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Orthotes: Studia humaniora

Teoria politica dell'arte. Riflessioni a partire da Hannah Arendt

Alessio Fransoni

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2018

pagine: 308

Partendo da un'analisi puntuale della teoria politica di Hannah Arendt, questo libro si propone di indicare una possibile via per pensare l'arte in modo politico, considerando da un lato la teoria politica come un modo di pensare valido in generale, e cioè applicabile anche ad altre discipline, e mostrando dall'altro che l'arte ci dice qualcosa della natura stessa del politico. Su queste basi l'arte può essere osservata dalla prospettiva di una pluralità costitutiva, che essa stessa, insieme agli altri concetti del politico, aiuta a definire. Parlare d'arte vuol dire parlare di cosa significa stare tra gli uomini, e parlare delle modalità di questo "stare" ci pone davanti alla questione decisiva della relazione tra libertà e mondo, della quale l'arte è una risposta. La teoria dell'arte riformulata come teoria politica richiede un ripensamento dei rapporti tra storia e critica, degli approcci interpretativi e dei termini chiave della lettura formale, come pure delle pratiche artistiche paradigmatiche (dalla scultura della Grecia preclassica all'action painting), e dei momenti storici concettualizzati in categorie d'uso comune, quali "avanguardia" e "ritorno all'ordine".
23,00 21,85

Insegnare religione in un mondo secolarizzato. Un itinerario pedagogico-didattico

Insegnare religione in un mondo secolarizzato. Un itinerario pedagogico-didattico

Anna Valentinetti

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2018

pagine: 248

In un mondo sempre più complesso, liquido, multiculturale, segnato da rapide e radicali trasformazioni sociali e valoriali, spesso foriere di condizioni d’incertezza e di disagio esistenziali, nonché fortemente secolarizzato – per lo meno in Occidente –, in cui domina una sostanziale indifferenza, se non un’esplicita ostilità nei confronti della fede in generale e delle Chiese in particolare, insegnare religione nelle scuole superiori, specie in quelle di II grado, è diventato molto più problematico che in passato. Non a caso questa disciplina curricolare sta soffrendo di una profonda e grave «crisi d’identità» che impone con urgenza un ripensamento metodologico volto a costruire un itinerario pedagogico-didattico all’altezza dei nuovi bisogni formativi e quindi diverso da quello tradizionale. Questo significa in concreto che oggigiorno l’insegnante di religione deve anzitutto cercare di farsi prossimo ai suoi studenti e di porsi in sintonia con loro, prendendo sul serio le loro angosce/preoccupazioni e le ragioni profonde di certi loro dubbi o rifiuti.
24,00

Il testo ricorrente. Teoria e storia della forma-almanacco

Il testo ricorrente. Teoria e storia della forma-almanacco

Luca Padalino

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2025

pagine: 250

La ricerca che qui si presenta ha inteso leggere la forma-almanacco come tipologia discorsiva di lunga durata, attraverso cui la cultura europea ha costantemente rielaborato il proprio modo di rappresentare e organizzare il tempo e la conoscenza. Per farlo ne ricostruisce la storia formale, dai prognostica astrologici del XVI secolo alle forme di larga circolazione sette-ottocentesche, quale esito di un dialogo continuo tra sedimentazione di usi pregressi e nuove necessità d’impiego. L’“almanaccare” si rivela così, nel corso del volume, in tutta la sua complessità: sottile pratica di previsione e orientamento, dispositivo d’ordine culturale e dunque politico, processo attraverso cui la conoscenza collettiva viene periodicamente rappresentata, rielaborata, raccontata e trasmessa. Combinando gli strumenti della semiotica della cultura, della narratologia e della storia delle forme, si è inteso allora affrontare tale complessità, giungendo infine all’elaborazione di un modello analitico – il “paradigma almanacchistico” – concepito come guida all’analisi formale di questo tipo di oggetti e, al tempo stesso, come invito alla loro riscoperta.
25,00

