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Ombre Corte: Culture

Il punto zero della rivoluzione. Lavoro domestico, riproduzione e lotta femminista

Il punto zero della rivoluzione. Lavoro domestico, riproduzione e lotta femminista

Silvia Federici

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2020

pagine: 159

“Come provo a mostrare in questo libro, oggi un femminismo radicale deve operare su vari fronti, ma senza mai limitarsi a una pratica puramente difensiva. La ricostruzione del tessuto sociale, la determinazione di nuovi rapporti di solidarietà capaci di procurare subito, nel presente, nuove risorse e nuovi rapporti sociali, sono la prima condizione non solo per la sopravvivenza ma anche e soprattutto per aprire un processo di riappropriazione della ricchezza e per recuperare il controllo sui mezzi della nostra riproduzione. Abbiamo davanti un lavoro immenso, se si pensa alle condizioni disastrate – ambientali, economiche, sociali – in cui siamo costrette a vivere. Dall’educazione alla salute, dall’ambiente alla costruzione di nuove forme di (ri)produzione: si può davvero dire che dobbiamo mettere il mondo sottosopra, perché la bancarotta del sistema capitalistico è tale che ormai da esso ci si può aspettare solo crisi, miseria e violenza” (Silvia Federici). “Finalmente abbiamo un volume che raccoglie i numerosi saggi che in un periodo di quattro decenni Silvia Federici ha scritto sulla questione della riproduzione sociale e sulle lotte delle donne su questo terreno. Oltre a fornire una potente storia dei cambiamenti nell’organizzazione del lavoro riproduttivo, Il punto zero della rivoluzione documenta lo sviluppo del pensiero della sua autrice su alcune delle questioni più importanti del nostro tempo: la globalizzazione, le relazioni di genere e la costruzione di nuovi beni comuni” (Mariarosa Dalla Costa). “Con pensatrici e attiviste ecofemministe, Federici sostiene che la protezione dei mezzi di sussistenza ora diventa il terreno chiave della lotta e invita le donne del Nord e del Sud a unirsi per costruire nuovi beni comuni” (Ariel Salleh).
15,00

Sesso, razza e pratica del potere. L'idea di natura

Sesso, razza e pratica del potere. L'idea di natura

Colette Guillaumin

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2020

pagine: 245

Ancora poco nota in Italia, in ragione anche della scomoda radicalità del suo pensiero antiessenzialista, Colette Guillaumin ha teorizzato dalla fine degli anni Sessanta il carattere sistemico, non accidentale e non innato di sessismo e razzismo. Attraverso un'analisi storica e sociologica delle idee di sesso e di razza e dei rapporti sociali che le hanno prodotte, Guillaumin dimostra che le donne e le persone non-bianche sono gruppi oppressi e che è l'oppressione a creare questi gruppi. In altre parole, uomini e donne, bianchi e non-bianchi sono categorie che non hanno nulla di "naturale", e quindi nulla di eterno. Sono classi antagoniste prodotte da forme sistemiche di dominio, di sfruttamento, di appropriazione di una classe (di sesso, di razza) sull'altra, e trasformate in "gruppi naturali" da un'ideologia che fabbrica "l'idea di natura" per nascondere l'origine sociale dei rapporti asimmetrici tra gruppi di sesso e di razza. Impensabile, rivoluzionaria è la tesi sostenuta da Guillaumin in questo testo precursore e ormai classico. Una tale visione caratterizza, più in generale, l'approccio del "femminismo materialista", sviluppatosi in Francia, che conta tra le principali esponenti, oltre la stessa Guillaumin, Christine Delphy, Monique Wittig, Nicole-Claude Mathieu e Paola Tabet. I testi di Guillaumin da un lato, ispirano senza sosta nuove ricerche (sui processi di razzizzazione, sulla performatività del linguaggio, sulla dominazione adulta), dall'altro, costituiscono un contributo alla prospettiva detta oggi "intersezionale", che guarda il reciproco riprodursi dei rapporti sociali di oppressione.
22,00

