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Moretti & Vitali: Il tridente. Saggi

Sulla soglia di casa. Abitare tra sogno e realtà

Carla Stroppa

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2019

pagine: 261

"Da molti anni raccolgo i sogni in cui compare l'immagine della casa. Ho iniziato da ragazza senza uno scopo cosciente, come assecondando una specie di istinto. Dovevo farlo. Stavo inconsciamente cercando la mia casa ideale, cercavo me stessa anche se allora ero lontana anni luce dal poter formulare questa idea. Della casa in cui abitavo ricordo in particolare il grande cortile in cui noi bambini giocavamo. Momenti di libertà e di svago in cui la fantasia e il sogno prendevano il sopravvento su tutto il resto, che invece era molto pesante e doloroso. Poi ho iniziato a raccogliere disegni e riproduzioni di quadri in cui la casa spiccava quale protagonista della scena. In qualche modo capivo o meglio intuivo che questa immagine mi riguardava, e mi offriva la chiave per aprire qualche porta importante. Ho compreso in seguito che si trattava della porta d'accesso al mondo interiore. Certo, lo sappiamo: la casa è figura dell'eterna tensione umana ad avere un rifugio accogliente e nello stesso tempo è figura della paura di rimanerne prigionieri. In questo senso la casa è immagine della soglia fra il dentro e il fuori. Varcandola si può guardare dentro e venire a conoscenza di angoli e pertugi insospettati che nascondono cose importanti. Allora si può decidere di entrare ed esplorarli questi spazi in ombra e ancora sconosciuti; viceversa se si è già dentro, varcando la soglia si può vedere là fuori la scena del mondo e decidere di uscire per prenderne parte. Forse era questa doppia prospettiva ad affascinarmi: i poli opposti della vita che si richiamano e che ci costringono a vedere i due lati delle esperienze e dei fenomeni. La casa è una necessità essenziale e, ne più ne meno, è un pericolo essenziale. Ci si può perdere sia rimanendo sempre dentro che cercando sempre fuori e sia dentro che fuori ci si può salvare."
24,00 22,80

Jung e Neumann. Psicologia analitica in esilio. Il carteggio 1933-1959

Carl Gustav Jung, Erich Neumann

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2019

pagine: 449

Le lettere tra Jung e Neumann confermano l'enorme stima di Jung per il suo allievo. Il carteggio accompagna in lui due metamorfosi parallele. Ebreo berlinese perseguitato, Neumann rinacque come un fondatore culturale in Israele; contemporaneamente si trasformò da apprendista in interlocutore di Jung. La profondità dei suoi scritti lo rivela come un terzo potenziale pilastro della psicoanalisi dopo Freud e Jung: ma la morte a 55 anni gli ha impedito di realizzare tutti i suoi potenziali. Le sue lettere sono radiografie dell'inconscio collettivo e pronosticano sia le catastrofi dell'Europa sia le tensioni che avrebbero percorso lo stato d'Israele. Il carteggio si interruppe nel 1940. Quando riprese nel 1945 Neumann si era rinnovato attraverso una solitaria autoanalisi. In questo periodo abbozza teorie che unificano psicologia, antropologia, teologia; e descrive il rapporto tra l'evoluzione della psiche individuale e quella collettiva. Molti suoi scritti attendono ancora di esser pubblicati.
35,00 33,25

