Poiesis (Alberobello): Lezioni
Psicoanalisi senza dio. Per una critica del nuovo discorso religioso
Libro: Libro in brossura
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2021
«Almeno lo spero»: così Lacan, in un’intervista del 1974, dopo aver escluso la possibilità che la psicoanalisi diventasse una religione. Un augurio che, a cinquant’anni di distanza, sembra essere tornato più che mai attuale. La tendenza a secernere senso, a definire la giusta maniera di stare al mondo, va lentamente infiltrando il campo psicoanalitico, sempre più colonizzato da un sapere, presunto onnisciente, restio a rinunciare al principio assoluto, all’istanza trascendente: a quel concetto di autorità che, sotto le apparenze, conserva, per i più, un fascino persino rassicurante. Contro questa postura nostalgica, che trova nel cosiddetto declinismo l’istanza che meglio la rappresenta, occorre ribadire con forza l’intrinseca laicità della psicoanalisi: il suo esser nata senza dio e, per sopravvivere, il suo doverlo restare. Assumersi la responsabilità della propria ingiustificabile finitezza insensata: lungi dal configurarsi come esito nichilista del percorso di cura, ecco qual è, per una psicoanalisi disinteressata ad ogni esercizio di potere, l’unica forma possibile di emancipazione dall’assoggettamento alienante all’Altro.
Inattualità della psicoanalisi. L'analista e i nuovi domandanti
Franco Lolli
Libro: Libro in brossura
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2019
pagine: 204
L’analista inattuale combatte per la sopravvivenza della psicoanalisi sapendo che essa è essenzialmente una cura e che solo la raffinatezza e l’efficacia del suo atto la garantiscono. Al resto non è interessato: non ha a cuore la diffusione della psicoanalisi perché non pensa che la psicoanalisi sia la ‘buona novella’. Lo psicoanalista inattuale non si propone come esempio: non si racconta per far presa sulle anime più sensibili. Egli sa, infatti, che la propria vita non ha nulla di speciale rispetto a quella di chi viene a chiedergli aiuto, se non il fatto che è vitalizzata dall’incontro con la propria divisione soggettiva. Ma di questo egli non ama parlare.
Ritmo e melanconia
Silvia Lippi
Libro: Copertina morbida
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2018
Per Roxane il silenzio si crea a partire dalla velocità, che svanisce generando del vuoto: la velocità rompe la dimensione temporale a vantaggio di quella spaziale. La velocità esaspera il fraseggio di Coltrane fino a dissolverlo. In Coltrane, le note si annullano man mano che si creano. Si producono e si disperdono nell'esecuzione. Le note si perdono, fuggono, come le idee del soggetto maniacale. Vita e morte si sfuggono e s'inseguono nel fraseggio veloce, un fraseggio incandescente, appassionato, esaltato: suono vitale e mortifero al tempo stesso, suono dove il respiro dello strumento è respiro di vita e nello stesso tempo ultimo respiro.
Il plusmaterno. La solitudine delle madri in un'epoca che chiede loro troppo
Libro: Copertina morbida
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2018
"[...] era una questione d'incesto, come ogni volta lo è se non è possibile separarsi dal bambino. Incesto è dormire con la madre ogni notte e magari fino a età improbabili, è essere allattati ben oltre la dentizione, o anche tenersi per mano con la madre nell'età da fidanzati, avere il genitore come referente principale nel corso della vita adulta, o dirsi ti amo o baciarsi sulla bocca tra genitori e figli (se pensiamo a un padre che bacia sulla bocca la sua figliola siamo curiosamente più sconcertati che quando il bacio è della madre). La plusmadre è incestuosa nel senso di una intrusione psichica, mentre la legge del desiderio può esistere solo fuori dall'incesto. Incesto è quando una madre si occupa di un figlio, e lo cura, a partire dalle proprie pienezze: il suo corpo a portata di mano ogni notte, che non gli si sottrae mai, così come il suo seno sempre offerto, sono un troppo, un plus che arriva al bambino come un trauma travestito, imbellettato da godimento."
