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Sogno, scetticismo e nichilismo. Dalla filosofia antica alle neuroscienze

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Sogno, scetticismo e nichilismo. Dalla filosofia antica alle neuroscienze
Titolo Sogno, scetticismo e nichilismo. Dalla filosofia antica alle neuroscienze
Autori , ,
Curatori ,
Argomento Scienze umane Filosofia
Editore Maria Pacini Fazzi Editore
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 112
Pubblicazione 02/2023
ISBN 9788865508640
 
13,00 12,35

 
risparmi: € 0,65
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In questo volume si avanza una lettura interdisciplinare di tre nuclei teorici decisivi - il sogno, lo scetticismo e il nichilismo - che hanno configurato i momenti principali della riflessione filosofica, scientifica e letteraria a partire dall'età antica fino alla contemporaneità a noi più vicina. Se già nell'atomismo antico (Democrito, Epicuro, Polistrato, Lucrezio) l'esperienza onirica consente di accedere a una realtà fuori dall'ordinario, dando così avvio alla ricerca del divino che prosegue nella veglia, nella Germania romantica lo scrittore Jean Paul (1763-1825) mostra la stretta connessione esistente tra la nascita delle immagini oniriche e il processo di creazione poetico-letteraria, al cui interno trova spazio anche un'acuta riflessione sul nichilismo che di lì a poco impronterà anche le visioni oniriche dei personaggi di alcuni celebri romanzi di Dostoevskij. Mentre nella Francia di fine Ottocento, grazie ai progressi dell'indagine psicologica, Bergson riporta il sogno nella realtà sociale e storica, interpretandolo come il fondamento immateriale della société ouverte. Passando infine al dibattito epistemologico contemporaneo, le indagini sul naturalismo e lo scetticismo mostrano come il «naturalismo scientifico» (da Quine a Sellars fino a Dennett), contestando lo statuto privilegiato della riflessione filosofica, ponga in primo piano un problema metodologico fondamentale, il quale ci permette di verificare l'attendibilità empirica delle percezioni condizionate dall'attività divinatoria degli individui. Ed è proprio sulla scia di questa impostazione che il contributo delle neuroscienze può spiegare come la continua riorganizzazione del nostro cervello attraverso prove ed errori ci metta nelle condizioni di costruire un nuovo principio di realtà ancora più inclusivo, resiliente e plurale, che può modellarsi anche sull'esperienza onirica.
 
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