Mondadori: Oscar storia
Gerusalemme. Biografia di una città
Simon Sebag Montefiore
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 798
Gerusalemme è la città universale, la capitale di due popoli, il santuario di tre religioni. È stata il gioiello ambito dagli imperi, il luogo indicato dalle profezie per il giorno del Giudizio e il campo di battaglia dello scontro di civiltà della nostra epoca. Quale mistero e quali eventi hanno fatto di questa cittadina sperduta su un altopiano dei monti della Giudea, stretta tra il Mediterraneo e il Mar Morto, la Città Santa per i fedeli del Libro, il «centro del mondo» e la chiave per la pace in Medio Oriente? Da re Davide a Barack Obama, dalla nascita del giudaismo all'annuncio di Cristo fino al sorgere dell'islam, dal sionismo al conflitto israelopalestinese, "Gerusalemme" ripercorre l'epopea di tremila anni di fede, massacri, fanatismo e pacifica convivenza. Grazie a uno stile che coniuga le necessità descrittive dello specialista con il gusto per l'excursus e l'aneddoto, Simon Sebag Montefiore svela i mille volti di una città in perenne mutamento e le sue diverse incarnazioni, restituendoci ogni epoca e ogni personaggio nella loro vivida lucentezza. Attingendo a nuove fonti d'archivio e alle conoscenze più recenti, oltre che ai documenti di famiglia e a un'intera vita di studi e ricerca, Montefiore getta luce su questioni essenziali per comprendere la città e rievoca ambienti, sentimenti e passioni di Gerusalemme, trasmettendo al lettore gli strumenti — i fatti — per interpretarne le tragedie, di ieri e oggi, ma anche il giusto disincanto per non smarrirsi nelle sue inestricabili contraddizioni. Per capire come Gerusalemme sia diventata la sola città al mondo che vive da sempre in due dimensioni, quella celeste e quella terrena.
La nascita del Terzo Reich
Richard J. Evans
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 648
Docente di storia moderna all'Università di Cambridge, Richard Evans riscrive la storia del Terzo Reich, quello che nella coscienza collettiva resta il più tragico e inspiegabile evento del ventesimo secolo, e lo fa cercando di adottare la prospettiva più ampia possibile, così da includere gli eventi militari e politici ma anche quelli sociali, psicologici e inerenti la vita quotidiana del popolo tedesco. Secondo l'autore l'esperienza tedesca non fu un fenomeno di regressione di massa a comportamenti "barbarici", ma ebbe le sue radici nello spirito stesso dell'età moderna.
Bombardare Auschwitz. Perché si poteva fare, perché non è stato fatto
Umberto Gentiloni Silveri
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 120
Si poteva intervenire dal cielo evitando alla più grande fabbrica di morte di continuare a uccidere? Si poteva bombardare Auschwitz? Era una strada percorribile nella fase conclusiva della seconda guerra mondiale? Di ciò che stava accadendo nei campi di concentramento si sapeva molto (almeno dal 1942), eppure la macchina dello sterminio nazista è rimasta in piedi. Lo sforzo verso la vittoria finale, imponente, impegnativo fino all'ultimo istante, non ammette distrazioni o secondi fini. Lontano dalle «retoriche della memoria», Umberto Gentiloni Silveri ricostruisce la fitta trama di incomprensioni che nei mesi cruciali del 1944 portò a sottovalutare la necessità di un intervento su Auschwitz e getta luce sul ritardo con cui istituzioni e opinione pubblica sono finalmente giunti a comprendere la tragedia della Shoah, a guardare dentro le proprie responsabilità, a raccoglierne il peso e l'eredità.