Il vuoto centrale. Quattro brevi discorsi per una teoria psicoanalitica dell'istituzione
Massimo Recalcati
Libro: Copertina morbida
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2016
In questo libro vengono riportati alcuni discorsi pronunciati da Massimo Recalcati in occasione delle Giornate nazionali di Jonas. Da essi scaturisce una sintetica e originale teoria psicoanalitica dell'istituzione e, più in generale, del legame sociale.
L'uno per uno. elementi di diagnosi differenziale in psicoanalisi
Franco Lolli
Libro: Copertina morbida
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2015
"Ad esempio, una mia giovane paziente, bravissima nel disegnare, un giorno mi dice che ha fatto dei disegni su di me... Mi colpisce il modo in cui sono disegnato. Si tratta di una caricatura assolutamente riconoscibile di me, in cui sono accentuate tutte le mie imperfezioni. Decido di esporne una nel mio studio. In questa - forse l'unica che non contiene riferimenti sessuali espliciti e pesanti - rappresenta lei e me, stilizzati in modo tale da mettere in rilievo tutte le sue qualità fisiche - che certamente non le mancano - e tutti i miei difetti fisici. La cosa interessante di quel disegno è che lei ha ritratto una lingua lunghissima che esce dalla sua bocca, che percorre tutto il foglio, sulla quale il personaggio che mi rappresenta interviene con una scure, come a tagliare il flusso ininterrotto di parole."
È più forte di me. Il concetto di ripetizione in psicoanalisi
Franco Lolli
Libro: Copertina morbida
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2012
pagine: 130
Nel 1964 Lacan definì la ripetizione come uno dei quattro concetti fondamentali della psicoanalisi. Il più importante, si potrebbe aggiungere, considerando la sua fondamentale incidenza a livello degli altri tre, a livello, cioè, della pulsione, del transfert e dell'inconscio. Quel che il concetto di ripetizione pone in assoluto primo piano è l'ostinazione dell'essere umano nel rimettere continuamente in gioco le stesse dinamiche, anche quelle (soprattutto quelle, per essere precisi) che determinano conseguenze problematiche per il soggetto. Scelte di vita sbagliate, rituali e cerimoniali dispendiosi ma inevitabili, rapporti conflittuali inestinguibili, pensieri dolorosi ma puntuali nel loro ripresentarsi, ritorni ciclici sulla "scena" del trauma: la coazione a ripetere non dà tregua e diventa, nella psicopatologia della vita quotidiana, una presenza che "non molla". Il libro è una riflessione su questo tema; alla parte iniziale dedicata all'approfondimento della teoria è associata una sezione conclusiva nella quale brevi frammenti clinici illustrano gli aspetti più problematici e scabrosi della questione.
La bellezza fatale. Rappresentazione del corpo femminile tra moda, media e patologia
Vannina Micheli-Rechtman
Libro: Libro in brossura
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2025
pagine: 128
Sulla base della sua esperienza clinica come specialista delle dipendenze, psicoanalista e filosofa, Vannina Micheli-Rechtman analizza i confini tra i disturbi alimentari e le rappresentazioni del corpo femminile. A partire dalla tragica storia di Ana Carolina Reston, giovane modella deceduta a causa dell'anoressia, l'autrice pone l'attenzione su quanto i canoni estetici imposti dalla moda ma anche e soprattutto dai media, abbiano contribuito alla diffusione del fenomeno contemporaneo che definisce "patologie dell'immagine". Gli standard di bellezza, esaltati da fotografie ritoccate e rese irrealistiche, trasformano il corpo femminile in un oggetto idealizzato e distante dalla realtà, in un vortice ingannevole di raggiungimento di un ideale effimero di bellezza. La circolazione su scala globale di immagini ritoccate impone silhouette sempre più essenziali e standardizzate, creando un'insostenibile distanza tra la donna e l'immagine fotografata, costringendola a confrontarsi con il dubbio, intimo, individuale, improvvisamente provocatorio e profondamente personale, di una perfezione irraggiungibile e di una realizzazione impossibile; corpi che vengono quindi a ridursi a meri oggetti di consumo. Per questo, l'autrice chiama a una riflessione urgente innanzitutto sulle responsabilità dell'industria della moda e dei media, sostenendo invece una rivoluzione culturale che passi dall'introduzione di immagini più aperte e dalla tolleranza verso espressioni estetiche più individuali, inaspettate o diversificate. Infine, Vannina Micheli-Rechtman offre un contributo anche su come orientare la terapia verso la considerazione dell'esistenza di un reale e intenso desiderio da parte dell'anoressica, di una vivacità nascosta ma presente sotto l'apparente rifiuto di ogni desiderio. Prefazione di Georges Vigarello.