Il suono dell'assenza. Variazioni sul dolore

Elena Gigante

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2019

pagine: 163

«Se soffri, adopera il tuo dolore [...] e delle litanie puoi fare un bordone alla melodia — improbabile — delle sfere» — scriveva così Giorgio Manganelli, il 23 gennaio del 1961. Pierre Fédida, d'altro canto, rifletteva: «Forse l'assenza è l'opera d'arte». Psicologia analitica, psicoanalisi, fenomenologia, neuroscienze, musica e poesia rappresentano, in questo saggio, differenti posture d'ascolto, per tentare di esplorare l'assenza come condizione dinamica di trasformazione del dolore. Alternando un linguaggio immaginifico a uno più teoretico, l'autrice riflette sulle multiformi possibilità di metamorfosi della perdita: giochi aerei di densità permettono di trasfigurare la drammaticità della sofferenza in leggerezza e, in definitiva, in arte. Il dolore è considerato come un insieme di discontinuità, connaturate all'esistere, che contribuiscono a plasmare quel senso di ineffabile continuità che chiamiamo "Io". La prima parte del saggio è strutturata come una suite di componenti dell'assenza: iconiche, lessicali, esperienziali, fenomeniche e dinamiche; la seconda parte, invece, ne ricerca una declinazione applicativa attraverso il concetto di densità. Si tenta di far dialogare alcuni contributi storici della psichiatria fenomenologica con la psicologia analitica di Carl Gustav Jung. L'ouverture di Emanuele Trevi introduce il saggio sotto forma di risonanza tematica; Il museo del silenzio propone una variazione estatica dell'assenza, in relazioneall'esperienza mistica di poeti, santi e uomini dal multiforme ingegno, come Ulisse, osservato da Franz Kafka mentre resiste al silenzio delle sue sirene.
16,00 15,20

Ascoltando il corpo. Nuove vie per il gioco della sabbia

Ascoltando il corpo. Nuove vie per il gioco della sabbia

Martin Kalff

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2018

pagine: 240

Il Gioco della sabbia (Sandplay therapy) è una terapia psicologica creata da Dora Kalff, oggi diffusa in tutto il mondo. Al paziente viene proposto di giocare con la sabbia e di osservare le immagini che nascono spontaneamente dal gioco. Dora Kalff ha riconosciuto in quelle immagini l'emergere del processo di individuazione, descritto da Carl Gustav Jung seguendo le tracce dei sogni e dell'immaginazione attiva. In questo libro il figlio Martin sviluppa in modo originale il metodo confrontandosi con le più recenti acquisizioni delle neuroscienze e introducendo tecniche creative (meditazione, danza, pittura, musica e poesia) che partono dall'ascolto del corpo. Il nuovo metodo viene poi illustrato, anche attraverso la presentazione di alcuni casi clinici, da alcuni terapeuti italiani che dal 2007 partecipano al Gruppo di supervisione di Zollikon condotto da Martin Kalff.
22,00

L'anoressia

Marina Valcarenghi

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2018

pagine: 129

Perché un'inconscia autocondanna a morte per fame? Perché questa sentenza riguarda quasi esclusivamente le donne? Esiste un denominatore comune all'origine dell'anoressia? Quali le differenze fra un'anoressia isterica e un'anoressia tipica? E infine: è possibile neutralizzare questo comportamento autodistruttivo attraverso la psicoanalisi? Senza recidive? E quali sono l'utilità e il senso del ricovero ospedaliero e dell'intervento psichiatrico? Nella prima parte del testo l'autrice si propone di esaminare questi interrogativi dal punto di vista storico, teorico e clinico, presentando quindi il suo metodo di intervento e di cura, fondato sulla ricerca di particolari cause inconsce, collettive e personali, del sintomo anoressico. Nella seconda parte è riassunto il lavoro psicoanalitico con quattro pazienti e il lavoro rimasto incompiuto in un quinto incontro, attraverso le diverse storie di ognuna, i dialoghi con l'analista e l'interpretazione dei sogni, alla ricerca della ferita ancora aperta che si nasconde dietro un autolesionismo così radicale.
18,00 17,10

L'inconscio fra realtà e virtualità. Dopo Jung. Visioni della comunicazione informatica

