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Abscondita: Carte d'artisti

Libro di pittura

Libro di pittura

Leonardo da Vinci

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2019

pagine: 470

«Scienzia è detto quel discorso mentale il qual ha origine da' suoi ultimi principii, de' quali in natura null'altra cosa si può trovare che sia parte d'essa scienzia, come nella quantità continua (cioè la scienzia de geometria), la quale, cominciando dalla superfizie de' corpi, si trova avere origine nella linea, termine di essa superfizie. E in questo non restiamo sodisfatti, perché noi conosciamo la linea avere termine nel punto, e il punto esser quello del quale null'altra cosa può essere minore. Adunque il punto è il primo principio della geometria, e niun'altra cosa può essere, né in natura, né in mente umana, che possa dare principio al punto. Perché se tu dirai, nel contatto fatto sopra una superfizie da una ultima acuità della punta de lo stile, quello essere creazione del punto, questo non è vero; ma diremo questo tale contatto essere una superfizie che circonda il suo mezzo ed in esso mezzo è la residenzia del punto, e tal punto non è della materia d'essa superfizie, né lui, né tutti li punti de l'universo sono in potenzia, ancor che sieno uniti, dato che si potessero unire, comporrebbono parte alcuna d'una superfizie. E dato che tu te immaginassi un tutto essere composto de mille punti, qui dividendo alcuna parte da essa quantità de mille, si può dire molto bene che tal parte sia eguale al suo tutto. E questo si prova col zero over nulla, cioè la decima figura de la aritmetica, per la quale si figura un zero per esso nullo, il quale, posto dopo la unità, il fa dire dieci, e se ne porrai due dopo tale unità dirà cento, e così infinitamente crescerà sempre dieci volte il numero dove esso s'aggionge; e lui in sé non vale altro che nulla, e tutti li nulli dell'universo sono equali a un sol nulla in quanto alla loro sustanzia e valetudine. Nissuna umana investigazione si può dimandare vera scienzia se essa non passa per le matematiche dimostrazioni; e se tu dirai che le scienzie, che principiano e finiscono nella mente, abbiano verità, questo non si concede ma si niega per molte ragioni, e prima che in tali discorsi mentali non accade esperienzia, sanza la quale nulla dà di sé certezza».
38,00

Su Rodin

Su Rodin

Rainer Maria Rilke

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2019

pagine: 150

«Prima di essere celebre, Rodin era solo. E la celebrità, una volta sopraggiunta, lo ha reso forse ancora più solo. Giacché la celebrità è in fondo soltanto la summa di tutti i malintesi che si addensano attorno a un nome nuovo. Quelli che circondano il nome di Rodin sono moltissimi; dissiparli sarebbe un compito lungo e faticoso. D’altronde non è necessario; si assiepano attorno al nome, non attorno all’opera, che è cresciuta a dismisura ben oltre il suono e i limiti di quel nome, fino a cancellarlo e a rendersi anonima come una pianura o un mare, abbreviato in un appellativo sulle carte, nei libri e tra gli uomini, ma in realtà fatto di spazio, moto e abisso. L’opera di cui mi accingo a parlare è andata crescendo attraverso gli anni e cresce ogni giorno come una foresta, incessantemente. Ci si aggira tra i suoi mille oggetti sopraffatti dalla ricchezza dei reperti e delle invenzioni che la compongono, e istintivamente si cercano le mani che hanno dato forma a questo mondo. Ci si rammenta quanto piccole siano le mani dell’uomo, come si stanchino presto e quanto sia breve il tempo loro concesso per agire. E nasce il desiderio di vedere le due mani che hanno vissuto come cento, come un popolo di mani destatosi prima dell’alba per incamminarsi sulla lunga via che conduce a quest’opera. Ci si chiede chi sia il dominatore di quelle mani. Che uomo è mai?».
20,00

Viatico per cinque secoli di pittura veneziana

Viatico per cinque secoli di pittura veneziana

Roberto Longhi

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2019

pagine: 260

"Il progetto che Roberto Longhi scelse nell'immediato dopoguerra per il suo scritto 'Viatico per cinque secoli di pittura veneziana', che fu la risposta ad un evento espositivo, si focalizzava su di un doppio proposito che appare tuttora chiaramente. Lo studioso intendeva sottolineare la personale scelta del soggetto e il precoce ambito cronologico di essa, manifestando fin da subito, nei brevi capitoli del libro, il legame mentale e sentimentale che lo legava alla pittura veneziana. Le pagine dedicate a Giovanni Bellini e a Vittore Carpaccio appaiono ancora oggi prove supreme, anche grazie alla maestria letteraria, nell'intento di evocare la grandezza di queste personalità paradigmatiche e a lui particolarmente care. L'intimo significato delle tematiche affrontate dal Viatico si manifesta oggi anche con maggiore evidenza, considerando l'importanza del contributo che lo scritto ha dato alla conoscenza della pittura veneziana." (Mina Gregori)
25,00

