Orthotes: Studia humaniora
Pensare in tempo di sventura. Saggio sulla filosofia di Simone Weil
Viola Carofalo
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2021
pagine: 166
Mai come in un tempo di sventura, di crisi – sul piano etico, culturale, politico – sembra utile e urgente rileggere l’opera di Simone Weil. L’attualità e la potenza della sua riflessione risiedono infatti proprio nella capacità di ripensare l’esperienza del limite, di risignificare la caduta. L’indagine attenta della degradazione della sfera del lavoro, del proliferare della violenza – nella forma della guerra, ma anche della spoliazione degli ultimi, della rimozione dell’alterità nell’esperienza coloniale – e della difficoltà a mantenere viva l’attenzione e la cura verso l’inerme, non può che essere il punto di partenza per immaginare le vie d’uscita dalla crisi e la possibilità di un rinnovamento.
Ipocrisia. Storia e critica del più socievole dei vizi
Leonard Mazzone
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2021
pagine: 344
Inconfessata per definizione, l’ipocrisia è una delle categorie polemiche più usate e abusate, ancora oggi, per denunciare il “cinismo mascherato” di certi attori sociali, soprattutto quando rivestono cariche pubbliche. Ma l’ipocrisia è stata sempre e solo questo? Dovremmo davvero diffidarne sempre e contestare ogni sua manifestazione? Quali forme di ipocrisia possiamo distinguere? Quale rapporto esiste fra l’ipocrisia e la scarsa attitudine autocritica di chi è solito contestare le condotte di vita altrui? E soprattutto: quale rapporto esiste fra questo vizio comune, la politica democratica e la riproduzione istituzionale di diverse forme di oppressione e di dominio? Sono solo alcune delle domande che ispirano questo viaggio filosofico a ritroso nella storia di uno dei concetti più camaleontici della cultura occidentale. Le svolte semantiche che da Omero a Sloterdijk scandiscono questa storia sorprendente consentiranno di differenziare diverse accezioni del fenomeno: dall’ipocrisia psicologica di chi dissimula per proteggersi dall’aggressività altrui al narcisismo etico di chi tradisce le qualità professate, passando per l’opportunismo auto-indulgente e il moralismo ipocrita.
Spirituale e storico nell'etica. Studi su Romano Guardini e Emmanuel Mounier
Francesco Miano
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2020
pagine: 106
Lo spirituale e lo storico sono diversi e coglierne il nesso non vuol dire confonderli. Lo spirituale conserva rispetto allo storico un residuo di trascendenza e di ulteriorità, lo storico ha i tratti dell'imprevedibilità, della novità, della durezza. L'intreccio è però fondamentale e in tale intreccio è decisiva la dimensione etica, cioè quella tensione tra i due poli, che permette di superare ogni forma di indifferenza. Un contributo esemplare per la comprensione del nesso che, nell'etica, intercorre tra lo spirituale e lo storico è offerto dal pensiero – come pure dalle vicende biografiche – di Romano Guardini e di Emmanuel Mounier. Una connessione profonda che è cifra sintetica delle parole che Guardini e Mounier rivolgono alla nostra attenzione: essere e diventare persona, persona e comunità, interiorità ed esteriorità, silenzio e parola, libertà e responsabilità, potere e responsabilità, cristianesimo e modernità.
La clinica psicoanalitica di Jacques Lacan
Marco Focchi
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2020
pagine: 226
Lacan è stato considerato un pensatore complesso, di difficile lettura, e in effetti decodificarlo non è certo semplice. Il lavoro fatto però in questi anni nell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi, che riunisce le Scuole lacaniane presenti in diversi Paesi, ha contribuito a offrire chiavi di lettura indispensabili a far emergere dai suoi testi un profilo clinico forte e nitido. Grande critico di tutti gli standard nati negli anni Cinquanta per stabilizzare, ma al tempo stesso burocratizzare, la pratica psicoanalitica, Lacan ha saputo dare solidi principi per la conduzione della cura e costruire bussole concettuali in grado di orientarla in modo senz’altro più significativo che non le regole empiriche di cui spesso sono composti i manuali. Il presente libro fa parte di questo sforzo collettivo realizzato nell’ambito Associazione Mondiale di Psicoanalisi per delineare una clinica di orientamento lacaniano, per farne emergere i principi attraverso diversi momenti: dall’analisi delle psicosi, alla modalità di scansione delle sedute, dagli studi letterari usati come paradigmi clinici, alla funzione del desiderio dell’analista nella cura.
