Mimesis: Canone minore
Verso il concreto. Studi di filosofia contemporanea. William James, Whitehead, Gabriel Marcel
Jean Wahl
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 279
Con "Vers le concret" (1932) Jean Wahl si inserisce, non senza ironia, in quel dibattito sul “concreto” che aveva saputo catturare, nel primo dopoguerra, l'attenzione di molti intellettuali francesi, portando sulla scena tre filosofi atipici, legati al “vecchio” Bergson (William James, Alfred North Whitehead e Gabriel Marcel). Nelle pagine del saggio emerge una linea filosofica votata a un empirismo immanentista, capace di connettere speculazione metafisica, senso del reale, indagine filosofica, scientifica e persino estetico-poetica:" Verso il concreto" anticipa così tanto le future direzioni di ricerca dell'autore quanto i più recenti dibattiti intorno al realismo, al naturalismo e alla metafisica. Postfazione di Barbara Wahl.
Storia dell'idea di tempo
Henri Bergson
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 434
Henri Bergson concepiva l’insegnamento come un tutt’uno con l’elaborazione delle sue opere. Il corso tenuto al Collège de France nel 1902-1903, tradotto interamente in italiano, era dedicato al concetto di tempo nella storia della filosofia. In queste lezioni Bergson si confronta con Platone, Aristotele, Plotino, Galileo, Descartes, Spinoza, Leibniz, Newton e Kant. Nel cuore della metafisica occidentale il filosofo francese intravede una fondamentale negazione del tempo, impropriamente considerato come imitazione e riduzione di un’originaria eternità, inattingibile nell’immediato e esperibile solo per il tramite di un apparato simbolico. Alla luce di questa paradossale “falsa partenza” del pensiero occidentale, Bergson indica nella storia della metafisica la costante riproposizione dei suoi errori fondativi; ma vi intravede anche l’inesorabile cammino concettuale che, progressivamente, riconduce il tempo alla sua natura psicologica, quella della durata. Prefazione di Rocco Ronchi e postfazione di Camille Riquier.
L'automa. Leibniz, Bergson
Federico Leoni
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 82
Questo libro non fa la storia di un’idea ma isola un paradigma e suggerisce che si tratti del paradigma stesso del contemporaneo. Lo fa attraverso quattro esempi: la ferita, e che cosa significa subirne una; gli imenotteri, e come vivono, soprattutto come cacciano le loro prede; il calcolo infinitesimale, e come disegna l’essere chi scrive e calcola con quel metodo; il sogno, e come esso veglia al fondo della nostra esperienza. Esempi di automatismo in senso anzitutto etimologico. Automa è ciò che si muove da sé, per proprio impulso, in assenza di uno sguardo di sorvolo, di una ragione esteriore. Ma la tesi di questo libro è che proprio perciò l’automa è il nome della produzione incessante di differenze, della risonanza telepatica di ogni cosa in ogni cosa, della solitudine iperconnessa di ogni essere.
Spazio, tempo e deità. Un'introduzione alla filosofia di Samuel Alexander
Lorenzo Fiore
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 316
Questo saggio si propone come guida introduttiva alla filosofia di Samuel Alexander (1859-1938), filosofo australiano, naturalizzato britannico, pressocché sconosciuto nel panorama intellettuale italiano. Figura di spicco durante i primi decenni del secolo scorso, innovativa e vivace – spaziando dalle scienze (fisica, biologia, neuropsicofisiologia) all’etica, all’estetica e alla religione – Alexander si prefisse l’obiettivo di offrire una spiegazione completa del reale partendo dal reale stesso. Nella sua opera somma, Space, Time and Deity (1920), Alexander elaborò una descrizione cosmologica fondata nell’immanente dinamicità dello “Spazio-Tempo”, antesignano della filosofia del Processo. Questa matrice metafisica è il movimento emergente della molteplicità che costituisce l’universo, compresi gli esseri umani e Dio. Sebbene le inevitabili criticità di un pensiero così vasto, esso fornisce ancor oggi un importante mezzo di analisi e comprensione delle attuali sfide filosofiche e scientifiche.
