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Lindau: Universale film

Robert Wiene. Il gabinetto del dottor Caligari

Paolo Bertetto, Cristina Monti

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 191

"Das Cabinet des Dr. Calidari" è stato a lungo al centro di discussioni, leggende e testimonianze contrastanti. Questa babele di voci ha prodotto due vittime: da un lato il film, con la sua complessità e il suo stile singolare, è stato a lungo escluso dall'interpretazione critica e considerato come il pretesto per una querelle; dall'altro Wiene è stato generalmente reputato come un regista di routine capitato per caso all'interno di una grande invenzione, dovuta principalmente agli sceneggiatori e agli scenografi. Lo studio di "Das Cabinet des Dr. Calidari" permette, invece, di rivelare una struttura filmica di alto livello formale, caratterizzata da una complessità di elementi compositivi, coordinati in un progetto registico forte. In particolare le componenti molteplici della messa in scena e i meccanismi sofisticati di produzione del senso attestano la rilevanza del progetto, che è in fondo la prima interrogazione cinematografica sulla verità del visibile e sulla sua ambiguità.
14,50 13,78

Sam Peckinpah. Il mucchio selvaggio

Umberto Mosca

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 126

"Il mucchio selvaggio" è un film storico e insieme un film di personaggi che vivono, amano, pensano e muoiono con naturalezza, senza essere costretti a farlo dalle esigenze di sceneggiatura. Nel film coesistono brillantemente una chiave collettiva e una individuale, personale. È, al tempo stesso, un grande film di azione e un grande film di contemplazione pura, come raramente si è verificato nella storia del cinema. Con quest'opera Peckinpah codifica le forme narrativo-linguistiche di tutto il moderno cinema d'azione e mentre le sperimenta subito le porta all'eccesso, le concentra in alcuni secondi di immagini e intanto le dilata per sempre. Il massimo, per un cinema narrativo: sperimentare e divertire insieme, rinnovare il linguaggio e costruire spettacolo.
13,00 12,35

John Ford. Sfida infernale

Francesco Ballo

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 180

Attraverso la fantasia cinematografica di John Ford rivive l'epica sfida all'OK Corral. Come in un diario leggendario si dipanano gli incontri tra personaggi quotidiani e miti ormai divenuti patrimonio comune. Il ritmo da sinfonia costruito dal regista in "Sfida infernale" rende sublime una vita da ultima frontiera, ancora disperata e violenta. Il testo di Francesco Ballo indaga i modi e i metodi della messa in scena fordiana, il suo montaggio classico, la direzione degli attori: elementi che rendono "Sfida infernale" un capitolo unico nella filmografia di Ford e in quella del cinema in generale.
16,00 15,20

Marco Bellocchio. I pugni in tasca

Antonio Costa

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 166

Marco Bellochhio aveva 25 anni nel 1965 quando girò I pugni in tasca e più o meno la stessa età avevano i suoi principali collaboratori e i suoi protagonisti. Nel 1968 alcuni lo interpretarono come "il film manifesto della rivoluzione". Antonio Costa ne propone una lettura approfondita, una descrizione analitica delle scene salienti, un esame della sceneggiatura e un'analisi di personaggi, ambientazione, drammaturgia.
15,50 14,73

Roman Polanski. Chinatown

Silvio Alovisio

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 146

"Chinatown - ha scritto Polanski - è un film sugli anni '30, ma visto con gli occhi dei '70". Le forme del cinema classico incontrano le inquietudini della modernità, in un equilibrio forse insuperato. Chinatown è un film d'autore e un film di genere, un film europeo e americano, un film sull'America e contro l'America, un noir oscuro esposto alla luce abbagliante della California. Un film polanskiano, sostenuto tuttavia da una sceneggiatura perfetta di Robert Towne (premio oscar 1974) e da due attori (Jack Nicholson e Faye Dunaway) eccezionalmente ispirati. Nel fascino retrò di un giallo alla Chandler, nella fitta tessitura degli sguardi che si scontrano e si confrontano, nell'ordito suggestivo dei simboli Chinatown invita a un viaggio dentro un inferno laico, governato dalla violenza e dalla colpa e percorso dal mistero insolubile di una verità sempre in fuga.
14,00 13,30

Dino Risi. Il sorpasso

Mariapia Comand

Libro: Copertina morbida

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 119

È difficile parlare del "Sorpasso" senza fargli torto. Raccontare dello spessore della leggerezza di Risi senza cadere nella declamatoria che tanto accuratamente il regista ha sempre evitato. Descrivere i sentimenti contraddittori e potenti che si muovono dietro il cinismo goliardico di superficie, occultati dal gusto salace, genuinamente infantile, irresistibile, dello sberleffo. Rintracciare la presenza di un cineasta il cui timor di retorica e sguardo mai compiaciuto di sé tende istintivamente a occultare. Parlare del "Sorpasso" vuol dire produrre una teoria inarrestabile di ossimori. Perché Dino Risi ama i suoi personaggi anche quando sono imperfetti o addirittura sgradevoli e comunque non propriamente politically correct. Così come ama il tempo in cui vive anche se ha intuito, prima di altri, l'imbarbarimento dei costumi e delle emozioni, senza però mai giudicarli, anzi esaltandone paradossalmente i colori vitali. E ama il cinema senza complessi, rifuggendo con ironia la spocchia d'autore. Eppure Risi è autore, inequivocabilmente, nella capacità del suo "dire per immagini", nella felice ambiguità del suo guardare alle cose. Ed è con la stessa libertà di pensiero (anche critico) che "lI sorpasso" va rivisto, senza pregiudizi teorici né pregiudiziali analitiche.
12,50 11,88

