Skira: Arte antica. Cataloghi
Il Male. Esercizi di pittura crudele. Volume 1
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 392
					Il volume è il catalogo della mostra di Torino, Palazzina di caccia di Stupinigi 26 febbraio-26 giugno 2005. L'inquietante presenza del Male nell'arte europea dal Quattrocento ai giorni nostri in un singolare excursus attraverso le opere "crudeli" di maestri antichi e moderni, da Beato Angelico ai grandi nomi del Novecento come Balthus e Schiele sino ai contemporanei, come Music e Kokocinski. I due volumi, che accompagnano l'esposizione torinese, intendono proporsi come una grande retrospettiva sul Male, che ci pone dinnanzi, da un lato, alle eterne paure inconsce, dall'altro, alle efferatezze, alle ambiguità e alle dicotomie del nostro passato di uomini. In questo primo volume, una rassegna di opere suggestive comprendenti straordinari capolavori ci guida alla scoperta della pittura 'crudele' attraverso il Quattrocento, Cinquecento, Seicento, Settecento, Ottocento e Novecento, secolo di Freud, età della proiezione di incubi e sogni, era dell'interpretazione di ansie e inquietudini, rispecchiato in opere di grandi maestri, ma anche di nomi meno conosciuti. Introdotto da un saggio di Vittorio Sgarbi, il primo volume presenta due poesie di Guido Ceronetti, i saggi di Quirino Principe, Stefano Moriggi, Francesco Rossi e le schede dei dipinti dal Quattrocento al Novecento.				
									Giorgione e Padova. L'enigma del carro
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 160
					Quali furono i rapporti tra Giorgione e Padova? Quali le relazioni, i contatti, le citazioni, i richiami allusivi alla città del Santo nelle sue opere? La Tempesta di Giorgione, l'opera-icona dell'affascinante artista di cui quest'anno si celebrano i 500 anni dalla morte, non finisce di dar vita a mille differenti letture e interpretazioni, di svelare storie o assecondare ricostruzioni di personaggi, luoghi o eventi. E dunque, se il "paese" su cui si scatena l'inatteso fulmine - rivoluzionario nella storia della pittura per il suo spiazzante protagonismo - fosse nientemeno che la città di Padova? Da un lato i fossati della cittadella con il Castello potrebbero ricordare quelli della città antoniana del tempo e gli edifici immortalati dall'artista di Castelfranco trovano corrispondenze nel ponte San Tomaso, nella cupola del Carmine con la torre di Ezzelino, nella Porta di Ponte Molino. E c'è anche chi intravede allusioni alla fondazione leggendaria della città da parte di Antenore, in particolare nella figura del guerriero. "Giorgione e Padova. L'enigma del carro" - ovvero lo stemma dei Carraresi visibile sulla porta dipinta da "Zorzi" nel suo capolavoro, presente in mostra - partendo dall'interpretazione in chiave padovana di alcune opere del Maestro, ricostruisce rapporti, evidenzia affinità culturali, suggerisce riferimenti iconografici e influenze reciproche tra Giorgione e l'ambiente culturale, artistico e letterario della città, tra il XV e il XVI secolo.				
									I colori del buio. I caravaggeschi nel patrimonio del Fondo edifici di culto
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 168
Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 352
					Tessuti, arazzi e musica erano i prodotti principali dei Paesi Bassi, secondo quanto scriveva l'ambasciatore veneziano Vincenzo Quirini nel 1506. Entro questa data la produzione di arazzi nei territori indicati oggi come Fiandre e Brabante aveva già raggiunto un livello di eccellenza e vi sono indizi che la nobiltà italiana conoscesse e apprezzasse quest'arte sino dai suoi esordi nel XIV secolo. Questi grandi arredi per ambienti potevano essere prestati ad amici e alleati e costituivano, innanzitutto, una chiara manifestazione della ricchezza e del prestigio dei loro proprietari. In questo senso possono essere considerati una componente essenziale della creazione ed esibizione della propria immagine politica. Gli arazzi trattati nel volume comprendono i sessantasei panni d'arazzo (i soli sopravvissuti di una collezione ben più ampia) provenienti dalle raccolte di Isabella d'Este, Federico II, Ercole, Ferrante, Francesco Gonzaga, vescovo di Mantova, e Alfonso I Gonzaga di Novellara: alcuni di questi erano principi che, come Cosimo I de' Medici, Ercole II d'Este e Federico II Gonzaga, regnarono su questi stati, altri come Ippolito II d'Este e Ercole Gonzaga, facevano invece parte del collegio dei cardinali, o, come Ferrante Gonzaga, erano al servizio dell'imperatore. Il volume è il catalogo della mostra di Mantova (Fruttiere di Palazzo Te, Palazzo Ducale, Museo Diocesano, 13 marzo - 27 giugno 2010).				
