato fotografico in gran parte inedito.
La guerra dello Yom Kippur. Il conflitto arabo-israeliano del 1973
Simon Dunstan
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 276
Il 6 ottobre 1973 due attacchi in simultanea su fronti distinti prendono di sorpresa Israele, minacciando i territori occupati a seguito della Guerra dei Sei Giorni del 1967. In uno dei giorni più sacri del calendario ebraico, le forze israeliane (anche a causa di errori di intelligence) sono mal preparate, per cui l'attraversamento del Canale di Suez per gli egiziani e delle alture del Golan per i siriani iniziò nel segno del successo. Nel corso delle settimane successive si sarebbe svolta la difficile ma ferma reazione israeliana contro le forze nemiche, fino all'intervento diplomatico di Stati Uniti e Unione Sovietica. Simon Dunstan sviluppa nel volume un'analisi attenta della guerra dello Yom Kippur, descrivendo le battaglie e le forze coinvolte anche con il supporto di mappe, foto e illustrazioni, presentando comandanti e mezzi militari, esaminando infine anche le rilevanti conseguenze del conflitto. Nonostante una formale vittoria, per Israele si trattò infatti di un colpo durissimo, le cui conseguenze continuano a farsi avvertire nello scenario mediorientale.
I guerrieri dell'Italia antica. Gli eserciti italici dalla fondazione di Roma ad Annibale
Gabriele Esposito
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 207
Leggere questo libro consentirà di scoprire un'Italia diversa e quasi sconosciuta: quella delle fiere popolazioni guerriere che prosperarono prima dell'ascesa di Roma. Lo scopo principale dell'autore è descrivere l'organizzazione militare dei vari popoli che abitavano la penisola italica, dal più grande al più piccolo, comprese le vicende degli stessi romani fino alla fine della Seconda Guerra Punica (202 a.C). Gli avvenimenti bellici vissuti da ciascuna popolazione saranno ricostruiti in maniera dettagliata, così come l'equipaggiamento e le tattiche impiegate da ciascun tipo di guerriero italico. Il lettore si troverà immerso in un panorama culturale molto vasto e altrettanto variegato, che andrà a coprire tutte le regioni della penisola italiana. Il testo, infatti, prenderà in considerazione le seguenti popolazioni: Celti, Liguri, Veneti, Marsi, Umbri, Piceni, Etruschi, Latini, Romani, Sabini, Equi, Volsci, Sanniti, Campani, Lucani, Bruzi, Apuli, Tarantini, Siracusani, Siculi e Sardi. I guerrieri di ogni gruppo etnico saranno rappresentati in otto tavole a colori originali, oltre che in un apparato iconografico formato da numerose foto inerenti attività di rievocazione storica degli antichi popoli italici.
Venezia alla conquista di un impero. Costantinopoli 1202-1204
Federico Moro
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 196
La Quarta Crociata è uno degli snodi chiave dell'avventura veneziana. Il suo esito rappresenta il capolavoro, in particolare, del suo personaggio-simbolo: il doge-guerriero Enrico Dandolo. La deviazione della spedizione verso Costantinopoli serve gli interessi della futura Serenissima al punto da far salire la città lagunare al rango di grande potenza. Capire cosa accadde allora è importante per comprenderne gli sviluppi successivi. I quali ci riguardano perché affondano le radici nelle costanti geopolitiche di lungo periodo in azione nella nostra realtà. La proiezione strategica di Venezia che si trova sul Rimland, la fascia marittima e costiera in questo caso europea attorno al cuore del Pianeta o Heartland, spazia dal Mediterraneo al Mar Nero; dalle coste dell'Asia Minore al Golfo Arabico o Persico; dall'Africa Settentrionale al Mar Rosso: intercetta così l'intera rete di connessioni a largo raggio dell'isola-Mondo. Ed è la stessa dell'Italia di oggi. Una storia, quella veneziana, ricca d'insegnamenti che non si possono ignorare.
