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Il male estremo. Fenomenologia del genocidio

Il male estremo. Fenomenologia del genocidio
Titolo Il male estremo. Fenomenologia del genocidio
Curatore
Argomento Società, scienze sociali e politica Sociologia e antropologia
Collana Il cuore nero, 4
Editore Aracne
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 480
Pubblicazione 09/2021
ISBN 9788825515169
 
20,00

 
Il genocidio non è un atto di intolleranza, anche se spinto all'estremo. È la costruzione di un nemico. Di un nemico inerme, che non potrà mai vincere. Su cui si possono proiettare le proprie paure senza che si debba propriamente avere paura di lui. Nei cui confronti il diritto di uccidere è indiscutibile e illimitato. Nel genocidio non si prende una differenza e la si perseguita, ma si crea una differenza per poterla perseguitare. Perché? Per proiettare fuori la paura. Per sentirsi sicuri dentro solidi e indiscutibili confini. Per sentirsi forti ed eroici trionfatori sul male. Per compiacersi di essere buoni e giusti. Per stringersi meglio insieme in una presunta "identità". Per godersi una facile vittoria che fa sentire tanto, tanto potenti. O, molto semplicemente, per essere non-diversi, quindi normali.
 
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