Il mondo naturale come problema filosofico

Jan Patocka

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2025

pagine: 294

Espressione dell’adesione alla filosofia fenomenologica, ma anche della frequentazione del fecondo ambiente culturale praghese del tempo, Il mondo naturale come problema filosofico (1936) costituisce un’opera giovanile, ma già fondamentale di Jan Patočka. Preparata come tesi di abilitazione per l’insegnamento accademico, essa è stata considerata il primo contributo critico sul tema della Lebenswelt, così come in quello stesso periodo veniva articolato nelle pagine della Crisi delle scienze europee di Edmund Husserl. La questione costituisce, in effetti, un leit motiv all’interno della produzione patočkiana. Se, tuttavia, nel testo del 1936 il pensatore boemo sottoscrive quasi senza riserve il metodo della riduzione trascendentale, negli anni successivi avanzerà delle istanze sempre più critiche nei confronti del soggettivismo husserliano. Testimonianza ineludibile di siffatto ripensamento saranno due testi supplementari, inclusi in questa prima edizione italiana: la lunga Meditazione, allegata alla seconda edizione ceca della Habilitationsschrift e pubblicata nel 1970, nonché la Postfazione alla prima edizione francese dell’opera, pubblicata nel 1976.
24,00 22,80

Corpi dispensabili. La frontiera sperimentale e la sperimentazione alla frontiera

Emilia Marra

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2025

pagine: 134

Corpi dispensabili è una indagine filosofica sulle caratteristiche storiche e politiche di quelle figure liminali che il diritto esclude affinché scienza, medicina e tecnologia possano farne il proprio avamposto sperimentale. La traiettoria genealogica proposta mostra come la produzione del sapere si fondi sulla gerarchizzazione dei corpi e sulla normalizzazione di vite sacrificabili, il cui archetipo epistemologico è il moribondo. Oggi il corpo del migrante eredita questa funzione – storicamente svolta da condannati a morte, folli, orfani, indigenti, vagabondi: colui che attraversa fisicamente una frontiera sempre più tecnologica si trova al contempo alla frontiera della pratica sperimentale, per la quale rappresenta il primo terreno di prova per l’addestramento di dispositivi algoritmici e per l’ottimizzazione di tecnologie predittive. Le normative europee più recenti – dall’AI Act al Patto su migrazione e asilo – non arginano questa deriva, ma al contrario contribuiscono alla determinazione di una dimensione extra legem in cui la vulnerabilità si trasforma in risorsa economica e la frontiera in laboratorio opaco di implementazione delle nuove tecnologie.
17,00 16,15

Deleuze con Peirce. Un equivoco impossibile

Silvia Zanelli

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2025

pagine: 334

Deleuze, con tutta probabilità, non lesse mai direttamente la sconfinata opera di Peirce ed ebbe accesso solo ad un "Peirce di seconda mano", attraverso le antologie di Gérard Deledalle. Proporre di lavorare all'intersezione fra Deleuze e Peirce non può che configurarsi dunque come un equivoco, e nella fattispecie come un equivoco ermeneutico. Se quello tra Deleuze e Peirce è in linea di principio un incontro impossibile, è proprio a partire da questa radicale discontinuità che ci sarà occasione di evidenziare delle soglie di continuità. A nostro modo di vedere Deleuze non dispone di una semiotica di stampo peirceano. Porremo dunque sullo sfondo quello che Deleuze ha scritto su Peirce nei suoi testi sul cinema per attualizzare invece ciò che in riferimento a Peirce è rimasto impensato nella penna di Deleuze. Ci avventureremo così nella "libreria concettuale" del non pensato deleuziano per riattivarne alcuni nodi problematici, nell'alleanza con Peirce. Il tentativo è quello di tenere insieme l'aspirazione cosmologica con cui entrambi guardano al reale, nonché una nuova immagine del pensiero, che vive nel rapporto mutuale fra virtualità e attualità, ovvero fra generalità ed individuazione. Il testo è un gioco concettuale che senza prendere troppo sul serio cosa Deleuze e Peirce hanno effettivamente detto, si colloca nel mezzo fra i due pensatori, con l'obiettivo di mostrare fino a che punto questa doppia deformazione possa reggere, dandoci alcuni indizi su come abitare il nostro contemporaneo.
28,00 26,60