I verbali di Hitler. Rapporti stenografici di guerra. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: XIII-675
Fu la grave crisi di fiducia nei confronti dei suoi generali - in particolare Halder e Jodl -, sorta a motivo dell'arbitraria esecuzione delle sue direttive durante l'avanzata tedesca nel Caucaso nell'estate del 1942, a indurre Hitler a istituire il "Servizio Stenografico al quarto generale del Führer" (Stenographischer Dienst im Führerhauptquartìer). A suo vedere, la registrazione stenografica delle riunioni con i collaboratori militari avrebbe evitato che i comandanti potessero in futuro addurre, a propria giustificazione, l'aver ricevuto ordini diversi da quelli effettivamente da lui trasmessi. Già nei primi due anni di guerra Hitler richiedeva due volte al giorno un rapporto sulla situazione bellica, senza però che i capi militari supremi venissero convocati, a meno che la situazione lo richiedesse. Con l'inizio della campagna orientale, le riunioni informative - che si tenevano nella cosiddetta "Wolfsschanze", presso Rastenburg, nella Prussia Orientale - diventarono più regolari: quotidianamente si tenevano la riunione di mezzogiorno e la riunione serale. Successivamente, Hitler iniziò a far stenografare sinteticamente le sue "conversazioni a tavola" (verbali che abbracciano il periodo tra il 5 luglio 1941 e il 7 settembre 1942). Dopo lo scontro con Jodl (avvenuto proprio la notte del 7 settembre), Hitler ordinò la registrazione stenografica anche delle riunioni informative, affidata a personale qualificato. Quando, a metà aprile 1945, l'attività degli stenografi presso il quartier generale del Führer si concluse, erano stati accumulati 103.000 fogli, redatti su una sola facciata. A fine mese, con il tracollo tedesco e in previsione dell'imminente occupazione americana, si dovette decidere il destino dei verbali; i primi di maggio del 1945, all'Hintersee, non distante da Berchtesgaden, i documenti furono bruciati (in tale decisione, fu determinate l'influenza dello storico militare Scherff, mentre l'ordine partì sostanzialmente da Bormann), ma un migliaio di pagine - quelle che costituiscono pressoché integralmente il materiale di questo libro, trascrizione fedele delle parole di Hitler nei suoi incontri con i vertici militari del Reich dal dicembre del '42 alla primavera del '45 - si salvarono, grazie al lavoro svolto dal Military Intelligence Service americano nei giorni immediatamente successivi all'occupazione. Di inestimabile valore storico, "I verbali di Hitler" travalicano le valenze legate alle risoluzioni strategiche che, ormai nelle mani del Führer, gradualmente segnarono la disfatta militare tedesca e trascinarono la Germania nell'abisso; dall'opera traspaiono i rapporti quantomeno conflittuali tra Hitler e i suoi generali, quei generali che, negli anni dell'autogiustificazione, ebbero gioco relativamente facile nell'imputare il naufragio di idee sempre giuste e promettenti degli stati maggiori al dilettantismo del loro "caporale comandante". Nella resa dei conti postbellica tra i generali e Hitler, questo è l'unico caso in cui la parola non viene data solo agli accusatori, ma anche all'accusato, anche se di norma possiamo vedere il condottiero Hitler solo attraverso gli occhi dei primi. Le scelte di "guerra totale" e "guerra fino a cinque minuti dopo la mezzanotte" non furono decisioni militari, ma politiche; queste e molte altre scelte vanno addebitate all'uomo politico andante militare.
I verbali di Hitler. Rapporti stenografici di guerra. Volume 1-2
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 1238
Trascrizione fedele delle parole di Hitler nei suoi incontri con i vertici militari del Reich dal dicembre del '42 alla primavera del '45, "I verbali di Hitler" sono un documento di inestimabile valore storico. L'opera non è solo la fonte di informazioni militari e politiche, ma permette al lettore di calarsi nell'atmosfera di una guerra che prima di essere combattuta nei campi di battaglia impegna i gangli del potere. La tragica realtà bellica appare nella sua dimensione umana: fatta di ideali, aspirazioni, intuizioni e genialità come di beghe, ambizioni, pregiudizi e disumanità. Dal testo traspaiono i rapporti conflittuali tra Hitler e i suoi generali, ecco il perché di queste trascrizioni iniziate dopo la grave crisi di sfiducia nei loro confronti, e soprattutto, come sottolinea il generale Mini nell'introduzione, la superiorità politico-strategica del Führer rispetto alle cariche istituzionali della Germania di allora, il suo giocare abilmente con le loro personalità. Il valore di questa edizione sta anche nella rimozione di molti stereotipi: la macchina da guerra tedesca non funzionava perfettamente e le responsabilità oggettive degli stati maggiori militari e di Hitler non vengono indebolite, anzi aumentano.
