Longo Angelo: Classici italiani minori
Sonetti romagnoli
Olindo Guerrini
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2021
pagine: 884
È tempo di riconoscere nei "Sonetti romagnoli" di Olindo Guerrini (1845-1916) un'opera di non comune originalità e qualità nel panorama generale della poesia italiana, in lingua e in dialetto, a cavallo fra Otto e Novecento. Fino ad oggi tutti hanno letto i "Sonetti romagnoli" nell'edizione postuma, procurata nel 1920 dal figlio Guido e a lungo ristampata. Un'edizione di grande merito, perché faceva conoscere una produzione poetica nella massima parte inedita, ma anche priva, di là da poche note sparse, di due indispensabili strumenti di lettura come la traduzione e il commento. Di qui l'opportunità di una nuova edizione, alla quale ha atteso con impegno e perizia Renzo Cremante dell'Università di Pavia, filologo e studioso da sempre attento ai casi letterari di Romagna (mentre si deve a Giuseppe Bellosi la traduzione italiana).
Tolomeo Nozzolini poeta sacro del Seicento
Marco Arnaudo
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2011
pagine: 202
Tolomeo Nozzolini nacque a Pisa nel 1569 da nobile famiglia, insegnò nella locale Università e fu poi nominato dai Medici, agli inizi del Seicento, pievano di Sant'Agata di Mugello. Nozzolini conobbe fama ai suoi tempi e fu in contatto con importanti ambienti culturali (è nota ad esempio una sua corrispondenza con Galileo Galilei). Fu autore di diversi poemi in ottava rima. Questi poemi risultano interessanti quale intenzionale reazione a quella poesia sensuale ed edonistica del primo Seicento che aveva trovato il suo rappresentante di maggiore rilevo in Giambattista Marino. Nozzolini si contraddistingue in questo panorama per l'intento di coniugare un messaggio morale controriformistico con gli espedienti poetici più spericolati e più in voga dell'epoca. Si tratta quindi di un "minore" che ancora oggi merita una maggiore attenzione per ricostruire il clima culturale e letterario dell'epoca. Il volume contiene un'ampia e ragionata antologia di testi che sono stati confrontati dal curatore con tutte le edizioni esistenti delle opere di Nozzolini e basati sullo studio dei manoscritti dell'autore conservati a Sant'Agata del Mugello.
Il giovane ben creato
Bernardino Carroli
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2004
pagine: 276
Poesie (1797-1803)
Vincenzo Monti
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1998
pagine: 628
In questo volume il curatore ripercorre l'intera parabola dell'opera del Monti fra il 1797 ed il 1803, misurandosi con una produzione certo travagliata e discussa, ma anche ricca di suggestioni. Il ritratto che ne risulta appare senz'altro ben più sfaccettato e complesso di quello abitualmente fornito dalla critica. Completano il libro una bibliografia delle edizioni e una cronologia dei principali avvenimenti biografici e storici.
Le vite delle donne illustri della scrittura sacra
Tomaso Garzoni
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1994
pagine: 264
Amor di virtù. Commedia in V atti 1548
Beatrice del Sera
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1990
pagine: 286
L'Amor di virtù ( 1548) della suora domenicana Beatrice del Sera, cugina e contemporanea di Michelangelo Buonarroti, è una drammatizzazione in versi del Filocolo di Boccaccio fatta per il teatro delle monache di S. Niccolò a Prato. La del Sera propone una lettura spirituale della vicenda amorosa dei due protagonisti della storia, tuttavia sottolineando gli aspetti umani e specialmente la psicologia degli amanti. Come il suo modello boccacciano, ma in modo del tutto diverso ed originale, la suora scrittrice infonde l'opera di uno spiccante autobiografismo offrendo un ritratto spirituale e psicologico di sé e una rara prospettiva sulla condizione della donna dei suoi tempi. Inserisce nella commedia una polemica contro la monacazione forzata e qualsiasi soggezione ed isolamento delle donne, mentre riafferma la sua fede in Dio e la speranza che le privazioni di questa vita le guadagneranno una felicità eterna. Questa edizione porta alia luce per la prima volta forse il massimo esemplare di una tradizione teatrale oggi del tutto sconosciuta che fiorì dentro le mura dei monasteri femminili in Toscana (e altrove) dal XVI al XVIII secolo; ci apre uno spiraglio sul mondo appartato di tante donne finora dimenticate dalla Storia.
