Quattroventi: Filosofia e storia delle idee
Introduzione alla filosofia di Giordano Bruno
Icilio Vecchiotti
Libro
editore: Quattroventi
anno edizione: 2000
pagine: 308
La rinascita dello scetticismo tra eresia e riforma
Marco Sgattoni
Libro: Libro in brossura
editore: Quattroventi
anno edizione: 2019
pagine: 336
Come un cavallo di Troia.lo scetticismo è stato promosso da Savonarola e Pico con funzione apologetica sotto la monarchia tomistica di Aristotele,divenendo poi uno strumento sovversivo ereditato anche dagli eretici italiani,destinati a emigrare in Europa lungo il Cinquecento,insieme alle istanze critiche di Lorenzo Valla e al richiamo all'interiorità caro alla tradizione platonica di Firenze . Su queste basi doveva fiorire l'esigenza di comprensione e di pace,affermata da uomini come il Mirandolano,e destinata a concretarsi, in altre terre e in altri tempi,negli ideali della tolleranza . Il "De arte dubitandi et confidenti,ignorandi et sciendi ",testamento dottrinale di Sébastien Castellion,condensa sull'idea di natura e sulla funzione salutare del dubbio un antidoto alle furiose lotte intestine che stavano insanguinando l'universo cristiano,incitando alla sospensione del giudizio di fronte all'innegabile presenza di aspetti oscuri della rivelazione. Dall'Italia il baricento si sposta oltralpe,e la Francia diviene la patria in cui si compiono i passi decisivi per la rinascita dello scetticismo,con la traduzione latina del corpus sestando nelle due controverse edizioni parigine(sic)del protestante Henri Estienne e del cattolico Gentiam Hervet. Il rigido conformismo controriformistico di quest'ultimo risulta profondamente distante dalle aspirazioni antidogmatiche del cristiano riformato Estienne,per il quale il problema religioso andava affrontato analogamente ad altri temi filosofici ed etici. Hervet torna sui passi di Gianfranco Pico e si erge a difensore della fede cattolica....Se per Estienne lo scetticismo può essere dunque interpretato come strumento di processo di progresso e di avanzamento nella conoscenza,in Hervet permane invece un atteggiamento dogmatico,evidente nel suo leggere la filosofia pirroniana come totalmente asservita alla concentralità della tematica religiosa. Ultime tra i tesori della classicità.risorte grazie al prezioso lavoro filologico degli umanisti, le opere scettiche di Sesto Empirico vantavano soltanto una circolare greca manoscritta,ma altre fonti hanno certo contribuito a disseminare le idee dello scetticismo,soprattutto l'ampia diffusione delle "Vitae philosophorum "di Diogene Laerzio,gli Academica di Cicerone e,in controluce,le confutazioni di Agostino. Anche Théodore de Bèze condanna la "novorum Academicorum sectam",ritenendoli più pericolosi degli stessi papisti,perchè è meglio avere un tiranno,seppur crudele (i.e. Calvino),piuttosto che ognuno abbia la licenza di professare ciò che vuole. Tutto concorre perchè all'alba della rivoluzione copernicana,Michel de Montaigne scelga di fare dei suoi Essais (1508-1595) un manifesto dello scetticismo,veicolando la "crise pyrrhoniènne"nel cuore dell'epoca moderna.
Religione e polis. Un archivio del novecento
Piergiorgio Grassi
Libro: Libro in brossura
editore: Quattroventi
anno edizione: 2017
pagine: 223
"Compone questo libro un plesso di ricerche condotte in un arco di tempo che va dall'inizio degli anni settanta del secolo scorso sino ai primi anni del terzo millennio. Sotto questo aspetto si possono considerare come parte integrante di un ipotetico archivio del Novecento per ciò che riguarda la presenza della religione nella città dell'uomo. Un rapporto controverso, conflittuale, mai interamente pacificato, con esiti talvolta paradossali. Che se il Novecento, a partire da Max Weber, si è caratterizzato per l'uso da parte degli analisti della società e della politica, dell'idea di secolarizzazione per descrivere la condizione della religione, il secolo si è poi chiuso con la constatazione che la religione, le religioni, hanno acquisito sempre più spazi, al di fuori della sfera privata e all'interno della sfera pubblica. Un risultato della modernità, ritenuto consolidato, è stato rimesso in discussione. Le religioni si confrontano ora con le istituzioni politiche, economiche e culturali, contestano la pretesa neutralità dello stato e dell'economia sul piano dei valori e la troppo netta separazione tra etica pubblica ed etica privata. E sorge il bisogno di ridefinire in regime di pluralismo religioso sempre più accentuato, lo stesso concetto di laicità come mostra il dibattito innescato dalle tesi di Rawls, Böckenförde e Habermas." (Dall'Introduzione)