Letizia Oddo

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2018

pagine: 232

«Il libro di Letizia Oddo - scrive Giuseppe O. Longo nella prefazione di questo libro - è di interesse straordinario: indagando i rapporti tra corpo, mente, coscienza e inconscio attraverso il prisma sfaccettato delle tecnologie dell'informazione, esso si articola in una serie di considerazioni di grande richiamo, che rivelano nell'autrice una rara padronanza di strumenti anche filosofici (sì la tecnologia reclama oggi una sua filosofia oltre che una sua mitologia) capaci di collegare tra loro temi problematici, al limite di ricerche specialistiche». La ricerca che percorre questo libro, in una prospettiva psicoanalitica, è volta a comprendere la dinamica psichica che si esprime nel mondo rarefatto della tecnologia informatica, in una dimensione che può definirsi magica, arcaica, tribale. Influenze, contagi sembrano emanare dalla comunicazione virtuale, nella sfera infinita dell'immateriale e del potenziale, oltre il tempo e lo spazio. Oggi sono le tecnologie del post-umano che permettono di progettare un nuovo ordine di realtà costituito da organismi sempre più ibridati con l'artificiale, avatar immersi in una rete di dati elettronici: corpi, pensieri, azioni possono essere clonati al di fuori della soggettività, disarticolarsi e proliferare nella loro riproducibilità. In questo contesto di realtà, la sofferenza psichica tiene aperto un varco, nell'ascolto del richiamo di un'umanità dolente, smarrita, sola.
22,00 20,90

La forza del mito. L'eroico viaggio di J. Campbell attraverso la mitologia comparata

La forza del mito. L'eroico viaggio di J. Campbell attraverso la mitologia comparata

Carlo Pancera

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2017

pagine: 490

«Nessuno in questo secolo - né Freud, né Thomas Mann, né Lévi-Strauss - ha altrettanto riportato il senso mitico del mondo e le sue eterne figure nella nostra coscienza quotidiana» così James Hillman misurò l'importanza dell'opera di Joseph Campbell (1904-1987), un corpus di straordinari titoli che continua a risuonare e ad attrarre nuovi entusiasti lettori. La sua è stata davvero l'incessante ricerca di una mente vorace e curiosa, con un atteggiamento nei confronti della cultura aperto, multidisciplinare e costantemente alla ricerca dei punti di contatto tra le varie tradizioni: Campbell ha attraversato il secolo scorso toccandone i punti nevralgici, vivendo i momenti che lo hanno definito, e incontrandone molti protagonisti, da Carl Gustav Jung ai Grateful Dead, da John Steinbeck a George Lucas. Questo volume offre il quadro completo dei suoi studi, dei viaggi e degli incontri e consente un accesso inedito alla sua opera, che ha il Mito e la costruzione di esso al centro di riflessioni che hanno investito narrazioni di tutti i tipi, dai luoghi e le culture più disparate. Il Mito, da Joseph Campbell, è visto come materia viva, affine ai sogni, «è la segreta apertura attraverso cui le inesauribili energie dell'Universo si riversano nella manifestazione culturale umana».
32,00

L'inconscio sullo schermo. Il cinema secondo Jung. La rappresentazione del sé nel cinema

Angelo Moscariello

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2017

pagine: 104

Il cinema è un'arte fatta di immagini simboliche fusione di mythos e logos, immagini organizzate in racconto secondo quei processi di "condensazione" e di "spostamento" che sono gli stessi che si attivano nella fase onirica. Definito con la nota espressione "sogno a occhi aperti", il cinema ha, dunque, molto in comune con l'attività onirica soprattutto perché il suo linguaggio è identico a quello del sogno dal momento che nel racconto impiega lo stesso trattamento del tempo e dello spazio che si attiva nel sogno. Il cinema ci fa scoprire aspetti di noi stessi che ignoravamo, ci fa confrontare con la nostra ombra e reintegra il nostro io nell'altro e nel mondo. Una volta riconosciuta questa verità, allora oggi il rapporto tra il cinema e la psicoanalisi va riferito non più soltanto all'analisi delle nevrosi da compiere con l'occhio rivolto al pensiero razionale di Freud, come è stato fatto perlopiù finora. Considerato che il cinema sta recuperando quella dimensione "fantasmatica" che possedeva all'origine, occorre estendere la relazione anche all'analisi della più ampia rappresentazione sullo schermo del nostro sé, analisi da condurre alla luce degli aspetti visionari della psiche messi in evidenza da Jung, aspetti che sono molto più congeniali alle visioni animistiche e mitiche del linguaggio cinematografico.
16,00 15,20