									Caravaggio. Ediz. inglese
Vittorio Sgarbi
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 208
					Pubblicato in occasione della rassegna dedicata al movimento caravaggesco a 50 anni dalla storica mostra milanese di Roberto Longhi, la nuova monografia di Vittorio Sgarbi traccia in maniera singolare ed esaustiva la vicenda artistica e umana di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, risultando uno strumento fondamentale per la conoscenza di questo grande protagonista della pittura italiana del Seicento. Questa monografia, agile e completa, ripercorre vita e opere del Caravaggio, analizzando la sua esistenza disordinata e avventurosa e la grandezza rivoluzionaria dei suoi capolavori.				
									Da Velàzquez a Murillo. Il secolo d'oro della pittura spagnola nelle collezioni dell'Ermitage
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 168
					Quella della pittura spagnola dell'Ermitage è, al di fuori dei confini della penisola iberica, la collezione più ricca del mondo. Include opere eseguite all'epoca del gotico internazionale, lavori di celeberrimi maestri del XVI secolo, quadri della scuola dell'Escorial; ma il nucleo principale della collezione è formato da dipinti del secolo seguente, il Seicento, "el siglo de oro" dell'arte spagnola. Nel suo complesso, si tratta di una collezione molto varia, con un elevato numero di opere straordinarie di maestri non tutti di primaria grandezza. I bruschi contrasti chiaroscurali e l'intenso naturalismo di Jusepe de Ribera; il manierismo maturo del catalano Francisco Ribalta; la libertà e la varietà anticipatrice dell'arte eccelsa di Diego Velázquez, ma anche i protagonisti del complesso decorativo di quella strabiliante "fabbrica" che fu l'Escorial Navarrete, Carvajal e, qualche decennio più tardi, Coello o la geniale personalità artistica di Alonso Cano: una selezione di circa cinquanta opere dell'importantissima collezione di pittura spagnola dell'Ermitage fanno rivivere quello che è universalmente conosciuto come "el siglo de oro": dal realismo rinascimentale - influenzato dai grandi esempi sia della pittura fiamminga sia di quella veneziana - al grande trionfo barocco, assolutamente originale nelle sue caratteristiche stilistiche di ricchezza espressiva, apportatore di un'eredità luminosa per tutta la pittura seicentesca del vecchio e nuovo mondo.				
									Roma. La pittura di un impero
Stefano Tortorella, Serena Ensoli, Eugenio La Rocca
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 336
					Il volume è il catalogo della mostra di Roma (Scuderie del Quirinale, 24 settembre 2009 - 17 gennaio 2010). Attraverso un'ampia selezione di opere provenienti dai principali musei del mondo (tra gli altri, dagli scavi di Pompei e dal Museo Archeologico di Napoli, dai Musei Vaticani, dalla sede di Palazzo Massimo del Museo Nazionale Romano, dal Louvre di Parigi, dal British Museum di Londra, dal Pushkin di Mosca, dai musei archeologici di Monaco, Francoforte, Zurigo), la mostra intende esaminare analiticamente singoli frammenti di affreschi, pitture su legno o su vetro, cercando di misurarne, in base alle tecniche artistiche, alle composizioni, ai soggetti, il livello formale cui era giunta la pittura nel mondo romano, dal I secolo a.C. alle soglie del tardo-antico e dell'età bizantina. I saggi in catalogo (scritti da illustri studiosi dai diversi profili specialistici) si propongono il raggiungimento di obiettivi saldamente storici. Ciò che interessa è la costruzione degli spazi pittorici secondo canoni talvolta distanti da quelli moderni, come ben si vede nel caso delle vedute paesistiche, in cui spicca la distanza rispetto al sistema di prospettiva lineare, per noi ormai abituale; è la persistenza della memoria dell'antico (dai ritratti del Fayyum alle prime icone cristiane del Sinai); è lo studio delle tendenze e delle varianti che attraversano l'universo pittorico romano; è l'analisi dei procedimenti, delle tecniche, delle tradizioni di bottega.				