I nuovi feriti. Da Freud alla neurologia: pensare i traumi contemporanei
Catherine Malabou
Libro: Libro rilegato
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2025
pagine: 320
A partire dal desiderio di proclamare la necessità di un "totale rimaneggiamento teorico della psicopatologia", Catherine Malabou, consapevole che tale operazione implichi un riorientamento della clinica e una revisione filosofica delle basi stesse di questa, propone un confronto tra "sessualità" e "cerebralità", rimettendo in questione la definizione freudiana dell'evento psichico e, soprattutto, affermando che una nuova teoria della causalità psichica debba essere elaborata. Quello che l'autrice intende è aprire una frontiera, troppo a lungo preclusa, con, da un lato, la concezione psicanalitica dell'evento psichico come "saldatura" dei caratteri endogeni ed esogeni degli accidenti, e, dall'altro, dell'aspetto brutale, contingente, completamente esterno e impossibile da anticipare della lesione cerebrale. Un desiderio di far passare una linea di condivisione e di negoziazione tra l'affermazione che ogni effrazione traumatica scatena un conflitto interno e s'iscrive nel percorso di una storia o di un destino individuali, dall'altra parte la rivendicazione del carattere profondamente arbitrario e refrattario di ogni ermeneutica dell'incidente cerebrale. Testimoni di questo discorso sono proprio i "nuovi feriti" - malati di Alzheimer e altri cerebrolesi, ma anche i traumatizzati di guerra, le vittime di abusi sessuali o di catastrofi naturali, gli esclusi sociali. Tutti questi soggetti, nelle reazioni ai colpi subiti, rivelano l'esistenza di una diserzione emozionale e affettiva, una sofferenza che si manifesta il più delle volte come un'indifferenza alla sofferenza. Quello che la Malabou vuole sostenere è che è nel cervello che bisogna cercarne origine e relazioni.
Harraga bruciare per l'Europa. Indagine e psicanalisi dei migranti nel Mediterraneo. Per un pensiero decolonizzato delle frontiere
Wael Garnaoui
Libro: Libro in brossura
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2024
pagine: 279
Harraga, "bruciare" le frontiere del mare, cercare un "altrove", l'Italia, l'Europa, vuol dire per i migranti tunisini, realizzare un atto di insubordinazione che ha l'aspetto di una messa a rischio totale del proprio essere: è questo il destino degli harrag. Gettandosi nel mare madre, realizzano inconsapevolmente un imperativo categorico: quello di un "desiderio di Occidente", che è allo stesso tempo una scelta forzata e feroce. Gli harraga, divisi fra la speranza di un "salto epico" che possa salvarli e la sofferenza dell'abbandono, tra schegge e scricchiolii, nell'attraversata cercano il luogo impossibile della fiducia in sé stessi. È a partire da questo che il giovane e brillante psicanalista tunisino Wael Garnaoui ci conduce nelle storie di chi parte, di chi è costretto a bruciare, quali le motivazioni profonde di tale scelta e, nella sua indagine diretta, mostra anche il ruolo centrale delle madri nella pulsione migratoria dei figli, sottolineandone la funzione dei dispositivi frontalieri e l'impatto della chiusura delle frontiere sul divenire dei migranti. Come egli stesso precisa: "Decolonizzare il pensiero che pensa le frontiere significa smascherare le resistenze politiche, oggettive e simboliche che si profilano attorno alle frontiere: un meccanismo destinato a gestire popolazioni, a trasformare desideri, a perpetrare la logica stessa della colonizzazione". Questo libro rivela la psicopatologia dell'emigrazione, vista attraverso gli occhi di uno psicanalista mediterraneo, e al tempo stesso oppure uno strumento prezioso per interpretare il malessere della gioventù tunisina, impossibilitata a realizzarsi e spesso pronta a morire nel tentavo di lasciare la propria terra.