Velocità e attesa. Tecnica, tempo e controllo in Paul Virilio

Velocità e attesa. Tecnica, tempo e controllo in Paul Virilio

Ubaldo Fadini

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2020

pagine: 144

Tante sono le formule impiegate per raffigurare in maniera effettivamente incisiva la società contemporanea: società del rischio, società della prestazione, società dell'accelerazione. È quest'ultima ad apparire come assai convincente, proprio perché coglie la predominanza, particolarmente evidente oggi, di tutto ciò che risulta rapido, appunto sempre più accelerato, veloce. Tale predominanza è stata analizzata con grande maestria intellettuale da Paul Virilio, l'ultimo esponente di una generazione di studiosi che ha annoverato tra le sue fila autori di riconosciuta fama internazionale come Gilles Deleuze, Michel Foucault, Jacques Derrida, tra gli altri. È stato infatti merito di Virilio, con il suo percorso pluridecennale di ricerca, aver indagato con strumenti assai sofisticati gli effetti, accanto ai suoi supporti tecnologici, della velocificazione complessiva dei modi di vivere, che riguardano soprattutto la nostra sensibilità, la nostra intelligenza e capacità di comprensione della realtà. Questo libro vuole appunto presentare una vicenda intellettuale tra le più affascinanti del nostro tempo, contraddistinta da una profondità d'analisi e di individuazione delle principali tendenze di sviluppo della società odierna, di ciò che appare disegnato dall'ultimo "assoluto" ancora vigente: la velocità.
14,00

La natura è un campo di battaglia. Saggio di ecologia politica

La natura è un campo di battaglia. Saggio di ecologia politica

Razmig Keucheyan

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2019

pagine: 180

Di fronte all'annunciato disastro ecologico, è largamente diffusa l'idea che l'umanità debba "superare le sue divisioni" e lavorare insieme per affrontare le grandi sfide del nostro tempo. Ma come mostra questo lavoro di Razmig Keucheyan, la realtà è molto diversa: lungi dal cancellare gli antagonismi esistenti, la crisi ecologica tende a renderli ancora più incandescenti. Si prenda il caso della localizzazione delle discariche di rifiuti tossici negli Stati Uniti: se volete sapere dove è più probabile che vengano scaricati, chiedetevi dove vivono i neri, gli ispanici, i nativi americani e altre minoranze razziali, e dove sono i quartieri più poveri. Questo tipo di "razzismo ambientale" non è affatto limitato agli Stati Uniti: è un fenomeno globale. Keucheyan mostra come la risposta capitalista alla crisi sia stata contrassegnata da una massiccia espansione della "finanza ambientale". Dai "mercati del carbonio" ai "permessi di inquinamento", dai "derivati climatici" alle "obbligazioni catastrofiche", assistiamo a una proliferazione di prodotti finanziari legati alla natura. Invece di affrontare il problema alla radice, la strategia neoliberista cerca di trarre profitto dai rischi ambientali. Inoltre, con l'aumento dei disastri naturali, la scarsità delle risorse, le crisi alimentari, la destabilizzazione dei poli e degli oceani e la prospettiva di decine di milioni di "rifugiati climatici", le potenze occidentali stanno adottando sempre più una risposta militare ai problemi ecologici. Finita la guerra fredda, benvenuti alle "guerre verdi". Da New Orleans al ghiacciaio Siachen passando per la banchisa artica, l'autore esplora i luoghi salienti di questa nuova "geostrategia climatica". Questo innovativo saggio di teoria politica non offre solo una realistica descrizione degli scenari capitalistici di fronte al disastro ambientale, ma anche una nuova prospettiva su alcune delle questioni più critiche di fronte alle quali oggi si trovano le nostre società.
15,00