Manifesti del futurismo

Manifesti del futurismo

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2019

pagine: 252

L'opera riunisce un'estesa selezione di documenti del movimento, in genere "manifesti", ordinati cronologicamente, sino a coprire l'intera stagione della sua fioritura e del suo sviluppo, dal 1910 al 1921. Questi testi, rappresentativi dell'attività di tutti i principali animatori del movimento - Boccioni e Balla, Marinetti, Palazzeschi, Russolo e Severini, Sant'Elia e altri - intendono restituire l'ampiezza di temi e di orizzonti pratico-poetici affrontati dal Futurismo, dall'iniziale carattere letterario all'apertura alle arti plastiche, alla musica, all'etica, alle problematiche sociali e politiche. La veste tipografica dei testi, il più possibile aderente agli originali, le note analitiche di accompagnamento a ogni manifesto, l'estesa cronologia del movimento, il saggio critico, la sezione iconografica, rendono questa raccolta uno strumento per lo studio degli sviluppi e del respiro internazionale della discussa stagione futurista. Dalla loro lettura appare inoltre evidente l'influsso che il movimento ha avuto su buona parte dell'arte contemporanea: happening, provocazione e contestazione pubbliche, utilizzo di materiali di recupero, sperimentalismo tecnico.
24,00

Adamo o dell'eleganza. Per una estetica nel vestire

Adamo o dell'eleganza. Per una estetica nel vestire

Filippo De Pisis

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2019

pagine: 116

"Ad alcuni parrà leggero, come si suol dire, l'argomento che ho preso a trattare, e si meraviglierà che proprio io che aspiro all'alta poesia e all'alta filosofia, l'abbia scelto, e abbia avuto "la pazienza" di stendere queste pagine, ma io vorrei fare considerare a costoro che il modo di vestire, o meglio l'aspetto esteriore degli uomini nel suo più intimo spirito, ha un'importanza ben maggiore di quella che si direbbe a prima vista, non solo, in esso è insito un mistero tremendo o dilettevole. L'intima essenza dell'eleganza insomma è qualcosa di eterno e anche di insondabile. Io poi credo che qualunque argomento sia egualmente leggero e profondo a seconda dei modo in cui viene trattato."
19,00

Lettere

Paul Cézanne

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2019

pagine: 174

"La prima lettera di Cézanne che conosciamo si apre con un'immagine della pioggia e della primavera. L'ultima (se si esclude la nota di sollecitazione a un venditore di colori) inizia accennando alla pioggia e all'autunno. Tra le espressioni scherzose della prima, percorse da un'allegra, ironica compiacenza retorica, e quelle dell'ultima , secche e disadorne, dirette a una comunicazione senza convenevoli, c'è uno spazio di quasi cinquant'anni. Cézanne non cercava biografie (« credevo che si potesse fare della buona pittura senza attirare l'attenzione sulla propria vita privata... L'uomo deve rimanere nell'ombra» scrive nel 1896 a Gasquet) e probabilmente pensava per le proprie lettere a un unico, privato destinatario, circostanza questa a cui dobbiamo, negli anni della maturità, la loro straordinaria asciuttezza, la loro assoluta mancanza di letteratura. Eppure queste carte si possono leggere come un diario psicologico dell'artista, tanto più rivelatore quanto più involontario e inconsapevole: una testimonianza di quel passaggio dall'eccedenza alla contrazione che si riconosce nella sua pittura e si intuisce nella sua vita. Per questo, in molti punti, diventano quasi una didascalia indiretta dei dipinti. Alle lettere giovanili, tra filastrocche e versi, subentrano quelle parigine, segnate da una progressiva concentrazione sui problemi della pittura. Al dialogo con Zola, nei confini di un'amicizia che si conclude con l'incomprensione, succede quello con Bernard, a cui Cézanne esprime le sue teorie artistiche più rivoluzionarie, o quello, il più commosso e trasparente, col figlio Paul. Una corrispondenza dove arte e vita si manifestano e si identificano senza ornamenti, con indimenticabile intensità." (Elena Pontiggia)
21,00 19,95