Lasciateli marcire. La parallasse di Antigone. Necessità e contingenza del desiderio
Alenka Zupancic
Libro: Libro in brossura
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2024
pagine: 84
A guidare l'autrice è la domanda: "Cosa c'è nella figura di Antigone che continua ad ossessionarci?". In particolare, sono tre le "ossessioni" che percorrono l'intero testo che vi proponiamo. Prima di tutto è tratteggiata qui la violenza dei principi, della soggettività stessa di Antigone, fino all'incandescenza del desiderio, puro, isolato e assoluto, capace di spingerla fino al limite estremo dell'esistenza. In secondo luogo, la questione dei riti funebri e del ruolo che questi hanno nel placare la simbolica "non morte" che sembra essere l'altra faccia della vita umana, una sorta di irriducibile corrente sotterranea che il trapasso da solo non può né quietare né arrestare. Resta l'atto irremovibile, intransigente di Antigone di dare sepoltura a suo fratello Polinice, per esso disobbedire all'ordine precostituito, dare degna sepoltura al corpo del fratello secondo la legge naturale non scritta degli umani legami di sangue. Da questo l'autrice tratteggia l'interrogativo di una certa dimensione "incestuosa" del linguaggio e della possibilità di una rilevanza universale di un violento desiderio soggettivo. La Parallasse di Antigone, necessità e contingenza del desiderio vuole essere un testo al tempo stesso originale e provocatorio nella sua interpretazione quanto un "intervento" filosofico mirato in una questione tormentata, antica, complesso della psiche umana.
L'onnipotenza magica del gioco. Manuale per la formazione dello psicomotricista secondo la Pratica Psicomotoria Aucouturier PPA
Bernard Aucouturier
Libro: Libro in brossura
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2023
pagine: 148
Perché un bambino gioca? Per conoscere e conoscersi, per confrontarsi con la complessità del mondo, imparando a trattare la realtà in forma soggettiva. Il gioco spontaneo è anche lo strumento che il bambino ha per rassicurarsi, per fronteggiare le angosce primordiali; giocare è vivere il piacere dell'azione proiettando la propria interiorità psichica inconscia nelle relazioni che stabilisce con il mondo esterno. È da queste considerazioni che Bernard Aucouturier, specialista della psicomotricità del bambino, sviluppa la sua Pratica Psicomotoria, una metodologia pedagogica, educativa e terapeutica che pone il corpo, il gioco e il piacere al centro dell'attenzione. Da qui l'importanza della formazione, intesa non solo come apprendimento di contenuti ma come un processo di sperimentazione in cui la persona dello psicomotricista può attraversare le manifestazioni corporee originate da scenari psichici inconsci e dell'immaginario d'azione, così da riuscire a leggerlo poi nella pratica col bambino. Una strategia pedagogica del tutto simile a quella vissuta dai bambini nel gioco spontaneo, che conduce dall'esperienza alla conoscenza. In questo suo ultimo lavoro, Aucouturier descrive numerose situazioni di gioco e pratiche proposte dal formatore: situazioni che vanno dall'individuale al gruppo, dall'arcaico al simbolico, dalla scarica pulsionale alla socializzazione, dal movimento emozionale alla presa di distanza tramite una pausa, uno scritto, uno scambio verbale, dalla fatica alla distensione, dal non verbale al verbale. L'autore precisa come le situazioni proposte possano facilitare un processo di cambiamento a livello corporeo e psicologico duraturo e di quanto esse siano la chiave di volta della formazione dello psicomotricista specializzato nella sua Pratica. È a partire da una tale formazione che il professionista potrà scoprire il senso profondo dell'aiuto e comprendere i concetti fondamentali di questa pratica.