Il Terzo Reich al potere. 1933-1939
Richard J. Evans
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 852
Per la sua rovinosa e devastante incidenza sul corso del XX secolo, la Germania nazista ha posto e continua a porre agli storici numerosi interrogativi, che hanno avuto finora risposte solo parziali o non del tutto convincenti. Come ha potuto il regime hitleriano, nella sua breve vita (appena dodici anni) e nella patria di Goethe e Beethoven, allestire praticamente indisturbato una mostruosa macchina di sterminio che ha annientato milioni di ebrei e di altri individui di razze "inferiori"? Come ha potuto una nazione uscita distrutta dalla prima guerra mondiale dotarsi di una forza militare in grado di occupare quasi tutto il Vecchio Continente e minacciare la conquista dell'intero pianeta? Dopo "La nascita del Terzo Reich", in cui ha individuato e indagato le radici del nazionalsocialismo come ideologia politica, Richard J. Evans esamina ora l'evoluzione del regime nazista nel periodo cruciale che va dal suo insediamento al potere all'invasione della Polonia e, quindi, all'inizio del secondo conflitto mondiale. Attingendo a un'impressionante quantità di materiale documentario, fonti bibliografiche e testimonianze dirette, l'autore dimostra come i nazisti siano riusciti a piegare ogni aspetto dell'organizzazione sociale e della vita quotidiana - struttura economica, ordinamento giuridico e scolastico, mezzi di comunicazione, politica eugenetica e razziale, attività culturale, ricerca scientifica e fede religiosa - a un unico obiettivo: la preparazione di un'offensiva bellica.
Storia segreta della 'ndrangheta. Una lunga e oscura vicenda di sangue e potere (1860-2018)
Nicola Gratteri, Antonio Nicaso
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 252
Se un tempo i suoi affiliati andavano a dorso di mulo, rubavano polli e vacche, e l'unica risorsa di cui disponevano era la violenza, oggi la 'ndrangheta è l'organizzazione criminale più ricca e più potente al mondo, con un fatturato annuo di diverse decine di miliardi di euro, in gran parte provenienti dal traffico internazionale di cocaina. Grazie alla sua enorme capacità di stringere relazioni con il potere, si è infatti radicata in quasi tutti i continenti e ha assunto una dimensione «globale», in un singolare connubio di tradizione e adattabilità, forza d'urto e mediazione, logiche tribali e cointeressenze politico-finanziarie. Ma è anche, incredibilmente, l'organizzazione mafiosa meno conosciuta, tanto che non molti anni fa, prima della strage di Duisburg in Germania (2007), era ancora considerata una versione casereccia e «stracciona» di Cosa nostra. Eppure la 'ndrangheta ha una storia antica, che affonda le radici nella Calabria ottocentesca e nei suoi difficili, talora drammatici rapporti con il nuovo Stato italiano, ha attraversato indenne due guerre mondiali, il fascismo e la liberazione, grazie anche alle colpevoli omissioni e sottovalutazioni della classe dirigente e della magistratura, e si è sviluppata e rafforzata, cambiando pelle e diversificando la propria attività criminale, nella Prima e nella Seconda Repubblica, grazie alla debolezza della politica, delle istituzioni e dell'economia che con essa hanno scelto di convivere. Spazzando via molti luoghi comuni e alla luce di una ricca mole di documenti e carte processuali, Nicola Gratteri, un magistrato che da trent'anni è in prima linea nella lotta contro la mafia calabrese, e Antonio Nicaso, scrittore e docente universitario che da trent'anni anni la studia e la analizza in ogni suo aspetto, ricostruiscono in dettaglio tutte le fasi evolutive della 'ndrangheta e raccontano come, lungo un'ininterrotta e feroce sequenza di delitti e omicidi, di violenze e sopraffazione, si è trasformata da cosca regionale eversiva e parassitaria in sistema di potere e di governo del territorio, che sta infiltrando e inquinando pericolosamente la politica e l'economia nazionale e internazionale. Con questo libro che è, insieme, un grido d'allarme e una dichiarazione di guerra, Gratteri e Nicaso intendono farci capire quanto necessario sia combattere con ogni mezzo questo «mostruoso animale giurassico che non si estingue, perché sono ancora in tanti a proteggerlo, a tutelarlo e a legittimarlo», e spezzare quell'oscuro grumo di potere che continua ad alimentarlo.