Caravaggio

Caravaggio

Roberto Longhi

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2019

pagine: 200

«Non può sorprendere che, per una vicenda tormentosa e sciagurata come quella del Caravaggio, gli storiografi del Seicento più romanzevole e del più romantico Ottocento si industriassero a trasformarne ogni passo, fin dai princìpi, ad uso di un ritratto spiccatamente popolare (ciò che per essi suonava “plebeo”) e cioè adatto a spiegare la spregiudicata e, si diceva, “indecorosa” naturalezza dell'artista. Fu così che il Caravaggio, già da ragazzo, in Lombardia, si tramutò in figlio di muratore, in rimestatore di calcine e preparatore di colle per gli imbianchini milanesi. Il resto della sua vita, soprattutto negli anni di Roma, Napoli e Malta, non aveva certo bisogno di esser rinforzato nelle tinte, ma pure non si mancò di farlo e persin la sua morte, per ragioni di corrispondenza simbolica, si amò fissare un anno prima del vero».
23,00

La vita e l'opera di Albrecht Dürer

La vita e l'opera di Albrecht Dürer

Erwin Panofsky

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2018

pagine: 545

«Fu in Germania che, nel Quattrocento, l'invenzione della stampa, dell'incisione e della xilografia fornì al singolo la possibilità di diffondere le proprie idee in tutto il mondo. Proprio mediante le arti grafiche la Germania assurse al ruolo di grande potenza nel campo artistico, grazie principalmente all'attività di un artista che, benché famoso come pittore, divenne una figura internazionale solo per le sue doti di incisore e xilografo: Albrecht Dürer. Le sue stampe per più di un secolo costituirono il canone, della perfezione grafica e servirono da modelli per infinite altre stampe, come pure per dipinti, sculture, smalti, arazzi, placche e porcellane, non solo in Germania, ma anche in Italia, in Francia, nei Paesi Bassi, in Russia, in Spagna e, indirettamente, persino in Persia. L'immagine di Dürer, come quella di quasi tutti i grandi, è cambiata secondo l'epoca e la mentalità in cui si è riflessa, ma sebbene le qualità distintive della sua innegabile grandezza furono variamente definite, questa grandezza fu riconosciuta subito e mai messa in dubbio».
45,00

Arte povera

Arte povera

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2018

pagine: 238

Sollecitando gli artisti più impegnati nello sviluppo dell'arte povera, le interviste curate e raccolte da Giovanni Lista cercano di definire i caratteri specifici di questo movimento dell'arte italiana che, nato all'inizio degli anni Sessanta del secolo scorso, ha proposto il salutare ritorno a un «grado zero» dell'arte contro i linguaggi tradizionali della produzione artistica e contro la retorica di un'avanguardia ormai compromessa con la società dei consumi. Rifiutando il mondo della cultura, nel momento in cui esso registrava il suo asservimento alle nuove tecnologie e alla massificazione dei media, l'arte povera ha preconizzato la messinscena del processo di creazione, il recupero dei gesti elementari e la manipolazione dei materiali primari. L'arte era così chiamata a tradurre l'atto cognitivo nella pienezza di un'esperienza sensibile e intellettuale in cui la coscienza d'essere si trovava confrontata all'epifania delle forze della materia, alla presenza fisica dell'oggetto, alla circolazione d'energia che relaziona le cose e lo spazio ambiente. Ogni opera d'arte povera pone se stessa come emergenza e scoperta, sopprime la coerenza ripetitiva dello stile e rinnova quindi l'esperienza originaria della creazione. Reagendo in termini d'identità culturale all'egemonia della pop art, poi del concettualismo e del minimalismo americani, l'arte povera è stata caratterizzata da un'aperta rivendicazione dei valori dell'arte europea, vissuta anche come nuova appropriazione dei fondamenti espressivi della civiltà artistica italiana.
24,00