In nome del decoro. Dispositivi estetici e politiche securitarie

In nome del decoro. Dispositivi estetici e politiche securitarie

Carmen Pisanello

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2017

pagine: 120

L'insieme di pratiche, retoriche e discorsi che chiamiamo "decoro" hanno il fine ultimo di distruggere gli spazi pubblici in nome della (illusoria) difesa di quelli privati. I fautori della fantomatica "lotta al degrado" trasformano le nostre città nei condomini descritti da James G. Ballard e messi in scena da David Cronenberg. Oggi l'allarme securitario è un tutt'uno con lo spostare l'accento sul decoro, sul senso dello spazio pubblico e su chi ha il permesso di attraversarlo. Ormai anche in Europa lo spazio urbano viene sottoposto a rigidi controlli e a sorveglianza, diviso in zone più o meno accessibili, così come viene diviso in campi semantici opposti: da un lato l'ordine, la pulizia, l'uniforme, l'autorizzato, dall'altra il disordine, lo sporco, l'informe, l'abusivo. Carmen Pisanello analizza l'"immaginario del decoro" muovendo dalla sua rappresentazione mediatica e dalla grande mutazione del dibattito pubblico operata dai media digitali. Parla di linguaggi, ma affronta questioni materialissime e molto concrete. Ponendosi all'intersezione tra differenti discipline, punti di vista e linguaggi, l'autrice opera una scelta di stile, prima che un'opzione metodologica: affronta in chiave analitica alcuni accadimenti recenti. La cronaca incalza l'indagine scientifica, che però non cade nella trappola della semplificazione o della generalizzazione, opponendovi lo sguardo lungo, ma ben piantato sul presente, del metodo genealogico.
10,00

Ecologia-mondo e crisi del capitalismo. La fine della natura a buon mercato

Ecologia-mondo e crisi del capitalismo. La fine della natura a buon mercato

Jason W. Moore

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2015

pagine: 183

Economia ed ecologia vivono la stessa crisi. Analizzando i modi in cui si sono combinati finanza, cibo, lavoro, energia e materie prime, Jason W. Moore mostra come la grande forza del capitalismo sia sempre consistita nella sua capacità di creare "nature" a buon mercato, integrando il lavoro umano e il cambiamento ambientale in modo dinamico ma distruttivo. Sulla scorta del pensiero ambientalista, femminista e marxista, egli interpreta il capitalismo come un'ecologia-mondo, una civiltà in cui si compongono insieme l'accumulazione del capitale, la ricerca del potere territoriale e la co-produzione della natura. Cartografandone le tappe storiche a partire dalla cosiddetta accumulazione originaria, Moore individua nel XXI secolo il punto di non ritorno: ossia, la fine della natura a buon mercato. Cibo, energia, materie prime, lavoro costituiscono un tutt'uno. Pensare al lavoro-nella-natura invece che al lavoro e alla natura è una chiave per una politica radicale di liberazione: per gli essere umani e per la natura nel suo insieme. In questa prospettiva, le trasformazioni dell'uno e dell'altra sono dialetticamente connesse nella medesima rete della vita, nella loro degradazione in atto, così come nella loro possibile sottrazione alle pratiche di appropriazione e di sfruttamento.
16,00

Politiche dell’antispecismo. Superare lo specismo con un approccio intersezionale

Elisa Ortolani

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2025

pagine: 166

«Questo lavoro – spiega l'autrice – nasce dall'esigenza di ripercorrere in modo più esauriente possibile la storia filosofica e materiale dello specismo e delle relative risposte antispeciste, con particolare attenzione all'intersezionalità come strumento di analisi e superamento delle strutture oppressive». Attraverso uno sguardo critico, il libro esplora l'idea, costruita sulla netta separazione tra umano e non umano, di animalità delle società occidentali e analizza le teorie antispeciste classiche e contemporanee alla luce delle riflessioni del femminismo intersezionale. A partire dalle femministe che hanno abbracciato l'antispecismo, si indagano le connessioni fra corpi animalizzati, corpi femminizzati, corpi disabilitati, corpi queer e corpi razzializzati, mostrando come le diverse forme di oppressione condividano una matrice comune, che richiedono altrettante forme di resistenza comuni. Attraverso le voci di bell hooks, Val Plumwood, Carol J. Adams, Aph e Syl Ko, Sunaura Taylor, Rasmus Simonsen e tante altre pensatrici, l'autrice affronta il problema della frammentazione dell'attivismo, rivendicando un femminismo antispecista e un antispecismo transfemminista. L'indicazione è quindi che l'attivismo antispecista si intrecci con le lotte contro altre forme di oppressione, promuovendo un approccio che valorizzi la complessità delle vite umane e non umane. In questo senso si impone la necessità di costruire alleanze tra i diversi movimenti sociali: non per perseguire una semplice uguaglianza formale, ma per rivendicare protezione e libera esistenza delle molteplici forme di vita che abitano il mondo.
15,00 14,25