Il gigante del Nilo. Storia e avventure del Grande Belzoni
Marco Zatterin
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 353
Un uomo alto due metri, massiccio, con una folta barba rossa, vestito alla turca, entra per primo, dopo tremila anni, nella tomba di Sethi I. Ha trentanove anni e una vita romanzesca alle spalle. È nato a Padova, ha fatto il barbiere, ha studiato idraulica, lavorato in teatro a Londra e in giro per l'Europa. Si chiama Giovanni Battista Belzoni, ma nel vecchio continente tutti lo conoscono come «The Great Belzoni». È senza dubbio il primo grande archeologo italiano in Egitto, forse uno dei più grandi in assoluto nell'età più avventurosa della «corsa» al Paese dei faraoni, a cavallo tra Settecento e Ottocento, l'età della spedizione napoleonica e delle scoperte di Champollion. Questa biografia porta alla luce uno dei personaggi centrali nella storia dell'incontro fra Europa ed Egitto: dalle esibizioni sulla ribalta come «Sansone Patagonico» al recupero della testa di Ramses II e al dissabbiamento del tempio di Abu Simbel, dalla soluzione dell'enigma della piramide di Chefren fino alla morte solitaria in Nigeria, nel tentativo di raggiungere la mitica Timbuctu. Grazie a numerosi documenti inediti, Marco Zatterin ricostruisce le gesta rocambolesche e le fondamentali scoperte archeologiche del «gigante del Nilo» e indaga sulle rivalità che il suo attivismo suscitò nei «concorrenti» e sulla successiva esclusione dall'empireo dell'egittologia.
La terra sta piangendo. La grande epopea delle guerre indiane per la frontiera americana
Peter Cozzens
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 625
All'alba del 29 novembre 1864 le truppe al comando del colonnello John Chivington attaccarono di sorpresa il pacifico villaggio di Pentola Nera, trucidarono e mutilarono duecento Cheyenne, due terzi dei quali erano donne e bambini. Il massacro di Sand Creek fu il primo degli scontri che incendiarono le Grandi Pianure per circa un trentennio, portando all'esodo forzato degli indiani all'interno delle riserve. Non fu un genocidio, ma una spirale di violenza volta a cancellare una società guerriera e intimamente mistica che mal si conciliava con una nazione in ascesa. Il progresso americano era fatto di ferrovie da costruire, oro da trovare, immense distese da convertire in terreni agricoli. La danza del sole fu soppiantata dal cristianesimo, la caccia al bisonte dall'allevamento dei bovini, il nomadismo dalla stanzialità. Questa, però, è una visione parziale della conquista dell'Ovest americano. Secondo Peter Cozzens, studioso di storia militare ed esperto di guerre indiane, occorre invece andare più in profondità e far affiorare le ambiguità di tutti i protagonisti, per evitare di cedere all'emozione compassionevole tipica delle narrazioni degli ultimi cinquant'anni sulla resa di capi tribù quali Cochise, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa, Gambe di Legno e Toro Seduto. I pellerossa erano una costellazione di clan, spesso in lotta fra loro, non di rado scesi a patti con il «Grande Padre» di Washington per procurarsi sostegno contro i nemici. Le istituzioni furono tutt'altro che monocordi ma, anzi, vacillanti, indecise, deboli e incapaci di tenere a bada i delegati del governo federale sul territorio. L'esercito - mal equipaggiato, stremato dalla guerra civile, corrotto, incline all'alcol e alla diserzione - era composto di uomini arruolatisi per le ragioni più disparate, ognuno con le proprie ambizioni e debolezze. Così l'efferatezza di George Armstrong Custer, il pugno di ferro di William Sherman e la presunzione di Philip Sheridan si mescolarono alla fame di gloria di molte Giacche Blu, ma anche al turbamento di ufficiali come George Crook e Henry Carrington di fronte agli abusi brutali. Le vittorie indiane nel «massacro Fetterman» e al Little Bighorn, e i successi dei bianchi a Sand Creek e Wounded Knee, diventano quindi tasselli sanguinosi di una scena multiforme, in grado di sfumare i confini tra oppressori e vittime, colpevoli e innocenti. Basato in larga parte su fonti ancora inesplorate, "La terra sta piangendo" offre non una, ma tante storie della lunga conquista dell'Ovest, per farci comprendere quanto il dibattito su una delle pagine più violente e complesse della storia americana sia ancora ben lontano da una conclusione.
