Longo Angelo: Classici italiani minori
La vita delle donne illustri della scrittura sacra
Tomaso Garzoni
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1994
pagine: 264
Opere
Tomaso Garzoni
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1993
pagine: 717
Tomaso Garzoni di Bagnacavallo ( 1549-1589) è l'autore di alcuni bestsellers anche oggi di grandissimo interesse per gli studiosi della cultura del secondo Cinquecento. Combinando temi attualissimi (la pazzia, l'ignoranza e la scienza) e tecniche espositive anch'esse di grande attualità (enciclopedismo) con una scrittura umorale, farcita di erudizione, mossa da infiniti aneddoti, resa vertiginosa da lunghi cataloghi, condita con ingredienti popolareschi o comici, il canonico lateranense si impose al pubblico italiano ed europeo (lo testimoniano le numerose edizioni e le traduzioni in varie lingue), e fece una notevole battaglia culturale contro una certa tradizione umanistica e contro un fronte degli scrittori "irregolari" (Lando, Franco, Doni, ecc.) che avevano esaltato la pazzia e l'ignoranza come le vere forme del sapere. In questa lotta Garzoni carica i suoi cannoni di dati straordinariamente eruditi; ma come dimostra il curatore, quell'erudizione deriva da varie fonti umanistiche ben nascoste e ben sfruttate, fino al punto che le opere garzoniano costituiscono uno dei casi più oltranzosi di "riscrittura" nel tardo Rinascimento. Da quella soperchieria letteraria nascono pagine indimenticabili che possono essere filze di aneddoti o squarci di un'epopea culinaria senza pari nella letteratura italiana o pagine piene di curiosità o di colore locale o di forme di vita tramandate con una freschezza insolita. I testi qui raccolti sono curati col massimo della perizia filologica.
Poesie edite e inedite (1900-1914)
Arturo Onofri
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1982
pagine: 616
Il teatro in lingua e in dialetto bolognese
Antonio Fiacchi
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1982
pagine: 240
L'iniziativa di dare alle stampe il repertorio teatrale, in gran parte inedito o introvabile, di Antonio Fiacchi, giornalista e commediografo petroniano, riveste un'importanza non trascurabile sul piano storico-culturale; infatti consente un approccio meno aneddotico alla fisionomia artistica di uno dei maggiori protagonisti del rinnovamento del teatro dialettale bolognese nella seconda metà dell'Ottocento. In effetti, se la popolarità del Fiacchi è ancora oggi indissolubilmente legata al personaggio del Sgner Pirein, dall'inconfondibile estro espressivo, anche la produzione teatrale rivela un'identica e costante attitudine plurilinguistica. Oggetto finora di una colpevole dimenticanza, il teatro fiacchiano evidenzia, nel vario intrecciarsi dei temi, i costumi, le tradizioni, le istanze piccolo-borghesi di un'epoca; inoltre i lavori teatrali in vernacolo si segnalano per l'impiego di un linguaggio mescidato che è pittura d'ambiente e insieme connotazione espressiva.
Poesie approvate: L'Endimione-La Dafne-Rime-Sonetti-Sei omelie
Alessandro Guidi
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1981
pagine: 352
In questo volume sono riunite le "poesie approvate" di Alessandro Guidi (1650-1712), e precisamente la favola pastorale Endimione, la cantata Dafne, le Rime, i tredici sonetti e la versione di Sei omelie latine di Clemente XI. Tali opere rappresentano nella maniera più completa il Guidi arcade o, piuttosto, esponente e "altoparlante" ufficiale dell'Arcadia nelle sue tensioni più solenni e grandiose, sul fondamento, evidente anche a livello di poetica, di un caratteristico e caratterizzante pindarismo cristiano e cattolico, in relazione diretta con i presupposti ideologici dell'Accademia romana. Questo pindarismo si manifesta soprattutto nelle Rime, le quali si configurano come dei discorsi alati ed eloquenti, retoricamente ben congegnati e luministicamente risolti in sequenze d'immagini di sicuro effetto sugli uditori: poiché la lirica guidiana è destinata essenzialmente alla declamazione e presuppone la presenza di un determinato pubblico. Le Rime alternano alla celebrazione "eroica" dei potenti dell'epoca il canto mesto e desolato, e poeticamente più intenso, della "vanità de' pensieri umani" (cui si collega il motivo dell' "illusione" d'amore, presente nel migliore e più noto dei sonetti); e hanno una particolare importanza culturale e letteraria, anche perché in parecchie di esse è sperimentato quel nuovo metro della "canzone libera" che sarà poi tanto felicemente usato dal Leopardi nei Canti.
Il rimedio amoroso
Pietro Edo
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1978
pagine: 256
Autore di numerosi scritti morali ed eruditi in latino, Pietro Edo (Pordenone, 1427?-1504) compose pure alcune opere in volgare - caratterizzate in prevalenza da intenti didattici e divulgativi - tra le quali la più importante è un poema-visione in terza rima, scritto probabilmente intorno al 1483 ma finora inedito e trasmesso dal solo ms. it. cl. IX, 96(6636) della Bibl. Marciana di Venezia, originariamente senza titolo (quello de II rimedio amoroso gli è attribuito dal curatore di questa edizione). Il poema, in 19 canti, svolge il tema antierotico per indurre a dominare razionalmente la passione amorosa e spingere alla vita religiosa. Sono frequenti gli echi danteschi nella struttura, quelli del Petrarca dei Trionfi nel lessico, ma ancor più incisiva è l'influenza di Ovidio e di Boezio, poiché ampi brani dei Remedia Amoris e del De consolatione vi sono letteralmente volgarizzati. Anche se di rado raggiunge esiti artistici, Il rimedio amoroso offre tuttavia una messe importante di notizie sulla cultura e sulla lingua letteraria di una regione periferica (il Friuli) ma ricca di fermenti: il loro peso risulterà rilevante già nei primi anni del '500 nell'ambito della questione del volgare. Questa prima edizione del ms. presenta quindi un estremo interesse culturale e linguistico.
Opere poetiche. Poemetti, poesie liriche. Alessandro e Timoteo
C. Gastone Della Torre di Rezzonico
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1977
pagine: 417
Questo volume propone una scelta di opere di Carlo Castone della Torre di Rezzonico (1742-1796), nobile parmense, viaggiatore, indagatore erudito, sperimentatore di generi letterari di moda ai suoi tempi, attento alla tematica scientifica e filosofica contemporanea, a ciò sollecitato dal clima vivace di Parma degli anni Sessanta e Settanta in cui avvenne la sua formazione e dove la politica del ministro Du Tillot aveva richiamato scienziati e filosofi di fama internazionale tra cui il Condillac. Le opere qui pubblicate testimoniano le sollecitazioni e le influenze che a questo letterato, ammiratore del Frugoni, vennero dalla tradizione classicistica come anche le diverse suggestioni recepite dalla cultura razionalistica, empiristica e soprattutto sensistica oltreché dalle tendenze della poesia sentimentale e dal gusto e sensibilità neoclassici. Sicché i poemetti di argomento scientifico, filosofico e storico, le poesie liriche, il dramma per musica Alessandro e Timoteo e il Ragionamento su la volgar poesia documentano non solo i diversi campi di impegno intellettuale e artistico di questo scrittore soprattutto nel periodo di maggiore sforzo di apertura alla nuova cultura ma anche le tensioni e le contraddizioni presenti in un'opera eclettica che tendeva a recepire il nuovo senza rinunciare ai connotati e all'eredità della tradizione.