Alla ricerca di anima: L'incontro-Il ritorno

Raffaele Floro

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2017

pagine: 744

In una società in cui l'uomo è sempre più interconnesso mediaticamente, ma sempre meno connesso con la propria interiorità, la lezione junghiana sull'archetipo di Anima, quale ponte di collegamento e di comunicazione con la realtà del sentimento, è sempre più attuale e cruciale ai fini di un'esistenza piena e soddisfacente sostenuta dalla realizzazione di relazioni affettive consapevoli che individuano il senso della vita. Costitutivamente Anima è una realtà psichica che si dipana inizialmente dal Femminile materno e si definisce sempre più chiaramente man mano che l'individuo procede verso un approfondimento del sentimento. In tal senso l'intento del volume è quello di descrivere in maniera unitaria le esperienze di Anima quali incontri con la sua realtà psichica attraverso le quattro forme espressive enucleate da Jung e di dimostrarne la centralità quale punto di snodo relazionale e individuativo, da un lato, grazie al 'pensiero del cuore' di quegli uomini che hanno raccontato poeticamente o filosoficamente l'incontro, nella relazione con la donna amata, con Anima e, dall'altro, sul versante scientifico, grazie alla sua corrispondenza significativa e non casuale con l''attrattore strano', figura essenziale del comportamento dei sistemi dinamici non lineari. Della funzione di interconnessione tra razionalità e sentimento espressa dall'archetipo di Anima, individuato qui come attrattore strano in quanto topos psico-fisico al confine tra ordine e disordine che dà direzione al caos delle parti psichiche non riconosciute, viene dato un esempio attraverso l'analisi simbolica dell'opera alchemica. Il volume dapprima introduce ed approfondisce il tema del Femminile nell'uomo accompagnando il lettore verso l'incontro con la donna interiore e in seguito affronta la fenomenologia delle figure femminili che animano il teatro interiore secondo un'evoluzione che andando di pari passo con l'esperienza pratica fa accedere ad una più sentita e profonda dimensione del sentimento d'amore. Il fine è di condurlo ad una visione di Anima non tanto teorica quanto pratica, nella vita di tutti i giorni e nella prassi analitica.
35,00 33,25

Approdi e naufragi. Resistenza culturale e lavoro del lutto. Tracce per una psicologia post-coloniale

Fabrice Olivier Dubosc

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2016

pagine: 292

Negli ultimi anni, i ripetuti naufragi al largo delle coste siciliane e in particolare a Lampedusa hanno messo in luce che le 'carrette' che trasportano migranti e rifugiati sono solo l'ultimo anello di rotte e esodi complessi. Rotte che collegano i campi di transito e la prigionia nel deserto, i morti in mare e le geopolitiche delle grandi potenze, le utopie deluse riemerse in forma patologica e l'aspirazione che i figli siano cittadini del mondo. Vicende che ne incontrano altre che dal passato ci parlano. Nel XVII secolo, Nostra Signora di Lampedusa era migrata dalla Sicilia spagnola al Brasile insieme ad altre icone creolizzate adottate dalle confraternite di schiavi. Il compito di queste irmandades era di garantire una buona sepoltura ai loro membri e questo è diventato il pretesto per esplorare il rapporto tra elaborazione del lutto e resistenza culturale da varie prospettive: filosofiche, antropologiche, psicoanalitiche. Rivendicare che una vita è degna di lutto è testamento dell'aspirazione a una vita degna di essere vissuta. Da questo punto di vista le migliaia di migranti che continuano a trovare precaria sepoltura nel Mediterraneo ci convocano - come direbbe Benjamin - a quell'«appuntamento segreto tra generazioni» che alcune immagini particolarmente pregnanti generano nei momenti di pericolo. Il naufragio in questione è anche quello della coscienza europea, tentata dalle passioni tristi del risentimento, dell'astio e della reazione immunitaria ad ogni alterità. Da questo punto di vista, il lavoro di chi tenta in più parti del mondo di onorare i morti elaborando i lutti e i traumi storici con un «sovrappiù di vita» risuona con le intuizioni della psicoanalisi e della psicologia analitica come con quelle della teologia della liberazione, del pensiero post-coloniale e della differenza. Se, da un lato, la storia è un sintomo in cui si intrecciano terrore traumatico e dimensione fantasmatica, l'irruzione nel presente di un perturbante che dal passato insiste a interpellarci ci risveglia alla possibilità di immaginare una riparazione etica ed estetica del mondo.
20,00 19,00