La congiura di Catilina
Massimo Bocchiola, Marco Sartori
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 238
La congiura di Catilina, la rivolta che nell'autunno del 63 a.C. avrebbe dovuto decapitare i vertici della Repubblica romana, si è imposta nei secoli come «la madre di tutte le congiure». Raccontato e studiato, quell'episodio pone ancora molte domande. Bocchiola e Sartori tentano di rispondere, individuando una chiave di lettura - la crisi delle istituzioni repubblicane - che riunisce tutti i protagonisti dell'epoca, tra i più grandi uomini di Roma: Cicerone, Cesare, Pompeo, Crasso, Catone. Ma soprattutto lui, Catilina, che la storiografia ha dipinto come un «cattivo» di proporzioni shakespeariane. Nel fosco crepuscolo della Roma repubblicana, in cui tutti hanno scheletri nell'armadio e le alleanze sono spesso effimere e strumentali, la sua vicenda rivela il volto più oscuro di un passaggio epocale che ha portato alla nascita dell'impero e cambiato la storia dell'Occidente.
Michelangelo. Mito e solitudine del Rinascimento
Giulio Busi
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2018
pagine: 422
Generoso con gli umili, insofferente con i rivali, attaccatissimo al soldo, ascetico, trasgressivo, Michelangelo Buonarroti è il primo artista veramente moderno, capace di opporsi a tutto e a tutti, pontefici compresi, pur di esprimere se stesso. Scultore, pittore, architetto, poeta, durante la sua lunghissima vita (morì a quasi 89 anni) fu acclamato, strapagato, imitato, odiato. Troppo spesso, fu solo. Per necessità, per scelta, per destino. Senza lasciarsi intimorire né abbagliare dal mito del genio assoluto, Giulio Busi segue le tracce dell'uomo Michelangelo, che si sentiva fuori posto sia nelle botteghe di pittori e scultori sia nei salotti dei principi. Figlio di un'antica famiglia cittadina impoverita, nasce in provincia, tra i monti dell'Appennino toscano, dove il padre Lodovico è podestà di Caprese e Chiusi. Lui dovrebbe studiare latino e invece diviene apprendista di Domenico Ghirlandaio. Lo scopre Lorenzo il Magnifico, che gli dà protezione, mezzi, fiducia in se stesso. Innamorato di Firenze, se ne va appena può, per cercare fortuna a Roma. Affascinato dal moralismo visionario di Savonarola, lavora per i cardinali e scolpisce per i nemici del frate domenicano. Insofferente all'autorità, si piega al volere del terribile papa Giulio II, e per lui progetta una tomba fastosa (gli ci vorranno quarant'anni per finirla) e affresca la smisurata volta della Sistina. Sopporta a stento i Medici, i suoi benefattori, e ne riceve committenze e ricchi incarichi. Ama la bellezza maschile, si lascia affascinare da giovanotti eleganti e da qualche ragazzo di vita, ma s'infiamma d'amicizia per Vittoria Colonna, gran dama e specchio di virtù. Sempre insoddisfatto, inquieto, inarrivabile. Lungo le pagine di un racconto storicamente documentato e sorretto da una felice vena narrativa, Busi rivisita tutte le tappe di uno straordinario percorso creativo (dalla dolorosa bellezza mistica della Pietà vaticana, al titanismo della Cappella Sistina fino al dialogo con la morte della Pietà Rondanini) e di un egualmente straordinario percorso biografico. Da un amore all'altro, dal trionfo all'amarezza, arte e vita s'intrecciano, si fondono, si scontrano, in un'avventura esistenziale compiuta, come Michelangelo stesso ebbe a scrivere, «con tempestoso mar, per fragil barca».
