Aragno: Licenze poetiche
L'ombra del mondo
Pietro Montorfani
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 95
«A quest'ora / innaffiano i giardini in tutta Europa». Chi non ricorda il nitore e l'ansietà di questi versi del giovane Sereni, posti a un passo dall'incanto invernale che inaugura Frontiera, prima che tutto precipiti? E che rinviano a quell'ésprit européen, così vivo nella cultura entre deux guerres, destinato a rinascere dalle rovine dell'ultimo conflitto e a fruttificare nei decenni a venire, non esclusi gli ultimi sempre più inquieti, sempre più colmi di minaccia. Di questo parla il bel libro che stiamo per aprire, e ce ne faremo persuasi accompagnando il suo autore per un viaggio attraverso un continente che non è solo una geografia, ma è in primo luogo un'idea. Un'idea che si nutre di più idee, di città e di confini, rilievi e corsi d'acqua, di memoria e progetto, e inevitabilmente di dubbi e domande. Marco Vitale
Annibale
Ermanno Bencivenga
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2016
Che cosa significa agire? È, la nostra vita, qualcosa di più di una serie di episodi? A quali condizioni potremmo pensare di esserne i protagonisti? Sono le domande che tormentano Annibale all'indomani della straordinaria impresa di Canne. Ha affrontato e distrutto il più grande esercito mai visto: ottantamila uomini inviati da Roma per chiudere la partita che lui aveva iniziato anni prima, al di là dei Pirenei. La città nemica è a poca distanza, indifesa; la sua vendetta e quella del suo popolo stanno per essere consumate. Ma non sa decidersi a sferrare il colpo mortale. Perché? Quale ruolo sta giocando, e chi gliel'ha assegnato? Chi ha scritto questa storia? Mentre la sua incertezza si apre a vari finali possibili, il suo dramma diventa quello della teatralità della vita, e della vitalità del teatro, in un continuo rimando fra esperienza e teoria in cui i medesimi problemi compaiono come riflessi da specchi paralleli, dando luogo a ripetizioni infinite.
Musica questuante
Giovanni Granatelli
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2014
Dieci anni di scrittura in versi, edita e inedita, raccolti in una autoantologia, bilancio e repertorio di una poesia intesa come testimonianza esistenziale, che si realizza attraverso un appartato e strenuo lavoro artigianale. Una voce che lascia tracce sotto il segno della necessità, come indicano le parole di Danilo Kis scelte in epigrafe: "Scrivo, dunque, perché sono insoddisfatto di me stesso e del mondo. Per esprimere quest'insoddisfazione. Per sopravvivere".
Polvere e pioggia
Ermanno Bencivenga
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2010
Edgar Allan Poe ha scritto di un verme conquistatore in cui si risolve il dramma dell'umanità; i testi sacri ci hanno insegnato che ogni ambizione e avventura, ogni piramide e cattedrale, ogni promessa e speranza, nasce dalla polvere e alla polvere è destinata a ritornare. Bencivenga parte da questa intuizione e declina il trionfo della polvere, innanzitutto, come onnipresenza linguistica. Le metamorfosi semantiche della polvere, osserva Giuseppe Ledda nella sua postfazione, comprendono non solo la polvere dei secoli e le torri e i miti caduti biblicamente nella polvere, ma anche la polvere di stelle e la polvere da sparo, la polvere d.oro e quella «più bianca della farina» con cui si cerca un'«estasi a buon mercato». La polvere che gli zoccoli dei cavalli sollevano nella piana e quella cui il ragionamento logico riduce le nostre abitudini. Granelli che si agitano nel vento, come si agitano le gocce di pioggia che li imitano e li contrastano. Ma in questa tormenta si disegna una possibile, temporanea, arrischiata salvezza. Potrà forse venire dalla spontanea, casuale aggregazione dei granelli e delle gocce, che qui ripetutamente si addensano passando dalla scansionemetrica della poesia alla compattezza (illusoria?) della prosa. O forse, invece, dall'accettare la frammentazione, la perdita di una sicura identità, la fusione con l'altro e nell'altro.
Ovvero
Lino Angiuli
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2015
All'insegna di una coerente circolarità programmatica, Angiuli torna al clima tematico e problematico dei suoi inizi, sbandierando ancora una volta gli emblemi di una consapevolezza identitaria che aspira a simboleggiare ogni realtà mortificata dalla Storia. Il Sud e i Sud diventano, pertanto, luoghi metaforici di un immaginario voglioso di riscatto e alternativo alle decadenze di un presente incapace di sostenere le sfide che il poeta pure evidenzia attraverso l'odore linguistico della sua scrittura, impregnata di corposa oralità e motivata più dalle ragioni di un ethos antropologico che da volontà letteraria. "La sua poesia va letta, perciò, come una forma di resistenza, combattuta su due piani: quello tematico e quello linguistico": suggerisce Giuseppe Langella nella sua illuminante postfazione.
La neve è calda
Luciano Nota
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2025
"Immaginifico come un dipinto d'avanguardia. Graffiante come un assolo hard rock. Commosso e commovente come una preghiera di fronte ad un'immensa distesa d'acqua d'inverno. Quando s'incontra un verso così potente ci si schianta contro la sorpresa, l'enormità del sentimento, la torsione di viscere della memoria." (Maria Grazia Trivigno)
Mani di prugna
Ilaria Maria d'Urbano
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2025
Un dialogo incessante tra vita morte e amore, in cui viene restituita la parola ai morti, ai dimenticati, e in cui chi resta interroga il mistero. Il distacco e il lutto assumono una nuova veste, in una dimensione di reciprocità.
Un altro tempo
Lino Angiuli
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2025
Dopo oltre mezzo secolo di vita poetica, Angiuli si ripresenta al lettore con la messa a punto di una visione del mondo, nella quale sono iscritti gli esiti di un'inesausta ricerca umana oltre che letteraria, poggiata sulla necessità di rispondere alle domande esistenziali poste sia dall'esterno che dall'interno di un mobile orizzonte coscienziale. E questo accade dentro la manifesta intenzione di trovare un'«uscita di insicurezza» dai novecentismi anche grazie al costante richiamo verso un'«alt(r)a visione del mondo» capace di sospingere l'ispirazione oltre i recinti dell'ego, verso inediti approdi, il che non gli impedisce di confermare i punti fondamentali di una riconoscibile poetica, come viene attestato dall'acuta e puntuale postfazione di Claudio Toscani.

