Progetto Cultura: Le scommesse

"Il libro di Giorgio Roncagli, mascherandosi amenamente dietro al genere autobiografico, ci parla di una professione importante. Quella del medico. E parlando della sua professione finisce per parlarci della vita tout court... Troverete in questo libro storie divertenti, commoventi, curiose. Il libro è fitto di incontri con persone speciali, ma sempre viste dal "bas còté" della quotidianità. Ci sono attrici, attori, scrittori, scienziati, papi. E insieme a loro i colleghi di lavoro, con le loro piccole grandezze e le loro giustificabili debolezze." (dalla prefazione di Enrico Vanzina)

Una serie di aggressioni a opera di un misterioso serial killer sconvolge in pochi giorni la tranquilla città di Cremona e getta nel panico Marilyn Kennedy, medico primario del reparto di rianimazione presso l'Ospedale San Diego. Ma chi può avercela con la dottoressa Kennedy? Chi può covare tanto odio da compiere simili atrocità? Solo un viaggio in America e l'intuito del Commissario Alan Morelli permetteranno di mettere insieme le tessere del puzzle e arrivare al colpevole. In un certo senso, però, sarà già troppo tardi... Un thriller psicologico in piena regola, dove chiunque può essere il mostro, nessuno escluso.

La verità in fondo al mare ci riporta verso il passato, nella vecchia Inghilterra, in una famiglia di sole donne, povera e dignitosa. Protagoniste, due sorelle, giovani, belle e quanto mai diverse nel carattere e nell'aspetto, ma indissolubilmente legate. Dopo la prematura morte della madre dovranno affrontare numerose peripezie, che le vedranno perfino l'una contro l'altra. La profonda virtù, la stoica dignità, la ferma dolcezza di una si staglieranno a confronto della sordida perfidia, del bieco egoismo, della precoce sensualità dell'altra. Ma, come tradizione vuole, quest'ultima si rivelerà capace di un nobilissimo gesto che, da solo, basterà a riscattarla agli occhi degli uomini e di Dio...

"Naufraghi è la storia di un amore che entra nella carne e dissecca qualsiasi altro sentimento, che è condivisa da due amici ma diversamente vissuto, che conduce all'omicidio. Un amore per una donna che si offre, reticente e impudica, agli sguardi, come un'irresistibile ispirazione di fantasie. Una donna il cui solo modo di amare è di farsi desiderare. Colto fugacemente da Brando e subito dopo implacabilmente sofferto ed odiato, stabilmente afferrato da Arma che neutralizza ad altissimo prezzo i lussuriosi fantasmi che popolano le sue notti, questo amore porta i protagonisti ad un diverso annientamento da cui tuttavia entrambi risalgono, ognuno a suo modo". (Dalla presentazione di Anna Maria Todini)

"Quella che Manuela Mazzi descrive con passione e leggerezza è anche la nostra storia. Un racconto che narra dei nostri tentativi di elevarci e penetrare il senso della vita e della morte. Queste sono le nostre "prove". Forse non sono sette, ma richiedono altrettanta fermezza e fiducia quanta il personaggio principale di questo racconto, Taryn, ha saputo mostrare in questo viaggio. La sfida più grande, alla quale questo racconto ci mette a confronto, è quella di riuscire a dare senso ad avvenimenti che apparentemente senso non hanno." (dalla prefazione di Marco Noi)

"Molti artisti hanno vissuto la loro esperienza creativa non solo con il tormento della difficoltà psicologica, ma anche con la lacerazione che la malattia psichiatrica comporta. Diviene però a questo punto importante ricordare che quando si parla di "disturbo psicologico" ci si riferisce anzitutto alla presenza di un contrasto esistente tra le forze interne all'individuo e le forze esterne ad esso. Ebbene, il disagio vissuto e narrato da Ricotta scaturisce proprio da una forma di contrasto interiore, di fraintendimento dell'anima: non una "malattia" non un disturbo da inserirsi all'interno di una specifica cornice nosografica, ma una lenta e sofferta acquisizione di consapevolezza..." (dalla prefazione di Donatella Meliadò)

"Viandanti traccia un singolare parallelismo tra memoria e amore, unici immutabili a poter riscattare l'uomo dall'insignificanza del tempo mortale. Il percorso poetico di Nese si snoda attraverso sei capitoli, che parlano di solitudine e frustrazione dell'uomo di fronte alla non coincidenza tra la propria interiorità e il tempo "oggettivo", quello scandito dalle stagioni e sul quale tutti sono chiamati convenzionalmente a sincronizzarsi. Rievocando atmosfere e sapori struggenti, i "viandanti" compiono un proustiano viaggio nella memoria, alla ricerca di un senso dell'esistenza che renda giustizia del loro essere vincolati ai limiti del tempo e del corpo." (dal saggio introduttivo di Alessandra Simonetti)

"È un mondo assai strano, quello che Katia Amadio descrive nel suo romanzo. I richiami letterari e non solo sono tanti: la letteratura gotica, il Dorian Cray di Wilde, chissà.., forse anche la realtà parallela di un Matrix. Ma c'è di più nelle pagine che seguono. C'è un'ansia autentica, originale che, in qualche modo, supera ogni sua ispirazione e la completa. È un mondo strano, popolato di personaggi sinistri, intenti a lanciare messaggi per l'al di là e a somministrare veleni. Un mondo-rappresentazione, per prendere in prestito un concetto schopenhaueriano, mai uguale a quel che si vede, sfuggente nella sua immagine mutevole; ma anche un mondo-volontà, quella di questa coppia capace di restare unità anche di fronte all'assurdo." (Alan Patarga)

Siamo in presenza di un poeta per così dire "di aria" che - parola dopo parola - costruisce, con i "mattoni" del pensiero, una babele per portare i suoi versi più in alto possibile, tra le nuvole eteree, come finalità ultima di una poetica che, abbracciando tutte le cose del creato, tende, quasi per definizione, all'universale...

L'imbarco immediato conduce Lana, la giovane protagonista della storia, nel viaggio fra i ricordi di un'avventura sentimentale piena di colpi di scena. Un romanzo che sembra iniziare all'insegna del rosa, dell'amore e degli affetti familiari più puri, si tinge improvvisamente di giallo: Lana sceglie di esporsi al pericolo che comporta la scoperta di una verità scomoda, che coinvolge anche sua sorella Tania. Alla fine, un destino beffardo, che mette in atto per conto proprio ciò che la donna aveva solo pensato di fare, interviene a determinare un corso di eventi in cui non è la volontà di Lana ad avere l'ultima parola.