Anna Bolena
Carolly Erickson
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2018
pagine: 264
La «scalata» di Anna Bolena inizia con un periodo trascorso in Francia, come damigella della regina. Al suo rientro in Inghilterra Anna si era trasformata in una splendida dama di corte, prezioso oggetto di scambio per le ambizioni del padre. Ma neppure lui poteva immaginare quale sarebbe stato il futuro della ragazza che, dopo aver infiammato il cuore del re Enrico VIII, lo sposò nel 1533 e gli diede una figlia, Elisabetta, destinata a diventare la più grande regina della storia inglese. Nonostante questo folgorante inizio, l'astro di Anna Bolena tramonta presto... Carolly Erickson ricostruisce le vicende che hanno segnato l'esistenza di questa sfortunata regina, sullo sfondo di una rievocazione dei rapporti umani e dell'intreccio di ragioni personali e ragion di Stato, in una grande corte europea del Rinascimento.
Wimbledon. Sessantacinque anni di storia del più importante torneo del mondo
Gianni Clerici
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2018
pagine: 786
La prima volta fu da bambino, nel 1937. Il bambino divenne giovane tennista e, nel 1953, affrontò un lungo viaggio fino a Londra, con una vecchia Topolino, per calcare l'erba di quello che uno dei suoi maestri, Giorgio Bassani, avrebbe definito «il Vaticano del tennis». Da allora, abbandonata ogni speranza di vincere un giorno i Championships, Gianni Clerici non ha mai smesso di raccontare, con infinita competenza, i trionfi e le cadute dei grandi che hanno fatto la storia del torneo di tennis più importante, il primo a essere disputato sin dal 1877. Perché il mito del tennis è il mito di Wimbledon, e gli articoli di Clerici - qui raccolti in un volume arricchito di profili dei campioni, annotazioni personali, fotografie e aggiornato fino al 2017 - rievocano l'epopea di un gioco passato dal dilettantismo al professionismo, dalle racchette di legno a quelle costruite in materiali spaziali. Nelle cronache dello Scriba - come è stato definito Clerici dagli anglofoni - scorrono sessantacinque anni di storia dello sport più amato, in una sorta di «rivisitazione del tempo perduto ai margini dei court». Ci sono le vittorie di Jimmy Connors, «l'Antipatico», di Bjòrn Borg, «l'Orso», di John McEnroe, «il Bauscia», e poi i record di Roger Federer e delle sorelle Williams, ma anche gli amori chiacchierati di Martina Navratilova, o la bizzarra storia di un ricco maragià indiano, che solo in punto di morte riuscì a ottenere l'ammissione all'esclusivissimo All England and Croquet Club di Wimbledon. Così, in queste pagine lo Scriba alterna curiosità e aneddoti, dati e considerazioni tecnico-tattiche, esplorando la storia del torneo che eterna chi lo vince.
Putin. Vita di uno Zar
Gennaro Sangiuliano
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2018
pagine: 300
Chi è davvero Vladimir Putin? Un coraggioso protagonista del nostro tempo, capace di condizionare la politica internazionale, oppure l'ex colonnello del KGB non troppo avvezzo alla democrazia? Per rispondere, Gennaro Sangiuliano ripercorre le tappe principali dell'avventura umana e politica di «zar Putin»: radicato nell'anima profonda della Russia e nelle sue peculiarità sociopolitiche, Putin deriva il suo successo dalla capacità, di fronte a sfide impegnative e drammatiche, di riplasmare un'identità nella quale tanti cittadini russi si riconoscono. La ricostruzione di Sangiuliano si arricchisce di ipotesi interpretative fondate su una solida ricognizione delle fonti e ci aiuta a capire qualcosa di più del nostro presente.