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Ultra: Ultra sport

Kid Dynamite. Aldo Spoldi: storia di una leggenda della boxe

Alessandro Bisozzi

Libro: Libro in brossura

editore: Ultra

anno edizione: 2018

pagine: 222

Fisico minuto, segaligno e nervoso, Aldo Spoldi, nato a Castiglione d'Adda nel 1912, disputò il suo primo combattimento, senza alcuna preparazione specifica, a tredici anni. Venne ovviamente sconfitto, ma in quell'incontro, a spese dell'avversario, scoprì la devastante potenza dei suoi pugni e la sua vera vocazione. Nel 1930 debuttò tra i professionisti, e dopo un inizio piuttosto insignificante, difficoltà di ogni genere e momenti di acuta depressione, decise di trasferirsi a Parigi, la Mecca dei pugili di quel tempo, dove ebbe alterne fortune. Dopo il ritorno a Milano, cominciò a vincere con regolarità e modalità impressionanti. I suoi pugni racchiudevano una tale energia che venne soprannominato "Kid Dynamite" e dal suo cognome fu coniato un inedito neologismo per descrivere la sua eccezionale carica esplosiva: spoldite. Quella straordinaria forza, però, fu anche la sua debolezza, perché le sottili ossa della mano non erano in grado di sopportare la devastante potenza di cui la natura lo aveva dotato. Disputò decine di incontri con le mani fratturate, e dovette operarsi tre volte per risanarle. Nella sua sofferta carriera, combatté in Francia e in Inghilterra, in Sudafrica e negli Stati Uniti, affrontando i più feroci mastini del ring e subendo una delle sue poche sconfitte contro Henry Armstrong, il miglior peso leggero della storia del pugilato mondiale. Affrontò sette campioni del mondo e inseguì tenacemente il sogno di un titolo, purtroppo senza mai raggiungerlo. Fu, fino alla fine, un grande fuoriclasse per stile, generosità, tecnica e potenza. In altre parole, uno dei più grandi pugili italiani di ogni tempo. Oggi per la prima volta un libro rende onore alla sua classe e al suo coraggio.
16,50 15,68

Il miglio inglese. L'impresa di Roger Bannister, il primo «sub four» della storia

Il miglio inglese. L'impresa di Roger Bannister, il primo «sub four» della storia

Gianluca Morassi

Libro: Libro in brossura

editore: Ultra

anno edizione: 2018

pagine: 139

Fin quasi alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, medici, fisiologi, allenatori e atleti erano sicuri che per un uomo non fosse possibile correre il miglio in meno di quattro minuti. Nonostante fosse reduce dal deludente quarto posto sui 1.500 alle Olimpiadi di Helsinki, Roger Bannister era altrettanto fermamente convinto che il limite dei quattro minuti fosse solo una barriera psicologica. E con metodo e determinazione si pose l'obiettivo di essere il primo uomo a correre sub four. Erano gli anni del dopoguerra, anni di ricostruzione e di sacrifìci. Anni diffìcili, ma anche pieni di attesa di un futuro da costruire. Nel 1953, mentre a Westminster veniva incoronata la regina Elisabetta, una spedizione inglese aveva conquistato l'Everest. Il record sul miglio era considerato un altro Everest da scalare, e anche altri nel mondo stavano tentando la stessa impresa: l'australiano John Landy e l'americano Wes Santee erano i concorrenti più pericolosi del mezzofondista inglese. Dopo due anni di allenamenti e tentativi falliti, il 6 maggio 1954, a Oxford, la città dove si era laureato in medicina, Bannister corse il miglio in 3'59"4. Il muro era caduto. E a testimoniare che si trattava davvero solo di un muro psicologico, 46 giorni dopo Landy abbassò ulteriormente il suo record. Ma Roger era stato il primo. "Il miglio inglese" è un racconto di tenacia e speranza che ripercorre un momento epico della storia dell'atletica moderna.
14,50