Holderlin e Sofocle
Sandro Palazzo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 210
Nell’imminenza della follia, Hölderlin attende alla traduzione dell’Edipo re e dell’Antigone di Sofocle, accompagnandola con delle Note quanto mai enigmatiche. Il confronto del poeta svevo con le tragedie sofoclee mette in questione il problema del rapporto tra arte e natura e tra grecità e modernità, approdando a una originalissima riflessione sull’essenza del tragico. Presentato per la prima volta in italiano, Hölderlin e Sofocle di Jean Beaufret (1907-1982), amico e interprete di Heidegger, offre una chiave d’accesso alle ardue pagine hölderliniane. In particolare Beaufret evidenzia, a giusto titolo, l’ascendenza kantiana di alcuni passi delle Note, e, complessivamente, non si limita a un’analisi erudita ma intende mostrare l’attualità del pensiero poetante di Hölderlin, al fine di «illuminare il presente». E proprio raccogliendo l’istanza di non ridurre l’analisi del pensiero poetante di Hölderlin a una ricostruzione antiquaria, la monografia introduttiva si propone di interrogare la verità della riflessione hölderliniana sul tragico e lasciare emergere una forma dialettica, alternativa a quella hegeliana, in cui è in gioco, a diversi livelli, il rapporto tra filosofia e poesia, pensiero, vita e prassi politica.
La vita e la morte nella musica di Debussy
Vladimir Jankélévitch
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 114
Nel profondo dell’arte di Claude Debussy si annida un’antinomia: l’attrazione simbolista verso un declino negli abissi dell’inesistenza svapora in nostalgia di luce, di spazio e lontananza. Simultaneamente oscillante tra le nuance impressionistiche e un’esattezza puntinistica del dettaglio, fra la tragica frammentazione degli istanti sonori e una continuità di fondo della durata, tra il movimento e una generale assenza di sviluppo e successione, l’animo di Debussy è segnato dalla contraddizione come la natura del Reale: psyché non è che un modo della physis, l’uomo si fonde estaticamente nell’inumano, il tempo vissuto tradisce un tempo ontologico. Il ritorno alle cose stesse, all’immediata flagranza dell’immanenza rende l’universo debussiano un mondo del mistero quotidiano e dell’istante folgorante, un mondo di barlumi fugaci e di apparizioni evanescenti illuminate e spente, lampeggianti nella notte.
Immanenza e molteplicità. Gilles Deleuze e le matematiche del Novecento
Andrea Colombo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 204
Il rapporto tra Gilles Deleuze e il pensiero matematico è stato gravemente trascurato dalla letteratura critica perché considerato un semplice orpello dello stile notoriamente provocatorio dell’autore. Il volume, invece, vuole essere la prima analisi delle ragioni storiche e teoretiche che sottostanno al linguaggio matematico messo in campo da Deleuze, svelandone la coerenza dell’origine, la profondità speculativa, nonché le diverse variazioni tramite cui il filosofo francese coinvolge un’intera tradizione epistemologica nella costruzione di una metafisica del processo. In particolare, l’associazione deleuziana tra Baruch Spinoza, Bernhard Riemann e il calcolo differenziale viene ricostruita e ritrovata nel pensiero di Léon Brunschvicg, Jean Cavaillès, Albert Lautman e Gaston Bachelard, da cui Deleuze eredita un’idea precisa della matematica come pensiero storico-razionale di tipo impersonale, che sarà presente in tutti i suoi scritti degli anni Sessanta, in particolare ne Il bergsonismo (1966), Differenza e ripetizione (1968) e Logica del senso (1969). Prefazione di Mario Castellana. Postfazione di Rocco Ronchi.
Ricomporre un cosmo in frammenti. Il dibattito sulle relazioni interne ed esterne
Christian Frigerio
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 314
Il concetto di relazione è oggi un protagonista dei dibattiti metafisici, ma solo da poco la filosofia ha iniziato a prenderlo sul serio. Il saggio rappresenta la prima indagine estesa sul macro-evento filosofico che ha portato la relazione al centro dell’attenzione: il dibattito sulle relazioni interne ed esterne. Dopo averne rintracciata l’origine nell’intricato scontro dei primi anni del Novecento tra Francis Herbert Bradley e Bertrand Russell, esso segue gli sviluppi del dibattito in Ludwig Wittgenstein e Alfred North Whitehead, in Charles Sanders Peirce e William James, ne studia le riprese da parte di Jean Wahl e Gilles Deleuze, esplorandone infine le propaggini contemporanee in Bruno Latour e tra gli esponenti del realismo speculativo. Chiedersi se le relazioni siano interne o esterne significa porsi due domande distinte: le relazioni sono ontologicamente fondamentali o sono riducibili ai propri termini? Questi hanno un’esistenza e un’identità indipendente dalle relazioni o sono da queste definiti nella loro essenza più intima? All’intersezione di questi due interrogativi emergerà una concezione del mondo che vede affermato fino in fondo il ruolo ontologico delle relazioni quali agenti attivi del divenire e della sua complessità.