Quaderno magnetico. Dimensioni di scoperta nello yoga

Francesca Proia

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2025

pagine: 132

Il libro introduce lo yoga in quanto filosofia nutrita dalla percezione. Per dare evidenza a questa tesi lo yoga viene qui ricreato, passo dopo passo, con parole e immagini che provengono dall’arte contemporanea e dalla letteratura, atte a donargli un corpo vivo per custodirne l’anima antica. Il titolo – ispirato all’opera I campi magnetici di Breton – ha dato il nome a un laboratorio permanente di ricerca nell'ambito dello yoga che l’autrice conduce da alcuni anni e in cui la pratica e la riflessione collettiva diventano i cardini di riattivazione del senso profondo delle tecniche. Il testo si compone di nuclei progressivi di introduzione allo yoga. In ogni capitolo un diverso tema portante della filologia yogica viene abbinato alla poetica di un artista o a un’opera letteraria che si prestano a creare un graduale e multidimensionale ingresso inedito nella materia. Tra gli artisti presi in considerazione vi sono: Teresa Murak, Lothar Baumgarten, Joseph Beuys, Chris Burden, Haroon Mirza. Tra i testi: La somiglianza per contatto di Georges Didi-Huberman, Mille piani di Gilles Deleuze e Félix Guattari, Per farla finita col giudizio di Dio di Antonin Artaud, The aesthetic of breathing di Jean-Thomas Tremblay e il saggio di Anne Carson Il genere del suono.
17,00 16,15

Eccezione e Destino. La filosofia del diritto di Alexandre Kojève alla luce dell'essere accidentale

Andrea Raciti

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2025

pagine: 722

Eccezione e Destino costituisce un’opera interamente rivolta al tentativo sistematico di dischiudere la forma stessa della domanda sull'essenza della Storia, prendendo le mosse da quel momento epigonale del pensiero occidentale rappresentato da Kojève e dalla sua fenomenologia del diritto. A partire dall’equazione kojèviana tra il Concetto e il Tempo, in quanto significato filosofico della altrimenti famigerata «fine della Storia», diviene possibile accedere all’intelaiatura della trama ontologica che sfonda la totalità temporale. Il fulcro metafisico della fine della Storia è giuridico. Ciò non comporta affatto la riduzione dell’Intero ad un singolo segmento del reale, bensì l’esigenza di tratteggiare il carattere dell’essenza del fondamento. Quest’ultimo, oltrepassando l’opposizione tra necessità e contingenza, emerge nella forma inaudita dell’essere accidentale. Attraverso la dialettica destinale e la metafisica dell’eccezione, l’essere accidentale fa segno alla tragedia costitutiva di un fondamento infondato che, non potendo guardare alle spalle di se stesso, come tale, non allude ad altro che all’eternità dell’annientamento di tutti gli ordinamenti giuridici.
40,00 38,00

Il pensiero come stile

Ermanno Bencivenga

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2025

pagine: 198

Ermanno Bencivenga è convinto che la cifra distintiva della grande tradizione filosofica italiana sia quella d’un pensiero che si sostanzia attraverso lo stile, onde non a caso i suoi protagonisti sono spesso di classificazione incerta tra filosofia e letteratura, o anche arte. In questa sua seconda scorribanda nel territorio della tradizione scava nei codici di Leonardo, nelle prediche di Savonarola, nelle storie di Guicciardini, nel celebre pamphlet di Beccaria come nelle sue migliaia di atti di governo, nel tormentato rapporto di Manzoni con il suo romanzo e le sue tragedie, nello spirito in azione di Gentile, nello storicismo assoluto di Gramsci, nel barocchismo di Gadda, nel mondo incerto e probabilista di de Finetti, nelle testimonianze di Primo Levi. Attento in ogni caso a ogni riga dei loro scritti, per diventare, nelle sue parole, «un ventriloquo per la loro voce, un rabdomante per le loro sorgenti nascoste, uno sciamano per il loro spirito».
22,00 20,90