Il giardino interminato (nei dintorni dell'Io)
Felice Ciro Papparo
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2020
pagine: 238
«Voglio che si agisca e si prolunghino le faccende della vita finché si può, e che la morte mi trovi mentre pianto i miei cavoli, ma incurante di essa, e ancor più del mio giardino non terminato». Così scriveva Montaigne nel suo Filosofare è imparare a morire. Forse si può prendere questo auspicio come filo conduttore per una riflessione intorno all'Io. Montaigne sembra infatti lontano dai due atteggiamenti che vanno per la maggiore quando si tratta di Io. O la sua celebrazione, come se fosse l'unica cosa che conta al mondo, che va accresciuta attraverso le sue proprietà, stagliandosi sugli altri. O il suo svilimento, la sua sparizione, il suo essere ridotto a effetto sostanziale di proiezioni immaginarie. In questo libro si prova invece ad affrontare questo concetto, fra i più celebri e maltrattati dalla filosofia, individuandolo a partire da ciò che è nei dintorni dell'Io: il tu, gli altri, le cose, gli animali, gli oggetti, insomma, il "mondo" come groviglio delle contingenze e spettacolo della propria destinazione individuale.
Vortici. Forme dell'esperienza
Tommaso Tuppini
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2020
pagine: 150
Finire dentro un vortice e farsene risucchiare, ci sembra una disgrazia, come inciampare su un sasso o ricevere una tegola in testa. Invece è un evento molto quotidiano, non facciamo che incontrare vortici, anche noi siamo vortici. Il vortice allaccia momentaneamente l’uno all’altro flussi che fino a quel momento si ignoravano. Dentro un vortice i flussi si rincorrono, si stringono, si sciolgono. La teoria della complessità ha scoperto nel vortice uno dei comportamenti fondamentali della materia fisica ma il vortice è una struttura energetica che riconosciamo anche nei corpi biologici, nella società e nella vita dello spirito. Per studiare l’articolazione vorticosa dell’esperienza diventa utile ripercorrere con un nuovo sguardo alcune tappe filosofiche, letterarie e artistiche: il binomio volumen-rivoluzione di Sade, la sensazione in Merleau-Ponty, la visione mescalinica di Henri Michaux, gli ideogrammi poetici di Ezra Pound, il cinema zenoniano dei fratelli Safdie. Una corrente fatta di mulinelli attraversa i corpi e le idee, le azioni e le esitazioni, gli slanci e le ricadute, è capace di formare e distruggere mondi, stringere e sciogliere i nodi di cui è fatta l’esperienza.
Le forme del contingente. Per un'ontologia e una politica dell'esperienza
Alessandro Foladori
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2020
pagine: 288
«Com’è fatta l’esperienza? E come diventa possibile?» Attorno a queste domande ruota l’indagine della filosofia dal momento in cui Kant le ha poste nella loro radicalità. Facendo uso del pensiero di Gilles Deleuze e Félix Guattari, il libro intende provare a rispondere proponendo una teoria dell’esperienza che sia all’altezza del contemporaneo e che prenda in considerazione componenti fondamentali quali le sensazioni del corpo, la costruzione del linguaggio e il disegno di un orizzonte di senso condivisibile. Proprio a partire da questo aspetto si può arrivare a vedere che le condizioni di possibilità dell’esperienza non sono eterne, ma cambiano con il variare degli assetti sociali e politici. Così una politica dell’esperienza avrà anche la vocazione non tanto di operare una scelta tra alternative date, bensì di trasformare i confini stessi di ciò che è possibile, attraverso un uso ambiguo del mito e una liberazione della potenza dell’immaginazione, per iniziare a pensare una prassi al contempo d’analisi e di partecipazione.
L'insondabile decisione dell’essere. Filosofia e psicoanalisi dinnanzi alla causalità della follia
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2020
pagine: 166
Che cos’è la follia e perché interessarsene? Interrogare la causalità della follia vuol dire interrogare l’etica del soggetto. Il folle infatti ha molto di dirci e da mostrarci della nostra stessa umanità. «Insondabile decisione dell’essere» – boutade, provocazione, enunciazione ispirata – la frase appartiene al primo Lacan e non viene mai più ripresa lungo il corso del suo insegnamento. Eppure in essa c’è la chiave per comprendere come l’essere del soggetto abbia incontrato sul suo cammino quella compagna di vita chiamata follia. Otto tra filosofi, psicoanalisti e medici cercano in questo volume di sbrogliare l’inestricabile matassa di ciò che è strutturalmente indicibile.