I verbali di Hitler. Rapporti stenografici di guerra. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 563
Fu la grave crisi di fiducia nei confronti dei suoi generali – in particolare Halder e Jodl –, sorta a motivo dell'arbitraria esecuzione delle sue direttive durante l'avanzata tedesca nel Caucaso nell'estate del 1942, a indurre Hitler a istituire il "Servizio stenografico al quartier generale del Führer" (Stenographischer Dienst im Führerhauptquartier). A suo vedere, la registrazione stenografica delle riunioni con i collaboratori militari avrebbe evitato che i comandanti potessero in futuro addurre, a propria giustificazione, l'aver ricevuto ordini diversi da quelli effettivamente da lui trasmessi. Già nei primi due anni di guerra Hitler richiedeva due volte al giorno un rapporto sulla situazione bellica, senza però che i capi militari supremi venissero convocati, a meno che la situazione lo richiedesse. Con l'inizio della campagna orientale, le riunioni informative – che si tenevano nella cosiddetta "Wolfsschanze", presso Rastenburg, nella Prussia Orientale – diventarono più regolari: quotidianamente si tenevano la riunione di mezzogiorno e la riunione serale. Successivamente, Hitler iniziò a far stenografare sinteticamente le sue "conversazioni a tavola" (verbali che abbracciano il periodo tra il 5 luglio 1941 e il 7 settembre 1942). Dopo lo scontro con Jodl (avvenuto proprio la notte del 7 settembre), Hitler ordinò la registrazione stenografica anche delle riunioni informative, affidata a personale qualificato. Quando, a metà aprile 1945, l'attività degli stenografi presso il quartier generale del Führer si concluse, erano stati accumulati 103.000 fogli, redatti su una sola facciata. A fine mese, con il tracollo tedesco e in previsione dell'imminente occupazione americana, si dovette decidere il destino dei verbali; i primi di maggio del 1945, all'Hintersee, non distante da Berchtesgaden, i documenti furono bruciati (in tale decisione, fu determinate l'influenza dello storico militare Scherff, mentre l'ordine partì sostanzialmente da Bormann), ma un migliaio di pagine – quelle che costituiscono pressoché integralmente il materiale di questo libro, trascrizione fedele delle parole di Hitler nei suoi incontri con i vertici militari del Reich dal dicembre del '42 alla primavera del '45 – si salvarono, grazie al lavoro svolto dal Military Intelligence Service americano nei giorni immediatamente successivi all'occupazione. Di inestimabile valore storico, i verbali di Hitler travalicano le valenze legate alle risoluzioni strategiche che, ormai nelle mani del Führer, gradualmente segnarono la disfatta militare tedesca e trascinarono la Germania nell'abisso; dall'opera traspaiono i rapporti quantomeno conflittuali tra Hitler e i suoi generali, quei generali che, negli anni dell'autogiustificazione, ebbero gioco relativamente facile nell'imputare il naufragio di idee sempre giuste e promettenti degli stati maggiori al dilettantismo del loro "caporale comandante". Nella resa dei conti postbellica tra i generali e Hitler, questo è l'unico caso in cui la parola non viene data solo agli accusatori, ma anche all'accusato, anche se di norma possiamo vedere il condottiero Hitler solo attraverso gli occhi dei primi. Le scelte di "guerra totale" e "guerra fino a cinque minuti dopo la mezzanotte" non furono decisioni militari, ma politiche; queste e molte altre scelte vanno addebitate all'uomo politico Hitler, non al comandante militare.
Gli assi italiani della seconda guerra mondiale
Giovanni Massimello, Giorgio Apostolo
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 177
Quando, il 10 giugno 1940, l'Italia entrò in guerra a fianco della Germania, la Regia Aeronautica godeva di un'alta reputazione in patria e all'estero, ma la dura realtà bellica non avrebbe tardato a evidenziare che l'eguipaggiamento delle unità di prima linea non era all'altezza della fama acquisita. Ciononostante, oltre 100 piloti italiani guadagnarono lo stato di "asso" per aver ottenuto almeno cinque vittorie individuali, grazie alla determinazione con la quale si misurarono, sia pure in condizioni di inferiorità, con il nemico. Per la maggior parte, i loro successi furono conseguiti nei cieli dell'Africa settentrionale, durante le alterne avanzate e ritirate delle forze terrestri, ma anche nelle aspre battaglie aeree su Malta, fino alla disperata difesa del territorio nazionale prima dell'armistizio dell'8 settembre 1943. Gli aerei che utilizzarono in combattimento furono dapprima i biplani Fiat CR.42, poi i monoplani Fiat G.50 e Macchi C.200, e infine i Macchi C.202 e 205V, macchine finalmente all'altezza di quelle degli avversari. Questi ultimi riconobbero unanimamente le capacità di volo acrobatico dei piloti italiani, spesso condizionati dalla limitata potenza dei loro motori. Questo libro raccoglie in sintesi i risultati di un ventennio di ricerche in archivi pubblici e privati italiani.
Gli assi italiani della Grande Guerra
Paolo Varriale
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 215
Anni di ricerca in archivi pubblici e privati hanno recato nuovi contributi alla conoscenza di celebri piloti italiani come Baracca, Ruffo di Calabria e Piccio, dando altresì risalto alle imprese degli altri 42 aviatori - fra i quali Riva, Sabelli e Nardini - che divennero assi del volo nel corso della Prima guerra mondiale. L'accurato riscontro delle fonti italiane, britanniche e francesi con i documenti tedeschi e austro-ungarici è la base per la dettagliata ricostruzione dei combattimenti aerei sul fronte italiano trattati nel volume, dove quasi tutte le vittorie rivendicate dai piloti trovano una corrispondenza nelle perdite avversarie. Grazie alle famiglie dei protagonisti di questo libro, l'autore ha avuto la possibilità di utilizzare, immagini, lettere e diari, finora inediti, che hanno permesso di chiarire avvenimenti fino a oggi oscuri, e portato alla luce una grande quantità di insegne personali o di reparto in precedenza non note.