									Beato Angelico. L'alba del Rinascimento
SKIRA
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 288
					Questo volume accompagna la più grande mostra dedicata a fra' Giovanni da Fiesole in Italia dopo la rassegna tenutasi a Firenze e in Vaticano nel 1955. Attraverso un'ampia selezione di opere provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri, il volume documenta la feconda produzione di uno dei protagonisti del Quattrocento italiano ed europeo: dalla giovinezza, ispirata alle più squisite eleganze tardogotiche (evidenti nella Tebaide degli Uffizi o nella Madonna di Cedri), fino all'ultima fase romana, ormai caratterizzata da una facies pienamente umanistica (ne sono esempio il Trittico Corsini e la predella della Pala di Bosco ai Frati). La scelta delle opere è stata compiuta privilegiando i criteri di qualità e autografia, per illustrare le varie fasi dell'attività dell'Angelico (tra gli altri il Paradiso degli Uffizi, il Trittico di Cortona, l'Annunciazione di Montecarlo e l'Armadio degli Argenti) e mirando a far conoscere lavori mai esposti e trascurati dagli studi (tra questi la predella di Zagabria, l'Annunciazione di Dresda, il San Giovanni Battista di Lipsia, la Guarigione del diacono di Zurigo, i Beati e i Dannati di Houston).				
									Andrea Brustolon 1662-1732. «Il Michelangelo del legno»
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 384
					Andrea Brustolon è un nome di fama internazionale che ha saputo trasformare in arte il legno, uno degli elementi tipici del bellunese sua provincia natale. Oltre 100 opere, per indagare e ripercorrere l'intera vicenda umana del geniale intagliatore, presentando al pubblico una nutrita antologia delle sue migliori opere, dal mobilio all'arredo ecclesiastico. Un percorso espositivo ricco che permetterà al visitatore di seguire concretamente l'intero processo creativo dello scultore e di rimanere affascinato dalla sua straordinaria capacità di dare al legno, contemporaneamente, forza plastica e pittoricismo. Opere sacre e profane di altissima qualità con virtuosismi decorativi ineguagliabili e in grado di raggiungere vertici di pathos straordinari.				
									Giotto e il Trecento. «Il più Sovrano Maestro stato in dipintura»
Alessandro Tomei
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 848
					Oltre 150 opere, tutte di altissimo livello e di qualità indiscussa, sono raccolte qui per ripercorrere il percorso figurativo giottesco, presentando gli ultimi sviluppi della critica storico-artistica in materia. Maestosi polittici, preziosissime opere su tavola, importanti sculture, rari manoscritti e oreficerie di pregio illustrano tutte le ramificazioni dell'influsso del maestro fiorentino sull'arte italiana del suo tempo. Il nucleo originale dei volumi è la dettagliata ricostruzione dei percorsi giotteschi e della svolta impressa dalle sue opere alle tradizioni e alle scuole pittoriche dei luoghi dove il Maestro lasciò le proprie opere; opere, in qualche caso completamente scomparse, ma idealmente ricostruibili non solo attraverso le fonti scritte, ma, soprattutto, grazie agli echi che se ne riscontrano nella pittura dei maestri locali. Tra questi spiccano Cimabue, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, gli scultori  Arnolfo di Cambio, Tino di Camaino, Giovanni Pisano, Giovanni di Balduccio, gli orafi Guccio di Mannaia, Andrea Pucci Sardi, tra i miniatori Cristoforo Orimina e il Maestro del Codice di San Giorgio, uno dei più raffinati e colti interpreti della lezione giottesca.				
									