L'istituzione, la passività
Maurice Merleau-Ponty
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 378
Nei suoi appunti per le lezioni al Collège de France, Merleau-Ponty impartisce una svolta decisiva alla sua riflessione sul rapporto tra fenomenologia e ontologia. A partire dalla nozione di “istituzione”, il pensatore francese indica, in ambiti molto diversi – che vanno dall’arte alla matematica, dalla vita sentimentale alla cultura –, quegli eventi capaci di dotare l’esperienza di dimensioni durevoli, vale a dire di una fecondità che darà luogo ad un seguito unitario, ad una storia. Nelle trascrizioni de Il problema della passività, invece, Merleau-Ponty si dedica a quelle flessioni della vita cosciente – come il sonno, il sogno, la memoria e l’inconscio – che apparentemente si distinguono dal modello istituente. Attraverso questi fenomeni liminali, che condizionano il corso della nostra esistenza, il filosofo descrive una modalità di appartenenza al mondo più primitiva rispetto all’attività del pensiero e che si realizza mediante la nostra presenza corporea. Questo libro ci rende quindi consapevoli della natura avventurosa della ricerca fenomenologica merlopontiana. Il pensiero di Merleau-Ponty non cessa infatti di esercitarsi e, a volte, sembra addirittura scoprirsi nel contatto con gli altri ambiti del sapere.
Saggi sull'empirismo radicale
William James
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 206
I "Saggi sull’empirismo radicale" rappresentano la fase più matura e originale della riflessione filosofica di William James. I testi che compongono questa raccolta, apparsa postuma nel 1912, furono originariamente pubblicati su riviste fra il 1904 e il 1905. Riuniti due anni dopo la morte di James, essi costituiscono l’entrata privilegiata alla sua filosofia dell’esperienza, un luogo classico in cui pensatori di ieri e di oggi si confrontano con i problemi sollevati dal filosofo e psicologo statunitense. Questi saggi hanno avuto un’influenza duratura; possiamo ritrovarne un segno nella riflessione di coloro che con essi si sono misurati: Bergson, Whitehead e Russell, ma anche Deleuze e Putnam. Lo stile di James è chiaro e tagliente e il suo procedere argomentativo è accompagnato dal rigore che contraddistingue il suo pensiero.
Kafka:
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 194
Ci sono due domande che la lettura di Kafka suscita nel lettore. La prima chiede di che cosa sia segno Kafka, con quale strano universo ci metta in relazione e che cosa ci insegni sulla vita, sulla verità e sulla salvezza. La seconda domanda chiede: che cosa fa Kafka, come funziona Kafka, quale sensibilità attivi in noi. Questa domanda si lascia interrogare così, nella forma del trauma, dall’immanenza: Kafka è allora il “soggetto” non più l’“oggetto”. Kafka non è più soltanto il nome di un autore del pantheon della cultura moderna. Per rispondere a questa seconda domanda ci siamo rivolti a poeti, scrittori e a filosofi che avessero Kafka nelle loro corde, non come un problema teorico da risolvere, ma come destino al quale, in quanto poeti, scrittori e filosofi, non è dato loro di evadere.
Emozioni
William James
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 138
La teoria delle emozioni di William James ha conosciuto, soprattutto negli ultimi decenni, una fama inattesa. L’ipotesi che stati emotivi quali rabbia, amore, tristezza e paura seguano direttamente la percezione dell’oggetto eccitante e si identifichino pertanto con la sensazione dei fenomeni corporei e viscerali che li caratterizzano è stata oggetto di ammirazione e aspre critiche già al suo apparire negli anni ’80 dell’Ottocento. È tuttavia in epoche più recenti che tale proposta si è trovata al centro di un fitto dibattito internazionale, che ne ha saputo cogliere nuovi aspetti e problematicità ed è stata assunta come punto di partenza per la costruzione di nuovi modelli esplicativi delle emozioni. Il lettore italiano che volesse tuttavia approcciarsi allo studio delle emozioni in James si troverebbe a dover passare in rassegna svariate traduzioni o antologie tematiche al fine di visionare i tre scritti dello psicologo statunitense sull’argomento. Non esiste, infatti, a oggi, un testo che raccolga in edizione italiana l’articolo del 1884, What is an Emotion, il capitolo sulle emozioni contenuto nel secondo volume dei Principles of Psychology e lo scritto del 1894 The Physical Basis of Emotion. Il presente volume intende venire incontro a questa esigenza, corredando la traduzione di questi tre testi cardine del pensiero di James di un’introduzione, volta non solo a presentare criticamente e sinotticamente gli scritti, ma anche a offrire un resoconto del vivace dibattito sviluppatosi attorno a questa teoria comunemente nota come “teoria periferica dell’emozione”.