Autoaffermazione e potere costituente. La teoria politica dell’individualismo costitutivo

Maurizio Ricci

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 199

Concetto limite della scienza giuridica, il potere costituente rappresenta un argomento di studio poliedrico, a più riprese oggetto di dibattito e riflessione da parte del mondo intellettuale, delle forze politiche e dei movimenti sociali. L’oggetto di questa ricerca è lo studio delle origini del potere costituente nell’esperienza costituzionale e rivoluzionaria dell’Inghilterra del XVII secolo attraverso un’analisi basata sul modello della storia concettuale (Begriffsgeschichte). L’obiettivo è offrire un punto di vista funzionale all’elaborazione di una nuova istituzionalità giuridica all’altezza delle sfide contemporanee. Un’indagine su argomenti di ricerca “tradizionali”, – tra i quali il rapporto tra libertà, proprietà e comando politico, il concetto di rivoluzione e la relazione tra Costituzione e forme giuridiche – compiuta però attraverso un metodo di comparazione eccentrico e analitico-filosofico. In breve, la ricerca contenuta in questo libro si propone di prefigurare una teoria politica e giuridica finalmente libera dall’antitesi tra creazione e atto, ma al tempo stesso espressione di quella infinità di cui è essenza la legittimità moderna: la libertà sancita dal potere costituente di rovesciare e ridefinire le forme giuridiche e i termini dell’obbligazione politica. Prefazione di Michele Surdi.
18,00 17,10

Cultura, razza, potere

Stuart Hall

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 139

La scelta di raccogliere i materiali proposti in questo volume nasce da una esigenza molto precisa: come ripensare razza, razzismo e antirazzismo nell’attuale contesto postcoloniale europeo, muovendo dall’approccio degli studi culturali e in particolare dagli studi di Stuart Hall. Si tratta di una scelta per molti versi indotta dall’urgenza politica del presente. In un’Europa sempre più stretta nella morsa della depressione economica, il discorso e la violenza razzista si stanno configurando come una delle risposte politiche più potenti per affrontare e governare la crisi. Inoltre, se è vero che la crisi ha innescato una nuova politicizzazione del razzismo, è vero anche che le pratiche teoriche e politiche antirazziste, incluse le più radicali, sembrano attraversare un momento di impasse nel nostro continente. È in questo senso che i materiali qui presentati appaiono estremamente attuali e utili per formulare una più adeguata riflessione sul razzismo e superare la crisi in cui versa l’antirazzismo europeo. In essi, infatti, Hall cerca di gettare le basi di una “teoria complessa del razzismo”, di un’interpretazione capace di andare al di là di ogni semplice “economicismo” o “culturalismo”, proponendo una teoria politicamente efficace per quelle che egli definisce “società razzialmente strutturate”, e dunque per un tipo di realtà che caratterizza oramai l’intero continente europeo.
20,00 19,00

C’era una volta la verità. Da Socrate a Judith Butler

Alfredo Gatto

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 166

Apparteniamo, si dice, all’era della post-verità, un’epoca in cui il valore delle nostre asserzioni non poggia più sulla conformità tra ciò che diciamo e la realtà che le nostre parole descrivono. La verità sembra schiacciata dal peso del potere politico: si è trasformata in una forza che ha preso congedo dal mondo per poterlo meglio dominare. La domanda sorge allora immediata: come siamo giunti fin qui? Per rispondere non è sufficiente alzare lo sguardo da terra e descrivere ciò che ci circonda. È necessario andare più a fondo. E raccontare una storia. Che cos’è, in fondo, la verità? È una grande narrazione, una risposta al disordine del mondo con cui abbiamo eretto cattedrali, armato eserciti o tentato di alleggerire la pressione della realtà per imporle un senso. Ogni epoca ha coltivato una propria idea di verità, dando vita a differenti prospettive che si sono intrecciate e affrontate, sfidate e sovrapposte. La verità è che la verità ha una storia, e perciò cambia. Dall’esperienza socratica alla modernità cartesiana, dalla riflessione epistemologica novecentesca ai Gender Studies, questo libro racconta e ripercorre i vari tentativi con cui l’uomo ha cercato di abitare e raccontare il mondo.
15,00 14,25