Il nostro teatro dei sogni. La grande storia dello Stadio Olimpico

Fabio Argentini, Luigi Panella

Libro: Libro in brossura

editore: Ultra

anno edizione: 2017

pagine: 288

Lo Stadio Olimpico è un vecchio amico al quale i romani e gli italiani sono legati dall'affetto più profondo. Ha i capelli bianchi e qualche ruga, ma questi sono dettagli insignificanti. Perché quando inizia a raccontare le sue avventure si rimane in ossequioso silenzio, incantati nell'ascoltare una parte importante della storia della Capitale. In questo libro le luci della ribalta sono puntate su un impianto che ha regalato un'infinità di emozioni. Un viaggio tra uomini, imprese e progetti architettonici: perché l'Olimpico al quale sono abituate le nuove generazioni è l'ultima di quattro versioni. Una favola emozionale scandita innanzitutto dalle imprese di Roma e Lazio, che complessivamente vi hanno conquistato quattro scudetti. Ma l'Olimpico è anche lo stadio della Grande Ungheria di Puskas, che nel 1953 viene a inaugurarlo sotto lo sguardo del presidente della Repubblica Luigi Einaudi. È lo stadio dell'Olimpiade del 1960 ed è lo stadio dell'atletica, del rugby, dei concerti, dei comizi, di set di celebri pubblicità e di svariati film divenuti veri e propri cult. Sospeso tra passato, presente e futuro, fiore all'occhiello della splendida zona del Foro Italico, trait d'union utile a rivisitare anche la storia degli altri stadi di Roma: è sempre lui, il nostro teatro dei sogni.
19,50 18,53

Numeri uno. Tutti i portieri che hanno fatto grande la Lazio

Paolo Colantoni

Libro: Libro in brossura

editore: Ultra

anno edizione: 2017

pagine: 287

È il ruolo più discusso e affascinante, da sempre oggetto di ammirazione e fonte di polemiche e leggende. Tutti esaltano la solitudine dell’estremo difensore e ne sottolineano la difficoltà di vivere una partita nella partita, lui contro tutti. Nella storia della Lazio si sono alternati decine portieri. Alcuni hanno scritto pagine gloriose, vincendo scudetti e alzando trofei, altri hanno vissuto momenti drammatici, o più semplicemente deluso le aspettative. Molti sono stati protagonisti di storie particolari ed emozionanti: c’è chi si è finto portiere per evitare di fare il militare ed è diventato uno dei massimi interpreti del ruolo; chi si è visto allontanare dai pali dai propri genitori perché durante una partita aveva perso i sensi a causa di un calcio in faccia; chi, nonostante due mani da carpentiere, dopo gli allenamenti si cimentava nella pittura; chi con la medesima disinvoltura parava e segnava i calci di rigore; c’è chi ha legato la sua vita alla Lazio per oltre cinquanta anni, prima come giocatore, poi come allenatore, dirigente e uomo immagine; chi ha vinto uno scudetto giocando 150 gare consecutive senza mai saltare un minuto; chi è arrivato nell’enfasi generale e se n’è andato tra gli insulti; chi ha vinto scudetti e coppe e chi invece ha fallito l’appuntamento con la storia. Storie di campioni straordinari, amati e osannati dal pubblico, e talvolta anche odiati. Storie di numeri uno con l’aquila nel cuore.
18,50 17,58

Sei anni, sei mesi, dieci giorni. La leggenda di Marvelous Marvin Hagler

Andrea Bacci

Libro: Libro in brossura

editore: Ultra

anno edizione: 2017

pagine: 174

Marvin Hagler, il "Meraviglioso" della storia della boxe, è stato uno dei pugili più forti e famosi della categoria dei pesi medi, non solo degli anni Settanta e soprattutto Ottanta, quelli in cui infiammò i ring di mezzo mondo, ma di ogni epoca. Famoso per la testa rasata, lo sguardo cattivo e la barbetta luciferina, Hagler ha rappresentato per molti anni l'icona del tipo di boxe più spettacolare, quella che è riuscita a coniugare la violenza e la potenza sul ring con una grande tecnica e una perfetta preparazione fisica. Leggere di Hagler è ricordare - o scoprire - una grande era di straordinari campioni: i Duran, gli Hearns, i Léonard, avversari sul ring del Meraviglioso ai tempi in cui la boxe era alla perenne ricerca del match a sensazione che riuscisse a generare montagne di denaro. Sei anni, sei mesi, dieci giorni ripercorre la vicenda umana e sportiva di Marvin, che di quel periodo fu grande protagonista: gli inizi difficili, il lungo regno incontrastato, il doloroso addio, la carriera cinematografica, la nuova vita in Italia. Un personaggio mitico, Hagler: in una parola, Meraviglioso.
16,00 15,20