Dalla logica matematica a una nuova filosofia delle scienze: l’itinerario intellettuale di A.N. Whitehead

Antonio Catalano

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2025

pagine: 242

Alfred North Whitehead (1861-1947) è tra i pensatori più complessi e poliedrici del Novecento. Ciononostante, la sua traiettoria intellettuale resta, per molti aspetti, ancora poco indagata. Questo volume ne ricostruisce il passaggio dalla matematica alla filosofia, con attenzione particolare alla svolta “epistemologica” consumatasi negli anni ’10 del secolo scorso. Attraverso un’analisi storica e concettuale, il libro restituisce il dialogo di Whitehead con la logica matematica, la fisica e la filosofia del tempo, mostrando come il suo pensiero abbia contribuito a ridefinire il rapporto tra filosofia e scienze. L’indagine si concentra sulle tensioni e gli snodi teorici che hanno segnato la carriera dell’autore: dal confronto con Russell all’influenza di Bergson e Bradley, fino all’impatto con la teoria della relatività. Emerge un ritratto sfaccettato e rigoroso di Whitehead, tale da rendere giustizia alla complessità della sua visione senza riduzioni schematiche, e mettere in luce l’originalità di un autore che ha ripensato in profondità il legame tra esperienza ed elaborazione concettuale.
25,00 23,75

Leggere Frankenstein. Dal fantastico letterario alla queer theory

Giorgio Rimondi

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2025

pagine: 144

Ci sono molti modi di leggere Frankenstein. Si può privilegiarne la dimensione finzionale, coglierne il potenziale speculativo, valorizzarne le istanze (proto)femministe. Qui si è scelto di collegare la sua dimensione fantastica al dibattito sul potere della scienza (e della tecnologia a essa correlata), evidenziandone i risvolti psicoanalitici nonché i legami con la queer theory. Ciò, a partire dal fatto che alcuni ritengono di poter assimilare la «mostruosità» della creatura shelleyana alla condizione trans e, più in generale, ai temi della comunità LGBTQIA+. Si tratta di una lettura inedita, basata sulla convinzione che Frankenstein rappresenti una straordinaria – e preveggente – risposta alla tradizione del pensiero occidentale, che ha sempre inteso separare la techne dall’episteme, il problema della conoscenza da quello della tecnologia.
17,00 16,15

Dal corpo politico al corpo sociale. Hobbes, Petty e le figure dell’accumulazione originaria

Mauro Farnesi Camellone

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2025

pagine: 172

Il libro indaga congiuntamente la scienza politica di Thomas Hobbes e la scienza economico-politica di William Petty, autori che sviluppano il loro contributo teorico a metà del XVII secolo durate il periodo di svolgimento del processo della cosiddetta accumulazione originaria del capitale, quello della separazione tra il lavoro e i suoi mezzi di realizzazione. In questo studio si intende indagare come questo processo sia stato più o meno compreso dalla produzione concettuale dei due autori, determinando il campo in cui nella modernità si definisce la distinzione epistemologica tra scienza politica ed economia politica classica – e dunque quella tra concetti politici e concetti economici. Il risultato primario di questa concettualizzazione è il separarsi dalla scienza politica di matrice giusnaturalistica di un sapere nuovo: un sapere dell’accumulazione e della distribuzione, prima esposizione dell’economia politica classica, che delimita lo spazio per un nuovo oggetto scientifico, il concetto di rapporto sociale di produzione. Guardare insieme alla produzione teorica di Hobbes e Petty permette di gettare luce sulle condizioni epistemologiche che hanno reso possibile la nascita della moderna conoscenza sociale ed economica.
22,00 20,90

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