Neoliberismo e riproduzione sociale. La questione del valore nel capitalismo contemporaneo

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 188

A lungo il capitalismo si è fondato sull’assunto della rigida separazione tra sfera della produzione e sfera della riproduzione sociale, relegando la seconda a fare da serbatoio di valore non remunerato della prima. Su fronti opposti, le teorie e i movimenti transfemministi e l’affermarsi di un modello di governo economico di tipo neoliberale hanno oggi messo in fibrillazione questo rapporto. Nella società della precarietà diffusa e della crisi irreversibile dell’istituzione salariale, il tempo di lavoro e la logica del valore di scambio si diffondono a tal punto che l’intera vita ne viene contaminata, finendo per rendere pressoché indistinguibili le diverse temporalità della vita sociale. Al contempo, la crisi ecologica mostra i limiti di un modello di sviluppo basato e sulla supremazia dell’homo sapiens (maschio, cis-etero, bianco, occidentale, ricco), e sul controllo e lo sfruttamento delle risorse naturali e del non umano in generale. A partire da un intenso dialogo con importanti studiose femministe e transfemministe di diversa estrazione teorica (Angela Balzano, Stefania Barca, Alisa Del Re, Sara Farris, Silvia Federici, Alessandra Mezzadri, Cristina Morini, Federica Timeto e Sale Sirigu) i capitoli di questo volume provano a immaginare la possibilità di una temporalità sociale che sia capace di sottrarsi agli imperativi della valorizzazione capitalistica. In altre parole, questo volume prova a riflettere su cosa significhi produrre, riprodurre e vivere insieme, su come sia possibile costruire un processo di sperimentazione e ricerca sociale per dare vita, a partire dai concetti fondamentali di “forze di riproduzione” e “cura”, a una nuova prospettiva di liberazione dallo sfruttamento.
18,00 17,10

Sesso, razza e pratica del potere. L'idea di natura

Colette Guillaumin

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 250

Dalla fine degli anni Sessanta, la sociologa francese Colette Guillaumin ha rivoluzionato il modo di pensare il sessismo e il razzismo, teorizzandone il carattere sistemico, non accidentale e non innato. Attraverso un'analisi storica e sociologica delle idee di sesso e di razza e dei rapporti sociali che le hanno prodotte, Guillaumin dimostra che le donne e le persone non-bianche sono gruppi oppressi e che è l'oppressione a creare questi gruppi. In altre parole, uomini e donne, persone bianche e persone non-bianche sono categorie che non hanno nulla di "naturale", e quindi nulla di eterno. Sono gruppi antagonisti prodotti da forme sistemiche di dominio, di sfruttamento, di appropriazione di un gruppo (di sesso, di razza) sull'altro, trasformati in "gruppi naturali" da un'ideologia che fabbrica "l'idea di natura" per nascondere l'origine sociale dell'oppressione. Impensabile, rivoluzionaria, questa è la tesi sostenuta da Guillaumin in questo testo precursore e ormai classico. Una tale visione caratterizza, più in generale, l'approccio del femminismo materialista, sviluppatosi in Francia a partire dagli anni Settanta. Tale paradigma conta tra le sue principali esponenti, oltre la stessa Guillaumin, Christine Delphy, Monique Wittig, Nicole-Claude Mathieu e Paola Tabet. I testi di Guillaumin hanno il grande pregio di essere vivi, aperti, inesauribili. Da un lato, ispirano senza sosta nuove ricerche (sui processi di razzizzazione, sulla performatività del linguaggio, sulla dominazione adulta), dall'altro, costituiscono un contributo imprescindibile alla prospettiva detta oggi “intersezionale”, che guarda il reciproco riprodursi dei rapporti sociali di oppressione.
22,00 20,90

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