Il doppio sguardo di Sophia. L'eterno femminino e il diavolo, nella vita e nella letteratura

Carla Stroppa

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2016

pagine: 300

L'eterno femminino, come Goethe lo ha rappresentato nel suo Faust, si manifesta in una forza intrinseca dell'anima femminile che spinge la coscienza umana verso il compimento delle sue potenzialità naturali, spirituali e di conoscenza superiore. Eva, Elena, Maria e Sophia sono le figure che la tradizione pagana, cristiana e gnostica ci ha consegnato per rappresentare la fenomenologia di questo percorso interiore nelle sue fasi interne. L'autrice, attraverso un rabdomantico inoltrarsi nella conoscenza, che si avvale della messa a fuoco continua di temi psicologici, simboli e topos letterari sempre relati all'esperienza clinica e alla riflessione esistenziale, considera le fasi dell'eterno femminino quale continuum di esperienza e di conoscenza essenziali, sia per la donna che per l'uomo moderni, troppo identificati con l'Io eroico maschile, teso a superare i limiti umani in un costante delirio di onnipotenza che esclude dal suo orizzonte la morte e la fragilità. Sophia è la potenzialità dell'anima iniziata alla dimensione transpersonale della psiche: è la visione dell'intero, riguarda entrambi i generi e in entrambi può essere presente o assente. Rappresenta la speranza di compimento del processo individuativo. Sophia è l'ethos che passa attraverso la differenziazione dell'Io dal Tutto originario, ma a esso sa tornare col filtro e col potere trasfigurativo della cultura e del discernimento etico, acquisiti nel rapporto col mondo e nell'incontro/scontro con l'ombra individuale e collettiva.
20,00 19,00

Creatio continua. Psicologia analitica, arte, tempo

Assunto A. Lopez

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2016

pagine: 173

La nostra esistenza si accompagna per intero ad una percezione soggettiva del tempo che, complice il nostro esser terreni, rimarca la nostra finitudine e sempre invoca un attribuzione di senso; è così che al tempo si accompagna in noi anche l'idea di un qualcosa che lo possa trascendere, per una frazione di pura esistenza o all'infinito, vestendo i panni dell'Eternità. Tempo ed Eternità ritrovano originale conniuctio in un'idea che ha permeato nei secoli le correnti dello Spirito, così come le discipline della materia: quella per la quale l'assetto (eterno) del reale è frutto, istante per istante, di un continuo processo di ricreazione (conservano est continua creatio). Ritroviamo questa idea, diversamente declinata, nel pensiero di Sant'Agostino, nella mistica medievale di Meister Eckhart, nel corpus dottrinale del Pantheon induista e nell'ambito della moderna astrofisica; ma essa attraversa in qualche misura anche l'intera impalcatura della Psicologia Analitica, investendo del connotato temporale i suoi più importanti assunti teorici. La trama di questo breve saggio è in tessuta della stessa idea; in un percorso che, a partire dalla Tipologia Psicologica junghiana, attraversa gli affetti e le diverse fasi della vita, i territori della bellezza e quelli della fantasia, sino a condurci nell'alveo della dimensione creativa per eccellenza: quella dell'artista; là dove ogni istante aspira ad incarnare il segno e il ritmo propulsivo di un cambiamento.
16,00 15,20

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