A mani nude

Nando Orsi, Gabriele Orsi, Susanna Marcellini

Libro

editore: Ultra

anno edizione: 2017

pagine: 256

Fernando Orsi è stato ed è (perché da quel ruolo non ci si stacca mai) un portiere d’altri tempi. Tempi di uomini e non di supereroi, in cui l’applicazione, la serietà e la grande preparazione tecnica e atletica non precludevano lo spazio alla leggerezza nell’interpretare un mestiere che era anche, e forse soprattutto, un magnifico gioco. In questa autobiografia romantica, Orsi ci racconta con sincerità e ironia la sua bella storia: la mamma romanista e il papà laziale, le giovanili nella Roma e la maturità nella Lazio, dove rimane per vent’anni. E poi i compagni “storici” come Giordano, Manfredonia, D’Amico, gli allenatori improbabili come Lorenzo, gli autogollisti implacabili come Miele. E anche la celebre tripletta subita da Maradona, perché fare il portiere significa anche questo. Storie di sport e di vita che s’incastrano con i momenti più intensi della nostra cronaca: quella degli anni Settanta e Ottanta, due decenni agli antipodi, e poi via via fino al mondo e al calcio di oggi. A fare da sfondo, i ricordi emozionati ed emozionanti di un figlio, Gabriele, che racconta un padre calciatore. Anzi, un padre portiere, che è decisamente un’altra cosa.
16,90 16,06

Filosofia del campetto. Cultura del basket di strada

Simone Rosi

Libro: Libro in brossura

editore: Ultra

anno edizione: 2017

pagine: 96

Perché giocare al campetto ha un significato diverso dall’andare a correre o in palestra? Perché molti giocatori di basket preferiscono il playground al parquet professionistico? Perché il playground è un ambiente magico, che evoca leggende, culture, eroi. Un luogo composto solamente da cemento e canestri, capace però di attrarre e creare un’atmosfera densa di significati, che vanno oltre la semplice attività sportiva, estendendosi alla vita sociale, all’identità di gruppo, alla ricostruzione di se stessi, al riscatto da una quotidianità che non premia l’impegno. Un luogo che ha un’anima collettiva, composta dalla moltitudine di ragazzi che, in ogni regione del mondo, sotto il sole cocente e nel gelo dell’inverno, costruiscono rapporti nel nome dall’amore irrazionale per questo gioco. Il campetto assume così le sembianze di un mondo fuori dal tempo, che permette di estraniarsi per qualche istante da ciò che ci circonda, perfino da noi stessi. Un mondo in cui non ci sono partite, ma battaglie primordiali tra gruppi che, nel rispetto reciproco, difendono il proprio onore di strada. Se per Aristotele la filosofia era l’amore per la meraviglia, allora il campetto è il posto giusto in cui ricercarla.
11,50 10,93

La Juventus spiegata a mia figlia

Marco Caneschi

Libro: Libro in brossura

editore: Ultra

anno edizione: 2017

pagine: 191

Per fare capire alla sua bambina da dove nasce quella felicità che, ogni volta che la Juventus vince lo scudetto, permette a lui e a qualche altro milione di italiani di guardare in modo diverso alle difficoltà e alle tristezze della vita, un padre le scrive una lunga lettera. E così, ripercorrendo per lei le gesta e il mito della squadra più amata e detestata d'Italia, rivela anche a se stesso che cosa significa "essere della Juve". Per trasmettere la fede – il che, in campo calcistico, avviene quasi sempre in senso patrilineare – è infatti necessario riconoscerla prima dentro di sé: e quindi nulla deve essere celato. Ne nasce un libro a cuore aperto, un gioco sentimentale fra l'autore e la sua generazione, e fra questa e le tante che l'hanno preceduta e seguita nel culto bianconero. Perché parlando della Juventus si entra in un romanzo popolare del passato, del presente e del futuro, un volume che ogni innamorato della Signora sa di poter aprire a qualsiasi pagina, in qualsiasi momento, trovandovi ogni volta la stessa storia: la propria.
16,00 15,20

Il dio della racchetta. Il tennis di Roger Federer raccontato in nove colpi impossibili

Simone Fornara

Libro: Libro in brossura

editore: Ultra

anno edizione: 2017

pagine: 143

Roger Federer è uno dei campioni più grandi e vincenti dello sport moderno. Ancora più che dai risultati della sua straordinaria carriera, la sua grandezza deriva in primo luogo dal suo modo di interpretare il tennis, che rasenta la perfezione stilistica e che si pone in contrasto con i tratti dello sport attuale, ipertatuato, muscolare e rumoroso. Non è un caso che chi ha scritto su di lui abbia spesso accostato i suoi gesti a quelli di un artista, e i suoi colpi a silenziose opere d’arte di fulminante bellezza. Su questa linea si pone anche questo libro, che – ispirandosi alla descrizione che David Foster Wallace diede dei cosiddetti momenti Federer – racconta il tennis del campione elvetico a partire dall’analisi di nove suoi colpi apparentemente impossibili. È infatti proprio la rigorosa analisi tecnica che permette di spiegare come Federer riesca a creare le condizioni per rendere possibile ciò che pare impossibile, plasmando il tempo a suo favore. Ed è sempre l’analisi tecnica che porta l’autore ad argomentare, con costante ironia e in ragionamenti in bilico tra il filosofico e il religioso, tra la letteratura e lo sport, perché non sia così azzardato considerare i movimenti di Federer sul campo come manifestazioni del divino.
14,00 13,30