Nanni Moretti. Bianca

Roy Menarini

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 94

"Va bene, continuiamo così, facciamoci del male": la celebre battuta, pronunciata dal professore di matematica Michele Apicella di fronte all'interlocutore ignaro di cosa sia la Sacher Torte, riecheggia dalle pagine del saggio di Roy Menarini per "riaprire il caso" di una delle detection più anomale e surreali della storia del cinema italiano. Lontano dalle notazioni diaristiche e "meno sbilanciato sul piano dell'autobiografia sociopolitica". Bianca è infatti l'unico film di Moretti a confrontarsi esplicitamente con i codici narrativi di una dimensione di genere, in questo caso del "giallo". Roy Menarini, tra interpretazioni e citazioni esemplari, ricostruisce il rapporto di Michele con se stesso, lei (Bianca) e gli altri. Scrive l'autore: "Bianca, nel 1984, solidifica la fiducia del pubblico (certo, non di tutto) verso questo autore che - così tanto spesso accusato di esibire narcisisticamente le proprie nevrosi e manie - ha invece catalizzato l'insoddisfazione, lo straniamente e (diciamo pure) l'infelicità di moltissimi, che nelle sue opere si sono riconosciuti in virtù di sentimenti ed emozioni universali".
11,00 10,45

Ridley Scott. Blade Runner

Roy Menarini

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 119

All'epoca della sua uscita pochi potevano prevedere che Blade Runner sarebbe diventato il più celebre cult movie contemporaneo. Le ragioni di questo successo sono tuttora motivo di discussione: è l'ipotesi di un futuro credibile a conquistare gli spettatori o è piuttosto l'antica storia del detective e della sua caccia che rimane nella memoria per tanto tempo? Qualunque sia la spiegazione. Blade Runner offre poche certezze e molte suggestioni. Indicato da numerosi critici come l'atto di nascita di un cinema nuovo, citazionista, emozionante e patinato, in una parola postmoderno, oggi il capolavoro di Ridley Scott tradisce i suoi legami con i sogni della modernità. Blade Runner è il film che ha parlato la lingua segreta di ogni singolo spettatore.
14,00 13,30

Alfred Hitchcock. Notorious

Veronica Pravadelli

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 141

"La figlia di una spia nazista (Ingrid Bergman) viene coinvolta da un agente segreto americano (Cary Grant) a farsi sposare da uno dei capi dello spionaggio tedesco in Brasile (Claude Rains), per poterlo controllare. Hitchcock al suo meglio, in uno dei suoi film di spionaggio più riusciti." (Meneghetti). Un condensato di desiderio e sadismo, di amore e di suspence: questo il film qui presentato.
15,00 14,25

Tutti i film di Alfred Hitchcock

Paul Duncan

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 208

Una scheda analitica - e molto cinefila nel suo spirito classificatorio - per ogni film di Alfred Hitchcock, da "The Pleasure Graden" (1925) a "Complotto di famiglia" (1976), con tutte le voci più importanti, dal cast al plot, dai dati filmografici completi ai temi ricorrenti, dalle soluzioni visive e sonore più geniali alle "invisibili" apparizioni del regista, fino al tradizionale "MacGuffin", senza dimenticare tantissime curiosità e divertenti aneddoti.
14,50 13,78

Howard Hawks. Scarface

Leonardo Gandini

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 100

Ispirato alle vere gesta di Al Capone, il film narra la scalata al potere di Tony Camonte (Paul Muni) nella Chicago violenta degli anni Venti del secolo scorso. Ma in realtà "Scarface "è una pellicola che guarda innanzitutto all'America della Grande Depressione e del Proibizionismo, alle sue crudeli contraddizioni, rese da Hawks con ineguagliata asciuttezza di stile e feroce realismo di sguardo.
11,00 10,45

Vittorio De Sica. Sciuscià

David Bruni

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2007

pagine: 175

"Sciuscià" è senza dubbio una tra le opere più significative di una stagione cinematografica memorabile, destinata a imprimere una svolta decisiva ai modi di rappresentazione fino ad allora predominanti. Se da un lato affronta tematiche di attualità bruciante, offrendo un contributo prezioso a quel processo di apertura dello sguardo cinematografico sull'Italia postbellica compiuto dai film neorealisti, dall'altro sembra dedicare un commovente poema (melo)drammatico a un'infanzia che la guerra ha spossessato dei propri diritti legittimi. La precisione nel documentare le disperate condizioni in cui versava il nostro paese è tutt'uno con la trasfigurazione lirica cui è sottoposto il racconto, governato da cadenze che fanno spesso pensare a un doloroso romanzo di formazione, arricchito da venature fiabesche. E l'assunto polemico di fondo si manifesta attraverso una partecipazione emotiva e un robusto filtro sentimentale, forse già inscritti nell'idea di eleggere le giovanissime generazioni e la loro solitudine a protagonisti assoluti.
16,00 15,20

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