Commedie: commedia in versi, La Pisana, La Violante
Lorenzo Strozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1980
pagine: 309
È irresistibile - e utile al riguardo di qualche riflessione sulla specificità del teatro - il fascino che destano l'improbabile filologia e il disordine astratto della storia. Lorenzo di Filippo Strozzi è autore pressoché ignoto, del quale, tuttavia, secondo un'equivoca attribuzione a Machiavelli, almeno fino a tutto l'Ottocento, s'è ammirata la prima delle commedie che qui si pubblicano: la Commedia in versi, una composizione soffocata dal moralismo e che vale solo come documento. Mentre l'ultima sua commedia, La Violante, che riesce a rompere con la facile risoluzione gnomica, rimase, come la terza commedia che esaurisce la produzione dello Strozzi, La Pisana, del tutto inedita fino ad oggi. L'intervento sul nascere della commedia si dirama in una varia complessità di motivi, anche questi incongruenti: le fonti fraintese deliberatamente; la remissione della funzione sovvertitrice; la stessa non recitabilità dell'endecasillabo, se non attraverso il ricorso ad una lingua dalle inflessioni vernacole; le strutture retoriche individuate nell'antagonismo essenziale; la riflessione nell'interno, infine, ma non nella profondità, di quanto si vede rappresentato, tutto ciò riabilita l'unità e salva dalla scissione, operando prima; prima che la recita avvenga, prima che sia pensata o scritta la commedia. Una commedia, tra l'altro, scritta in collaborazione (ora con rassegnata pazienza, ora con trasporto) dallo Strozzi e da Machiavelli e, ancora, dal Gelli.
Le satire
Ludovico Sergardi
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1976
pagine: 412
Nella tradizione culturale romana è agevolmente individuabile un "genere" dalle caratteristiche non solo d'assoluta originalità ma anche radicalmente autoctono e tale da trovare soltanto in Roma le ragioni storiche della sua produzione e del suo consumo: la pasquinata. Nella sua storia di durata plurisecolare, dalla fondazione aretiniana sino agli epigoni sette-ottocenteschi, difficilmente si colgono modificazioni rilevanti, sia di statuto specifico che di riferimenti: in questa tradizione istituzionalmente ripetitiva l'esperienza del Sergardi provoca una brusca modificazione della satira "romana", ne fa strumento di polemica intellettuale, e quindi di deformazione in grottesco delle manie e delle abitudini della società romana, nelle sue fondamentali componenti aristocratica e nobiliare. Il punto di vista del Sergardi (uomo di Curia, uno dei più autorevoli quadri dirigenti tra Sei e Settecento) resta tutto all'interno della classe dominante, lo spirito corrosivo che anima le sue Satire non proviene da una esigenza del diverso, di trasformazione dei rapporti sociali: le Satire sono la deformazione in grottesco di un sistema di vita sociale e intellettuale che non solo è quello del Sergardi, e nel quale egli si riconosce, ma è anche l'unico sistema possibile, perché ontologicamente immodificabile, essendo il sistema, di lunga durata per volere divino, della Chiesa romana. E allora la carica aggressiva di queste Satire si trasforma in una sorta d'istinto cannibalesco.
Risorgimento d'Italia negli studi, nelle arti e nei costumi dopo il Mille
Saverio Bettinelli
Libro
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1976
pagine: 752
I romanzi
Alessandro Verri
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 1975
pagine: 789
Alessandro Verri, più noto come protagonista della rivolta illuministica della milanese Accademia dei Pugni e come collaboratore del " Caffè ", fu anche autore di tre romanzi (qui per la prima volta pubblicati insieme), che egli concepì e redasse dopo essersi trasferito, per amore della marchesa Margherita Spampani Boccapadule, da Milano a Roma. Il clima di chiusura e d'inerzia culturale dello Stato Pontifìcio agi su di lui, facendolo allontanare gradualmente dall'impegno e dagl'ideali giovanili e portandolo ad adattarsi a un compromesso tra vecchio e nuovo, tra orizzonti conoscitivi definitivamente acquisiti e volontà politica di una strumentalizzazione conservatrice. Di qui l'esemplarità della sua opera narrativa, che rivela la conflittualità in atto nella nostra cultura settecentesca. Nella dolorosa e tragica passione di Saffo per Faone (Le avventure di Saffo, 1782) è evidente infatti come l'adesione dell'autore alla nuova, rivoluzionaria valutazione del sentimento si sottoponga all'acquisita ideologia della convenienza moralistica e del rispetto delle istituzioni. In questa direzione si muove il secondo e per certi aspetti più interessante romanzo, Le Notti romane (1792-1804), in cui il senso tragico della storia, la pessimistica e dolente contemplazione del destino umano, dell'ineluttabile caducità del tutto, conducono al riconoscimento di un imperscrutabile disegno divino. Sullo stesso registro si mantiene l'ultimo romanzo, La vita di Erostrato (1793, ma pubblicato nel 1815).