#nerosurosso. Così Berlusconi ha venduto il Milan ai cinesi

Pasquale Campopiano

Libro

editore: Ultra

anno edizione: 2017

pagine: 335

#nerosurosso è la storia della cessione del Milan di Silvio Berlusconi ai cinesi. Tutto ha inizio, quasi per gioco, in una notte di primavera, davanti a una play station, a Roma. Tutto si compie esattamente un anno dopo, quando il broker cinese Yonghong Li riesce nell’impresa di prendersi il Diavolo. Pasquale Campopiano è il giornalista che sbuca dal nulla e incastra tutti i pezzi di un complicatissimo puzzle chiamato closing. #nerosurosso è una storia social: l’autore sfrutta la potenza di Twitter e Facebook per parlare direttamente ai tifosi rossoneri e raccontare loro una complicatissima operazione finanziaria da 1 miliardo di euro. #nerosurosso è un pezzo della storia del nostro calcio, perché Silvio Berlusconi dice addio dopo 31 anni al suo Milan.
16,50 15,68

Ambiente romano. I campioni del calcio parlato

Ambiente romano. I campioni del calcio parlato

Gabriele Nobile

Libro: Libro in brossura

editore: Ultra

anno edizione: 2017

pagine: 288

Le radio e tv locali che raccontano h24 le vicende di un club calcistico sono un caso tutto romano, un business che genera fatturati importanti e uno strumento che influenza profondamente, nel bene e nel male, l’umore dei tifosi. Certo, le radio e le tv sportive esistono anche in altre importanti città italiane ed europee. Nulla di paragonabile, però, a ciò che accade nella capitale, in cui questo fenomeno mediatico assume connotati irripetibili, tanto che per definirlo si usa da tempo una locuzione specifica: Ambiente Romano, appunto. Questo libro ripercorre la storia delle emittenti e delle stazioni, analizzando dati e numeri e raccogliendo testimonianze e aneddoti dalla viva voce dei protagonisti: da un lato gli addetti ai lavori che hanno inventato e animato programmi cult (diventati per molti di loro trampolini di lancio verso la scena nazionale), dall'altro dirigenti, allenatori e giocatori che svelano se e come questo infuocato contesto abbia inciso sulla loro attività. Un’antologia di emozioni forti che va dai primi anni Settanta, quando le prime radio e tv locali raccontavano le vicende di una squadra che non a caso veniva definita “Rometta”, passando per il boom mediatico e sportivo degli anni Ottanta, quelli del secondo scudetto di Dino Viola, Bruno Conti e Falcao, fino alla rivoluzione dell’era digitale e satellitare dei primi anni Duemila, con radio e tv romane sempre protagoniste per parlare dei trionfi di Totti, Batistuta e Montella; per concludere con un’analisi degli scenari attuali e futuri per nuova AS Roma “americana”, che oltre a misurarsi con le radio e le tv storiche dovrà confrontarsi con l’onda montante dei social network.
16,90

C'è solo un capitano. Due ragazzi in Vespa alla ricerca di Francesco Totti

C'è solo un capitano. Due ragazzi in Vespa alla ricerca di Francesco Totti

Lorenzo De Alexandris, Matteo Pontes

Libro: Libro in brossura

editore: Ultra

anno edizione: 2017

pagine: 144

Quella fra Francesco Totti e la sua città è, semplicemente, un'infinita storia d'amore. Lorenzo e Matteo, due amici e una Vespa, hanno deciso di celebrarla visitando i luoghi e le strade della capitale che hanno fatto da palcoscenico alla vicenda umana e sportiva del loro Capitano. Fra aneddoti e risate, ricordando storie di calcio e di vita, i sogni di gloria e le sconfitte brucianti, le emozioni forti vissute da due ragazzi che, come moltissimi altri a Roma, sono nati e cresciuti con un solo nome scritto sulle spalle, sopra il numero 10. Il loro è il racconto leggero e commovente di un'intera generazione di romanisti e di amanti del calciò, per la quale il Capitano c'era fin dall'inizio del loro amore per i colori giallorossi, c'è nei sogni del presente e, semplicemente, continuerà a esserci per sempre.
14,00

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