La pecora di Giotto

La pecora di Giotto

Luciano Bellosi

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2018

pagine: 400

"Il titolo del libro allude, naturalmente, al popolare aneddoto illustrato anche su certe scatole di matite colorate che accompagnano tanti ricordi della nostra infanzia. La popolarità di questo aneddoto è dovuta al fatto che lo racconta il Vasari: un fatto che è anche la causa della sua mancata considerazione da parte della critica. Ma il Vasari non fa che parafrasare un succinto passo del secondo Commentario del Ghiberti: 'Nacque uno fanciullo di mirabile ingegno il quale si ritraeva del naturale una pecora; in su passando Cimabue pictore per la strada a Bologna vide el fanciullo sedente in terra et disegnava in su una lastra una pecora [...] Cimabue menò seco Giotto e fu discepolo di Cimabue'. Ora, un aneddoto raccontato dal Ghiberti non può essere liquidato come uno dei tanti aneddoti raccontati dal Vasari, per il quale essi avevano la funzione di artifici retorici utili a dare compiutezza al racconto storico, secondo una concezione della storia che egli condivideva con i contemporanei. Lo scritto del Ghiberti appartiene a un genere letterario diverso e non ha le preoccupazioni del Vasari. Del secondo Commentario, le cui notizie che si possono controllare risultano sostanzialmente attendibili, va preso sul serio tutto e io credo che anche il raccontino della pecora di Giotto, al di là del suo significato letterale, alluda almeno a due aspetti reali."
36,00

50 segreti magici per dipingere

50 segreti magici per dipingere

Salvador Dalì

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2018

pagine: 175

"'Salvador, come indica il suo stesso nome, è destinato a riscattare la pittura dalla vacuità dell'arte moderna'. Questa affermazione categorica, anche se di primo acchito, per il suo egocentrismo, potrebbe sembrar scritta dallo stesso Salvador Dali, appartiene alla penna del famoso filosofo catalano Francisco Pujols. Quando, nel 1937, costui scrisse questa frase, in pieno caos surrealista, ammetto - con modestia, per una volta almeno - che io stesso, nonostante i miei ambiziosi imperialismi di ogni genere, non ci credetti molto. Oggi, tuttavia, constato di esser giunto, passo a passo, alla ferma convinzione che è proprio così. Questo è dovuto essenzialmente al fatto che la mia intelligenza è costantemente cresciuta parallelamente alla mia ambizione che, come tutti sanno, è stata sempre eccelsa e maestosa fin dalla mia più tenera infanzia. E posso così affermare, a ragion veduta, che nei giorni immediatamente successivi all'inizio della stesura di codesto libro mi sentivo ancor più intelligente di quanto lo fossi prima. Per buona sorte! Infatti, per essere in grado di scrivere un testo simile - una sorta di iniziazione culinaria al mistero eleusino della pittura - e per riuscire a render limpidi i segreti tecnici più oscuri, che sembrerebbero esigere l'arte della magia unita alla pratica della pittura stessa, non basta essere terribilmente intelligente. Giungo realmente al punto di nutrire il sospetto profondamente radicato che tutte le più eccelse intelligenze riunite insieme non sarebbero sufficienti per trionfare in un'impresa simile, e che, di conseguenza, lo scrittore che intraprenda un tale compito debba possedere, in aggiunta, un'altra cosa sovraessenziale, e quest'altra cosa, questa 'quintessenza' dell'essenziale, che si dà il caso sia esattamente quella necessaria per dipingere un bel quadro, io la possiedo, devo nuovamente dirlo." (Dal prologo di Salvador Dali)
20,00

Modigliani, mio padre

Modigliani, mio padre

Jeanne Modigliani

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2018

pagine: 170

"Paulette Jourdain, che era allora una bambina, si ricorda che la notte in cui Modigliani morì all'ospedale, Zborowski non volle che Jeanne dormisse nello studio della Grande Chaumière. Paulette l'accompagnò in un piccolo albergo della rue de Seme. L'indomani Jeanne andò all'ospedale per rivedere Amedeo. Il padre, silenzioso e ostile, l'accompagnò. Rimase sulla soglia, racconta il dottor Barrieu, mentre Jeanne si avvicinava al cadavere. "Non lo baciò" scrive Stanislas Fumet, amico d'infanzia, con la moglie Aniuta, di Jeanne "ma lo guardò a lungo, senza dir nulla, come se i suoi occhi si appagassero della sua disgrazia. Si ritirò camminando a ritroso, fino alla porta. Conservava il ricordo del viso del morto e si sforzava di non vedere nient'altro". L'indomani, all'alba, Jeanne Hébuterne si gettò dal quinto piano. "Sembrava un angiolo" disse Foujita, che non rifugge dalla cattiva letteratura. Chantal Quenneville scrive: "Jeannette Hébuterne si era rifugiata dai suoi genitori, cattolici offesi della sua unione con l'ebreo Modigliani, e non diceva una parola. Erano trascorsi due o tre giorni quando domandai ad Andre Delhay: 'E Jeannette?'. Mi guardò male. Si era gettata, la mattina, dalla finestra del quinto piano della casa dei suoi genitori.
22,00

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