Stampa 2009: La collana
Ogni vigilia è disarmata. (Poesie 2016-2018)
Giorgio Mannacio
Libro: Libro rilegato
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2019
pagine: 96
"Questo nuovo libro è il frutto della maturità vissuta con pacata saggezza, con una ininterrotta e tesa attenzione alla realtà. Mannacio osserva i minimi frammenti, tra luce e ombra, che gli appaiono dalla quotidiana esperienza, proposti e poi quasi sempre cancellati nel tempo che va. Un tempo che e a volte sembra invece sospendersi nell'attimo, compiendo il miracolo di realizzare una parentesi di autentico sollievo, di piccola gioia terrestre. Un tempo che si muove e una realtà che si articola e muta, perché «l'anima è nelle cose, / nel loro mutamento». In questo mutamento si agita anche l'inquieto andare degli umani nel mondo, poiché noi «siamo l'accampamento che cammina». Ma il percorso del poeta è attivo anche nel passato e in vari luoghi... E nella sana consapevolezza realistica che lo porta alla valida ipotesi che «esistere e resistere siano la stessa cosa»".
L'occasione e l'oblio
Giovanni Parrini
Libro: Libro rilegato
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2019
pagine: 96
"Osservatore acutissimo del reale, di cui scorge tracce minimali di senso (e di non senso), Parrini è un filosofo poeta che passeggia nel mondo, cogliendo «l'umile commozione / che accosta sterpi e gigli, fango e nuvola.» Raffinato e moderatamente ironico, «tra il sorriso e la malinconia», ci racconta di esperienze invisibili agli occhi dei più, ma per fortuna registrate dalla sua mente. Frutto, insomma, di un corpo a corpo non violento, ma non sempre amichevole, con il quotidiano nostro esserci nel tempo storico. Parrini è attento alle trasformazioni in atto, agli equivoci dell'epoca, che agiscono subdolamente sulla labile tessitura del nostro sentire e scegliere. Ecco allora il suo sguardo analizzare la fauna da crociera o, con segno contrario, il personaggio ai margini del singolare capitolo "Particolari in cronaca". Questo libro - vivo di un equilibrio linguistico e stilistico dove il verso tende a sciogliersi orizzontalmente nella prosa - ha il pregio di un singolare percorso tra i dettagli del mondo e del confuso magma sociale, che porta poi a una lucida scelta di campo, nell'enunciata, piana e saggia spinta a «cambiare il trascendente in poche cose buone per stare qua»".
Il monte del ricordo
Michele Hide
Libro: Libro rilegato
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2019
pagine: 84
"La poesia di Michele Hide, che si è rivelata in questi ultimissimi anni con poche notevoli uscite, ha un pregio evidente: l'immediata riconoscibilità. Ciò che caratterizza il nostro autore è - come si era visto nella plaquette d'esordio, "Il baule di Zollikön" del 2014 - la fedeltà strenua e naturale alle proprie radici, a un mondo ebraico di appartenenza e alle vicende personali, anche drammatiche. Questo risulta più significativo in un poeta ancora giovane (è del 1977), ma che ha già in sé la saggezza di chi sa che è impensabile guardare al futuro senza una piena, sebbene inquieta, consapevolezza delle proprie origini. Agisce in modo decisivo la memoria, che riporta a galla momenti, luoghi e figure dell'esperienza vissuta, i diversi colori della vita e la tenerezza negli affetti, in una inesausta ricerca identitaria. Ma se una precisa e ricca tematica è un punto di forza della sua poesia, appare non meno significativa la forma dei suoi testi, dove la medietà linguistica e di tono si realizza in un alternarsi di versi e prosa poetica che porta dalla pacatezza del recitativo a un canto sempre discreto e controllato, rendendo "Il monte del ricordo" un'opera molto convincente e matura".
L'inganno della superficie
Marco Pelliccioli
Libro: Libro rilegato
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2019
pagine: 132
"Marco Pelliccioli è un giovane autore giunto a esiti di solida maturità espressiva, nel felice alternarsi di versi e prosa poetica. È un vero poeta narratore, che sa comporre il proprio articolato racconto attorno a personaggi che impariamo a conoscere nelle loro vicende di ordinaria umanità, carica di oggetti d'uso nei quali resta impressa la loro stessa storia. I protagonisti della sua narrazione sono molti e si muovono in un paesaggio che è un habitat semplice e umile, un ambiente di fatica e lavoro: «Prefabbricati, tubi, tralicci, autogrill schiacciano i filari, brandelli di campagna». La campagna, certo, ma anche, e molto, la città, la Milano di oggi, magari con la presenza equivoca dell'«uomo-capo», l'opposto negativo di chi si arrabatta a contatto col reale. Nelle brevi prose della sezione "Nuovi vocabolari", in cui Pelliccioli rappresenta la volgarità di molti aspetti del presente e certi orrori linguistici, abbiamo i segni netti di una poesia civile che può far pensare a Nelo Risi. Ma Pelliccioli sa spingersi oltre, trovando sane risorse di vita affabile oltre la superficie, sempre a caccia, pur in presenza del dolore, di quel più ampio «fiato che innesca l'universo»".