Per una metafisica del proprio. La letteratura
Dario Giugliano
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2020
pagine: 136
In un breve scritto del settembre del 1933, The Cult of the Individual, Bertrand Russell sosteneva che «le persone che al giorno d’oggi credono che la terra sia piatta non hanno alcuna possibilità di persuadere gli altri (sensible people), e stanno semplicemente affermando il loro diritto di essere stupidi». Le pagine di questo libro tentano una riflessione sulla questione che emerge da un’affermazione come questa, particolarmente in un momento storico nel quale questo diritto – a cui le parole del filosofo inglese fanno riferimento – sembra, anche grazie a circostanze (apparentemente) contingenti, volersi e doversi affermare con maggiore forza. Dario Giugliano concentra la sua analisi sul mondo che “precede” l’era di internet, soffermandosi invece sulla questione della letteratura come forma canonicamente privilegiata della possibilità della trasmissibilità del senso. È sulla crisi di questo mondo – che è insieme causa ed effetto della perdita del potere affidato al linguaggio – che occorre volgere ancora una volta il nostro sguardo, quello di un’estetica che si fa ontologia.
Deleuze e il postumano. Corpo e soggetto nella postmodernità
Carlo Negri
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2020
pagine: 258
Che ne è del Corpo e del Soggetto nell’epoca del postumano? Questa la domanda alla luce della quale il volume esamina le molteplici voci del panorama postumanista, ripercorrendone la genesi da un punto di vista storico e teoretico. Consapevoli o meno, infatti, il postumano è il nostro presente, che decide i nostri corpi e qualifica il tipo di soggettività di cui possiamo essere protagonisti. Diventa quindi filosoficamente necessario prenderne le distanze per affrontarlo criticamente, così da poter resistere ad un futuro che sembra già deciso. Questa operazione di distanziamento e messa a fuoco è realizzata assumendo come punto di vista privilegiato la filosofia di Gilles Deleuze. Vengono indagate le implicazioni dell’ontologia immanentista deleuzeana, per evidenziare come questa comporti una teoria del corpo e (quindi) della soggettività alternative al dettato postumanista. Al modello chimerico dell’Ibrido postumano si contrappone la sollecitazione etico-teoretica del Divenire deleuzeano.
Le lacrime di Lacan. Fenomenologia di un'amicizia
Giorgio Rimondi
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2020
pagine: 136
Le biografie dicono che Jacques Lacan e Maurice Merleau-Ponty si incontrarono la prima volta al seminario di Alexandre Kojève, ma precisano che l’amicizia nacque successivamente, coinvolgendo le rispettive famiglie e consolidandosi nel tempo. Le lacrime di Lacan indaga questa amicizia, verificando come due uomini diversi per formazione e temperamento abbiano trovato il modo di colloquiare, influenzando i rispettivi percorsi intellettuali. Non senza contrasti e divergenze: poiché ogni relazione amicale comporta un problema di transfert, ovvero di identificazione, ma in quanto relazione di (e nel) pensiero non può prescindere dalla possibilità di un disaccordo. Del resto solo così gli amici possono esistere, restando contemporaneamente fedeli a un’appartenenza e disponibili alla differenza. Poiché l’amicizia non esiste senza l’amico, e non c’è alcuna ontologia che possa farla consistere in se stessa, ancorandola al cielo delle idee. Essa è sempre il risultato di un incontro e di una scelta d’oggetto, dunque di un’elezione e di un giudizio. Dal che discende che non è l’amicizia che manca, ma il sapere che la riguarda.
L'atleta indisciplinato. Fortuna ed esercizio
Armando Canzonieri
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2020
pagine: 136
La nozione di “esercizio” è il nodo centrale della teoria antropologica. Attraverso un confronto con la filosofia di Epitteto, la natura umana è presentata nel testo come capace di elaborare ipotesi su di sé e costretta a immaginare luoghi di allenamento per tali ipotesi. La vita umana valuta se stessa poiché il soggetto, vivendo, inciampa nella doppia domanda: Cosa posso fare della vita? Come devo vivere? In altre parole, perché non sa come usare questa vita e le sue facoltà. In questo quadro il soggetto umano si costituisce a partire dall’esperienza di una vita indisciplinata e che sfugge al controllo. La vita del soggetto non è, dunque, solo un insieme di esercizi, usi e progetti, di “io devo” e di “io voglio” che mantengono il controllo, ma è anche un’apertura al vuoto della contingenza e della fortuna. Partendo da queste premesse l’autore propone un’interpretazione dell’esercizio filosofico, inteso come un continuo tentativo di prendere confidenza con la distanza che separa “progetto” e “vita”. Un prendersi cura della distanza da sé, lasciando cadere lo sforzo di poterla, in qualche modo, colmare.

